1378 PAGANO DI PANICO (Paganino di Panico) Ghibellino. Conte. Figlio di Ettore di Panigo.
+ 1390 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………. | Lombardia |
Milita agli stipendi del signore di Milano Bernabò Visconti; abita a Lodi. |
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1359 | |||||
Apr. | Milano | Chiesa | Emilia |
Si trova a Formigine con Anichino di Baumgarten. |
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Sett. | Emilia |
Inizia a Formigine la costruzione di un castello. |
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1360 | |||||
Feb. | Emilia |
E’ attaccato alla bastia di Casalecchio di Reno, di cui è preposto alla guardia: dalla località blocca il flusso delle acque del fiume prima diretto a Bologna. Organizza un trattato con due fanti del presidio del castello di San Felice per fare entrare le truppe viscontee nella città: la trama è scoperta; i complici sono trascinati per le vie cittadine a coda d’asino e sono impiccati sui merli del castello. Pagano di Panico continua nelle sue operazioni di assedio. |
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Lug. | Lombardia |
Si trova nel cremonese a Casalsigone. Tenta di impadronirsi per trattato il castello di Santa Maria in Monte per mezzo di Pirotto di Piacenza. |
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Ago. | Emilia |
Si accorda con Menchino da Crespellano per avere la torre di Pragatolo. Costui fa uscire con un pretesto parte dei difensori; subito dopo alza il ponte levatoio perché non vi possano più rientrare. I soldati rimasti nella torre comprendono il significato della manovra, abbassano il ponte e Menchino da Crespellano deve darsi alla fuga. Pagano di Panico dalla bastia della Canonica continua a travagliare i dintorni facendo deviare l’acqua del Reno. |
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Ott. | Emilia |
Respinge gli attacchi portati da Galeotto Malatesta. |
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Nov. | Emilia |
E’ assalito dagli ungheri di Simone della Morte militanti al servizio del cardinale legato Egidio Albornoz. Costretto alla resa a patti, si sposta a Castelfranco Emilia. |
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1363 | |||||
Apr. | Emilia |
A seguito della sconfitta viscontea a Solara si trasferisce con Antonio di Maghinardo alla difesa del castello di Formigine. |
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1368 | |||||
………. | Lombardia |
Podestà di Bergamo. |
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Mag. | Milano | Lega | Lombardia |
Al campo di Borgoforte, con Federico Gonzaga e Francesco Ordelaffi. |
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1370 | |||||
Ott. | Lombardia |
A Milano come teste all’atto di donazione di Sarzana, Avenza, Carrara, Santo Stefano di Magra, effettuata da Bernabò Visconti a favore della moglie Regina della Scala. |
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………. | Milano | Firenze | Toscana |
Occupa San Miniato ed entra nella rocca. E’ qui catturato con i suoi uomini allorché gli avversari recuperano il centro. |
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1375 | |||||
Mag. | Lombardia |
A Vimercate. |
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1378 | |||||
Feb. | Lombardia |
E’ segnalato ancora a Vimercate. |
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Ago. | Milano | Verona | Veneto |
Si trova all’assedio di Verona. |
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Dic. | Emilia |
Capitano a Monteforte (Montese) nel modenese. |
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1380 | |||||
………. | Lombardia |
Podestà a Bergamo. |
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Giu. | Milano | Guelfi | Lombardia |
Fa uccidere alcuni guelfi che si sono ribellati ai viscontei. Con 400 uomini si attenda a Sforzatica ed a Desio; subito dopo si sposta a Limone. |
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Lug. | Lombardia |
Si trova nuovamente a Casalsigone. Si porta in tutta fretta in soccorso di Ludovico Gonzaga il cui territorio è minacciato dal passaggio degli ungheri di Carlo di Durazzo diretti verso il regno di Napoli. |
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Dic. | Lombardia |
Fa decapitare a Bergamo Bono Foresti. |
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1381 | |||||
Sett. | Milano | Guelfi | Lombardia |
Si collega con Fernando Gropello; alla testa di 500 cavalli e di numerosi fanti ghibellini assale all’improvviso Endine ed espugna il castello in cui si è rinchiuso Merino dell’Olmo. L’avversario muore per le ferite riportate nel combattimento. |
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1385 | |||||
Mag. giu. | Visconti | Milano | Lombardia |
E’ sempre a Bergamo come capitano e podestà della città. Con la cattura di Bernabò Visconti da parte del nipote Gian Galeazzo vuole mantenere la città fedele al figlio di Bernabò, Rodolfo; fa impiccare ai merli di un palazzo otto suoi provvigionati che sono accusati di tradimento. E’ assediato nella cittadella da 500 lance capitanate da Antonio Porro. A metà giugno, ricevuto del denaro dagli avversari, abbandona Bergamo con tutti i suoi uomini, dodici carri di masserizie e due muli che trasportano il denaro preso a credito dai cittadini ed appartenente a Rodolfo Visconti. In precedenza dalla cittadella sono partiti altri dieci carri. Pagano di Panico si trasferisce a Dovara. |
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1390 |
Muore. |
NESSUNA CITAZIONE