Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
PONZINO PONZONI Di Cremona. Guelfo e ghibellino. Signore di Cremona e Castelponzone.
- 1340 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1311 | |||||
Apr. | Guelfi | Impero | Lombardia | Viene incarcerato con altri guelfi nella rocca di Castelleone e di Romanengo. | |
1312 | |||||
……….. | Verona | Cavalcabò | Lombardia | Con l’espulsione dei ghibellini da Brescia ad opera di Guglielmo Cavalcabò si collega con gli scaligeri e con i viscontei per depredare il cremonese. | |
Sett. | Lombardia | E’ stipulata la pace tra i contendenti per cui può rientrare in Cremona. | |||
……… | Lombardia | E’ scacciato da Cremona da Giacomo Cavalcabò assieme con i fautori dei maltraversi. | |||
1313 | |||||
Feb. | Guelfi | Milano | Lombardia | Attacca Bergamo con i fuoriusciti (1000 cavalli e 4000 fanti). Si ferma a Ponte San Pietro; assalito da Lodrisio Visconti e da Guarnieri di Homberg è colto con le truppe in disordine. Ingenti sono le perdite tra i suoi uomini. | |
Dic. | Lombardia | Fa ricostruire il castello di San Cassiano. | |||
1314 | |||||
Giu. | Padova | Verona | Veneto | E’ eletto podestà di Padova; combatte le truppe di Cangrande della Scala. Lascia la città per interrompere le scorrerie di Bertrando Guglielmi, sorprende il condottiero inglese a Fontaniva sul Brenta mentre sta scorrazzando per la campagna con 300 cavalli. Si reca ad Abano Terme, colloca un presidio nel castello e si presenta alle porte di Vicenza. Trova la località ben difesa; razzia tutto il bestiame che gli è possibile e rientra a Padova. | |
Lug. | Veneto | Fa costruire il canale delle Brentelle che unisce il Brenta da Limena al Bacchiglione (Brusegana); respinge i continui attacchi dei vicentini che tentano di impedire il completamento dell’opera. Si porta a Breganze ed a Mason Vicentino saccheggiando e distruggendo ogni cosa. Si sposta a Santorso, devasta i contadi di Schio, Torrebelvicino, Magrè, Zanè e Thiene e ritorna a Bassano del Grappa carico di prede. | |||
Sett. | Veneto | Osserva che gli scaligeri non osano venire in campo aperto; fa allestire 1500 carri carichi di vettovaglie sufficienti per nutrire il suo esercito per venti giorni. Alla notizia dell’ assenza di Cangrande della Scala e di Bailardino Nogarola da Vicenza approfitta della circostanza favorevole per attaccare all’ improvviso la città con Vanni Scornazzani. Allo spuntare del giorno l’esercito padovano si avvicina al borgo di San Pietro che è conquistato; è dato l’assalto ad una porta dalla quale viene viceversa respinto. Ponzino Ponzoni emana un bando che condanna a morte chiunque si renda colpevole di furto o di omicidio: la vittoria sembra vicina, benché le milizie alla difesa della città si siano asserragliate nella piazza centrale agli ordini di Antonio Nogarola. I soldati al servizio di Padova si disperdono contro ogni previsione per darsi al saccheggio: giunge, nel frattempo, da Verona Cangrande della Scala che, alla testa di 100 uomini d’arme e dei difensori, sgomina i padovani; sono catturati Vanni Scornazzani, Marsilio e Giacomo da Carrara, altri 25 cavalli e 700 fanti; i morti sono 36 (sei nobili e 30 popolani). Il Ponzoni si dà alla fuga e cerca di nascondersi; catturato da due fanti scaligeri li corrompe con la promessa di una grossa somma di denaro. Si fa accompagnare da costoro a Padova. | |||
1315 | |||||
……… | Veneto | Podestà di Padova al posto di Dino dei Rossi. | |||
Apr. | Guelfi | Milano | Lombardia | Assale ancora Bergamo con 1000 cavalli e 4000 fanti; si ferma a Ponte San Pietro per abbattere il ponte sul Brembo. E’ sorpreso da Lodrisio Visconti che esce dalla città con 500 uomini d’arme e 1000 fanti: molti sono i morti tra i guelfi (Belfantino Rivola) ed ancora più i prigionieri (Giorgio del Zoppo e Galeazzo Colleoni). Si salva a Cologno al Serio. | |
1316 | |||||
Mag. | Ghibellini | Cremona | Lombardia | Cremona perviene in potere di Giberto da Correggio; Ponzino Ponzoni defeziona nel partito avverso, quello ghibellino. Scorre con i suoi partigiani nel contado e si rafforza in Soncino, Castelleone e Pizzighettone. Contrasta il marchese di Viadana Giacomo Cavalcabò con l’appoggio degli scaligeri. | |
1317 | |||||
Lug. | Lombardia | Può rientrare in Cremona alla conclusione della pace trai guelfi (Giacomo Cavalcabò) ed i ghibellini locali (Egidio Piperati) | |||
Ago. | Ghibellini | Cremona | Lombardia | Il marchese di Viadana Giacomo Cavalcabò, suo cognato, rompe una tregua e si fa signore di Cremona con l’ausilio dei soldati bresciani della guarnigione e dei suoi fautori. 50 ghibellini sono uccisi. Ponzino Ponzoni ripara a Soncino presso Filippo Barbuò; si allea con Matteo Visconti, Cangrande della Scala e Passerino Bonacolsi. | |
Sett. ott. | Lombardia | Occupa Genivolta e Castelleone. In breve tempo si impadronisce di Bordolano, di Castelnuovo Bocca d’Adda, Piadena. A fine mese assedia Cremona alla testa di numerose truppe. Si accampa sul naviglio vicino a San Zenone e devasta il territorio circostante per ventotto giorni colpendo in particolare i beni dei guelfi; sono pure avvelenati tutti i pozzi della città. I mantovani ed i parmensi si asserragliano nel borgo di San Creato, verso Porta Moso; i milanesi, i bergamaschi, i cremaschi, i lodigiani, i novaresi, i vercellesi ed i monferrini si fermano dietro il naviglio e si distendono a San Cataldo, Santo Stefano, San Zeno e San Francesco. I pavesi ed i piacentini si pongono sulle rive del Po mentre i fuoriusciti cremonesi si collocano presso la Pipià nelle case della Resurrezione e del Ceppo. Costretto a ritirarsi il Ponzoni ritorna a Soncino e riprende ad infestare il territorio con tremende scorrerie. | |||
1318 | |||||
Feb. | Milano | Guelfi | Lombardia | Assedia nuovamente Cremona; compare davanti alle mura cittadine con i viscontei comandati da Mulo di Cropello. Rompe le mura nei pressi della chiesa di San Francesco ed entra nella città per la breccia con 100 soldati e molti fuoriusciti. Occupa la piazza maggiore. Gregorio di Summo, udito il tumulto, si reca sulle mura e fa chiudere la breccia; si rivolge verso la piazza. Crede che gli avversari dispongano di forze maggiori alle sue ed abbandona la città da Porta Ognissanti. I fautori di Ponzino Ponzoni distruggono e depredano i beni dei guelfi. | |
Lug. | Lombardia | Il parlamento dei ghibellini ed i maltraversi proclamano Ponzino Ponzoni signore di Cremona. Negli stessi giorni i seguaci dei Cavalcabò si impadroniscono di Robecco d’Oglio ed abbattono la torre dei Zucchelli nella quale si trova Niccolò Borgo con altri fautori dei Ponzoni. Ponzino Ponzoni, intesa la perdita degli amici, ritorna nella medesima località e fa strage degli avversari. | |||
Ott. | Lombardia | Giberto da Correggio e Giacomo Cavalcabò aprono una breccia nelle mura di Cremona a Santa Croce ove si trova il castello. I guelfi irrompono nella città commettendo crudeltà ed iniquità senza fine. | |||
Nov. | Lombardia | Soccorre Olmeneta dagli attacchi dei guelfi. | |||
1319 | |||||
Apr. | Lombardia | E’ attaccato da Luigi Cavalcabò e dai suoi alleati guelfi. Si avvicinano al Po le milizie bolognesi; Ponzino Ponzoni le assale sull’Oglio a Montiale e le sbaraglia: la maggior parte degli avversari è uccisa o fatta prigioniera. | |||
Nov. | Lombardia | E’ espulso da Cremona da Giberto da Correggio, dal vicario angioino di Brescia Giovanni d’Acquabianca e da Giacomo Cavalcabò. | |||
1321 | Piacenza | Guelfi | Lombardia | Milita al servizio del signore di Piacenza Galeazzo Visconti. Con Vergusio dei Landi assedia Crema e coadiuva i milanesi di Marco Visconti ai danni di Pagano della Torre. Accortosi dell’ inutilità dell’ azione scorre il cremonese con il Landi; sconfigge il conte di Sartirana. | |
1322 | |||||
Gen. | Lombardia | Rientra a forza in Cremona scacciandone i Cavalcabò a seguito della vittoria di Bardi sui guelfi. | |||
……….. | Lombardia | Accoglie in Cremona Antonia da Correggio moglie di Giovanni Quirico di San Vitale, incarcerato a Parma da Marsilio e da Rolando dei Rossi: ospita la donna con tutti gli onori e la scorta a Piacenza sebbene il marito sia un suo avversario politico. | |||
1326 | |||||
Lug. | Lombardia | Assedia vanamente in Viadana i Cavalcabò per quindici giorni con Marco Visconti ed il marchese di Ferrara Bertoldo d’Este. | |||
1327 | |||||
Feb. | Trentino | A Trento per rendere omaggio all’imperatore Ludovico il Bavaro. | |||
Apr. | Lombardia | Prende parte al raduno dei capi ghibellini che si svolge a Marcaria. In esso è presa la decisione di un’iniziativa congiunta ai danni del signore di Milano Azzone Visconti. | |||
Giu. | Lombardia | Riceve Ludovico il Bavaro a Cremona: al comune sono confermati i diritti su Guastalla (peraltro in possesso dei da Correggio) e su Luzzara. | |||
1329 | Lombardia | E’ infeudato dall’imperatore di Castelponzone. | |||
1330 | |||||
Mar. | Lombardia | Prende parte nel Palazzo Comunale di Cremona ad una riunione tra i grandi proprietari terrieri del territorio sia guelfi che ghibellini. | |||
1331 | |||||
……… | Lombardia | Muta partito e si riavvicina allo stato della Chiesa. Appoggia Giovanni di Boemia, altro candidato alla corona imperiale. | |||
Apr. | Emilia | A Modena per la sottomissione della città a Giovanni di Boemia. Occupa Castelleone. | |||
Lug. | Lombardia | Si reca a Cremona con Pietro dei Rossi ed Ugolino Lupo a seguito della ribellione di Brescia a favore dei ghibellini. Nella città è catturato un uomo che cerca di ucciderlo su mandato dei Cavalcabò; fa catturare due membri di tale famiglia, Ludovico e Bertone che su richiesta di Pietro dei Rossi sono condotti al palazzo del comune. Trovati innocenti da Carlo di Boemia costoro sono subito rilasciati. | |||
Ago. | Lombardia | E’ nominato vicario imperiale sia di Cremona che di Parma. | |||
1334 | |||||
Apr. | Cremona | Milano | Lombardia | E’ assediato in Cremona dalle truppe del signore di Azzone Visconti, da quelle del signore di Verona Mastino della Scala, del signore di Mantova Luigi Gonzaga e del marchese di Ferrara Rinaldo d’Este: l’esercito nemico consta di 30000 uomini tra fanti e cavalli che sono riforniti da 6000 carri. Si difende con gagliardia. | |
Mag. lug. | Lombardia | Si arrende a patti al signore di Milano; gli promette la consegna della città nel caso in cui non riceva soccorsi dal cardinale legato Bertrando del Poggetto e dall’imperatore Giovanni di Boemia, con forze atte a rimuovere l’assedio, entro due mesi e mezzo. Dà alcuni ostaggi; alla scadenza del termine, a metà luglio, cede pacificamente Cremona ad Azzone Visconti. | |||
1335 | |||||
Giu. | Lombardia e Veneto | Si reca a Casalmaggiore allo scopo di persuadere Marsilio e Rolando dei Rossi a consegnare Parma a Mastino della Scala. Segue un incontro a Verona al cui termine gli scaligeri divengono signori della città emiliana. | |||
1337 | |||||
Ott. nov. | Milano | Verona | Lombardia | Lascia Cremona ed entra in Brescia. Assedia nella cittadella il governatore scaligero, costretto alla resa a fine novembre. | |
1338 | Lombardia | E’ espulso da Cremona dal nuovo signore di Milano Luchino Visconti. | |||
1340 | |||||
Feb. | Lombardia | A Mantova per le nozze di Ugolino Gonzaga con una sorella di Mastino della Scala. Muore probabilmente nello stesso anno. |
CITAZIONI
-“Ardito soldato, e forte capitano.” BUGATI