Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
RAIMONDO LUPO Di Parma. Fuoriuscito, guelfo. Marchese di Soragna.
Signore di Soragna e di Castione Marchesi. Figlio di Ugolino Lupo, fratello di Bonifacio Lupo, zio di Antonio Lupo e di Simone Lupo.
- 1379
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1332 | |||||
Dic. | Impero | Ferrara | Emilia | Milita al servizio dell’ imperatore Giovanni di Boemia; si distingue nella battaglia di San Felice sul Panaro. Al termine dello scontro viene armato cavaliere con Pietro dei Rossi, Andrea dei Rossi ed Uberto Pallavicini. | |
1338 | |||||
Giu. | Padova | Verona | Veneto | Fiancheggia a Longare Rolando dei Rossi: rimasto alla guardia della località con 200 cavalli respinge gli attacchi degli scaligeri con l’ausilio di molti fanti che gli sono stati inviati da Ubertino da Carrara. Gli avversari fanno navigare nel Bacchiglione un grande numero di pontoni armati di balestrieri; i difensori affondano le imbarcazioni; gli scaligeri sono ancora respinti. Sempre con Ubertino da Carrara soccorre a Montecchio Maggiore gli uomini di Pietro dei Rossi quando costoro sono sorpresi intenti a predare dagli scaligeri, usciti da Vicenza. | |
1344 | |||||
Nov. | Ferrara | Mantova | Emilia | Accompagna il marchese di Ferrara Obizzo d’Este nella presa di possesso di Parma. | |
Dic. | Emilia | Scorta il marchese di Ferrara verso Reggio Emilia: gli estensi hanno ottenuto un salvacondotto da Ugolino Gonzaga. Il signore di Mantova, tuttavia, lo ritiene valido solo per l’andata per cui si sente libero di sorprendere a Rivalta gli estensi che marciano senza alcun sospetto. Raimondo Lupo si salva con Obizzo d’Este ed Aldighiero della Senaza. | |||
1347 | |||||
Sett. | Impero | Con il padre Ugolino viene investito dall’imperatore Carlo di Boemia del marchesato di Soragna e del feudo di Castione Marchesi. | |||
Sett. | Impero | Viene investito dall’ imperatore Carlo di Boemia, con il padre del marchesato di Soragna e del feudo di Castione Marchesi. | |||
1348 | |||||
Sett. | Emilia | Ottiene nel reggiano il castello di Budrio. | |||
1350 | |||||
Lug. | Carlo di Boemia gli concede in feudo Castell’Arquato e Fiorenzuola d’Arda. Raimondo Lupo è pure nominato suo consigliere e segretario. | ||||
1351 | |||||
Feb. | Firenze | Milano | Capitano di guerra | Emilia | Alla morte del padre Ugolino non si piega ai viscontei e si allontana volontariamente da Parma. Passa al soldo dei fiorentini con il titolo di capitano di guerra. |
………….. | Si mantiene sempre in contatto con l’imperatore informandolo sulla politica dei fiorentini. Sulla fine dell’anno spinge Carlo di Boemia ad inviare a Firenze un suo vicecancelliere, un prelato, per realizzare un’alleanza comune ai danni dell’arcivescovo di Milano Giovanni Visconti. | ||||
1352 | |||||
Giu. | Firenze | Tarlati | Toscana | Fronteggia nei pressi di Montecchio Pier Sacconi Tarlati. Allorché quest’ultimo si impadronisce di un colle sull’Arno invia alcuni uomini ad attaccarvi una scaramuccia, ordina loro di ritirarsi lentamente in modo da spingere gli avversari a muoversi verso i piedi della collina. Il Tarlati crede di avere la vittoria in pugno, incomincia a caricare i fiorentini; non si accorge che viene assalito alle spalle da un’altra schiera che, nel frattempo, ha attraversato l’Arno. Nello scontro sono uccisi più di 100 uomini del Tarlati; più numerosi sono i feriti; sono catturati 200 fanti che sono tutti condotti legati ad una fune a Firenze. | |
Ott. | Firenze | Milano | Toscana | Lascia Pistoia con 600 barbute e 2000 masnadieri per affrontare Francesco Castracani che sta assediando Barga. Invia nottetempo 500 fanti con le salmerie per la strada di Sommacologna; da Serravalle Pistoiese penetra in Val di Nievole ed in Garfagnana. Giunge a Borgo a Mozzano, sorvegliato dal Castracani con 300 cavalli e 500 fanti. Assale i viscontei con forza e li sconfigge in meno di un’ora: gli avversari lasciano sul terreno 50 morti e 120 prigionieri. Questi ultimi saranno liberati sulla parola e lasciati senz’armi e cavalcature. Barga non è più assediata; i nemici danno alle fiamme quattro battifolli ed i fiorentini possono rifornire la località con le vettovaglie tolte agli stessi viscontei. | |
1354 | |||||
Sett. | Impero | Ottiene da Carlo di Boemia la procura per stringere un’alleanza con veneziani, scaligeri, Gonzaga, senesi ed estensi. | |||
1356 | |||||
Apr. | Lazio | A Roma per l’incoronazione ad imperatore di Carlo di Boemia. | |||
Sett. | Mantova | Milano | Emilia | Combatte i viscontei agli ordini del vicario imperiale Astorgio Markwald. Muove da Budrio con la compagnia del conte Lando; punta su Parma dove si trovano 4000 barbute tedesche e borgognone agli ordini di Francesco d’Este. L’assedio si rivela una burla; gli alleati devono allontanare il conte Lando per inviarlo ad infestare altri territori; nello stesso tempo sono spostate dal signore di Milano anche le barbute tedesche al suo soldo, rifiutatesi anch’esse di combattere contro le insegne imperiali. | |
Ott. | Emilia e Lombardia | Si ferma a Castell’Arquato; perviene a Castel San Giovanni e si sposta nel pavese. Ad Arena Po attraversa il fiume ed irrompe nel milanese: fa tappa a Rozzano, conquista Magenta, Casorate Primo e Castano Primo che sono messe a sacco. | |||
Nov. | Lombardia | E’ sorpreso a Casorate Primo da 6000 cavalli di Lodrisio Visconti mentre sta cercando di guadare il Ticino per rifugiarsi a Pavia: è fatto prigioniero con 600 uomini con Astorgio Markwald, il conte Lando e Dondaccio da Piacenza. Viene condotto a Milano. | |||
………… | Lombardia | Vive a lungo a Mantova dove possiede numerosi stabili nei quartieri di Sant’Egidio e di Mazaria. | |||
1359 | |||||
Giu. | Firenze | Comp. ventura | 30 barbute | Toscana | Affronta la Grande Compagnia del conte Lando agli ordini del signore di Pesaro Pandolfo Malatesta. E’ segnalato in Val di Pesa. |
1364 | |||||
Feb. | Impero | L’imperatore gli rinnova l’investitura di Soragna e di Castione Marchesi. | |||
1366 | E’ nuovamente rinnovata dall’imperatore l’investitura di Soragna a Raimondo Lupo ed ai congiunti Bonifacio, Antonio e Simone; a tutti è concessa la cittadinanza di Parma, di Cremona, di Mantova e di Reggio Emilia. | ||||
1368 | |||||
…………. | Toscana | E’ nominato vicario imperiale di Pisa e di Lucca. | |||
Apr. | Friuli | Ad Udine con il signore di Padova Francesco da Carrara per incontrarvi Carlo di Boemia. | |||
Mag. | L’imperatore gli riconferma una volta di più il marchesato di Soragna respingendo le pretese degli estensi. | ||||
1372 | |||||
Mag. | Lombardia | Fonda a Mantova l’ospedale delle Sante Lucia e Caterina. | |||
Nov. | Viene compreso con Antonio e Gorano Lupo nel trattato di pace stipulato tra i Visconti e la lega avversa. | ||||
1373 | Mantova | Lombardia | Al servizio del marchese di Mantova Ludovico Gonzaga. | ||
1376 | |||||
Apr. | Veneto | Si trasferisce a Padova presso il nipote Simone. Gli è concessa da Francesco da Carrara la cittadinanza di Padova: nella città abita nella contrada di San Giacomo a Ponte Molino. | |||
1377 | Veneto | Fa costruire a Padova la chiesa di San Giorgio accanto alla basilica di Sant’Antonio, dotata di affreschi di Jacopo d’Avanzo e di Altichiero da Zevio. Nello stesso edificio vi sono fra gli altri anche i busti dei congiunti Bonifacio, Antonio e Simone. | |||
1379 | |||||
Nov. | Veneto | Muore a fine mese a Padova. E’ sepolto nella chiesa di Sant’Antonio. |
CITAZIONI
-Con Niccolò Terzi, Bonifacio Lupo,Simone Lupo, Antonio Lupo, Cermisone da Parma, Ugolotto Biancardo, Ottobono Terzi, Ludovico Gabriotto Cantelli “Fra ‘ restauratori della fama militare Italiana, o fra i loro più prodi cooperatori.” PEZZANA
-“Dispose per la costruzione della propria cappella funebre, dedicata a S. Giorgio, presso la basilica antoniana di Padova, caratterizzata da un programma iconografico di celebrazione dei Carraresi e della famiglia Lupi coerente con quanto voluto da Bonifacio Lupo per la sua cappella funebre di S. Giacomo Maggiore nella stessa basilica.” ANGIOLINI
-Lapide che compare all’Oratorio di San Giorgio “Oratorium hoc sub auspiciis Beati/ georgii, ubi condentis est sepulcrum,/ pro ejus, perantumque, ac fratrum/ ac nepotum, indelenda memoria/ miles egregius Raymundinus de / Lupis Parmensis fecit. Ann. Dni/ MCCCLXXVII de mense novembris.”
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