Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
RODOLFO GONZAGA Marchese di Luzzara. Signore di Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere, Solferino, Canneto sull’Oglio, Mariana Mantovana, Poviglio, Redondesco ed Ostiano.
Principe del Sacro Romano Impero. Figlio di Ludovico Gonzaga; fratello di Federico Gonzaga e di Giovanni Francesco Gonzaga; padre di Luigi Gonzaga; zio di Francesco Gonzaga; cognato di Roberto Malatesta; genero di Giovan Francesco della Mirandola. Dà origine al ramo dei Gonzaga marchesi di Luzzara e di Castiglione delle Stiviere.
1446– 1495 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1463 | |||||
Mag. | Veneto e Austria | E’ destinato alla carriera delle armi. Inizia giovanissimo ad avere un ruolo ufficiale in missioni di rappresentanza per conto del padre. Si reca in Baviera con il fratello Giovanni Francesco per prelevarvi Margherita di Wittelsbach, moglie del fratello maggiore Federico. Durante il viaggio i due Gonzaga si fermano a Verona; sono ospitati dai rettori veneziani nell’abbazia di San Zeno. Incontrano la sposa ad Innsbruck; nel viaggio di ritorno sostano ancora a Verona e da qui rientrano a Mantova. | |||
Nov. | Lombardia | A Milano per seguire le vicende legate al matrimonio tra la sorella Dorotea e l’erede al ducato di Milano Galeazzo Maria Sforza. Le trattative falliscono per una deformazione fisica della sorella (la gibbosità). | |||
1469 | |||||
Gen. | Emilia | A Ferrara, per rendere omaggio all’imperatore Federico d’Austria. E’ armato cavaliere. | |||
Lug. ago. | Borgogna | Francia | Grazie ai contatti di Bartolomeo Colleoni passa per due anni al servizio del duca di Borgogna Carlo il Temerario: gli viene concessa una provvigione mensile di 200 corone. Ad agosto è segnalato in Borgogna. | ||
1470 | |||||
Mar. | Borgogna | Cantoni Svizzeri | Belgio | Segnalato a Bruges. | |
Sett. | Lombardia e Lazio | Lascia Mantova con il fratello Giovanni Francesco; si reca a Roma dal papa Sisto IV. Il fratello rimane agli stipendi pontifici con una provvigione annua di 7000 ducati, mentre egli rientra nei suoi possedimenti con la promessa di una rendita annua di 300 ducati. | |||
1471 | |||||
Gen. feb. | Lombardia | A Milano. A febbraio è assunto dal duca di Milano. Gli è promessa una provvigione annua di 20000 ducati. | |||
1473 | |||||
Primavera | Chiesa | 150 cavalli | Romagna | A Cesena. Entra in urto con il pontefice. Gli viene decurtata la provvigione. | |
Mag. | Venezia | 150 lance | Veneto e Lombardia | Abbandona la Romagna; si reca a Venezia e nel bergamasco dove il Colleoni gli concede una condotta di 150 lance. | |
Lug. | Lombardia | Viene costretto a rinunciare all’impegno con i veneziani per le pressioni esercitate dal duca di Milano sul padre. | |||
1474 | |||||
Sett. | Firenze | 60 lance | Toscana | A Firenze la Signoria gli fa avere alcuni presenti. Alloggia a Ponsacco. | |
1475 | |||||
Gen. | Toscana | Soggiorna a Firenze. A fine mese partecipa con Giuliano dei Medici ad una giostra organizzata per festeggiare l’alleanza della repubblica con il ducato di Milano e la corte aragonese. | |||
Mar. | Toscana | Si porta a Pisa. Cerca inutilmente di ottenere una condotta dai Medici. | |||
……………… | Venezia | Milita nelle compagnie di Bartolomeo Colleoni. | |||
1477 | |||||
Lug. | Toscana | A Pisa con Lorenzo dei Medici ed i figli di Roberto da San Severino: accoglie nella città il duca di Calabria Alfonso d’Aragona. | |||
Ago. | Campania | Nel regno di Napoli con Francesco Secco per presenziare alle nozze del re Ferrante d’Aragona. | |||
1478 | |||||
Giu. | Firenze | Chiesa Napoli | Toscana | Alla morte del padre, avvenuta a metà mese, con il fratello Ludovico ottiene in eredità la fascia di confine con Brescia che comprende Canneto sull’Oglio, Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere, Ostiano, Redondesco e Solferino. nei mesi successivi il fratello Federico opera permute e scambi con i fratelli: in particolare cede Luzzara e Marmirolo a Ludovico ed a Rodolfo (salvo poi riacquistare nel 1480 il palazzo di Marmirolo) in cambio di Canneto sull’Oglio. L’accordo definitivo tra i fratelli, stipulato nel febbraio dell’anno seguente, è ratificato dall’ imperatore Federico III a metà giugno dello stesso anno. | |
1479 | |||||
Gen. | Lombardia | Scambia con il fratello Ludovico Canneto sull’Oglio con Luzzara. | |||
Mag. | Toscana | I fiorentini gli danno il comando di 3 squadre di uomini d’arme. | |||
Ago. | Germania | Rientra dalla Germania nel mantovano. | |||
Sett. | Lombardia | Riceve a Borgoforte, con Federico e Giovanni Francesco Gonzaga, il cardinale Piero Riario in visita a Mantova. Nello stesso mese prende parte alla battaglia di Poggio Imperiale nel cui corso viene fatto prigioniero dai nemici. | |||
Nov. | Toscana | Compie con 60 cavalli e 150 fanti una scorreria nel Tombolo di Grosseto. Razzia molto bestiame; sulla strada del ritorno viene intercettato dai difensori di Grosseto e di Castiglione della Pescaia. E’ messo in fuga: tra i suoi uomini sono catturati 30 fanti e venti cavalli e ne sono uccisi altri 25. | |||
1480 | |||||
Feb. | Chiede a Giusto Giusti di fare in modo che la Signoria gli riconfermi la condotta con i fiorentini. | ||||
1481 | |||||
Gen. | Romagna | A Rimini, per sposare Antonia Malatesta, figlia di Sigismondo Pandolfo. | |||
Apr. | Emilia | A Ferrara con il fratello Federico. | |||
1482 | |||||
Feb. | Venezia | Ferrara Milano | 60 lance | Lombardia e Veneto | Si vede posposto nel governo del marchesato di Mantova dal cognato Francesco Secco; lascia Mantova e passa agli stipendi dei veneziani con una condotta di 300 cavalli. |
Ago. | Emilia | Irrompe nel ferrarese. Si ammala di peste. | |||
1483 | |||||
Gen. | Lombardia | Ammazza a Luzzara la moglie. Un ebreo, suo favorito, denuncia la donna di adulterio; il Gonzaga la sorprende con l’amante, il maestro di danza Fernando Flores Cubillas. Uccide l’uomo con un colpo di stocco. Tira fuori dal letto la moglie, la conduce nuda nel cortile d’armi e la sodomizza sulla neve senza pronunciare una parola: si fa chiedere perdono e la ammazza con un colpo di daga alla testa. | |||
Mar. | Emilia | Agli ordini di Roberto da San Severino si muove da Francolino e da Pontelagoscuro verso il Barco di Ferrara con Gaspare da San Severino e Galeotto della Mirandola (venti squadre di cavalli e 4000 fanti). Penetra nei borghi di Ferrara; l’attacco non ha l’esito sperato. | |||
Ago. | Lombardia | A Brescia, a Gussago ed al campo di Orzinuovi. | |||
Ott. | Lombardia | Si trova alla guardia di Calcinato con Deifobo dell’ Anguillara; esce da tale località, punta su Castenedolo, Travagliato, Pontoglio e Palazzolo sull’Oglio. Con la caduta di Romano di Lombardia in potere degli sforzeschi, si ritira. Ha ai suoi ordini tre squadre di cavalli. | |||
Nov. | Lombardia | Conquista Bagnolo Mella alla cui difesa si trova Virginio Orsini; recupera Brandico ed Ognato con Deifobo dell’Anguillara, Giovanni Battista Conti e Sigismondo Brandolini. Il giorno seguente si impadronisce anche della Motella di Padernello. | |||
1484 | |||||
Gen. | Lombardia | Conquista Manerbio. | |||
Ago. | Lombardia | Con la pace di Bagnolo rientra nei suoi stati. Sempre nell’anno sposa in seconde nozze Caterina della Mirandola, figlia di Giovan Francesco e vedova di Marco Pio. | |||
1485 | |||||
Feb. | Veneto | A Venezia per assistere ad una grande giostra organizzata in piazza San Marco da Roberto da San Severino. | |||
Mag. | Lombardia | Francesco Secco è nominato reggente del marchesato. Con i fratelli Giovanni Francesco e Ludovico, vescovo di Mantova, ed Evangelista Gonzaga organizza una congiura per fare uccidere il nipote Francesco dal cameriere Paolo Erba: il Secco scopre il trattato e condanna il Gonzaga al confino perpetuo nel castello di Luzzara. | |||
1486 | |||||
Lug. | Milano | ||||
1488 | |||||
Apr. | Milano | Chiesa | Romagna | Soccorre Caterina Sforza, che si è rifugiata nella rocca di Forlì a seguito dell’ uccisione del marito Girolamo Riario. Con Giovan Francesco da San Severino, Giampietro Bergamino e Giovanni Bentivoglio attua una feroce repressione. Al termine delle operazioni di polizia viene ospitato a pranzo nella cittadella con gli altri condottieri dalla Sforza. | |
Ago. | Emilia | Rende omaggio a Parma a Ludovico Sforza. | |||
1491 | |||||
Primavera | Emilia | Si reca a Ferrara. Ha modo di rappacificarsi con il nipote Francesco Gonzaga. | |||
1492 | Lombardia | Ha alcune vertenze per ragioni di confini con i veneziani: la contesa, che riguarda Castiglione delle Stiviere e Lonato, si appiana con l’ausilio del podestà di Brescia Domenico Trevisan. | |||
1493 | |||||
Sett. | Viene nominato principe del Sacro Romano Impero dal duca d’Austria Sigismondo. | ||||
1494 | |||||
……………… | Viene investito dall’ imperatore del marchesato di Luzzara. | ||||
Giu. | Milano | Napoli | |||
Ago. | Emilia e Romagna | Attraversa il bolognese e si ferma a Cotignola. Sostiene i francesi dell’ Aubigny contro gli aragonesi in Romagna. | |||
Dic. | Abbandona le truppe francesi del re Carlo VIII. | ||||
1495 | |||||
Feb. | Venezia | Francia | 500 cavalli | Gli è concessa dalla Serenissima una provvigione annua di 6000 ducati a valere sulla condotta del nipote Francesco. | |
Giu. | Lombardia ed Emilia | Esce da Mantova e conduce le truppe a Seniga sull’Oglio. Penetra nel parmense con 1000 uomini d’arme e 10000 fanti; giunge a Borgo Val di Taro ed aspetta le squadre sforzesche capitanate da Giovan Francesco da San Severino. | |||
Lug. | Emilia | A Fornovo. Predispone il piano di battaglia con il nipote Francesco: suggerisce una tattica diversa da quella prospettata dal nipote, vale a dire non cercare la battaglia campale ed attendere che siano i francesi ad attraversare il Taro. Il suo parere non viene ascoltato; memore delle vicende belliche acquisite nelle guerre di Borgogna prepara un nuovo piano che prevede il blocco dell’avanzata francese con un contingente che ne sbarri il passo e, nello stesso tempo, l’attacco sui fianchi delle colonne del centro e della retroguardia. Quando si accorge che gli stradiotti si sono dati al saccheggio, seguiti dai fanti italiani, interviene anch’egli nel combattimento. La sua squadra di 492 uomini d’arme, che comanda con Ranuccio Farnese, è la seconda esposta nel corso della battaglia, dietro quella guidata dagli estensi di Giovanni Paolo Pochintesta che rimane ucciso. Il Gonzaga giunge vicino al re Carlo VIII, fa prigioniero il Bastardo di Borbone; gli viene uccisa la cavalcatura ed è rimesso in sella. Ad un certo momento si alza l’elmetto: viene ferito da un francese alla faccia con un colpo di stocco alla testa; per altre fonti è ucciso da un colpo di schioppetto. La sua morte danneggia in modo enorme il campo italiano perché perde la testa pensante. I veneziani riconoscono alla seconda moglie una pensione annua di 1000 ducati, una pensione annua, fino al raggiungimento della maggiore età, a ciascuno dei due figli maschi ed alle tre figlie femmine. E’ sepolto a Mantova nella chiesa di San Francesco A Mantova possiede un palazzo con affreschi di Giovanni Maria Falconetto. Viene raffigurato dietro la madre nella “Camera degli sposi”, opera di Andrea Mantegna che si trova nel Palazzo Ducale di Mantova. Rafforza le difese di Luzzara mediante l’opera degli architetti Luca Fancelli e Giovanni da Padova. Sposa Anna Malatesta e Caterina della Mirandola. |
CITAZIONI
-“Condottiere di grande esperienza.” GUICCIARDINI
-“Numquam più experimentado in combatter in niun altro exercito.” SANUDO
-“Era Ridolfo vero e singolare estimatore della militia straniera.” GIOVIO
-“Vir fortissimus.” RUCELLAI
-“Capitano valoroso e di grand’esperienza.” ANGELI
-“Guerriero ragguardevole pel suo onorato sentire e per consumata esperienza.” CERRI
-“Chiarissimo Capitano e di consiglio non meno.” MAFFEI
-Con Bernardino di Montone e Ranuccio Farnese “Valenti homini d’arme.” DIARIO FERRARESE
-E’ suo il piano di battaglia per lo scontro di Fornovo “La concezione tattica era di un’eccellenza assoluta, anche se la sua applicazione prevedeva manovre particolari troppo elaborate. Sostanzialmente il piano prevedeva il blocco dell’avanzata francese mediante un contingente che le doveva sbarrare il passo; nel contempo si dovevano attaccare le colonne del centro e della retroguardia direttamente dal Taro cioè sul loro fianco. Con questa operazione ci si immaginava di potere stringere il nemico contro la collina, di spezzare in tanti tronconi il suo ordine di marcia e così di annientare le singole colonne in cui l’esercito francese era articolato..Tra i suoi intenti ci fu quello di predisporre le cose in modo che le riserve non entrassero troppo presto in azione o vi entrassero tutte in una volta; di fatto i comandanti dei vari reparti di riserva ebbero ordine rigoroso di non entrare nella mischia fino a che non li avesse chiamati Ridolfo Gonzaga e nessun altro.” MALLETT
-Riguardo all’uccisione della prima moglie Antonia Malatesta “Alessandro Luzio, citando una lettera del cardinale Francesco al Gonzaga, le cui condoglianze sembrano far presupporre una morte naturale di Antonia, ritenne che l’intera vicenda fosse frutto di una romanzesca traduzione di ostilità (alla corte gonzaghesca).” LAZZARINI
-“El sventurato barba dil marchese/ signor Ridolfo scorse nei repari/ o quanti con in una mano ne ucise e prese/ nullo voleva de li soi danari/ vedendo i galli sue forte arnese/ tanto era la sua possanza galiarda/ non moreva se non era la bombarda.” Da “La storia del re di Francia” in GUERRE IN OTTAVA RIMA
-“Mai tanto non fe el paladino Astolfo/ Nel (nè il) marchese ulivier ol conte orlando/ Quanto in quel zorno fe el signor Ridolfo/ Facendo di lanza maza (mazza) e di brando/ Nè con più furia da polver di zolfo/ Spingarda na l’aere volando/ Chel suo cavallo gagliardo e veloce/ che chi lo vedeva si faceva la croce. ” FIORENTINO
-“Parea el giorno in ronscivalle astolfo/ Spezza col brando l’armi e l’ossa trita/ Tanto che di sangue in terra un golfo/ E se egli ebe ala fine qualche ferita/ Sempre mai vendicando la sua morte/ Stete infino a lo stremo a caval forte.” G. SENESE
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