PINO ORDELAFFI

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Rocca di Bertinoro
Rocca di Bertinoro

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

PINO ORDELAFFI  Di Forlì.

Signore di Forlì, Forlimpopoli, Oriolo dei Fichi, Castrocaro Terme, Sarsina, Roversano. Cugino di Giovanni Ordelaffi, nipote di Sinibaldo Ordelaffi, genero di Niccolò Filippo Brancaleoni e di Rodolfo da Varano.

1356 ca. – 1402 (luglio)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1375OrdelaffiChiesa
1376
Gen.Romagna

Entra di notte in Forlì con lo zio Sinibaldo e viene acclamato signore della città con il congiunto. Deve vedersela con le fazioni locali dei Calboli, dei Morattini e degli Orgogliosi in una guerriglia casa per casa.

1377
Sett.ToscanaSi reca a Firenze con lo zio Sinibaldo. Gli è concessa la cittadinanza del comune.
1381Sposa Venanzia Brancaleoni, figlia di Niccolò Filippo signore di Castel Durante (Urbania).
1383
Nov.ChiesaRavennaRomagnaSi collega il signore di Rimini Galeotto Malatesta. Occupa Cervia.
1385
Dic.Romagna

Con il fratello Cecco cattura lo zio Sinibaldo nel palazzo Primavera vicino alla  rocca di Ravaldino.  Assume il governo dello stato; il congiunto viene rinchiuso nella fortezza dove sarà ucciso nell’ottobre dell’anno seguente. Sempre negli stessi giorni alla morte del vescovo di Sarsina Giovanni Numai si impadronisce di Sarsina e di altre località, di cui sarà più tardi infeudato dal pontefice.

1386
Lug.ForlìOrdelaffiRomagnaE’ attaccato dal cugino Giovanni, coadiuvato, a sua volta, da Corrado Lando e dal signore di Faenza Astorre Manfredi.
1387
Feb.ForlìComp. venturaRomagna

Il forlivese è invaso dalla compagnia di Lucio e di Corrado Lando alla testa di  di 3000 uomini. Con il fratello Cecco si allea con i bolognesi, raccoglie forze sufficienti ed attacca gli avversari. A Castrocaro Terme viene catturato Corrado Lando ed a Russi è messo in fuga il resto dei venturieri con Lucio Lando.

Dic.ForlìComp. venturaRomagna

Vi è un nuovo tentativo, portato questa volta da Giovanni degli Ubaldini e dal cugino Giovanni: quest’ ultimo occupa alcune terre nel meridione del forlivese. Privo di appoggi il congiunto deve rinunciare al proseguimento della sua campagna.

1389
Ott.RomagnaAderisce alla lega stipulata tra fiorentini e viscontei.
1390
…………..MilanoBolognaEmiliaAffronta i bolognesi per conto del conte di Virtù Gian Galeazzo Visconti.
Giu.Romagna

Il papa Bonifacio IX rinnova a lui ed al fratello i vicariati di Forlì, di Forlimpopoli, di Castrocaro Terme, di Sarsina e di Oriolo (Oriolo dei Fichi): l’ultima località gli sarà tolta poco dopo per essere consegnata all’arcivescovo di Ravenna.

1392
Apr.EmiliaE’ bene accolto in Bologna dal senato.
Lug.ForlìRimini ChiesaEmiliaHa inizio un lungo conflitto che opporrà l’Ordelaffi con Carlo, Andrea e Pandolfo Malatesta appoggiati dai pontifici.
Sett.RomagnaAcquista il castello di Roversano da Ubaldino degli Ubaldini.
1393
Apr.RomagnaCon i fuoriusciti di Bertinoro organizza un trattato in città ai danni del castellano pontificio Antonio Tomacelli.
Mag.Romagna ed Emilia

Predispone un attacco notturno a Bertinoro; penetra nei borghi. Il castellano pontificio  respinge gli assalitori. Degli uomini di Pino Ordelaffi alcuni sono uccisi in combattimento; quelli che sono fatti prigionieri sono fatti impiccare da Antonio Tomacelli il mattino seguente alle mura. Pino e Cecco Ordelaffi decidono di vendicarsi. Giorni dopo si accampano vicino alla porta di Bertinoro e ripetono l’assalto  con Corrado Prospero (300 lance) e 2000 fanti per lo più del contado. I suoi uomini si impossessano del borgo e penetrano dentro le mura:  sono nuovamente respinti dal Tomacelli. Pino Ordelaffi fa costruire una bastia a Montemaggiore e si pone all’assedio di Bertinoro colpendo la località con le bombarde ed i mangani. Ai difensori giungono in soccorso alcuni contingenti malatestiani condotti da Mostarda da Forlì e da Ottobono Terzi.  L’Ordelaffi è così obbligato a ritornare al piano di Santa Maria del Lago (Santa Maria) senza un nulla di fatto. Abbandona le operazioni su pressione del papa che invia un abate napoletano per dirimere la vertenza. Obbedisce e fa ritorno a Forlì con l’abate e Corrado Prospero cui rende grandissimi onori. Di seguito si reca a Bologna; è qui segnalato nella chiesa di San Domenico.

Giu.Romagna

Riprende le ostilità con i Malatesta;  si collega con Antonio da Montefeltro. Devasta i territori di Cesena e di Rimini, occupa la bastia di Alfano il cui presidio sarà condotto a Forlì.

Ago.RomagnaE’ sconfitto a Bosecchio da Carlo e Pandolfo Malatesta. Tra i forlivesi sono uccisi 100 uomini ed altri 300 sono catturati.
Ott.Su pressione del pontefice si riconcilia con i Malatesta.
1394E’ raggiunto dalla notizia che Carlo e Pandolfo Malatesta hanno ottenuto dallo stato della Chiesa Bertinoro dietro un prestito alla Camera Apostolica di 22000 fiorini. Ciò provoca un forte rammarico negli Ordelaffi perché in precedenza hanno fatto un’ analoga offerta (con esborso di un anticipo a Roma) per l’acquisto della medesima località. Antonio Tomacelli, infatti, loro nemico, si è intromesso con alcune azioni dilatorie fino al momento in cui i due Malatesta sono stati in grado di raccogliere il denaro necessario. Il papa Bonifacio IX fa loro restituire la somma  versata a titolo di caparra: l’ammontare,  viene girato ai banchieri che lo hanno anticipato a fronte di alcune imposte catastali.
1395
EstateForlìFirenzeRomagna

Bonifacio IX, in un mutamento di tendenza diplomatica, cede Castrocaro Terme ai fiorentini. L’Ordelaffi, con il soccorso di Ceccolo Broglia e di Brandolino Brandolini, fronteggia Corrado di Altinberg ed ha la meglio nei suoi confronti; in un secondo momento, con l’arrivo di rinforzi bolognesi, conquista la rocca di Sadurano posta nei pressi di Castrocaro Terme. Allorché il nuovo capitano dei fiorentini Rodolfo da Varano inizia a depredare il forlivese l’Ordelaffi per rappresaglia si trasferisce nel contado di Dovadola e vi pone ogni cosa a sacco.

Nov.RomagnaA Rimini, per le nozze di Galeotto Belfiore Malatesta con Anna da Montefeltro.
1398
Feb.RomagnaSi attiva nel comporre una contesa sorta tra il signore di faenza Astorre Manfredi da un lato ed i da Polenta, signori di Ravenna, dall’altro.
Mar.RomagnaViene riconfermato con il fratello Cecco nel vicariato di Forlì dietro un censo annuo di 3000 fiorini da corrispondersi alla Camera Apostolica.
…………..ForlìBolognaRomagnaAffronta e sconfigge nei pressi di Forlì la Compagnia della Rosa, allestita da Bartolomeo Gonzaga e da Giovanni da Buscareto.
1400
Mag.BolognaFaenzaCapitano g.leRomagna

E’ assunto dai bolognesi per risolvere la questione di Solarolo con i faentini. Si reca a Bologna per accettare la carica. Penetra con le sue truppe nel faentino mettendo ogni cosa a ferro e fuoco. Si avvicina al castello.  Si scontra con il Manfredi;  assedia il capoluogo. Si accampa nel borgo di Porta Imolese.

Giu.Romagna

Si collega con Alberico da Barbiano e costruisce una fortissima bastia sulla via Flaminia poco lontano da Castel Bolognese cui dà nome Castelfranco; ne edifica una seconda all’ imbocco della Val di Lamone chiamata  Serravalle di Romagna.

1401BolognaCapitano g.leEmilia

Pino Ordelaffi ha il comando delle truppe bolognesi fino al termine della guerra con il Manfredi. Fa decapitare 2 provvigionati giunti a Forlì per ucciderlo su incarico dei Malatesta.

1402
…………..BolognaMilanoEmiliaMilita al servizio del signore di Bologna Giovanni Bentivoglio contro i viscontei
Lug.Romagna

Muore a Forlì durante il sonno per un attacco apoplettico. E’ sepolto nella chiesa di Sant’ Agostino. Ricordato dal Sacchetti in una delle sue lettere. Sposa Venanzia  Brancaleoni,  Venanzia da Varano, figlia di Rodolfo, e Costanza Pio.

 CITAZIONI

“Bellicis curis expeditus, dum in regenda sapienter patria totus erat, veterno oppressus e vita migravit inter lacrymas militum et subditorum.” VIVIANI

“Fuit ..dictus Pinus magnanimus, in armis fortis et robustus, placabilis, benignus, procerus, alacer et liberalis, pinguis et gratus populo et hominibus eius.” ANNALES FOROLIVIENSES

“Homo nobile e valente de la persona, et era capitano de gente d’arme.” COBELLI

“El quale grande de corpo e carnoxo e grasso, rosso de façça e sanguineo in façça, aliegro, grosso de spalle e tuto, e nondemeno assae aidandosse de la persona, e gagliardo al giostrare più che nessuno del paexe, e de la vista non bene dottado, çiò non molto lunga vista, e de parole non troppo parladore invano, maormente veraxe e fidado, e amadore assae de femine..molto ben voludo dal puovolo e largo in reçevere e ancho assae in dare.” G. DI M. PEDRINO

Dopo la vittoria di Ronco “Se ciascuno signor desse la frutta/ A chi le va cercando, come voi,/ Le strade si terrian nette ed asciutte.” SACCHETTI

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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