PIETRO NAVARRINO

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Villa Stagni, Crespellano

Last Updated on 2023/07/02

PIETRO NAVARRINO  Della Navarra.

  • 1465 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1407FermoMarcheCon Angelo della Pergola ricopre l’incarico di luogotenente generale delle compagnie del signore di Fermo Ludovico Migliorati.
1422
Mag.Chiesa100 cavalliMarcheA Macerata. La sua compagnia si acquartiera nelle case dei nobili cittadini.
Ott.100 cavalliMarcheScorta a Macerata il cardinale legato.
Dic.Marche UmbriaLascia Macerata per trasferirsi a Spoleto.
1423
Mar.ChiesaRe d’Aragona71 lanceMilita sempre agli stipendi del papa Martino V. Fronteggia Braccio di Montone.
Mag.Abruzzi

Viene inviato in soccorso di L’Aquila con numerose truppe e molte vettovaglie: mentre sta scendendo da Rocca di Mezzo verso la Valle dell’Aterno è assalito presso Fontecchio da Niccolò Piccinino. E’ costretto a rinchiudersi nel castello di Stiffe. Ne esce dopo qualche giorno perché, apparentemente, non vi sono più gli avversari nei dintorni: cade così in un’imboscata tesagli dal Montone. E’ catturato nonostante la sua accanita resistenza. Viene rinchiuso nel castello di Ocre;  gran parte della sua compagnia è condotta prigioniera a Montereale.

1424
Giu.ChiesaAbruzziViene liberato solo a seguito della morte di Braccio di Montone nella battaglia dell’Aquila. Ritorna al servizio dello stato della Chiesa.
Lug.ChiesaContiLazio

Giunge a Gallicano nel Lazio a fianco del pontefice. E’ segnalato al fianco di Andrea della Serra e del   Gattamelata;  si dirige verso Valmontone ai danni di Avernino Conti.

Ott.Lazio AbruzziDomati i ribelli allo stato della Chiesa, rientra negli Abruzzi.
Nov.AbruzziAl fianco di Antonio Caldora.
1425
Apr.FirenzeMilano150 lance e 100 fantiToscanaContattato ripetutamente dai fiorentini, passa ai loro stipendi per combattere i viscontei.
Lug.Umbria

Si muove in Umbria con Ardizzone da Carrara;  punta verso la Toscana. I pontifici si oppongono al suo transito per volontà del legato di Perugia.

1426
…………..MilanoVeneziaLombardiaHa l’incarico di sostenere dall’esterno i difensori di Brescia dagli attacchi portati dal Carmagnola.
Nov.FirenzeLombardia

Al termine della ferma con i viscontei viene avvicinato nuovamente dai fiorentini. Gli sono fatte pressioni  affinché non si congiunga con Ardizzone da Carrara e Giovanni da Varano con i quali avrebbe dovuto  molestare in  il loro territorio. Gli sono offerti alloggiamenti  nel contado di Ravenna ed un soldo di due fiorini per ogni lancia in aspetto.

1427
Mag. sett.VeneziaMilano150 lanceLombardia

Asseconda il Carmagnola;  cade a Gottolengo in un’imboscata che gli viene tesa da Niccolò Piccinino, da Angelo della Pergola, da Francesco Sforza e da Guido Torelli. Il Piccinino lo sbalza dalla  cavalcatura; il Navarrino si salva a stento dalla cattura; l’esito dello scontro sembra sfavorevole finché l’intervento di Gian Francesco Gonzaga ne ristabilisce in un  certo qual modo le sorti. A settembre diserta dalle file veneziane. La sua immagine è appesa impiccata per i piedi ed  è appesa nel bordello pubblico di Rialto.

1428
Mag.Milanovenezia200 lance e 300 fantiLombardiaFalliscono le trattative per il rinnovo della condotta da parte veneziana. Ritoorna agli stipendi del duca di Milano Filippo Maria Visconti.
1430
Lug.LuccaFirenze100 lanceToscanaViene assunto dal signore di Lucca Paolo Guinigi. Appoggia Francesco Sforza nel difendere la città da i fiorentini.
Ago.Toscana

E’ coinvolto in una congiura ai danni di Paolo Guinigi: a metà mese, ad un segnale convenuto, arresta Ladislao Guinigi nel padiglione di quest’ultimo al campo di Sant’Alessio;  lo consegna allo Sforza; costui, da parte sua, lo fa mettere in catene per consegnarlo al Visconti. Il Navarrino entra nella cittadella di Lucca.

Nov.VeneziaMilano150 lanceEmilia e Veneto

Si reca a Ferrara: viene contattato da Giacomo delle Correggie per passare agli stipendi dei bolognesi con una condotta di 500 cavalli: deve opporsi alle truppe del papa Martino V. Accetta la condotta in un primo momento;  vi è poi un suo ripensamento per cui preferisce ritornare al servizio della Serenissima con una condotta di 150 lance più remunerativa dal punto di vista economico. Gli è  riconosciuto un soldo di dodici ducati per lancia se la sua opera è richiesta nel vicentino, nel padovano o nel trevigiano, di dieci nel Friuli e di tredici nel veronese. La stipula avviene a Venezia nel Palazzo Ducale previa la sua completa assoluzione per tutte le offese da lui arrecate in precedenza ai veneziani.

1432
Mar.Viene informato in anticipo dell’imprigionamento del Carmagnola da parte delle autorità della Serenissima.
1434
Ago.190 lanceGli è rinnovata la condotta anche per il periodo di rispetto previsto dalla condotta (sei mesi).
1436
Sett.ChiesaSforzaEmilia

Combatte agli stipendi del papa Eugenio IV. Coadiuva Baldassarre da Offida nel suo tentativo di uccidere lo Sforza a Ponte Poledrano (Bentivoglio). Lo Sforza  sventa ogni insidia e dopo qualche giorno  sorprende il Navarrino alla Riccardina.

1437
Apr.VeneziaMilanoLombardiaSegue il marchese di Mantova Gian Francesco Gonzaga, capitano generale della Serenissima, contro i viscontei. Attraversa l’Adda.
1438
Lug.LombardiaAlla difesa di Brescia.
Ago.Lombardia   Trentino e Veneto

Si trova a Bornato;  appoggia il  Gattamelata a Rovato ove sono battuti gli avversari. Con la ritirata a Brescia del governatore generale veneziano a causa della pressione di Niccolò Piccinino,  è inviato alla difesa di Orzinuovi con il provveditore Gerardo Dandolo. La località è bombardata e stretta d’assedio; Pietro Navarrino riceve alcuni soccorsi che gli sono condotti da Guglielmo Capriolo. Dopo pochi giorni, tuttavia, Piero da Lucca consegna tale centro al Piccinino. Pietro Navarrino ritorna alla difesa di Brescia;  si colloca a Porta Pile. Si dirige a Nave ed affianca il  Gattamelata, Bartolomeo Colleoni, Guglielmo Cavalcabò ed Antonio da Martinengo in una famosa ritirata che porta i  veneziani dalla Val di Sabbia nel Trentino e nel veronese.

1439900 cavalliVeneto
1440
Lug.VenetoConquista Lazise, assediata per terra e dal lago di Garda. La località è messa a sacco.
1441
Apr. ott.Gli è rinnovata da aprile ad ottobre la condotta. Essa prevede una provvigione mensile di 400 ducati di caposoldo.
1443
…………..Emilia

Catturato a tradimento a Castel San Pietro Terme da Luigi dal Verme, è inviato a Bologna da Niccolò Piccinino. Il condottiero umbro  dà mandato al figlio Francesco di rinchiuderlo in carcere.

Giu.BolognaMilano500 cavalli e 300 fantiEmilia

Bologna si ribella ai viscontei. I ducali  muovono contro la città agli ordini di Luigi dal Verme e di Guidantonio Manfredi. Pietro Navarrino viene liberato dai cittadini. Annibale Bentivoglio gli concede una condotta di 500 cavalli e di 300 fanti.

Ago.Emilia

A Bologna Annibale Bentivoglio fa suonare la campana di San Giacomo e raccoglie tutto il popolo sulla piazza: i cittadini  escono dal ponte del Gambito sopra il Savena e, da Corticella, aggrediscono i viscontei fermi al castello di San Giorgio di Piano. Il Navarrino assale gli avversari al comando della seconda schiera e mette in il dal Verme.

Ott.Capitano g.leEmiliaSi impadronisce del castello di San Giovanni in Persiceto. A fine mese rientra in Bologna. Viene nominato capitano generale.
Nov.Romagna

Transita nell’imolese per saccheggiarne il territorio ed occupare la città; respinto dal Manfredi ritorna a Bologna carico di prede.

Nov.RomagnaIrrompe nel territorio di Imola e lo mette a sacco. Occupa la stessa Imola. Respinto, infine, da Guidantonio Manfredi, rientra a Bologna carico di prede.
1445
Giu.BolognaCanedoliEmilia

Cavalca a Budrio con 300 cavalli allorché i Canedoli si ribellano in Bologna ai Bentivoglio. All’uccisione di Annibale Bentivoglio da parte di Gaspare Canedoli spalleggia l’azione di Galeazzo Marescotti, raccoglie più uomini d’arme, entra nella piazza e si scontra con gli avversari.

Lug.EmiliaGaspare Canedoli è costretto ad abbandonare Bologna.
1446
Mar.BolognaMilano800 cavalliEmilia

Attacca San Lorenzo in Collina con Taddeo d’Este ed aggredisce i contadi di Crespellano e di Bazzano: è razziato il bestiame e sono fatti numerosi prigionieri. Sulla via del ritorno i due capitani cadono in un agguato teso loro dai contadini: di costoro ne sono uccisi 40 ed i restanti sono messi in fuga.

Mag.Emilia

Ottiene con dieci giorni di assedio il castello di San Lorenzo in Collina; gli si arrende pure Crespellano.  Affronta i viscontei nel territorio di San Giovanni in Persiceto.

1447
Giu.Emilia

Viene fatto incarcerare dal senato bolognese con il figlio Giovanni ed il proprio cancelliere per il sospetto di volere consegnare ai fuoriusciti Castelfranco Emilia.

…………..Emilia e LombardiaLiberato, si ritira nel ducato di Milano dove vivrà ancora per alcuni anni.
1462
Mar.LombardiaE’ segnalato a Milano.
1465Muore.

 CITAZIONI

-“Ottimo guerriere.” COLLENUCCIO

-“Il quale era ottimo guerriere.” CAVALCANTI

-“Homo valentissimo in arme.” BORBONA

-Con il Gattamelata, Tiberto Brandolini, Astorre Manfredi, Sigismondo Pandolfo Malatesta, Bartolomeo Colleoni, Guido Rangoni, Guerriero da Marsciano, Antonio da Martinengo “Condottieri esperti e di provato valore.” BELOTTI

-“Erat enim vir cupidus rerum, sed bellicae gloriae cupidissimus.” FONTICOLANO

-“Era valente e savio capitano.” BROGLIO

-In soccorso dell’Aquila “Della Rocca di mezzo era vallata,/ Si calò quello magno, e pellegrino/ Facendovi di guerra smisurata./ Che vi era gionto ben facea tapino./…/ Non fé mai Pietro questo battagliare,/ la veritade dev non si nasconda,/ Che cinque lancie di sua man spezzare/ Prima che si arrendesse per prigione.” CIMINELLO

-In soccorso dell’Aquila “L’uny colli altry le lance infrontando,/ Scy como ardity e magistri de guerra/ Et l’uni e l’altri tollendo e dando,/ Chi è ferito e chi caduto in terra,/ El bon Petry se vende recessando/ Ad Estoffa, la storya me disserra./…/ (E’affrontato da Braccio di Montone) Ma adosso lo fo jà tanta gente,/ Che lly soi ruppe e luy remase prysu,/ Et fancy alcun altro veramente/ Che per ly culpy fo in terra destisu.” VALENTINI

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