PIETRO DAL VERME

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Castello Malaspina dal Verme
Castello Malaspina dal Verme, Bobbio

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

PIETRO DAL VERME  Conte di Carmagnola.

Signore di Bobbio, Voghera, Tortona, Castel San Giovanni, Pecorara, Romagnese, Zavattarello, Trebecco, Ruino, Fortunago, Pianello Val Tidone, Sala, Rocca d’Olgisio, Godiasco Salice Terme, Albareto, Vicomarino, Retorbido, Pancarana, Pizzocorno, San Sisto, Mandello del Lario, Varenna, Bellano, Pieve d’Incino, Erba, Monguzzo, Coenzo, Varzi, Pietragavina. Figlio di Luigi dal Verme e di Luchina Bussone (figlia del Carmagnola), fratello di Taddeo dal Verme, padre di Federico dal Verme e di Jacopo dal Verme

1445  – 1485 (ottobre)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1450
Mar.Lombardia

E’ armato cavaliere a Milano con altre 90 persone il giorno in cui lo Sforza prende possesso del ducato di Milano. Francesco Sforza conferma a Pietro dal Verme, anziché al fratello Taddeo, il feudo di Castel San Giovanni.

1451
Mar.EmiliaAcquista da Antonio Malvicini Fontana i suoi beni di  Castrezzato, Bilegno e Casanova; il vescovo di Piacenza lo investe dei tre/quarti delle decime e dei  proventi derivanti dalle terre di Pianello Val Tidone.
Sett.LombardiaOttiene il comando della compagnia del padre Luigi. Gli sono riconfermati tutti i beni paterni.
1455
Mar.MilanoComp. venturaEmiliaE’ inviato con altri condottieri a Bologna a seguito delle minacce alla città da parte di Jacopo Piccinino.
1456LombardiaPresenzia alle nozze di Ippolita Sforza con il duca di Calabria.
1458Ottiene in feudo Pizzocorno.
1459
Apr.Emilia e Toscana

Affianca a Bologna ed a Firenze Galeazzo Maria Sforza allorché l’erede al ducato di Milano si reca a Firenze con 3000 cavalli e 1000 fanti a rendere omaggio al papa Pio II.

Nov.LombardiaCon Tiberto Brandolini va incontro sul Po agli ambasciatori francesi diretti a Milano per sostenere la causa di Giovanni d’Angiò a Genova e nel regno di Napoli.
1460NapoliAngiòAbruzziRaccoglie 150 cavalli a sue spese e si porta negli Abruzzi per fronteggiare Jacopo Piccinino agli ordini di Alessandro Sforza.
1461
Apr.MilanoGenova FranciaLiguriaAll’assedio del Castelletto di Genova.
1462
Lug.MilanoContadini ribelliEmiliaOnofrio Anguissola si mette alla testa di una rivolta contadina. Francesco Sforza chiede l’aiuto di Pietro dal Verme affinché, con 2000 uomini delle sue terre, affronti i sediziosi nel piacentino A metà mese conquista e mette a sacco il castello di Masserata; catturato il capo dei ribelli. Il duca di Milano lo ringrazia e lo prega di rientrare al più presto nelle sue terre.
1463
Ago.LombardiaA metà mese è costretto da Francesco Sforza a sposarsi con Cecilia del Maino: il matrimonio è voluto in modo particolare dalla duchessa Bianca Maria Visconti (figlia di Filippo Maria Visconti e moglie dello Sforza), da Agnese del Maino (a suo tempo amante ufficiale del Visconti) e dalla madre del dal Verme Luchina. Negli anni successivi tale unione sarà sottoposta al giudizio di un arbitro per decidere sulla sua validità o meno. La vertenza sarà all’origine di una lunga discordia tra Pietro dal Verme ed il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza che  cercherà di costringere il conte alle nozze. Anni dopo sarà indotto a mutare partito attraverso il matrimonio con Chiara Sforza, figlia illegittima dello stesso Galeazzo Maria Sforza.
1464
Mag.MilanoGenova200 fantiLiguriaHa l’incarico di portarsi con 200 fanti a Genova per assediarvi il Castelletto.
Giu.LombardiaE’ segnalato con Costanzo Sforza e Giovanni da Tolentino a Milano all’atto di resa degli ambasciatori genovesi al duca di Milano. Nell’occasione viene inserito nelle gerarchie di eminenza del ducato. Lo Sforza gli fa promettere che mai avrebbe accettato il matrimonio con Cecilia del Maino.
1466
Mar. mag.EmiliaFrancesco Sforza muore ai primi di marzo. A fine aprile Pietro dal Verme presenzia alla mostra della sua compagnia che si svolge sul Panaro. Sono passate in rassegna 3 squadre di cavalleria pesante con 120 uomini d’arme ed alcune compagnie di fanti armati di lunghe lance, cerbottane e targoni,  rafforzate da 300 balestrieri. A maggio ha l’incarico di luogotenente per l’area piemontese del ducato (oltre il Po). Con Giorgio di Annone ha il compito di domare una rivolta nell’alessandrino.
Ago.LombardiaConvocato a Milano dal duca riceve l’ordine di mettere a disposizione del commissario di Piacenza i suoi uomini d’arme.
Ott. nov.LombardiaAcquista nel pavese i feudi di Pancarana e di Retorbido; nel reggiano, San Sisto. Negli stessi giorni, a novembre, il duca di Milano assegna Pieve d’Incino al fratello Ottaviano.
Dic.EmiliaCon Manfredo dei Landi, Giovanni Galeazzo Anguissola ed alcuni membri della famiglia Nicelli usurpa in Val Nure beni, terre, possessioni, fitti e giurisdizioni già appartenenti ad Onofrio Anguissola.
1467
Gen. feb.LombardiaE’ arrestato nottetempo; è tradotto a Milano per essere rinchiuso nel castello di Porta Giovia. Viene accusato di  disobbedienza nei confronti di Galeazzo Maria Sforza che si oppone al suo progetto di matrimonio con Cecilia del Maino. Alcune fonti pensano che la  caduta in disgrazia sia legata ad un suo possibile coinvolgimento in una congiura organizzata da Francesco Secondo Sforza conte di Borgonovo. Ai primi di febbraio viene rilasciato ed a metà mese gli sono restituiti i suoi feudi. Gli è richiesta una cauzione di 50000 ducati, sottoscritta da 58 nobili a suo favore.
Giu. lug.MilanoVenezia400 lanceEmilia

Fronteggia sull’Idice i veneziani di Bartolomeo Colleoni;  a luglio prende parte alla battaglia di Molinella. La sua condotta ascende a 400 lance.

Ott.MilanoDuca SavoiaPiemonteA Ronsecco ed a Casalbusone. Si collega con il marchese Guglielmo di Monferrato ed avanza verso Montesecco.
1468
Feb. mar.LombardiaRifiuta le condizioni che riguardano la sua condotta e che gli vengono offerte da Galeazzo Maria Sforza. E’ fatto condurre prima nella corte dell’Arengo, negli appartamenti del duca e, poi, nelle carceri del castello di Porta Giovia sotto la custodia di Ambrosino da Longhignana Passano, nel contempo, sotto il controllo ducale i castelli di Voghera, di Castel San Giovanni e di Bobbio. A seguito di un intervento di Federico da Montefeltro viene liberato dopo pochi giorni dietro una cauzione di 20000 ducati (di cui 8000 afferenti a spese);  a metà marzo gli sono riconfermati i suoi feudi con l’eccezione dei castelli di Bobbio, di Castel San Giovanni, Zavattarello e di Rocca d’Olsizio. E’ costretto ad acquistare Coenzo da Bosio Sforza.
Apr. ago.dal VermeMilano

Si riconcilia con il duca. A maggio Galeazzo Maria Sforza prende nuovamente alcuni provvedimenti per la custodia dei suoi castelli. Si ribella. Attaccato nelle sue terre, viene a più miti consigli. Ad agosto gli è restituita parte dei suoi feudi.

Dic.

Rinuncia al matrimonio con Cecilia del Maino;  in  cambio della riconferma dei suoi benefici promette di non mantenere ai suoi ordini più di 400 cavalli; accetta i presidi ducali a Bobbio, Castel San Giovanni, Rocca d’Olsizio e Zavattarello.

1469
……………

Gli è intentato un processo per avere protetto con Obietto Fieschi alcuni sediziosi nel marchesato della Val di Trebbia tolto ai Porro.

……………MilanoChiesaRomagna
1470
Feb. mar.Il duca di Milano non si oppone più al suo matrimonio con Cecilia del Maino. Viene reintegrato in tutti i suoi beni previo giuramento di fedeltà. La sua compagnia è formata da 3 squadre di elmetti ( uomini d’arme scelti) e da una squadra di 28 galuppi (cavalli leggeri). Il personale amministrativo è costituito da 5 funzionari tra cancellieri ed intendenti che, a loro volta, dispongono di 11 cavalcature. A marzo viene reinvestito di Poviglio, Fortunago con le terre dell’Oltrepò pavese.
Giu. lug.EmiliaE’ messo in preallarme da Galeazzo Maria Sforza Sforza per una cavalcata da effettuarsi nel bolognese allo scopo di dissuadere i fiorentini dall’allearsi con il re di Napoli. A luglio l’azione è prima rinviata per essere poi  accantonata.
Mag.Gli sono restituiti Bobbio, Castel San Giovanni, Pizzocorno. Pieve d’Incino. A queste cerimonie è presente anche Bartolomeo Quartero.
Nov.A fine mese viene eseguita da parte dei funzionari ducali un’indagine complessiva sullo stato di preparazione delle compagnie a discrezione, tra le quali vi è anche la sua.
1472
Dic.75 lanceHa ai suoi ordini 400 cavalli.
1473
Ago. sett.115 lanceGli è aumentata la condotta di altri 200 cavalli. A settembre la sua compagnia è acquartierata nel fiorentino.
1474
Gen.Gli è riconosciuta una condotta di 70 uomini d’arme in tempo di pace, aumentabile a 75 in tempo di guerra.
Feb.PiemonteFa parte di un’ambasceria diretta ad Ivrea nel ducato di Savoia, in occasione del matrimonio del duca Filiberto con Bianca Maria Sforza, figlia di Galeazzo Maria.
Mag.LombardiaHa il compito con Giovanni Pallavicini di ricevere in Cremona il re d’Ungheria Mattia Corvino reduce da un viaggio a Roma.
1476
Ago. sett.MilanoBorgognaPiemonteIn Piemonte per liberare la duchessa di Savoia Iolanda, prigioniera del duca di Borgogna Carlo il Temerario. Affianca Roberto da San Severino alla conquista di San Germano Vercellese.
1477
Mar.MilanoFuoriusciti GenovaLiguria

E’ mobilitato per portarsi in Liguria ed affrontare i fuoriusciti locali che a Genova assediano il governatore ducale nel Castelletto.

Mag.LombardiaViene aggregato al consiglio segreto. Ne fanno parte anche Niccolò da Tolentino e Pietro Maria dei Rossi.
Giu.PiemonteE’ spedito nell’astigiano, forse con l’incarico di uccidere Roberto da San Severino.
Lug.Liguria

Con Gian Giacomo da Trivulzio combatte Gianluigi Fieschi, che si è   fortificato nei castelli di Torriglia e di Roccatagliata. Il Fieschi si ritira ed è costretto ad abbandonare le due fortezze.

1478
Lug.LombardiaViene chiamato a far parte del senato milanese.
Ago.MilanoGenovaLiguria

Segue Sforza Sforza e Pietro Francesco Visconti contro Prospero Adorno che ha fatto ribellare Genova al dominio sforzesco. E’ disfatto e catturato da Roberto dal San Severino in Val Polcevera. E’ rilasciato con Giampietro Bergamino e Borella da Caravaggio in cambio della liberazione di Obietto Fieschi.

1479
Mar.Muore Cecilia del Maino.
Apr.Lombardia

E’ sospettato di parteggiare per Roberto da San Severino, Ludovico Sforza e Sforza Maria Sforza contro la reggente la duchessa Bona di Savoia: non si reca a Milano quando vi è convocato.

1480
Apr.Gli è riconosciuto un soldo di 12000 ducati a valere della sua condotta. A fine aprile si sposa con Chiara Sforza, figlia naturale di Galeazzo Maria, che gli porta in dote 15000 ducati con il feudo di Pieve d’Incino e parte della Riviera di Lecco con Mandello del Lario, Bellano, Varenna in cambio della Corte di Casale alienata dalla camera ducale in precedenza.
1481
Feb.LombardiaE’ chiamato da Ludovico Sforza a far parte del consiglio ducale.
1482
Gen.

Si allea inizialmente con il San Severino e con Pietro Maria dei Rossi per resistere a Ludovico Sforza. Nega ogni addebito; si riconcilia presto con quest’ultimo che gli riconosce in feudo Mandello del Lario, Varenna e Bellano come dote della moglie Chiara Sforza. Gli è, inoltre, promessa una provvigione di 10000 ducati, di cui 6000 a carico del ducato ed il resto dei fiorentini.

Mar.MilanoRossiEmiliaAffronta nel parmense le truppe di Pietro Maria dei Rossi. Gli sono consegnati 3000 ducati.
Apr. giu.MilanoVeneziaLombardiaIn Ghiaradadda. A giugno si trova alla guardia di Soncino.
Lug. ott.Lombardia

Dapprima nel mantovano a disposizione del marchese di Mantova Federico Gonzaga e poi nel ferrarese. Si rifiuta di eseguire quest’ultimo ordine perché non vuole sottostare agli ordini di Carlo Sforza.

Nov. dic.Emilia

Accetto di recarsi a Ferrara in soccorso del duca Ercole d’Este alla testa di 5 squadre di uomini d’arme e di balestrieri. Nella città si accampa nel borgo del Leone. A dicembre vi accoglie Costanzo Sforza con Sigismondo d’Este, Gian Giacomo da Trivulzio e Marco Pio.

1483
Sett.LombardiaNel bresciano alla testa di 5 squadre di cavalli.
1485
Mar.LombardiaA Milano per le solenni esequie dell’ambasciatore veneziano Antonio Vitturi.
Ott.Lombardia

Muore a metà mese a Voghera dopo lunghe ore di agonia. I cronisti parlano di un suo probabile avvelenamento da parte della seconda moglie Chiara Sforza: mandante dell’omicidio sarebbe stato Ludovico Sforza. Altri ancora affermano che sia stato fatto uccidere perché sospettato di volersi avvicinare ai veneziani tramite Gaspare da San Severino. Il suo corpo è sepolto inizialmente nella chiesa di San Lorenzo, per essere successivamente trasferito nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, sempre a Voghera.  La sua tomba sarà distrutta nei primi anni del 1600 in occasione del rifacimento della chiesa. A Milano eredita un palazzo già appartenente al Carmagnola, posto nei pressi dell’attuale Piccolo Teatro in via Rovello. Alla sua morte Ludovico Sforza non si fa scrupolo di impadronirsi delle sue terre per distribuirle ai suoi fedeli. Secondo la leggenda il fantasma di Pietro dal Verme aleggia nell’antico castello di Zavattarello, responsabile di alcuni fatti inspiegabili.

CITAZIONI

-“Il quale per la sua gran potenza fu temuto da tutta Italia.” DE’ CRESCENZI

-“Instrutto parimente nella militia.” SANSOVINO

-“Generoso cavaliere.” LITTA

-“Prode guerriero.” MENSI

-“Ne l’arme provato.” Da GUERRE IN OTTAVA RIMA

-Con Pietro Francesco Visconti “Uomini entrambi di merito sperimentato nelle cose civili, ma minori d’ogni fama nelle cose guerresche.” VARESE

-Con Pietro Francesco Visconti “Pochissimo esperti..nel mestiere delle armi.” A.D. ROSSI

-“La sua improvvisa morte..fu attribuita a veleno, che gli sarebbe stato somministrato per ordine di Ludovico il Moro e, secondo alcuni, dalla stessa Chiara Sforza. Questa tipica leggenda rinascimentale, per la quale non ci sono chiare testimonianze, ebbe qualche credito per la rapidità con cui lo Sforza si impadronì di tutte le proprietà del dal Verme, che era moro intestato e senza eredi legittimi…La maggior parte delle proprietà del dal Verme fu distribuita tra i favoriti di Ludovico e in particolare a Galeazzo di San Severino, ma Bobbio e Castel San Giovanni furono ritenuti dalla Camera ducale e il palazzo del Broletto a Milano, che il dal verme aveva ereditato dalla madre, fu donato a Cecilia Gallerani, amante del Moro. A giustificazione di queste decisioni Ludovico Sforza sostenne che il dal Verme aveva congiurato con Roberto Sanseverino, senza tuttavia poter produrre alcuna prova di quest’accusa.” MALLETT

-“Est un homme important, l’un des plus puissants de la région de Plaisance.. Domine une véritable “regione vermesca” dont la structure d’ensemble demeure celle qu’est construite ses parents, Luigi puis Luchina (la madre Luchina dal Verme, figlia del Carmagnola). Important, Pietro l’est aussi militairement; il est parvenu à remettre la main sur les “condotte” et les compagnies de feu son père; sa compagnie constitue sans doute “Une petite armée d’un niveau technique et professionel elevé.”” SAVY

Fonte immagine: wikimedia

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