OTTONE DA MANDELLO

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Rocca Mandelli, Caorso
Rocca Mandelli, Caorso

Last Updated on 2024/01/07

OTTONE DA MANDELLO  (Ottone Mandelli) Di Milano. Signore di Caorso, Piovera, Pecetto di Valenza e Valenza. Figlio di Pietro da Mandello.

  • 1420 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1363
Apr.MilanoChiesaEmiliaViene fatto prigioniero nella battaglia della bastia di Solara.
1373
Mag.MilanoChiesaLombardiaPrende parte alla battaglia di Montichiari nella quale viene fatto prigioniero.
1380
Apr. mag.MilanoGenovaCapitano g.lePiemonte

Milita al servizio del conte di Virtù Gian Galeazzo Visconti. Si muove contro Genova al comando di 400 lance a sostegno della analoga azione di Niccolò Terzi per conto di Bernabò Visconti. I suoi indugi nel territorio di Tortona a causa dell’inadeguatezza delle sue forze causano il fallimento delle operazioni.

1382
Gen.LombardiaA Pavia, per la stipula di un trattato di pace con il marchese del Monferrato.
Mar. ago.LombardiaA Pavia è infeudato del castello di Caorso nel piacentino. Ad agosto gli sono pagati dal conte di Virtù Gian Galeazzo Visconti alcuni suoi debiti.
1383Sempre Per i suoi servizi viene infeudato da Gian Galeazzo Visconti anche di Piovera e di Valenza.
1385
Mag.Lombardia

Con Jacopo dal Verme, Antonio Porro e Guglielmo Bevilacqua aiuta il Visconti a catturare lo zio di quest’ultimo Bernabò. Lascia il castello di Pavia, si ferma a Binasco dove è raggiunto da 500 lance: a due miglia da Porta Ticinese, a Milano, si fanno loro incontro i figli di Bernabò Ludovico e Rodolfo. Allorché il corteo giunge verso mezzogiorno vicino al ponte che da Sant’Ambrogio conduce a San Vittore, compare in sella su una mula seguito da 2 soli domestici anche il signore di Milano. Al segnale del conte di Virtù il dal Verme mette le mani addosso a Bernabò, Ottone da Mandello afferra le redini della sua cavalcatura  e Guglielmo Bevilacqua lo disarma. Bernabò ed i figli sono imprigionati; tutti vengono prima tradotti nel vicino castello di Porta Giovia per essere poi condotti nel castello di Trezzo sull’Adda. Nel periodo consolida la sua presenza fondiaria nel territorio di Piòvera.

1386
Ago.Lombardia

A Pavia; con il Visconti ed Antonio Porro presenzia nel duomo alla cerimonia in cui vengono armati cavalieri Niccolò Terzi e Guglielmo Suardi. Ottone da Mandello cinge loro lo sperone sinistro mentre il Porro allaccia agli stessi quello destro ed il Visconti consegna ad entrambi la spada al neo cavaliere. A tutti e due sono pure donati una mezza pezza di tessuto scarlatto, una pezza di drappo dorato, una pezza di velluto, 1500 pelli di ermellino, una spada con il fodero di velluto rosso ed i finimenti d’argento dorato, 6 torce, 4 scatole di confezioni, un bacile, una brocca e 2 coppe d’argento dorato.

Nov.E’ designato con Pino da Bugnate come arbitro in una disputa finanziaria tra il veneziano Carlo Zen ed Antonio di Bollate.
1387
Apr.LombardiaA Pavia, per le trattative riguardanti le nozze di Valentina Visconti con il duca Luigi di Turenne (futuro Luigi d’Orleans).
………..Toscana

Si rivolge, invano, ai senesi per un prestito di 12000 fiorini necessari per pagare il soldo delle truppe. Ne ha solo 1000; chiede ai pisani il resto della somma.

Ott.MilanoPadovaVenetoEntra in Vicenza con Ugolotto Biancardo. Occupa la città ai danni dei carraresi.
1395
Mag. sett.LombardiaA maggio, dietro l’esborso di 100000 fiorini, Gian Galeazzo Visconti è nominato duca di Milano dall’imperatore Venceslao di Boemia. A settembre i milanesi gli prestano il giuramento di fedeltà in una solenne cerimonia che si svolge in Piazza Sant’Ambrogio. Un corteo esce dal castello di Porta Giovia. Vi sono presenti il marchese Teodoro di Monferrato, Antonio da Montefeltro, Francesco Novello da Carrara e gli ambasciatori del re di Francia, del re d’Aragona, di Firenze, Bologna, Pisa, Siena, Ferrara, Perugia, Lucca, Savona.  Nell’occasione Ottone da Mandello regge la bandiera del Biscione. 500 lance agli ordini di Paolo Savelli e di Ugolotto Biancardo sorvegliano in modo che tutto proceda regolarmente.
1397
Feb.MilanoFirenzeToscanaA Pisa con Alberico da Barbiano.
Giu.300 lanceToscana
Lug.ToscanaAlla guardia di Pisa. E’ nominato capitano della città.
Ago.Toscana

Esce da Pisa con 450 cavalli per assalire il lucchese. Prende la strada di San Giuliano;  è affrontato da 300 cavalli e molti fanti che tentano di sbarrargli il passo.  Dopo una scaramuccia di due ore è costretto a riprendere la via del ritorno.

1399
Feb. sett.Lombardia

A Pavia, per le nozze di Lucia Visconti con il marchese Federico di Misnia. A fine mese presenzia alla cerimonia in cui gli ambasciatori pisani, in segno di dedizione al Visconti, consegnano al duca di Milano 2 gonfaloni della loro città. A fine settembre, sempre nella medesima località, è testimone all’atto con cui il Visconti concede alla città di Cremona i beni confiscati a Pasquino de’ Cappelli.

1400
Feb.LombardiaSempre a Pavia, allorché il duca di Milano dà ad alcuni suoi incaricati una procura per concludere la pace con i veneziani.
1402
Giu.MilanoBolognaEmiliaCombatte il signore di Bologna Giovanni Bentivoglio. Prende parte alla battaglia di Casalecchio di Reno.
Lug.EmiliaConduce a Parma Francesco Terzo da Carrara, fatto prigioniero nella battaglia di Casalecchio di Reno.
Sett.LombardiaAlla morte di Gian Galeazzo Visconti è chiamato a far parte del consiglio del figlio Giovanni Maria.
………LombardiaE’ l’unico tra i nobili milanesi a rispondere con 8000 fiorini alla richiesta di un prestito di 150000 fiorini da parte della reggente duchessa Caterina.
1403
Ago.Avvia con Franchino Crivelli i negoziati tra viscontei e pontifici che terminano con la pace di Caledio.
………PiemonteAcquista Pecetto di Valenza.
1404
Mag.MilanoBresciaLombardia

Si reca nel castello di Trezzo sull’Adda per conto della duchessa Caterina Visconti. Vi è catturato da alcuni uomini di Pandolfo Malatesta che si sono uniti con i guelfi ai danni dei ghibellini. E’ condotto a Caprino Bergamasco dopo essere stato spogliato delle armi e delle cavalcature;  verrà poco dopo liberato dietro il pagamento di una taglia di 2000 fiorini.

1410
Apr.LombardiaCongiura con altri nobili milanesi  (Giovanni Aliprandi, Gaspare Visconti, Sperone da Pietrasanta) ai danni del governatore di Milano Facino Cane. Il moto fallisce ed è costretto alla fuga.
1412
………LombardiaSostiene con altri nobili, come Gaspare Visconti, Sperone da Pietrasanta, Vincenzo Marliani e Cristoforo della Strada, la causa di Filippo Maria Visconti ai danni di Astorre Visconti. Con l’avvento al potere di quest’ultimo ottiene importanti carichi di governo.
Sett.LombardiaA metà mese, a Milano nel castello di Porta Giovia, è segnalato assistere con il Carmagnola come testimone all’infeudazione di Gambolò a favore di Antonino Beccaria.
1413
Nov.LombardiaOttiene nuovi incarichi dal  nuovo duca di Milano Filippo Maria Visconti: ricopre ancora il ruolo di testimone alla conferenza di Cantù.
1414
Gen. feb.

A metà gennaio è segnalato tra i procuratori incaricati di ottenere dall’imperatore Sigismondo d’Ungheria la conferma dell’ investitura di duca di Milano a favore del Visconti;  a febbraio è inviato da quest’ultimo a seguire i lavori del concilio di Costanza.

Ago.LombardiaA Pavia, nel castello. Con Filippo Arcelli presenzia alla nomina di Giorgio Benzoni a conte di Crema e di Pandino.
1415

Per la sua attività svolta a favore del concilio di Costanza è nominato dal duca Federico d’Austria cavaliere, famigliare e domestico della sua corte.

1418Gli è rinnovata da Filippo Maria Visconti l’investitura di Caorso.
1420

Muore tra il primo dicembre 1419, data del testamento, e metà aprile del 1420 quando i figli son investiti del feudo di Pecetto di Valenza. Tra il 1389 ed il 1390 compare a più riprese tra i benefattori della Fabbrica del duomo di Milano. Sposa Franchina Pagani.

 CITAZIONI

-“Huomo di grand’animo e somma prudenza nell’arte della guerra.” CORIO

-“Uomo di gran valore e di somma prudenza nelle militari discipline.” MAGENTA

-“Membro di una famiglia appartenente all’élite milanese sin dalle origini del Comune,  nel corso degli anni ne estese gli interessi patrimoniali, fino ad allora concentrati prevalentemente nella località di Mandello in area lariana e a Maccagno nel versante orientale del lago Maggiore, ai territori di Alessandria e in Emilia, divenendo il capostipite del ramo piacentino dei da Mandello. Il Mandello abitava in Porta Nuova, parrocchia di S. Damiano al Carrobbio… Morto Gian Galeazzo, il Mandello offrì altri servizi alla famiglia ducale: Fu infatti l’unico a rispondere con 8000 fiorini, al prestito di 150000 fiorini richiesto dalla reggente duchessa Caterina Visconti, ottenendone in pegno Pecetto nell’alessandrino (settembre 1402)..Nel 1406 rispose con un nuovo prestito di 11880 lire al duca Giovanni Maria Visconti, intento a raccogliere nuovi fondi per la lotta contro la città di Lodi … Continuò a prestare denaro ai Visconti: dal testamento risulta infatti creditore del duca di 18700 fiorini, della defunta duchessa madre di 5425 fiorini e di Lucia di bernabò Visconti di 650 ducati,” CENGARLE

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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