PASQUINO CORSO Di Sia.

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PASQUINO CORSO
Lapide della tomba di Pasquino Corso nella Basilica di San Crisogono a Roma. Monumento funebre a Pasquino Còrso, "Miles Tribunus" (Colonello) della Guardia Còrsa papale († 1532) e a sua figlia Lucrezia († 1547), sepolti nella basilica romana di San Crisogono a Roma.

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PASQUINO CORSO (Pasquino di Sia) Di Sia.

Da alcune fonti coeve è ritenuto di Perugia; in realtà è originario di Sia, antica regione della Corsica nella zona di Porto a nord di Ajaccio.

  • 1532 (luglio)
PASQUINO CORSO
Lapide della tomba di Pasquino Corso nella Basilica di San Crisogono a Roma. Monumento funebre a Pasquino Còrso, “Miles Tribunus” (Colonello) della Guardia Còrsa papale († 1532) e a sua figlia Lucrezia († 1547), sepolti nella basilica romana di San Crisogono a Roma.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1514
Ago.VeneziaSpagna MilanoLombardiaPartecipa alla battaglia di Ombriano agli ordini di Renzo di Ceri.
…………..Milita nelle Bande nere di Giovanni dei Medici.
1524FranciaImpero
1526
Giu.ChiesaSienaToscana
Ago.Toscana

Si trova nei pressi di Siena. Assale i senesi con Iacopo Corso alla testa di 800/1000 fanti. Incomincia a battere le mura verso Porta Camollia con più pezzi di artiglieria. Dopo alcune scaramucce gli avversari lo mettono in fuga e gli conquistano i cannoni di cui è addetto alla sorveglianza.

1527
Ott.FirenzeImpero120 fantiLazioFa nuovamente parte delle Bande Nere. Ha il comando di 120 fanti. Affianca Francesco Maria della Rovere a Monterotondo con altri capitani delle Bande Nere come Amico da Venafro, Scipione da Imola, Morgante e Giovanni di Torino.
1528
Feb.ToscanaOrazio Baglioni si dirige verso sud per affrontare gli avversari. A lui, a Giovannantonio da Castello ed a barbarossa dei Bartoli è affidato invece il compito di posizionarsi sulla strada che da Perugia porta a Montepulciano. I suoi uomini si ribellano a tale ordine perché vogliono combattere. E’ autorizzato in tal senso dal nuovo commissario generale Giovambattista Soderini.
Apr.320 fantiCampaniaAffianca Orazio Baglioni all’assedio di Napoli.
…………..ToscanaAl termine del conflitto ritorna a Firenze dove i Dieci di Balia gli assegnano una condotta.
1529
…………..FirenzeImpero ChiesaToscanaHa il comando di 2000 fanti corsi, che ubbidiscono più al capitano generale Malatesta Baglioni che alle autorità cittadine.
Ago.ToscanaAlla difesa di Cortona. Protesta per il ritardo delle paghe.
Sett.Toscana

E’ trasferito con Amico da Venafro ad Ossaia: i due capitani sono costretti in breve tempo a lasciare i loro alloggiamenti a causa di un’epidemia.

Ott.ToscanaE’ assediato in Firenze. E’ preposto alla guardia della Porta di San Giorgio.
Nov.ToscanaAlla difesa di Empoli. A metà mese lascia tale località.
Dic.Toscana

Ha l’incarico con Amico d’Arsoli di soccorrere il castello della Lastra, investito da truppe spagnole e tedesche: al suo arrivo trova che i difensori si sono già arresi nelle mani dei nemici. Ritorna a Firenze alla guardia della Porta di San Niccolò.  Prende parte alla rassegna delle truppe tenuta dal Baglioni al Monte di San Miniato. Collabora con Stefano Colonna nell’azione di Santa Margherita a Montici. Negli ultimi giorni dell’anno gli è affidato il compito di togliere a Balasso Naldi Borgo San Lorenzo. Segue una guida e giunge nottetempo alla località: viene fatto un foro  nelle mura, proprio nel punto in cui queste sono state rafforzate. Il rumore fa accorrere Balasso Naldi dal castello: i difensori ricacciano i suoi uomini e recuperano il tratto delle mura pervenuto in suo possesso. E’ costretto a  ripiegare con la perdita di quindici/sedici  uomini e di numerosi feriti per i  colpi di archibugio. In una sua relazione Francesco Ferrucci paragona i fanti di Pasquino Corso e quelli di Otto da Montauto con quelli che combattono ai suoi ordini ad Empoli. I primi sono belli da vedere e paragonabili ai gatti soriani, belli ma incapaci di prendere i topi. I suoi sono invece gatti di non bello aspetto, ma molto esperti.

1530
Gen. mar.ToscanaChiede di essere pagato in anticipo. In caso contrario minaccia di abbandonare la difesa di Firenze. A marzo è fatto incarcerare dal commissario Francesco Ferrucci. Viene liberato poco dopo dagli stessi fiorentini che, per blandirlo, gli aumentano la condotta.
Mag.Toscana

Affianca il Baglioni nel suo  attacco alla Colombaia.  Esce con Ottaviano Signorelli dalla Porta di San Piero a Gattolini. Alla testa delle sue compagnie condotte da Gabriele Corso, da Luciano Corso, da Battista Corso e da Mariotto Corso, affronta fieramente gli avversari. E’ presto chiamata la ritirata.

Giu.Toscana

Appoggia Stefano Colonna in un attacco notturno al campo dei tedeschi di San Donato a Polverosa. Esce nottetempo da Porta Faenza (o Porta Prato, secondo le fonti) alla testa di 1500 fanti perugini; ha l’ordine di porsi a metà strada tra il Colonna ed il Baglioni e di intervenire nella battaglia solo quando questa abbia inizio. Sceglie di seguire la strada più breve; Cencio Guercio, che lo accompagna, si avvicina ai ripari nemici e spara con l’archibugio contro una sentinella: sono svegliati in tal modo i soldati imperiali che stanno dormendo. I perugini superano i ripari, giungono dentro il campo  e vi uccidono malati e sani. Con Stefano Colonna e Giovanni di Torino si impadronisce di un bastione; di seguito i suoi soldati si sbandano per darsi al saccheggio.  Pasquino Corso non è più in grado di appoggiare il Colonna che pure è riuscito a superare le trincee nemiche. All’alba i fiorentini sono richiamati da Malatesta  Baglioni e rientrano a Firenze carichi di prede. Pasquino Corso è costretto a giustificarsi per il suo operato.

Ago.ToscanaI fiorentini sono obbligati alla resa.
Sett.Toscana

Mette a soqquadro Firenze mandando i suoi uomini verso piazza Santa Croce. Malatesta Baglioni, intimorito, affronta gli ammutinati che lo imprigionano e lo lasciano libero, solo quando i cittadini riconoscono ai soldati 10000 scudi pena il saccheggio dell’ abitato.

…………..ChiesaLazioPassa al servizio dei pontifici.
1532
Lug.Lazio

Muore a metà mese. E’ sepolto a Roma in San Crisogono, dichiarata dal papato chiesa nazionale cimiteriale dei corsi ospitati nella città eterna.

 CITAZIONI

-Con Amico da Venafro e Battista da Messina “Tutti capitani che servivano nelle Bande Nere.” ALLODOLI

-“Huomo d’ingegno, forza, e gran valore/ ha seco assai, del Corsico confino/ ch’ognun dimostrerà, chi in petto ha il core./ La insegna sua risplende de Turchino/ che non è al mondo un sì divin colore.” ROSEO

-Alla battaglia di Ombriano “Pasquino il corso fa come un leone/ e per il campo come un serpe sguizza,/ ponendo li nemici in confusione,/ e sbuffa, e soffia, per la molta stizza/…/ (Sempre alla difesa di Crema) “El valoroso messer pasquino corso/ lancia spezzada del signior soprano/ enzo gentil (Renzo di Ceri), che suol poner il morso, a li nemici armato sopra il piano/ s’adoprò sì che parse un bizarro orso/ tra quei del duca ( di Milano) con il stocco in mano/ sì che con immortal honor, e gloria/ lassar potea di sé sempre memoria.” DEGLI AGOSTINI

-“Was the commander of the largest of the Corsican companies of the Black Bands (his own and Tommasino’s (Corso), and was probably also an informal leader of the other members of this “natione”, which in every moment of crisis of the Bands had always remained united among themselves.” ARFAIOLI

-“Sulla parete della navata destra vicino alla seconda colonna, si trova una targa commemorativa, posta 15 anni dopo la sua morte, in occasione della morte della figlia Lucrezia, con la seguente iscrizione latina: “Pasquino Corso Milit. Tribuno rebus-strenue gestis clarissimo qui magnis-partis honoribus magno omnium cum-moerore die XV Julii MD XXII obit-et Lucretiae eius filiae pudicitia et-moribus insigni immaturae ab humanis-ereptae XIX Julii MDXLVII quae vixit, ann. XV mar. VI dd.-Horatius corsi socero et uxori moestis.” WIKIPEDIA

Fonte immagine: Piero Montesacro – Opera propria, wikipedia

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