+ 1398
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Comp. ventura |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1375 | |||||
Ott. | Veneto |
Viene armato cavaliere a Verona da Galeotto Malatesta. |
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1378 | |||||
Ott. | Milano | Verona | Veneto |
Milita al servizio di Bernabò Visconti. E’ armato cavaliere sulle porte di Verona. |
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1379 | |||||
Ott. | Veneto |
Con Guglielmo Bevilacqua tratta la pace tra viscontei e scaligeri; è compreso come aderente di questi ultimi nella pace conclusa con il signore di Milano. Rientra a Verona ed è chiamato a far parte del consiglio di Bartolomeo e di Antonio della Scala. |
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……….. | Veneto |
Ottiene in feudo Campagnola dagli scaligeri. |
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1381 | |||||
Gen. | Veneto |
Per rimanere unico signore di Verona Antonio della Scala fa ammazzare il fratello Bartolomeo e Galvano da Poiana mentre stanchi da una battuta di caccia dormono nello stesso letto: a fine mese Spinetta Malaspina è accusato con il fratello Leonardo del delitto al fine di sviare le indagini. E’ incarcerato nel castello di San Martino Aquario (Castelvecchio) con il pretesto di amare una donna di casa Nogarola che l’ucciso ha tentato di violentare; sottoposto a tortura, Spinetta Malaspina non confessa alcuna colpa. I suoi beni come quelli di Antonio Nogarola, padre della ragazza che riesce a salvarsi con la fuga, sono confiscati. |
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1383 | |||||
Gen. | Veneto |
E’ rinchiuso, sempre a Verona, nel castello di San Martino Acquario. |
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……….. |
Viene bandito dallo stato con Guglielmo Bevilacqua ed Antonio Nogarola. |
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……….. | Napoli | Abruzzi |
Passa al servizio del re di Napoli Carlo di Durazzo che lo elegge giustiziere e viceré degli Abruzzi. |
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1384 | Napoli | Angiò | |||
1385 | |||||
Apr. |
Per i suoi meriti è nominato conte di Gravina in Puglia: la località gli sarà tolta più tardi dal re Ladislao d’Angiò. |
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1386 | Milano |
Milita al servizio di Gian Galeazzo Visconti; fa parte del suo consiglio. |
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1387 | |||||
Apr. | Veneto |
Si reca a Padova per congratularsi con Francesco da Carrara per la vittoria di Castelbaldo ottenuta dai carraresi sugli scaligeri. |
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Ott. | Milano | Verona | Veneto |
Ricopre l’incarico di commissario dell’esercito; penetra in Verona e tratta le condizioni di resa della città. |
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1388 | |||||
Nov. | Veneto |
Viene nominato podestà di Verona. Accoglie nella città Francesco Novello da Carrara; lo arresta temporaneamente nell’ attesa che il padre Francesco ceda ai viscontei Treviso. Di seguito si reca in tale centro con il padovano Paolo Lion per convincere a cedere il vecchio signore di Padova; è al fianco di Ugolotto Biancardo quando Francesco il Vecchio consegna ai milanesi il castello. Il Malaspina assiste Francesco da Carrara nella riscossione di certi crediti da lui vantati nei confronti di alcuni trevigiani. |
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Dic. | Veneto |
E’ eletto capitano di Padova. |
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1390 | |||||
Giu. | Milano | Carrara | Veneto |
Podestà a Padova. Si trova alla difesa della città quando la località viene attaccata da Francesco Novello da Carrara. Partecipa ad un consiglio di guerra con Luchino Rusca e Benedetto Visconti; alla notizia che i nemici stanno assalendo la Porta di San Giacomo, presso Codalunga, lascia Ponte Molino con Prencivalle della Mirandola al comando di 200 uomini d’arme. Respinto, piega per San Leonardo, ordina che siano abbassate tutte le saracinesche delle porte e ripara nella cittadella. |
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Ago. | Veneto |
Assediato nella cittadella di Padova, è costretto alla resa con il Rusca ed il Visconti. |
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1393 | Ottenuta l’investitura dei feudi paterni da parte di Gian Galeazzo Visconti, con il fratello Leonardo si divide l’eredità: a Spinetta spetta Fosdinovo comprendente anche Marciaso, Tendola, Posterla, Zuccano (Giucano), Castelnuovo, Vallecchia ed altri villaggi, mentre al fratello Leonardo va il feudo di Castel dell’Aquila (Gragnola). | ||||
1394 | Veneto |
E’ podestà di Vicenza. |
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1395 | |||||
Dic. | Lombardia | Prende parte a Milano alla cerimonia nella quale Gian Galeazzo Visconti viene investito del titolo di duca. | |||
1397 | Veneto |
Ha forti dissapori con Gian Galeazzo Visconti: il duca di Milano, infatti, pretende che tutti i feudatari dipendano direttamente da lui. Come altri Malaspina della Lunigiana non accetta la situazione e si avvicina ai fiorentini. |
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1398 |
Muore; si pensa ad un suo avvelenamento. Amico dell’ umanista Giovanni Manzini. |
CITAZIONI
-“Homo di gran chuore et valoroso di sua persona, et huomo che molto si facea temere, et di lui il dugha di Milano prendea gran sospetto dubitando molto di lui.” SERCAMBI
-“Spineta Malaspina nichilo purius agisse traditur, licet aliena quam sua superbia magis inspectus fuerat victor..Et militia et genere strenuus.” MARZAGAIA
-“Uscito dal paterno castello (di Fosdinovo) in cerca di gloria e di avventure, dopo romanzesche peripezie capitò nell’esercito di Carlo di Durazzo dal quale fu tenuto in gran conto.” VALENTE