Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
RINALDO ORSINI (Rinaldo di Tagliacozzo) Signore di Castell’Arcione, Monte Gentile, San Gregorio da Sassola, Piombino, Scarlino, Suvereto e delle isole d’Elba e Pianosa.
Figlio Di Jacopo Orsini, fratello di Gian Antonio Orsini. Insignito della Rosa d’Oro.
1396 ca.- 1450 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1419 | |||||
Ott. | Chiesa | Perugia | Umbria | Soccorre la rocca di Spoleto minacciata da Braccio di Montone; passa alla guardia della città nella quale viene assalito con furia dagli avversari. | |
1421 | Chiesa | Napoli | Milita sempre al servizio del papa Martino V. | ||
1423 | |||||
Sett. | Firenze | Milano | Romagna | Raggiunge il campo nei pressi di Cesena. | |
Ott. | Romagna | E’ segnalato a Civitella di Romagna; si trasferisce con i suoi uomini a Polenta ed a Coglianello. Si collega con Carlo Malatesta e Niccolò da Tolentino per dirigersi a Ghiaggiolo con 500 cavalli e 150 fanti. Ramberto Malatesta simula agli inizi amicizia con i venuti; si rinchiude, invece, nel castello e con segnali di fumo chiede di essere soccorso dai viscontei. I fiorentini conducono un attacco al castello, superano gli steccati, le mura dei borghi e si avvicinano alla rocca. L’Orsini lascia poco dopo l’assedio. A fine mese si trova a Bertinoro alla rassegna dei suoi uomini. Da qui si sposta alla guardia di Imola (che raggiunge per la via di Polenta) con Ludovico degli Obizzi. | |||
1424 | |||||
Lug. | Romagna | E’ fatto prigioniero nella battaglia di Zagonara. | |||
1426 | Lazio | Si accorda con i colonnesi. | |||
1427 | |||||
Dic. | Viene dichiarato suo collegato dal duca di Milano Filippo Maria Visconti. | ||||
1433 | |||||
Mag. | Chiesa | Fortebraccio | Lazio | Agli stipendi del papa Eugenio IV contro Niccolò Fortebraccio. Si accorda con Lorenzo Colonna. | |
Ago. | Lazio | Difende con successo Tivoli, attaccata all’improvviso da Niccolò Fortebraccio. Nel corso dello scontro cattura nella piazza Galeazzo Boschetti. | |||
1435 | |||||
Apr. | Chiesa | Colonna | Lazio | Affronta Antonio da Pontedera ed i Colonna. | |
……………. | Lazio | Il papa concede a lui ed al fratello Gian Antonio, Monte Gentile e Castellarcione dietro il censo di un cane da rete per la festa dei Santi Apostoli. | |||
1437 | Chiesa | Re d’Aragona | Abruzzi | Combatte gli aragonesi agli ordini del cardinale Giovanni Vitelleschi. Assale le terre del conte di Manieri e si impadronisce di quasi tutti i suoi castelli. | |
1438 | |||||
Giu. | Chiesa | Colonna | Lazio | Si colloca a Viterbo. Nella città prende alloggio nella chiesa dei Santi Giovanni e Vittore in Selva sulla strada per Montefiascone. | |
Autunno | Assedia gli avversari in Zagarolo. | ||||
Nov. | Lazio | Entra in Gallicano nel Lazio. | |||
1439 | |||||
Lug. | Chiesa | Foligno | Umbria | Con Paolo della Molara affronta il signore di Foligno Corrado Trinci al comando di 500 cavalli e di 150 fanti. Con Everso dell’Anguillara e Simonetto Vitelleschi ottiene Bevagna dopo quattro giorni di assedio. Alle sue truppe si uniscono altri capitani per cui può assalire Foligno alla testa di un forte esercito (3000 cavalli e 7/8000 fanti). Sono deviate a Vescia Scanzano le acque del fiume Menotre che alimentano l’acquedotto cittadino. | |
Sett. | Umbria | Foligno si arrende ai pontifici. Nello stesso mese acquista dal cardinale Vitelleschi il castello di San Gregorio da Sassola, nel distretto di Tivoli. | |||
1440 | |||||
Feb. | Toscana | Sposa Caterina d’Appiano. Sono così poste le basi per la sua signoria in Piombino. | |||
Mar. | Lazio e Toscana | A Roma. Si trova con Everso dell’Anguillara al fianco del cardinale Vitelleschi allorché quest’ ultimo viene catturato nei pressi di Castel Sant’ Angelo da Antonio Rido. Cerca invano di intervenire: alla fine visto che l’ordine parte dallo stesso papa lascia il prelato alla sua sorte e ritorna alle sue terre con parte dei denari e dei bagagli del cardinale. Si sposta a Piombino. | |||
Lug. | Abruzzi Lazio e Toscana | Informato della caduta di Suvereto in potere di Baldaccio d’Anghiari lascia Tagliacozzo e si porta a Monterotondo; da tale località invia 100 fanti alla difesa di Scarlino. Giunto a Mugnano, muta disegno e richiama le truppe. Il suo emissario è catturato dai senesi; i fanti giungono a Scarlino. | |||
1441 | |||||
Gen. | Abruzzi Toscana | Alla morte del suocero Jacopo d’Appiano l’Orsini si muove dalle sue terre abruzzesi con 250/300 cavalli ed a marce forzate si reca a Piombino. Il suo arrivo costringe Baldaccio d’Anghiari a cedere Suvereto ed a lasciare il territorio. | |||
Apr. | Chiesa | 200 lance | Toscana | E’ segnalato a Piombino. | |
Lug. | Toscana | Rientra a Piombino per proteggere lo stato da eventuali colpi di mano da parte di Emanuele d’Appiano. A Scarlino. | |||
Sett. | Chiesa | Napoli | Abruzzi | ||
1442 | Siena | Capitano g.le | Toscana | A Siena con papa Eugenio IV. | |
1443 | |||||
Mar. | Toscana | Il pontefice gli consegna a Siena la Rosa d’Oro. nella cerimonia Rinaldo Orsini è accompagnato per tutta la città da 14 cardinali. | |||
……………. | Piombino | Tunisi | Toscana | Da Siena accorre a Piombino minacciata da una flotta di pirati tunisini. Vengono messe a sacco da costoro Montemarsale, Ferraia e Latrano. L’Orsini sbarca di notte nell’isola d’Elba e con l’aiuto degli abitanti ha ragione degli avversari di cui è fatta strage. Recupera la rocca del Volterraio con le truppe della terraferma. | |
1444 | |||||
……………. | Piombino | Tunisi | Toscana | Respinge un nuovo attacco di corsari tunisini all’Isola d’Elba. Decide di accordarsi con il bey di Tunisi, cui invia un’ambasceria guidata dal genovese Clemente Cicero. Nella missione sono portati tredici schiavi, per ottenere la liberazione di quelli detenuti dai musulmani. | |
……………. | Toscana | Provvede a rafforzare le difese di Piombino. | |||
Dic. | Toscana | Alcuni corsari catalani e napoletani infestano il mare dell’Elba con la protezione del re di Napoli Alfonso d’Aragona: 2 navi di Piombino, tra l’altro, sono condotte a Gaeta con il loro carico di granaglie. L’Orsini invia propri ambasciatori a Napoli ed a Genova. Ottiene la pace dietro il versamento di 14000 fiorini da consegnarsi ai genovesi. | |||
1445 | |||||
Nov. | Toscana | E’ riconosciuto come signore di Piombino ed è ricevuto dai senesi come loro raccomandato per cinque anni. Nella città provvede a rafforzare le fortificazioni. | |||
1446 | Toscana | Il re di Napoli Alfonso d’Aragona esercita forti pressioni nei suoi confronti affinché porti la guerra in Toscana contro i fiorentini. | |||
1447 | |||||
Nov. | Piombino | Napoli | Toscana | Combatte gli aragonesi alleato con i fiorentini. Costoro gli assicurano il proprio aiuto e gli rinnovano l’accomandigia assegnandogli per un anno la somma di 1500 fiorini. Sono inviate in suo soccorso 4 galee e 4 navi; da Pisa giungono 6 galee e 3 navi più piccole. L’Orsini chiede soccorsi anche ai senesi a seguito delle depredazioni condotte dagli avversari nella maremma. | |
Dic. | Toscana | E’ attaccato in Piombino. La località verrà assediata per terra e per mare fino all’estate dell’anno successivo. | |||
1448 | |||||
Giu. | Toscana | Placido di Sangro lo assale in Piombino con 2500 cavalli: l’Orsini si trova in forti difficoltà perché a sua disposizione non si trovano che 200 fanti sui 400 iniziali. | |||
Lug. ago. | Toscana | Ai primi di luglio i fiorentini inviano a Piombino soccorsi per terra e per mare (2 grandi galee e 3 imbarcazioni minori con a bordo 300 fanti e numerose munizioni). Ad agosto muovono in suo soccorso anche il fratello Gian Antonio ed Everso dell’Anguillara. | |||
Sett. | Toscana | Esce da Piombino ed attacca a sua volta gli aragonesi, già impegnati in battaglia dai fiorentini capitanati da Sigismondo Pandolfo Malatesta; incendia le macchine d’assedio; gli avversari sono costretti a ritirarsi in grande disordine verso la flotta con la perdita di 2000 uomini. | |||
……………. | Segue la pace con gli aragonesi; gli è imposto, a titolo di tributo, di consegnare ogni anno al re di Napoli un catino d’oro (del valore di 150 ducati) con 500 fiorini. Si impegna, anche, a cedere ad Alfonso d’Aragona Castiglione della Pescaia e l’isola del Giglio. I fiorentini, dal canto loro, gli consegnano una notevole somma di denaro per averlo come alleato. | ||||
Dic. | Firenze | Capitano g.le | Toscana | Si reca a Firenze per esservi nominato capitano generale. Gli sono concesse una condotta di 1500 cavalli e di 500 fanti ed una provvigione mensile di 1500 fiorini. Durante la cerimonia è urtato con violenza dalla sua cavalcatura. | |
1450 | |||||
……………. | Firenze | Napoli | Toscana | Muove contro gli aragonesi che hanno occupato Castiglione della Pescaia. Espugna il centro e lo mette a sacco; attaccato, i napoletani recuperano la località. | |
Lug. | Toscana | Muore di peste a metà mese. Le sue esequie si svolgono a Piombino con bandiere e gonfaloni portati da Firenze. E’ sepolto nella città. Incarica l’architetto Guglielmo Pieri di edificare il rivellino a difesa delle fortificazioni della Porta a Terra di Piombino. Sposa Caterina da San Severino e Caterina d’Appiano. |
CITAZIONI
-“Huomo per prudenza, e grandezza d’animo degno di molte lodi.” MALAVOLTI
-“Di grand’animo nelle cose militari e desideroso d’allargar con chiarissimi fatti il nome e la fama del suo natural valore.” SANSOVINO
-“Uomo distinto nell’armi.” LITTA
-“Magni vir animi.” BRACCIOLINI
-“L’opere sue ripien di fama eterna/ Si debbon memoriar con dignitate/…/ E fu quel corpo in un’urna eccellente/ Messo è di fuori epitafio gentile/ In luogo sacro, degno, e eminente;/ Di marmo n’era, e devoto, e umile/ In propria forma il suo corpo scolpito/ Al naturale in effigie simile./ Nell’epitafio: l’ossa d’Orsin gradito/ Qua dentro son, che fecion tante prove,/ E lo spirito suo è in ciel salito/ Su nella corte dell’eterno Giove.” DE AGOSTINI
-“Uomo valoroso e perito dell’arte militare.” LAMBARDI
-“Portatissimo pell’armi e peritissimo nell’arte militare.” NINCI
-“Era un capitano di molto valore e di provata serietà.” CARDARELLI