PIETRO DELLA CORONA

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Castello Svevo Angioino di Manfredonia
Castello Svevo Angioino di Manfredonia

Last Updated on 2023/12/05

PIETRO DELLA CORONA  ( Peter Kranz, Peter von Krone) Tedesco. Signore di Angri.

+1391 (marzo)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1377
…………….PerugiaChiesaUmbriaIl comune di Perugia gli fa dono di una casa in città già appartenente a Filippo Oddi.
EstateUmbria

Gli abitanti di Foligno, contro i patti stipulati in precedenza, catturano 200 contadini di Spello venuti a mietere nei loro campi: Pietro della Corona ordina a parte delle sua schiere di attaccare una torre controllata dai folignati. I difensori ne escono con impeto; si mettono all’ inseguimento dei perugini e cadono in un agguato da lui predisposto: tra i folignati si contano 70 morti e 30 prigionieri.

1378
Gen.Umbria

Si trova nel contado di Bettona per devastarlo e costringere gli abitanti a ritornare sotto l’autorità dei perugini. Ha anche l’incarico di porsi alla guardia di Brusa, Torgiano, Rosciano, Coldimancio (Colle) e di altre località attorno a Bettona.

1379
…………….FirenzeOttiene una condotta con Guglielmo Ferrebach. E’ presto licenziato dai fiorentini.
…………….PerugiaUmbria
1381
AutunnoComp. venturaPerugiaUmbria

Lascia gli stipendi dei perugini;  con Guglielmo Ferrebach assale Bevagna. Entra nella città e ne scaccia gli abitanti. I perugini protestano ed inviano ai due capitani Ranuccio Mecca che ingiunge loro di allontanarsi dalla località. Vi è una seconda ambasceria con Niccolò dei Michelotti;  è loro promessa una condotta di 100 lance per venti giorni.

…………….PerugiaUmbria
1382
Gen.UmbriaLascia l’Umbria con il Ferrebach dopo che sono stati consegnati ai due condottieri 7300 fiorini.
Giu.Spoleto CamerinoAngiò1000 cavalliMarche

Transita per Fano sempre con Guglielmo Ferrebach e 1000 cavalli: si conduce al soldo di Spoleto e dei da Varano per combattere le milizie di Luigi d’Angiò. A Fano sono fornite le vettovaglie alla compagnia. Entra nel territorio di Fossombrone per la via Flaminia; devasta le terre dei Malatesta.

Ago.Comp. venturaPerugiaUmbria e Lazio

Sempre con il Ferrebach compie una scorreria nel perugino ed in Val Tiberina: sono uccisi 40 contadini, catturati molti altri ed è predata una grande quantità di frumento. Sosta in Pozzaglia Sabina per 12 giorni infestando i dintorni:  si allontana verso il Lazio dopo avere ricevuto una grossa somma di denaro.

…………….NapoliAngiòRegno di Napoli

Milita ancora per Carlo di Durazzo contro gli angioini: prima di partire chiede ai perugini di prendere sotto la loro protezione alcuni castelli che possiede nel todino.

1384AngiòNapoliCampaniaSi scontra nelle gole di Pietracatella (Campobasso) con i durazzeschi. L’esito è incerto; numerose sono le perdite d’ambo le parti. Secondo fonti napoletane durante il combattimento il della Corona scambia le proprie vesti con quelle di Luigi d’Angiò. Il re di Provenza, da parte sua, si dà alla fuga.
1385
Mag.FranciaIl giorno di Pentecoste si trova ad Avignone. Presenzia alla cerimonia in cui l’antipapa Clemente VII consegna il gonfalone dello stato della Chiesa al giovane Luigi II d’Angiò. Nell’occasione regge il vessillo del regno di Sicilia mentre Bernardo della Sala sostiene quello dello stato della Chiesa. Ai 2 condottieri sono promessi  dall’antipapa 40000 franchi. Pietro della Corona riceve subito 600 franchi da Maria di Blois; a causa delle difficoltà economiche degli Angiò l’antipapa assume a suo carico di gran parte del costo dell’intera condotta.
1386
…………….AntipapaNapoliCampania e Puglia

Milita al servizio dell’ antipapa ed ottiene il titolo di ciambellano da Luigi d’Angiò. Si collega con Guglielmo Ferrebach (600 lance). Si reca a Maddaloni, in Terra di Lavoro  assediata dai durazzeschi. Sconfigge gli avversari e li costringe ad abbandonare le operazioni di assedio. I 2 capitani aspettano i nemici per tre giorni finché non sono raggiunti dal resto dell’ esercito angioino. Si trasferisce, quindi, in Puglia e si impossessa del castello di Semiaro.

Giu.300 lancePuglia

Viene nominato castellano di Manfredonia. Contrasta gli avversari affiancato da Arnoldo di Crichenberg, da Nicola Selleborch, da Pasquale di Truis e da Enrico di Belten. La regina di Provenza Maria di Blois gli conferma le donazioni precedenti ed assegna  a lui ed agli uomini della sua compagnia 70000 fiorini tratti dalle gabelle di Bari.

1387CampaniaA Napoli. Con 300 lance difende il fortilizio dello Sperone.
1388
Feb.Campania

Affianca Luigi di Montjoie alla difesa di Napoli: si colloca con i suoi uomini nella piazza centrale.  Sul tramonto i durazzeschi sono costretti a ripiegare con molte perdite.

Mar.CampaniaAbbandona il campo con il Brigante e Martino Polsort per dissidi con Luigi di Montjoie.
…………….CampaniaRitorna al servizio dell’antipapa Clemente VII.
1389
……………CampaniaE’ nuovamente segnalato alla difesa di Napoli.
Mar.CampaniaRaccomandato da Giovanni Acuto, si offre ai fiorentini per passare al loro servizio. La sua richiesta viene respinta.
Mag.CampaniaAssale all’improvviso il campo nemico di Afragola dove si trova Luigi da Capua.
Giu.Campania

Staziona nel castello di Valentino; gli abitanti di Castellamare di Stabia chiedono il suo aiuto per fronteggiare Luigi da Capua. Accorre con il conte di Caserta Francesco della Ratta, cavalca verso Scafati e sfida a battaglia Ottone di Brunswick. Quest’ ultimo aggredisce i suoi uomini;  è obbligato a retrocedere a sua volta verso Scafati. Pietro della Corona entra in trionfo in Castellamare di Stabia dopo aver posto in fuga anche le truppe di Sorrento e di altre località. Insegue gli avversari sino ad Angri.

Nov.Campania

A Liburna (San Pietro a Paterno) per scortarvi un convoglio di legname. Ottone di Brunswick attacca i suoi uomini. Il della Corona è soccorso da 200 cavalli bretoni, da molti fanti catalani e da balestrieri napoletani usciti con il della Ratta da Napoli. Ottone di Brunswick e Giacomo Stendardo sono messi in fuga;  sono loro catturati 60 cavalli con molti fanti.

1391AntipapaNapoliCampania

Risiede nei suoi possedimenti di Angri. I Costanzo effettuano una razzia di bestiame nel territorio di Scafati controllato dai durazzeschi;  conducono il bottino nel loro feudo di Somma Vesuviana. Pietro della Corona chiede loro di restituire le prede perché gli abitanti di Scafati hanno stipulato con lui una tregua. Schiaffeggia Ettore Costanzo; il fratello di costui lo colpisce con la spada al volto; muore dopo 6 giorni per la ferita riportata nella rissa. I funerali si svolgono nella cattedrale di Napoli.

 CITAZIONI

-Con Guglielmo Ferrebach “Milites strenui et rei militaris experti, habentes etiam propria castra et terras.” NIEM

-Con il Brigante e Martino Polsort “Famosi caporali di armigeri.” VALENTE

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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