Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Z
Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
TADDEO DAL VERME Di Verona. Signore di Mariana Mantovana, Correggioverde e di Pontepossero. Fratello di Filippino dal Verme, cugino di Jacopo dal Verme, zio di Luigi dal Verme.
1350 ca. – 1420 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……… | Lombardia | Si trasferisce a Milano nel 1354 (il padre Bartolomeo è costretto all’esilio) ove rimane fino al 1377. In tale anno ritorna a Verona con il padre, il fratello Filippino ed altri fratelli allorché viene assolto dal bando che fino ad allora ha colpito tutta la sua famiglia per la partecipazione di Pietro dal Verme alla ribellione di Frignano della Scala. | |||
1386 | Verona | Padova | 600 cavalli | Veneto | |
1387 | |||||
Mar. | Veneto | E’ sconfitto nei pressi di Castelbaldo da Giovanni Acuto: affronta gli avversari con Ludovico Gabriotto Cantelli e si scontra con i fanti di Cermisone da Parma. Catturato, è condotto a Padova e con gli altri capitani partecipa ad un convito organizzato dal signore della città Francesco da Carrara. | |||
1388 | |||||
Mar. | Milano | Pisa | Emilia e Toscana | Staziona nel bolognese; a fine mese raccoglie truppe con Giovanni dell’Agnello nel territorio di Cortona. Scorre nel pisano ai danni dei Gambacorta. | |
1391 | |||||
Mag. giu. | Milano | Firenze Padova | Lombardia | Alla testa di 300 lance e di molti fanti è debellato nel veronese da Giovanni Acuto che gli cattura 60 uomini d’arme e 200 fanti. Insegue gli avversari che guadano il Mincio e contrasta ancora l’Acuto nel bresciano con 300 lance; il capitano inglese pone in agguato con 300 lance Corrado Lando e lo assale all’improvviso a Civilerghe di Mazzano. Si ritira e cade nell’agguato predisposto: 100 cavalli sono fatti prigionieri; altri 300 muoiono in combattimento o annegano nell’attraversamento di un fiume vicino. | |
Sett. | Toscana | Appoggia Jacopo dal Verme in Toscana: durante uno spostamento, mentre è al comando della retroguardia con 500 lance e la fanteria, è colto in disordine dall’Acuto sul Nievole. Lo scontro tra le due cavallerie agli inizi è alquanto incerto; risolutivo è il ruolo della fanteria fiorentina una parte della quale ha il precipuo compito di sventrare le pance delle cavalcature delle sue schiere. I fanti viscontei, meno numerosi, sono messi in fuga; tra i milanesi si annovera l’uccisione di 2000 fanti (con la cattura di altri 1000) e la perdita di 200 cavalli (tra uccisi e prigionieri). Anche il dal Verme è fatto prigioniero. | |||
1397 | |||||
Ago. | Milano | Mantova | Lombardia | E’ catturato con 200 cavalli a Governolo da Conte da Carrara mentre è intento alla difesa del campo ducale. | |
1401 | |||||
Ott. | Milano | Firenze Padova | Lombardia | Partecipa alla battaglia di Nave in cui sono sconfitte le truppe dell’imperatore Roberto di Baviera. | |
……… | Veneto | E’ nominato capitano di Vicenza. Fa costruire due bastie a Montegalda ed una torre a Novaglia (Novale) per difendere il vicentino dalle incursioni dei carraresi. Sempre nell’anno viene infeudato dai viscontei del castello di Mariana Mantovana e gli è concessa la cittadinanza di Brescia. | |||
1404 | |||||
Gen. | Milano | Padova | Veneto | Si dirige nel padovano; attraversa il Bacchiglione a San Martino; giunto a Selvazzano Dentro cattura uomini e preda bestiame. A Tencarola è assalito da Francesco Novello da Carrara e da Giacomo da Carrara a lui superiori di forze; i vicentini sono posti in fuga, molti sono uccisi, altri annegano; 1200/1500 sono i prigionieri condotti a Padova. Taddeo dal Verme si salva a Vicenza. | |
Apr. | Veneto | Vicenza è attaccata da Francesco Novello da Carrara. Chiede soccorso ai veneziani; con l’ingresso nella città di 25 balestrieri condotti da Giacomo da Thiene invia un trombetta da Francesco Terzo da Carrara e gli notifica la cessione della città alla Serenissima. L’araldo è diffidato dal ritornare al campo carrarese; quando costui si ripresenta, viene ucciso con un colpo di giavellotto da Ludovico da Ferrara ed il suo cadavere è gettato in un fosso. | |||
Giu. | Venezia | Padova Ferrara | 100 lance | Veneto | Gli viene riconosciuta una provvigione annua di 1000 ducati e l’esonero dal pagamento di tutte le tasse e gabelle di Vicenza di cui gli è concessa la cittadinanza. |
Sett. | Veneto | Viene sorpreso e fatto prigioniero a Mazzacavallo da Niccolò d’Este e da Uguccione Contrari mentre sta scortando a Vigodarzere un grosso convoglio di vettovaglie (200 carri trainati da 400 buoi). Disarciona Alberto del Sale ed Ugo Boiardi; gli viene contro Ugo di Monforte che lo getta da cavallo con un colpo di lancia: si arrende nelle mani del marchese di Ferrara; per tale fatto corre il pericolo di essere ucciso dal Monforte che vuole la sua taglia. Viene condotto a Padova; i carraresi si impadroniscono di un bottino valutato in 40000 ducati. | |||
Dic. | Guelfi | Ghibellini | Veneto e Lombardia | Liberato, la Serenissima gli conferma la pensione annua di 1000 ducati trasmissibile ai suoi discendenti. Si trasferisce in Lombardia; affianca Astorre Visconti alla battaglia di Manerbio (dove ha il comando della retroguardia) in cui è catturato Ugolino Cavalcabò. | |
1405 | |||||
Mag. | Venezia | Padova | Veneto | Con Giovanni Sanguinazzi assale la bastia di Castelcarro alla cui difesa è Francesco Buzzaccarini. Viene gravemente ferito da una pietra, che lo colpisce alla testa, che gli è stata gettata dall’alto del fortilizio. | |
1406 | |||||
Mar. | Venezia | della Scala | Capitano g,le 100 lance e 100 fanti | Veneto | Ha il comando delle truppe per respingere un eventuale attacco di Brunoro ed Antonio della Scala che da Trento minacciano il veneziano. Si acquartiera a Verona; parte delle truppe sono stanziate anche a Padova per timore dei nostalgici dei carraresi. Nel corso dell’anno, grazie all’intervento del cugino Jacopo presso la Serenissima viene in possesso del feudo di Pontepossero, già appartenente ai della Scala. Si trova presto gravato di debiti per tale acquisto: il Senato è costretto ad inviargli un’ingiunzione di pagamento. |
1408 | |||||
Mar. | Veneto | Viene ammesso al Gran Consiglio. | |||
1409 | Veneto | Il Boucicaut minaccia i viscontei. I veneziani reclutano per ogni evenienza 250 lance per quattro mesi di ferma e due di rispetto. Pone il suo quartiere generale a Verona; parte delle truppe sono dislocate anche a Padova. | |||
1410 | |||||
Feb. mar. | Veneto | Vende il feudo di Pontepassero al nobile veneziano Niccolò Grimani. | |||
1411 | |||||
Ago. | Venezia | Impero | Capitano g.le | Veneto | Combatte gli ungheri di Filippo Scolari, inviati in Italia dall’ imperatore Sigismondo d’Ungheria. Ha ai suoi ordini 500 balestrieri, 500 lance e 2000 fanti, senza contare le cernite vicentine, padovane e veronesi. |
Nov. | Veneto e Friuli | Si trova alla difesa del fossato sul Livenza. Con la fuga di Antonio Sacchetto a Porcellengo accorre sul posto per opporsi all’avanzata degli ungheri; è sbaragliato e con i suoi uomini deve rifugiarsi nella fortezza. | |||
Dic. | Veneto | Perso il Friuli, si fortifica a Conegliano: i suoi soldati si sbandano per il terrore che hanno degli ungheri i quali hanno l’usanza di tagliare le mani ai prigionieri. | |||
1412 | |||||
Mar. | Friuli | Rientra in Friuli con Francesco Orsini e Ludovico Buzzaccarini. Attua anch’egli la politica del terrore. | |||
Ago. | Veneto | Partecipa alla battaglia di Motta di Livenza dove è gravemente ferito (colpo di spada) con Carlo Malatesta. La vittoria arride ai veneziani per l’intervento di 600 cavalli di Ruggero Cane Ranieri e di Crasso da Venosa che permette di prepararsi al resto delle truppe colte impreparate ed in disordine. Gli avversari, sconfitti, lasciano sul terreno più di 1500 ungheri e boemi; molti sono anche i prigionieri. | |||
Dic. | Veneto | Ha l’incarico di governatore di Verona; la sua sede è Padova. Gli è assegnato uno stipendio annuo di 500 ducati. | |||
1413 | |||||
Gen. | Veneto | Alla difesa di Verona. | |||
Lug. | Veneto | E’ compreso nell’infeudazione di Correggioverde, conferita ai suoi familiari dal vescovo di Verona Guidone Memmo. | |||
1414 | Veneto | Si trova nuovamente in difficoltà finanziarie. Interviene in suo soccorso il nipote Luigi dal Verme, che paga al suo posto la somma di 800 ducati. | |||
1417 | Milano | Genova | Liguria | ||
1418 | Liguria | E’ lasciato dal Carmagnola con un presidio in Liguria. | |||
1419 | Milano | Cremona | Lombardia | Assedia in Cremona il signore della città Gabrino Fondulo. | |
1420 | Muore. Sposa Agnese d’Arco, figlia del conte d’Arco Antonio e vedova di Azzo di Castelbarco. |
CITAZIONI
-Con Pandolfo Malatesta e Martino da Faenza “Capi di accreditato valore.” VERDIZZOTTI
-Con Gentile da Varano e Vanni d’Appiano “Equitum praefecti non vulgares.” BRACCIOLINI
-“Condottiero assai meno valente (di Jacopo).” UGURGIERI
-“Strenuus caporalis.” DELAITO
-“Il dal Verme si era sposato due volte: i nomi delle due mogli non sono stati accertati con sicurezza. Dal suo matrimonio ebbe cinque figli – tra cui Bartolomeo che fu abate della S. Trinità di Verona – e una figlia di nome Paola, la quale sposò il patrizio veneziano Francesco Michiel. Scarse sono le notizie sul dal Verme nelle fonti più note del periodo: solo gli anni del servizio veneziano sono documentati in maggior abbondanza, poiché il suo nome appare con una certa frequenza nelle “delibere segrete” del Senato.” MALLETT
-“Pendant quinze ans, Taddeo dal Verme travailla en collaboration étroite avec son cousin Jacopo, capitaine géneral de Gian Galeazzo Visconti.” SAVY
Fonte immagine in evidenza: wikimedia