SARTO

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Porta di San Sisto, Viterbo
Porta di San Sisto, Viterbo

Last Updated on 2024/02/11

SARTO  (Giacomo Sartori) Di Ravenna.

  • 1400 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1391
Feb.ChiesaAntipapaLazio

Milita al servizio del papa Bonifacio IX;  ha il comando delle milizie di Roma. Si accorda con il cardinale di Ravenna Pileo da Prata (seguace dell’antipapa Clemente VII); l’ultimo giorno di carnevale si introduce di notte in Viterbo con i fuoriusciti ed alcune soldatesche dei Farnese. Entra per la Porta di San Sisto priva ad arte di sentinelle. Il mattino seguente i pontifici si gettano sulla Via Romana, tra la Porta di San Sisto e la Fontana del Sepale, inneggiando a Bonifacio IX. Gli abitanti della contrada per primi si scagliano addosso agli invasori e riescono a ricacciarli fino all’imboccatura della piazza di San Sisto. Vengono uccisi tre soldati del cardinale; è ammazzato l’alfiere che regge il suo stendardo. Gli attaccanti sono sconfitti e posti in fuga; sono catturati 120 cavalli ed è recuperato buona parte del bottino. Il cardinale Pileo da Prata si salva facendosi calare dalle mura della città attaccato alla fune della campana di San Sisto.

1392
Apr.ChiesaComp. venturaLazio

Si impadronisce di Bolsena e ne scaccia la compagnia dei bretoni facendo molti prigionieri. Vi lascia come castellano Iacopuccio della Terza signore di Montalfina, detto Peccio da Montalfina.

Mag. giu.ChiesaVicoLazio

Sempre con il cardinale di Ravenna attacca nuovamente Viterbo di cui si è fatto signore Giovanni Sciarra di Vico. Dà il guasto ai territori di Vetralla e di Civitavecchia pure appartenenti al prefetto; a fine mese compare all’improvviso nei dintorni di Viterbo e si accampa ad un miglio dalla città nelle contrade di Raspaglio e del Campo Graziano. Escono dalla città 150 cavalli bretoni, protetti dal fuoco delle bombarde poste sul barbacane di San Francesco. 8 uomini cadono da entrambe le parti; molti sono pure i feriti nella mischia. Le milizie del Sarto, respinte, si ritirano lontano dalle mura per gettarsi alla distruzione dei vigneti e delle messi ormai mature. I viterbesi non le inseguono per cui il condottiero si volge verso Sutri. Assale inutilmente tale località. A fine giugno riappare più minaccioso che mai nel viterbese distruggendo ogni cosa che trova sulla sua strada.

Lug.Lazio

Stipula una tregua di tre mesi con i viterbesi.

1394
Mag.ChiesaAntipapaLazio

Si trova a Musignano con 1000 cavalli, 1000 fanti e 400 balestrieri senesi; assedia il castello occupato dalla compagnia dei bretoni.

1395
Gen.LazioAssalito da 600 cavalli condotti da Giovanni Tedesco da Pietramala viene messo in fuga. Fiasco da Roma è catturato dagli avversari; tra i prigionieri vi sono anche trenta abitanti di Viterbo.
……..ChiesaVicoLazio

Agli ordini del commissario pontificio Giannello Tomacelli attacca ancora Viterbo con Fiasco da Roma; si colloca al ponte di Offiano (Bussiano o Fossiano) posto tra Viterbo e Bagnaia. Dopo quindici giorni costringe Giovanni Sciarra di Vico a cedere la signoria della città ai pontifici ed a ritirarsi a Vetralla.

………Lazio

E’ nominato capitano del popolo di Roma. Esce dalla città con 800 cavalli e 6000 fanti; si scontra con Alberto di Cerasciolo che approfitta della lontananza della fanteria cittadina per metterlo in fuga. 200 romani sono condotti a Sutri.

1400

Muore.

NESSUNA CITAZIONE

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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