RISTAGNO CANTELMI

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Castello Cantelmo Popoli
Castello Cantelmo, Popoli

Last Updated on 2023/12/07

RISTAGNO CANTELMI  (Restaino Cantelmi)  Conte di Popoli e di Alvito.

Signore di  Ortona. Padre di Giovanni Cantelmi.

1444 ca.- 1514 (agosto)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

…………..NapoliCampaniaSpogliato del suo feudo dallo zio Giampaolo, duca di Sora, trascorre la giovinezza a Napoli alla corte del re Ferrante d’Aragona.
1479AbruzziViene investito dal re di Napoli della contea di Popoli comprendente anche Vittorito, Pescocanale e Pratola Peligna.
1485
…………..NapoliChiesaAbruzzi

Combatte i pontifici ed i baroni ribelli anche se con qualche incertezza iniziale. Il duca di Calabria, Alfonso d’Aragona,  chiede che le sue compagnie, acquartierate in Chieti, possano attraversare la contea di Popoli per assalire L’Aquila, che si è ribellata alla corona. Ristagno Cantelmi teme un tranello e permette il passo alle milizie aragonesi solo a squadra per squadra.

Sett.Abruzzi

Raccoglie truppe e domanda 1000 ducati al re per potere dare loro il soldo: gli viene concessa la somma  richiesta nonostante le pressioni del duca di Calabria di pagarlo con la cessione del castello di Rivisondoli.

Nov.Abruzzi LazioSi rappacifica a Popoli con Alfonso d’Aragona. Concede le sue truppe al conte di Morcone al fine di assalire i pontifici nel Lazio a Sezze, a Piperno ed a Sermoneta.
1486
…………..Abruzzi

Contrasta l’avanzata di Giovanni della Rovere; il suo intervento viene facilmente respinto al ponte di San Clemente, sul fiume Pescara, da Carlo da Pian di Meleto. Stipula una tregua con Ruggero Accrocciamuro.

…………..AbruzziSi collega con Pietro Lalle dei Camponeschi e marcia alla volta di L’Aquila.
.Apr.AbruzziCostringe gli abitanti di L’Aquila ad addivenire ad una tregua. I Gaglioffi sono obbligati ad abbandonare la città.
1487
Ago.Campania

E’ chiamato a far parte, con altri tre baroni, del tribunale che deve giudicare i capi ed i responsabili del partito avverso agli aragonesi: rifiuta adducendo come motivo la sua incompetenza nelle discipline giuridiche. Scompare abbandonando le proprie terre aquilane.

1494
Apr.Campania

Alla morte del re Ferrante d’Aragona viene incarcerato a Napoli, in Castelnuovo, dal suo successore Alfonso d’Aragona, memore dello sgarbo di alcuni anni prima.

1495
Gen.CampaniaViene liberato dal nuovo re di Napoli Ferdinando d’Aragona.
…………..NapoliFranciaAbruzzi

Promuove a L’Aquila con il conte di Mareri una congiura ai danni dei Gaglioffi filofrancesi. Sconfigge il conte di Cerreto Carlo Sanframondi in uno scontro che costa agli avversari 400 morti.

1496
Feb. mag.Abruzzi

Lascia L’Aquila con il presidio aragonese alla notizia dell’ avvicinamento di Virginio Orsini. A maggio con Troiano Savelli cerca di impedire il rientro negli Abruzzi ai francesi che hanno razziato numerosi capi di bestiame. Viene affrontato da Virginio Orsini e da Camillo Vitelli tra Pacentro e Sulmona a Bugnara; battuto, è costretto a darsi alla fuga verso L’Aquila.

Giu.Abruzzi

Con Guidobaldo da Montefeltro e Ruggero Accrocciamuro (3000 fanti abruzzesi e 300 cavalli) sconfigge a Palena i partigiani dei francesi condotti da Graziano di Guerres. E’ catturato Andrea Matteo Acquaviva.

Dic.Capitano g.leAbruzzi

Si unisce con Cesare d’Aragona ed il Montefeltro; scorre la Marsica con tali capitani e riempie di terrore il territorio. Il nuovo sovrano Federico d’Aragona lo nomina capitano generale, gli conferisce l’ufficio di camerlengo con un compenso annuo di 1000 ducati, gli riconosce tutti i suoi feudi (cui vengono aggiunti Pescocanale, Ortona, Currito, Rivisondoli, Brittoli, Civitella Roveto ed altri villaggi) e la proprietà di un palazzo a Napoli, già appartenente all’abate Nardo de Giptis.

1497Ascoli PicenoFermoCapitano g.leMarcheViene inviato in soccorso di Ascoli Piceno.
1498
Giu.Marche

Alla testa di 300 cavalli e delle milizie ascolane assedia invano Castignano. I scarsi risultati lo obbligano a stipulare una tregua con gli avversari ed a abbandonare il campo. Si ritira al di là del Tronto ed avvia le trattative affinché Ascoli Piceno e Fermo arrivino ad un accordo.

Lug.Marche

Entra con Ettore Fieramosca in Monte Brandano (Ripatransone);  vi è accolto con tutti gli onori. Anche Monsampaolo del Tronto gli si arrende senza opporre resistenza. Occupa tutto il territorio tra Capradosso e Comunanza; si accosta a Fermo e dà il guasto alle campagne.

Ago.Marche

Si trova ad Acquaviva Picena con Astolfo Guiderocchi, cui viene consegnato dagli abitanti di Fermo il figlio Giovanni Francesco, da essi catturato in precedenza. Ascoli Piceno non accetta la continuazione nei negoziati per cui riprende il conflitto con Fermo.

Dic.Marche e Abruzzi

Assedia ancora Castignano; entra in Ascoli Piceno ove è accolto con tutti gli onori. Viene firmata la pace ed il Cantelmi può rientrare negli Abruzzi.

1499
Gen.AbruzziE’ segnalato a L’Aquila al fianco del re di Napoli.
1501NapoliFrancia
1502SpagnaFrancia
1503
Gen.AbruzziTransita per Chieti con Fabrizio Colonna. Si dirige verso Penne.
Apr.Puglia e Abruzzi

Si distingue alla battaglia di Cerignola, dove è il primo capitano a passare alla controffensiva. Si porta a Popoli; con Ludovico Franchi e Fabrizio Colonna, punta su L’Aquila. Gli si arrendono  senza opporre resistenza Monte sant’Angelo, Chieti, Atri, Sulmona, Teramo, Penne e Celano; scaccia da L’Aquila Girolamo Gaglioffi.

Mag.LazioAssale Gaeta.
…………..Il re di Spagna Ferdinando il Cattolico gli conferma i suoi feudi e gli concede anche Acquaviva e Spina con una pensione annua di 600 ducati.
1507Il re di Spagna lo priva della contea di Alvito, conferita a Pietro Navarro.
1509
Lug.Abruzzi

E’ contattato dai veneziani affinché passi ai loro stipendi contro le truppe della lega di Cambrai. Invia a Venezia il suo segretario, un sacerdote, e chiede di essere nominato capitano generale. Il Collegio dei Pregadi gli propone una condotta di 300 uomini d’arme, il titolo di governatore generale, uno stipendio di 32000 ducati l’anno, una ferma di due anni più uno di rispetto. Ristagno Cantelmi accetta le proposte ed invia un corriere a Venezia perché sia predisposta la flotta che lo deve prelevare negli Abruzzi con i suoi uomini.

Ago.

Chiede il permesso al re di Spagna di potere militare per la Serenissima: il viceré di Napoli ed il sovrano si oppongono alla sua richiesta. Declina l’incarico.

1510
Mag.SpagnaAl campo con l’esercito spagnolo.
1511SpagnaFrancia50 lanceViene inviato in soccorso dei pontifici.
1512
Apr. giu.Romagna

Prende parte alla battaglia di Ravenna dove, inizialmente, è dato per morto (gli è uccisa la cavalcatura). E’ accusato di essersi dato alla fuga con le lance spagnole. Nel corso del combattimento, invero, il viceré Raimondo di Cardona deve lasciare per qualche tempo il terreno per persuaderlo a rientrare nel campo di battaglia: i francesi approfittano di tale fatto e sbaragliano gli spagnoli. Il Cantelmi è catturato; riesce a liberarsi e raggiunge Forlì. Da tale località si rifugia, travestito, in un posto più sicuro. A metà giugno si trova a L’Aquila con il Cardona.

Lug.50 lanceRomagnaAl fianco di Raimondo di Cardona.
1513
Ott.Spagna ImperoVeneziaVenetoPrende parte alla battaglia di Creazzo.
1514
Ago.Abruzzi

Viene ucciso a letto, fuori della sua abitazione, a colpi di pugnale da un prete da lui beneficato: la causa, una donna. Il sacerdote è squartato.

 CITAZIONI

-“Uomo di eroica bravura.” CONTI

-“Huomo molto esperto nell’armi.” ALBERTI

-“Era Ristaino odiatissimo da’ vassalli ne’ suoi feudi, perché tutte le sue azioni erano accompagnate da prepotenza, o da crudeltà, ed era di tanta forza ed ardire, che fino alla vecchiaja andava ad incontrare nelle montagne d’Abruzzo gli orsi a caccia e li uccideva.” LITTA

-“Ritrovandosi in diverse guerre de’ suoi tempi, e conosciuto il suo molto valore, meritò d’esser tre volte generale..Fu uno de’ più famosi cavalieri, che a suo tempo corressero lancia, e di tanto valore e destrezza, ch’in giostra in tutto il regno e fuori, pareva che non si trovasse pari.” DE LELLIS

-“Questo à gran fama di valente homo, ma non molto è stà exercitato per capo.” SANUDO

-“De i famosi Cavallieri che a suoi tempi corressero lancia, e di tanto valore e destrezza, che in giostra in tutto il regno, e fuori paria che non si trovasse pari.” CIRILLO

-“& de Popoli el conte pieno d’ardire.” DELLA ROTONDA

-Alla battaglia di Ravenna “Così il conte di populo (Popoli) gentile/ col stocco in man per il campo facea/ ogni guerrier gagliardo parer vile/ sì francamente quel si combattea./ (Alla battaglia di Creazzo) Il bon conte di popul lo seguiva/ hom da farne di lui non poco pregio/ e sempre lassa il segno dove arriva/ tanto è ne l’armi singular, egregio./ A questo il petto, a quello il capo apriva/ tal che di lui l’italico colegio/ ne dirà sempre fin ch’el mondo dura/ per esser il suo ardir sopra natura.” DEGLI AGOSTINI

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