Last Updated on 2022/11/07
RINALDO DA MARCARIA Conte.
- 1309 (agosto)

Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1305 | Ferrara | Bologna | Emilia | Ha l’incarico di vicario e capitano generale di Modena per conto di Azzo d’Este. Respinge un attacco portato alla città dai fuoriusciti e dai bolognesi guidati da Ranieri da Savignano. Lo scontro si conclude con la morte del capitano avversario. | |
1306 | |||||
Gen. | Emilia | Partecipa ad una congiura ai danni degli estensi: si unisce con Manfredino e Sassuolo da Sassuolo ed espelle dalla città il podestà Fulceri da Calboli. Viene loro contro Fresco d’Este con 600 cavalli e 1000 fanti. I da Sassuolo si fingono amici del marchese Azzo d’Este e, nello stesso tempo, nemici di Rinaldo da Marcaria; fanno entrare gli estensi nella città. Allorché i soldati di Ferrara si trovano negli alloggiamenti loro assegnati nelle abitazioni cittadine, Manfredino e Sassuolo da Sassuolo ordinano ai propri uomini di catturare gli avversari. Nell’ occasione sono fatti prigionieri anche Fresco d’Este e Rinaldo da Marcaria. | |||
1308 | |||||
Feb. | Ferrara | Este | Veneto | Combatte per Fresco d’Este contro Francesco d’Este. Inviato ad occupare Fratta Polesine è sorpreso e catturato dagli avversari; condotto ad Arquà Polesine viene rilasciato dietro la promessa che avrebbe ucciso a Ferrara Guglielmo (o Uberto) da Baldaria, già intimo consigliere di Azzo d’Este. Quest’ultimo, infatti, in anni precedenti è stato promotore della cacciata in esilio dello stesso Francesco d’Este. | |
Mar. | Emilia | Rientra a Ferrara ed ammazza Guglielmo da Baldaria: gli tronca la testa e la porta in giro infissa su un’ asta; il cadavere viene trascinato nella città, dalla piazza, luogo dove vengono giustiziati i colpevoli, fino al ponte di San Giorgio. Qui è gettato nel Po. | |||
Ago. | Emilia | A Ferrara. Difende Fresco d’Este in occasione di una rivolta fomentata da Giacomo Bocchinpani. Costui è catturato con i suoi complici: tutti sono decapitati ed i loro corpi sono trascinati per la città. | |||
Sett. | Ferrara | Chiesa | Emilia | L’esercito pontificio del nunzio Onofrio di Trebis si colloca davanti alla Porta di San Giorgio e dichiara decaduto il marchese di Ferrara. | |
Ott. | Emilia | Viene assediato in Ferrara da Lamberto da Polenta. A seguito di una ribellione popolare Rinaldo da Marcaria si ritira con Fresco d’Este in Castel Tedaldo sul Po in attesa che arrivino i promessi rinforzi dalla Serenissima, cui il marchese ha venduto la città in cambio di una provvigione annua di 1000 ducati. | |||
Dic. | Veneto | Si stabilisce a Venezia. Non gli è riconosciuto alcun sussidio. | |||
1309 | |||||
Apr. lug. | Venezia | Chiesa | Emilia | Il papa Clemente V, tramite il cardinale Arnaldo Pelagrue, pubblica la crociata contro i veneziani ed invia contro Ferrara 8000 uomini tra fanti e cavalli. Il podestà Michele Vitale si ritira in Castel Tedaldo. Seguono numerose scaramucce dai primi di aprile a tutto luglio. Giungono da Bologna 500 cavalli in soccorso dei pontifici. Intervengono pure Francesco d’Este, Dalmasio dei Banoli e Galeazzo Visconti, cognato dell’Este. Gli attaccanti sono inizialmente respinti alla Porta di San Biagio. Il Vitale utilizza una nave incendiaria, trainata da alcune zattere, per dare alle fiamme il ponte e per tagliare le catene di ferro poste dai nemici sul Po per impedire il passo alla flotta veneziana. I veneziani entrano alla difesa di Castel Tedaldo mentre Fresco d’Este è costretto a recarsi a Venezia in attesa dell’esito del conflitto. | |
Ago. | Emilia | I pontifici ricevono nuovi rinforzi da Firenze (4 compagnie di cavalli), dalla marca d’Ancona, dalla Lombardia, dai Malatesta di Rimini e dai da Polenta di Ravenna. Rinaldo da Marcaria è assediato in Castel Tedaldo; le catene bloccano a Francolino la flotta della Serenissima che dovrebbe prestare soccorso ai difensori. Anche le navi ancorate nei pressi del castello non possono muoversi per lo stesso motivo. A fine mese i difensori cedono. Rinaldo da Marcaria viene ucciso in combattimento con Galvano dei Gaffari di Mantova, Marchesino Mainardi e Spavardo di Ferrara: coloro che tentano la fuga muoiono affogati. Sono raccolti 1869 cadaveri dei difensori; i loro cadaveri sono gettati in una fossa fatta successivamente saltare in aria. I prigionieri, su ordine del cardinale Pelagrue, sono accecati e rimandati così a Venezia. |
CITAZIONI
-“Persona vigilantissima e di molta riputatione.” PIGNA
Fonte immagine: wikipedia