SANTE CARILLO (Sancho Carillo, Santo Garelli) Spagnolo.
+ 1465
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1423 | Chiesa |
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Emilia |
Contrae la peste a San Michele in Bosco, presso Bologna. |
1424 | |||||
Apr. | Chiesa | Perugia | 300 cavalli | Lazio e Abruzzi |
Combatte Braccio di Montone. Staziona tra Rieti, Cittaducale e Cicolano con Ludovico Colonna, Santo Parente e Luigi da San Severino al fine di unirsi a Rocca di Mezzo con Jacopo Caldora. |
Giu. |
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Abruzzi |
Inserito nella tredicesima squadra partecipa alla battaglia di L’Aquila. |
Ago. |
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Marche |
Milita agli ordini del rettore della Marca Pietro Colonna; con Antonio da Bagnorea scaccia i bracceschi da Cingoli. |
1425 | |||||
Mag. | Chiesa | San Severino Marche | Marche | Affianca il Caldora all’ assedio di San Severino Marche. | |
1427 | |||||
Feb. mar. | Chiesa | San Severino Marche | Marche | E’ inviato dal Papa Martino V, con il Gattamelata e Francesco da San Severino, contro San Severino Marche che si è ribellata ai pontifici. La città è espugnata ai primi di marzo dopo un breve assedio. Per punizione, le mura della cinta sono smantellate in più punti; sette capi della rivolta sono impiccati. | |
Mag. |
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Marche |
Restituisce a Ludovico Migliorati Montefiore dell’Aso, che si è ribellata in precedenza al signore di Fermo. |
1429 | |||||
…………….. | Chiesa | Rimini |
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Romagna |
Combatte i Malatesta di Rimini. |
Ott. |
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Romagna |
Al termine del conflitto si ferma con altri condottieri nel forlivese. |
1430 | |||||
…………….. | Comp. ventura | Rimini |
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Romagna |
Spinto da Guidantonio da Montefeltro e da Galeazzo Malatesta muove contro Sigismondo Pandolfo Malatesta con Luca da Castello, Andrea della Serra e Ranieri Vibi del Frogia con lo specioso pretesto di agire per conto del concilio di Basilea. Mette a ferro e fuoco il riminese. |
Apr. | Romagna |
E’ segnalato sul Rubicone. |
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Mag. | Marche |
In Val di Marecchia. |
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Giu. |
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Marche |
Si trova a Carpolo; a metà mese è sorpreso e sconfitto a Serrungarina dal Malatesta. |
Lug. | Chiesa |
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Marche |
Passa agli stipendi del papa Eugenio IV; entra in Osimo alla testa di 70 cavalli con il vescovo di Ancona e di Numana Astorgio Agnense. |
1431 | |||||
Feb. |
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Marche |
Contrasta i Malatesta di Pesaro. Fronteggia Bernardino degli Ubaldini della Carda e Carlo Malatesta. |
Giu. |
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Marche |
Entra in Pesaro con 400 cavalli con lo zio Alfonso, il cardinale di Sant’ Eustachio. |
1432 | |||||
Feb. |
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Marche |
E’ sempre a Pesaro con 200 cavalli; assedia Carlo Malatesta in Fossombrone. |
Mar. |
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Marche |
Affianca il patriarca Giovanni Vitelleschi alla conquista di Senigallia. |
Ott. | Comp. ventura | Chiesa |
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Marche |
Licenziato dai pontifici, rimane nel pesarese. Si collega con Luca da Castello e Francesco Piccinino e devasta i contadi finitimi quale condottiero del concilio di Basilea. |
1433 | |||||
…………….. | Pesaro | Chiesa |
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Marche |
Collega le sue schiere a quelle di Carlo Malatesta. Costringe i pontifici a desistere dall’assedio di Fossombrone. Cerca di impadronirsi di Corinaldo; assale più volte la città e ne viene sempre respinto con forti perdite. Desola per rappresaglia il contado vicino. Interviene a favore degli abitanti il legato della Marca, vescovo di Taranto. Sconfitto, il Carillo si salva a stento dalla furia degli avversari. |
Mar. |
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400 cavalli | Marche e Romagna |
Esce da Pesaro ed attraversa il forlivese con 400 cavalli ed alcuni fanti. |
…………….. | Milano |
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Passa agli stipendi del duca di Milano Filippo Maria Visconti. |
Lug. | Milano | Chiesa |
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Lazio |
Si trova a Vetralla per sostenervi l’azione di Niccolò Fortebraccio ai danni dei pontifici. |
1444 | Napoli |
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100 lance |
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Al servizio del re Alfonso d’Aragona. |
1445 | |||||
Primavera | Napoli | Sforza |
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Marche |
Fronteggia le truppe di Francesco Sforza. |
1446 | |||||
Lug. |
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Marche |
Opera tra Fossombrone e Fano; partecipa al consiglio di guerra in cui si decide di proseguire la campagna e di scacciare lo Sforza da tutta la marca d’Ancona. |
Ago. |
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Marche |
Ottiene la resa di Montefabbri. |
Ott. |
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Marche |
Si dirige a Tavoleto con il viceré di Napoli Raimondo Boilo, Roberto da Montalboddo, Cesare da Martinengo, Baldovino da Tolentino, Giacomo da Sangemini ed il Malatesta: lo Sforza sfida i pontifici a battaglia campale. Il legato, il cardinale Ludovico Scarampo, rifiuta per timore di essere tradito da Giacomo da Caivana. |
1448 | Napoli | Firenze |
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Toscana |
Prende parte all’assedio di Piombino; conduce alcuni assalti alle mura della città. |
1451 | Toscana | Ricopre l’incarico di governatore di Castiglione della Pescaia. | |||
1452 | |||||
Lug. | Napoli | Firenze |
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Toscana |
Esce da Castiglione della Pescaia con 200 cavalli e 100 fanti e compie una scorreria nel pisano. Gli viene contro Michele da Cotignola; cade in un agguato; il Carillo si salva con 3 soli cavalli. |
1453 | |||||
Ago. |
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Romagna |
E’ commissario a Bagno di Romagna, località ceduta da Gherardo Gambacorta agli aragonesi. Si dirige alla volta del cesenate con 300 cavalli e 400 fanti ai danni di Domenico Malatesta. I fiorentini chiedono l’intervento del Malatesta, che invia soldati all’assedio del castello di Bagno di Romagna. Viene nel contempo assalito da Taddeo Manfredi e da Pier Nofri da Montedoglio. Al termine delle operazioni è costretto ad abbandonare il territorio. |
1459 |
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Nov. | Angiò | Napoli |
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Campania |
Appoggia i baroni ribelli contro Ferrante d’Aragona. Preposto alla guardia di Calvi e di Teano, è assalito dallo stesso sovrano, da Camillo Caracciolo e da Marino Tomacelli: con i suoi schioppettieri francesi e tedeschi respinge gli avversari cui infligge numerose perdite. Rimane ucciso il Caracciolo ed il Tomacelli, ferito, si salva a stento dalla cattura.. |
1463 |
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Campania |
Milita per il principe di Rossano e duca di Sessa Marino di Marzano. Aggredito in Sessa Aurunca da Roberto da San Severino e da Antonio Picco, è catturato con altri capitani. |
1465 |
Muore. |
CITAZIONI
-“Huomo desto, et giuditioso.” SUMMONTE
-“Huomo vigilantissimo, e nel mestier dell’arme di molti anni consumato.” PONTANO
-Con Lionello e Ludovico dei Michelotti, Antonio Caldora, Rinieri da Perugia, Andrea della Serra, Peterlino dal Verme “Fò scy bon guerrery!” VALENTINI
-“Bono capitano.” BROGLIO
-Con Antonio da Bagnorea “Due de’ più strenui condottieri del campo.” COMPAGNONI
-“Alto animo teneva; odiava i costumi di Ferdinando (Ferrante d’Aragona).” TOMACELLI CAPECE