PANDOLFO PUCCINI

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1939
La Fortezza di GIrifalco di Cortona
La Fortezza di GIrifalco di Cortona

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

PANDOLFO PUCCINI  Di Firenze.

1496 – 1528 (aprile)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

………..

Per amore di Marietta Ricci uccide a Firenze con uno stiletto nella via dei Servi  il priore Piero Sassetti. Fugge dalla città e milita nelle Bande Nere di Giovanni dei Medici fino a raggiungere il grado di capitano.

1526
Nov.FranciaImperoLombardiaPrende parte alla battaglia di Governolo.
1527
Mag.Firenze300 fantiToscanaAlla morte di Giovanni dei Medici rientra a Firenze. Gli è assegnato uno stipendio. Ha il comando di 300 fanti delle Bande Nere.
Giu.300 fantiToscana

Con la ribellione dei fiorentini alla signoria medicea si reca a San Giovanni Valdarno con alcuni fanti; è presto richiamato nel capoluogo e gli è dato il comando di una compagnia di 300 fanti.

………ToscanaA Cortona. A causa di una rissa tra ai fanti della sua compagnia e gli abitanti della città deve trasferirsi a Montepulciano.
Nov.FirenzeImperoUmbria

Raggiunge a Narni le truppe della lega. Nella città accoglie gli ostaggi (esponenti del partito filomediceo) dati dal papa Clemente VII agli imperiali e fuggiti dal loro campo. Il fatto suscita l’indignazione del commissario Lorenzo Martelli che non manca di segnalare la cosa a Firenze.

1528
Feb.400 fantiUmbria

Lascia Narni dove i suoi fanti si sono comportati in modo insolente nei confronti della popolazione civile; si sposta a Todi e segue i francesi del Lautrec con 400 fanti. Si porta a Perugia;  si lamenta con il commissario Giovambattista Soderini per il ritardo delle paghe. Litiga con Giovanni da Colle, che pretende far parte della sua compagnia, e che si è presentato alla rassegna con i suoi uomini non a posto. Pandolfo Puccini lo minaccia con le armi; costui si salva  con la protezione dei fanti della sua compagnia.

Mar.Puglia  Umbria e Toscana

Tocca San Severo; sobillato da Orazio Baglioni pretende per i suoi fanti un soldo  maggiore di quanto convenuto. Poco dopo fa uccidere dai suoi archibugieri, in presenza di Giovambattista Borghese, Giovanni da Colle che gli ha dato del mentitore. Fugge dal campo; inseguito, si arrende nelle mani del  Baglioni che lo invia a Spello presso il fratello Malatesta. Accusato di ammutinamento, è consegnato ai fiorentini che lo incarcerano nella rocca di Cortona sotto la sorveglianza di Giovanni Uguccioni.

Apr.Toscana

E’ condotto a Firenze ed è rinchiuso nelle Stinche. Interrogato dai Dieci di Balia ammette l’uccisione di Giovanni da Colle e rigetta le accuse di tradimento. Viene condannato a morte su pressione dei partigiani del Soderini. E’ decapitato a metà mese nel cortile del palazzo del Bargello, nonostante un timido accenno di interposizione a suo favore da parte di Orazio Baglioni. E’ sepolto nel cimitero di Sant’Egidio che sarà distrutto più tardi nel 1657.

 CITAZIONI

-“Superbo e sedizioso.” VARCHI

-“Giovane pallido fiorentinello tipico..arrivò, dopo la morte di Giovanni (dei Medici), a molta rinomanza nella impresa di Napoli.” ALLODOLI

-“Dotato ancor esso alle armi, divenne un giovane bello, gentile, ma nel tempo stesso fiero, indomito, licenzioso e prepotente, come era la maggior parte della gioventù nobile fiorentina..Formidabile schermidore.” ADEMOLLO

-“Superbissimo ma valorosissimo, e quasi si assomigliava di cuore al signor Giovanni. Viveva sontuosissimamente, onde eragli necessario rubare le paghe ed altro come faceva.” Da una lettera di G. Busini a benedetto Varchi riportata dall’ARFAIOLI

-“El Pucin charal (che avrà) fato più strano/ che non mertava l’alto suo valore.” FALUGIO

-Iscrizione sulla sua tomba “Hic iacet corpus/ Pandulphi Puccini/ Obiit a. MDXXVIII die XVII aprilis/ Cujus anima requiescat in pace.”

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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