PIERO CORSO

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Rocca di Riva del Garda
Rocca di Riva del Garda

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

PIERO CORSO  (Pereto Corso)

  • 1511 (maggio)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1488FirenzePanciatichiToscanaIl castello di Gavinana, nel pistoiese, diviene un covo dei Panciatichi e dei fuoriusciti di Pistoia. I fiorentini spediscono Piero Corso con 200 fanti e 50 cavalli contro costoro; ai suoi soldati si uniscono anche 200 uomini comandati da Stagio di Togetto. Alla loro vista gli abitanti di Gavinana, cui si sono congiunti anche 400 sbandati, si pongono a difesa del castello. Il Corso dà il sacco alle case, razzia molto bestiame e riprende la strada di Pistoia. I banditi ed i fuoriusciti si mettono al suo inseguimento, recuperano gran parte delle prede, catturano un caposquadra e lo impiccano a Pistoia alle finestre del Palazzo del Capitano. I fiorentini inviano nuovi rinforzi al Corso: il condottiero ritorna a Gavinana dove non incontra resistenza, saccheggia tutte le abitazioni e fa dare alle fiamme quelle che appartengono ai partigiani dei Panciatichi.
1494
Ago.FirenzeFrancia MilanoLiguriaViene inviato con 700 fanti in appoggio agli aragonesi sbarcati i Liguria per assalire Genova.
Sett.LiguriaSconfitto nella battaglia di Vallecristi/Rapallo, è fatto prigioniero dagli avversari. E’ liberato in breve tempo.
Ott.NapoliFranciaFranciaSi reca in Corsica allo scopo di arruolare nuovi fanti per conto degli aragonesi.
1495
…………..FranciaNapoliPuglia

Agli ordini di Guglielmo di Villeneuve si trova alla difesa di Trani: assalito da veneziani e da aragonesi abbandona le file dei transalpini con altri 31 soldati.

…………..Milano
1499
Ago.MilanoFranciaPiemonteSegue il Badino a Valenza.
Sett.LombardiaRimane alla guardia del Castello Sforzesco a Milano allorché il duca Ludovico Sforza è costretto ad abbandonare il ducato.
1500
…………..SforzaFranciaEmiliaSempre agli stipendi di Ludovico Sforza, teso alla riconquista del ducato milanese. E’ segnalato a Piacenza dove cerca di fare ribellare la città a favore degli sforzeschi.
Apr.LombardiaFugge dal ducato a seguito della sconfitta di Novara.
Lug. ago.LombardiaA Mantova. Offre i suoi servizi al marchese Francesco Gonzaga. Avuta risposta negativa, si rivolge sempre per il medesimo motivo anche all’imperatore Massimiliano d’Austria. Ad agosto è segnalato ancora a Mantova.
Ott.BolognaChiesaEmiliaAgli stipendi di Giovanni Bentivoglio a seguito delle minacce portate al signore di Bologna da parte di Cesare Borgia.
1508
Mar.VeneziaImpero500 fantiVeneto

Gli sono concesse una provvigione annua di 300 ducati più alcune esenzioni fiscali. Agli ordini di Bartolomeo d’Alviano sconfigge gli imperiali a Tai di Cadore; dopo la conquista della rocca di Pieve di Cadore vi si trasferisce alla guardia con Girolamo Granchio.

Apr.Veneto e Trentino

Tocca Vicenza e Riva del Garda: il provveditore generale Andra Gritti lo richiama e lo invia a Verona a completarvi l’organico della sua compagnia. Ritorna a Riva del Garda; qui i suoi fanti si scontrano, con morti e feriti da una parte e dall’altra, con i soldati di Giacomo Albanese.

Giu.250 fantiFriuli e Slovenia

Ad Udine;  si trova alla conquista di Postumia (Predjama).  Vi viene lasciato alla guardia dal provveditore generale Giorgio Corner. Deve abbandonare la località alla firma del trattato di pace.

Lug.VenetoA Venezia, alla cerimonia in cui sono consegnate a Bartolomeo d’Alviano le insegne di governatore generale (stendardo e bastone di comando).
…………..TrentinoConnestabile a Riva del Garda. nell’anno la paga complessiva della sua compagnia ascende a 1020 ducati.
1509
Gen.Ha l’incarico di raccogliere nuovi provvigionati.
Apr.LombardiaAl campo di Pontevico. E’ inserito nella terza colonna agli ordini di Antonio Pio.
Mag.Lombardia e Veneto

Partecipa alla battaglia di Agnadello.  Con Giovanni Francesco d’Ascoli interviene per sostenere l’azione dell’Alviano. A seguito della rotta è inviato a Bergamo per radunare truppe.  Segue Niccolò Orsini nella sua ritirata.

Lug.VenetoAl campo di Mestre.
Ago.Veneto

Esce da Padova e con fra Leonardo Prato (100 cavalli leggeri, 400 fanti e moltissimi contadini) assale Serravalle (Vittorio Veneto): sulle alture di Croldola si muovono i cadorini (sudditi della Serenissima), verso Vallesella i veneziani. I tedeschi del principe Rodolfo di Anhalt, che da Domegge avanzano sulla strada verso Calalzo, sono così presi in mezzo. 800 sono i morti tra gli imperiali. Con la vittoria Pietro Corso entra in Belluno senza incontrarvi resistenza. Ritorna a Padova e da qui passa alla guardia di Monselice  con 150 fanti.

Sett.VenetoRientra a Padova alla testa di 500 provvigionati.
Nov.Molti fanti della sua compagnia lasciano Padova per il ritardo delle paghe.
1510
Mag.FranciaVenezia ChiesaEmilia e VenetoRadunati 1500 fanti nel ferrarese, si trasferisce nel Polesine.
Giu.Veneto

E’ prima a Vicenza per raccogliere truppe; si sposta, successivamente, al campo di Minerbe, dove arruola fanti anche tra i veneziani scontenti del loro trattamento.

Lug.Veneto

Si allontana dal campo di Santa Croce con Corrado Tarlatini e si dirige con 1000 fanti su Monselice: 200 fanti fiorentini, inseriti nelle sue compagnie, disertano a favore dei veneziani. E’ segnalato alla guardia di Legnago con 500 fanti e 50 lance.

Ago.500 fantiRomagna

Alla difesa della rocca di Lugo: assalito dai pontifici, dopo avere respinto numerosi assalti, chiede la resa a patti. Francesco Maria della Rovere si oppone alla domanda perché in precedenza è stato ucciso un suo trombetta che chiedeva la resa. La rocca è presa d’assalto e 200 fanti corsi restano sul terreno.

Nov.VenetoA Verona. A metà mese esce dalla città per una sortita.
1511
Mag.ChiesaFranciaEmiliaE’ ucciso in combattimento sul Secchia da un verrettone che lo colpisce alla testa.

CITAZIONI

-“…d’animoso core/ che non suol del nemico haver pietà/….. Pieretto corso opresso d’un quadrello/ con tanta furia fu sopra del capo/ ch’i ruppe l’elmo, e gli aperse il cervello/ come se stato fusse un fragil rapo./ E certo gran peccato fu di quello/ per che agradito harebbe ogni senapo,/ pur convene voler quel ch’el ciel vuolse/ ch’human poter con lui mai nulla colse.” DEGLI AGOSTINI

-“Quale è valentissimo.” SANUDO

-“Peretto corso di guerra avidissimo:/ Qual è di torvo aspecto & aspro ciglio.” CORDO

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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