RICCIARDO CANCELLIERI

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Pistoia, Fortezza di Santa Barbara, mura esterne(1)
Pistoia, Fortezza di Santa Barbara, mura esterne(1)

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

RICCIARDO CANCELLIERI  Di Pistoia. Conte palatino. Guelfo. Signore di Francavilla d’Ete nel fermano.

1303 – 1378 (marzo)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1322   ToscanaE’ espulso da Pistoia con altri guelfi dal signore di Lucca Castruccio Castracani e da Filippo Tedici.
1328FuoriuscitiPistoia Emilia e Toscana

A Modena. Alla notizia della morte di Castruccio Castracani riunisce molti fuoriusciti e, con l’aiuto scoperto dei fiorentini, si impossessa nella montagna pistoiese di Crespole e di Calamecca. Muove contro di lui Giovanni Panciatichi che, con gli uomini della sua fazione, lo scaccia da tali località a seguito di fieri assalti.

1329     
Mag.   Toscana

Viene stipulata a Prato la pace fra i contendenti. Il Cancellieri restituisce i castelli ancora nelle sue mani e gli sono ridati i beni che gli sono stati confiscati in precedenza. A Firenze si rappacifica con Giovanni Panciatichi;  può rientrare in Pistoia con l’avversario.

…………..CancellieriPanciatichi ToscanaAiutato nascostamente dai fiorentini, ed avendo a disposizione molto denaro, si porta nella montagna pistoiese;  si impadronisce di alcuni castelli. Giovanni Panciatichi gli si oppone con la sua fazione e gli impedisce di insignorirsi di tale territorio.
1334     
Gen.   Umbria

E’ eletto podestà di Perugia per il primo semestre. Prima di occupare l’incarico è armato cavaliere sul sepolcro del padre dal fiorentino Simone Peruzzi.

Lug.   EmiliaCapitano del popolo a Bologna per un anno.
1335   EmiliaRimane a Bologna. E’ eletto podestà della città.
1337   EmiliaOpera sempre a Bologna con l’incarico di capitano del popolo.
1339   ToscanaPodestà a San Gimignano.
1341FirenzeArezzoCapitano g.leToscana

Combatte i Tarlati.  Alla testa di milizie fiorentine  e di molti aretini si volge contro Bibbiena ed altri castelli appartenenti a Pier Saccone Tarlati.  Bibbiena è messa a sacco. Il Cancellieri entra in Arezzo e fa abbattere le case dei Tarlati e dei loro fautori.

1342   ToscanaNon accetta la podesteria di Orvieto.
1343RivoltosiFirenze Toscana

Coopera a scacciare da Pistoia gli ufficiali del duca di Atene; raggiunge  Firenze con il Panciatichi;  si congratula con il comune per l’espulsione di Gualtieri di Brienne.

1345Perugia Capitano g.leUmbriaCapitano della taglia guelfa a Perugia.
1346   UmbriaPodestà di Gubbio.
1347   MarcheEsercita la podesteria in Ancona per il secondo semestre.
1349     
…………..   ToscanaContinua in Pistoia a lottare contro i Panciatichi: viene stipulato un nuovo trattato di pace con gli avversari.
Lug.CancellieriPistoia Toscana

Cerca di insignorirsi di Pistoia. Raccoglie i suoi seguaci e dà l’assalto alla piazza ed al Palazzo dei Capitani. I magistrati accorrono prontamente, il tentativo viene respinto e le sue case (come quelle dei famigliari) sono date alle fiamme. Si rinchiude inizialmente nella casa dei Banducchi, suoi amici, mentre i suoi partigiani fuggono dalla città per la Porta di San Marco. Ricciardo Cancellieri scala di notte le mura e raggiunge a Marliana i suoi fautori. Si impadronisce di tale castello e vi si fortifica. E’ dichiarato ribelle e traditore della patria dal Panciatichi.

1350CancellieriPanciatichi ToscanaE’ costretto a rappacificarsi in Pistoia con il rivale a nome delle rispettive fazioni. Sono entrambi condannati al pagamento di una multa di 500 lire e costretti a ratificare la pace con giuramento in pieno consiglio. Allorché è informato che i fiorentini si sono assunti l’onere di difendere Pistoia da eventuali attacchi dei ghibellini si rifugia a Firenze e fa credere al comune che Giovanni Panciatichi si sia alleato con l’arcivescovo di Milano Giovanni Visconti. In Firenze viene accusato di tradimento a seguito di una falsa denuncia da parte del suo parente Schiatta Cancellieri, appartenente alla fazione ghibellina. E’ assolto.
1351     
Mar.FirenzePistoia Toscana

E’ scacciato da Pistoia con i suoi sostenitori guelfi. I fiorentini gli affidano il comando di un buon numero di cavalli e di fanti e gli ordinano di assalire Pistoia. A fine mese si presenta di notte davanti alla città, certo della sollevazione del popolo a suo favore e dell’ausilio del presidio fiorentino che si trova già in Pistoia agli ordini di Andrea Salamoncelli. Ricciardo Cancellieri scala le mura ed irrompe nella piazza con i suoi fautori; si impadronisce del  Palazzo degli Anziani; la sollevazione provoca l’intervento dei partigiani dei Panciatichi. Il Salamoncelli, nel frattempo, non interviene a suo favore perché non è stato informato del suo arrivo dal notaio Piero Gucci (detto Mucini), avendo costui perso tempo per fermarsi a Prato a dormire. Il Cancellieri è costretto a darsi alla fuga; si accampa fuori Porta Caldatica. I fiorentini, da lui avvisati dell’esito dell’azione, inviano 12000 fanti e 800 cavalli per assediare Pistoia. Sono pure allestiti 8 battifolli per assediare la località. I pistoiesi si dispongono animosamente alla difesa mediante la costruzione di bertesche; si muniscono di grandi quantità di pietre, di calce viva e di acqua bollente.

Apr.   Toscana

Grazie alla mediazione dei senesi è sottoscritta la pace tra la fazione dei Cancellieri e quella dei Panciatichi. Ricciardo Cancellieri  può rientrare in Pistoia con i suoi seguaci; è pure risarcito delle perdite subite. Albertaccio Ricasoli viene scelto dai fiorentini come loro capitano; i pistoiesi eleggono come proprio rappresentante il senese Geri Salimbeni. La pace  è, infine, suggellata da diversi matrimoni tra le 2 famiglie.

Giu. lug.PerugiaGubbio MilanoCapitano di guerraUmbria

Combatte il signore di Gubbio Giovanni Gabrielli. Si congiunge con Tommaso d’Alviano, si accampa a Santa Maria del Figliuolo, nei pressi della Porta di San Donato, ed assedia Gubbio per trentuno giorni. Alla fine è costretto ad abbandonare le operazioni di assedio a causa dell’arrivo in soccorso dei difensori di 250 cavalli viscontei. 

Ago.   ToscanaSempre con Tommaso d’Alviano viene inviato in soccorso dei fiorentini, assediati in Scarperia, al comando di 1000 cavalli tedeschi. I viscontei sono costretti a desistere dall’assedio del castello.
1352Firenze  ToscanaA Cancellieri e Panciatichi viene concessa la cittadinanza fiorentina.
1354     
…………..Ferrara  EmiliaAl servizio marchese di Ferrara Aldobrandino d’Este.
Lug.   EmiliaE’ eletto podestà di Modena. Mantiene tale carica per un periodo di cinque anni fino al gennaio 1359. In breve è nominato anche capitano di guerra della medesima località.
1356     
Feb.Ferrara Mantova BolognaMilano EmiliaSconfigge i viscontei a San Polo d’Enza.
1357     
Lug.   Emilia

Ha il comando delle truppe estensi. Si collega a Vignola con Feltrino Gonzaga, Ugolino da Savignano, Lanfranco e Gherardo Rangoni, Manfredino da Sassuolo (1500 cavalli e 4000 fanti) per affrontare nelle vicinanze di Vignola i viscontei agli ordini, a loro volta, di Galeazzo Pio (2000 cavalli). Varca il Panaro a San Cesario sul Panaro, tocca Piumazzo ed a Calcara sul Samoggia si scontra con Galeazzo Pio. Nessuna delle due parti può dichiararsi vincitrice dello scontro. Prima del combattimento sono armati cavalieri Gherardo Rangoni, Cinello da Savignano, Manfredino da Sassuolo e 2 figli dello stesso Cancellieri. L’avvicinarsi di 10000 fanti bolognesi agli ordini di Tommaso Ghislieri convincono parte dei viscontei a darsi alla fuga verso San Giovanni in Persiceto. I collegati li inseguono fino nei pressi di Nonantola; poi desistono. I bolognesi tornano alla loro città portando con sé 2 vessilli strappati ai nemici.

1359     
Apr.FirenzeComp. ventura ToscanaContrasta la Grande Compagnia del Conte Lando alla testa di 12 cavalli e di 600 fanti, di cui la metà sono pistoiesi. 
Lug.   Toscana

E’ inviato da Pandolfo Malatesta a San Piero in Campo con 500 cavalli. Con la fuga degli avversari dal “campo delle mosche” perseguita i venturieri della Grande Compagnia con numerose scaramucce.

1360    Viene chiamato a far parte del consiglio dell’imperatore Carlo di Boemia.
1362     
Apr.Ferrara  EmiliaHa il compito dai marchesi d’Este Niccolò, Ugo ed Alberto di stipulare una lega con il cardinale Egidio Albornoz in funzione antiviscontea.
Sett.   EmiliaA Ferrara, allo scopo di appianare le divergenze sorte tra estensi e carraresi riguardo al Polesine di Rovigo.
1364     
Apr.FirenzePisa ToscanaAffronta la Compagnia Bianca di Alberto Sterz.
Mag.   ToscanaCompie una scorreria fino a San Piero in Grado nei pressi di Pisa, espugna Livorno e ne dà alle fiamme il castello.
Lug.   ToscanaPrende parte alla battaglia di cascina agli ordini del signore di Rimini Galeotto Malatesta (1000 morti nel combattimento e 2000 pisani fatti prigionieri.
1367     
…………..   EmiliaRappresenta gli estensi a Bologna nelle trattative concernenti una lega con il signore di Padova Francesco da Carrara ed il legato pontificio.
…………..Napoli  Francia

Nello stesso anno si reca ad Avignone, presso il papa Clemente VI, per conto della regina di Napoli Giovanna d’Angiò. Nell’occasione viene nominato conte palatino dall’imperatore Carlo di Boemia. Ottiene pure dal cardinale Albornoz la signoria di Francavilla d’Ete nel fermano. La proprietà di tale feudo gli è contestata. Il Cancellieri sostiene una grossa causa per godere dei diritti feudali legati a tale feudo. La sentenza gli sarà sfavorevole.

      
1370     
…………..   EmiliaE’ segnalato nuovamente a Bologna in occasione della creazione di una lega in funzione antiviscontea. E’ testimone dell’atto di sottomissione dei perugini al papa Urbano V.
…………..FerraraMilano   
Nov.Chiesa  EmiliaPresenzia a Bologna alla sottoscrizione della pace tra il papa Urbano V ed il comune di Perugia.
…………..   LazioAffianca il pontefice a Viterbo. Scorta con i suoi uomini Urbano V nel suo viaggio di ritorno verso Avignone quando il corteo attraversa la Toscana.
1376   EmiliaViene chiamato a far parte del consiglio del marchese d’Este.
1377   UmbriaCapitano del popolo a Gubbio per sei mesi (stipendio di 750 fiorini).
1378     
Mar.   Emilia

Muore a Ferrara ai primi del mese. E’ sepolto nella chiesa di San Domenico in una cappella da lui fatta edificare. Ai suoi funerali intervengono Alberto ed Obizzo d’Este e tutta la nobiltà ferrarese.

 CITAZIONI

-“Uno dei più valorosi capitani del suo tempo.” TIRIBILLI-GIULIANI

-“Capitano pistoiese al soldo dei fiorentini nel secolo XV.” BOSI

-Sulla sua tomba è inscritto il seguente epitaffio “Hic habet in modico dominus sua membra sepulchro/ de Cancelleriis Pistorii genuit quam terra benignum/ flebilis heu quanto danoso hoc funere vulnus/ indoluit flevitque diem quo hic maximus auctor/ hunc domus estensis sapientem exercuit armis/ bis denis ante quinq. virum quis semper amabat/ iustitiam illesam populis pacemq. tueri/ finis erit sceleris felix et origo bonorum/ quo virtus perennata perit hic fama superest/ eminet ille dei letus quem tenuit arduus arces.”

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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