Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
OBIZZO DA POLENTA Signore di Ravenna e Bagnacavallo.
Figlio di Guido da Polenta, fratello di Ostasio da Polenta e di Pietro da Polenta, cognato di Ludovico Manfredi e di Niccolò Roberti, genero di Andrea Malatesta.
- 1431 (febbraio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1389 | |||||
Nov. dic. | Romagna | Si ammala di peste il padre Guido; quando il congiunto sembra riaversi dalla malattia con i fratelli Ostasio e Pietro lo cattura e lo incarcera. Il padre morrà in prigione il mese seguente. | |||
1390 | Romagna | A maggio il pontefice Bonifacio IX lo conferma con i fratelli Bernardino, Ostasio, Aldobrandino e Pietro nel vicariato di Ravenna per dieci anni; il censo è ridotto a 1500 fiorini; gli sono condonati i canoni non pagati ed è ordinata la restituzione ai da Polenta di alcuni terreni fuori del ravennate, confiscati a suo tempo al padre Guido da papa Urbano VI. Nel periodo si allea con i fiorentini (con i quali stipula una convenzione commerciale) ai danni dei Visconti. In Ravenna fa uccidere alcuni nobili contrari alla sua politica ed altri ne caccia in esilio confiscando i loro beni. | |||
1394 | Ferrara | Este | Romagna | Favorisce l’azione del marchese di Ferrara Niccolò d’Este ai danni di Azzo d’Este. A novembre con i fratelli permuta Bagnacavallo e Cotignola con la riviera di Filo e Sant’Alberto. | |
1395 | |||||
Gen. | Este | Ferrara | Romagna | Con il fratello Pietro e Cecco Ordelaffi si unisce con Giovanni da Barbiano ed Azzo d’Este; combatte nel ravennate il marchese di Ferrara Niccolò d’Este con 1500 cavalli e 800 fanti. Le imbarcazioni ravennati imbarcano le truppe nella riva del Po presso il porto di Primaro. La loro avanzata è bloccata dalla flotta estense, comandata da Francesco Bellai, con il tiro di baliste e bombarde montate sulle stesse navi. | |
1398 | |||||
……………. | Viene dichiarato proprio aderente dai bolognesi. | ||||
Ago. | Emilia | Si porta a Ferrara. Il signore di Padova Francesco da Carrara si pone come paciere in una controversia con Niccolò d’Este per il possesso di alcuni immobili ad Argenta. | |||
1401 | Romagna | A Cesena con il fratello Pietro. E’ ospite del signore di Rimini Carlo Malatesta. | |||
1402 | |||||
Mag. | Milano | Bologna | Emilia | Combatte i Bentivoglio signori di Bologna. Si trova a Cento con gli altri capitani dell’esercito visconteo forte di 12000/15000 cavalli. | |
Giu. | Emilia | Prende parte alla battaglia di Casalecchio di Reno. Entra in Bologna. | |||
Sett. | Lombardia | A Milano, per le esequie di Gian Galeazzo Visconti che si svolgono nel duomo. Si colloca sul lato destro del feretro con Francesco Gonzaga e Pandolfo Malatesta. | |||
1403 | |||||
Feb. | Veneto | A Chioggia con il fratello Pietro, Niccolò d’Este, il signore di Rimini Carlo Malatesta e quello di Camerino Rodolfo da Varano allo scopo di accogliervi Belfiore da Varano che si deve sposare con Giacomo da Carrara. | |||
Sett. | Emilia | Si reca a Bologna, appena pervenuta in potere dello stato della Chiesa. | |||
1404 | |||||
Giu. | Venezia | Padova Ferrara | 300 lance | Si allea con i veneziani. E’ concessa a lui ed al fratello Pietro una condotta di 300 lance ed uno stipendio mensile di 600 lire bolognesi. Si impegna ad impedire nei territori da lui controllati il transito alle merci dirette al ferrarese ed al padovano. | |
Sett. | Veneto | E’ aggregato dai veneziani alla nobiltà della Serenissima. | |||
1405 | |||||
Giu. | Veneto | All’assedio di Padova. | |||
Lug. | Veneto | Lascia il campo con il fratello e Cristoforo Marcello per recarsi a Venezia e risolvere un dissidio sorto con Antonuccio dell’ Aquila. E’ catturato dal Camarino che si è nascosto con 50 balestrieri tra i canneti del Brenta; è condotto prima a Piove di Sacco e poi a Padova. Francesco Novello da Carrara cerca di ottenere la liberazione del figlio Giacomo attraverso uno scambio con Obizzo e Pietro da Polenta, entrambi prigionieri nelle sue mani. | |||
Autunno | Veneto e Romagna | La proposta di scambio è rifiutata dai veneziani. Obizzo da Polenta per essere rilasciato deve pagare una taglia di 8000 ducati. Ritorna a Ravenna. | |||
1406 | |||||
……………. | Romagna | Rientrato a Ravenna trova che il fratello Aldobrandino, durante la sua assenza, ha consolidato in città il suo potere. Fa uccidere il fratello e riprende il controllo della signoria. | |||
Ago. | E’ considerato dai pontifici loro aderente in occasione del trattato di pace con il re di Napoli Ladislao d’Angiò. | ||||
Ott. | Romagna | Ottiene dai pontifici il riconoscimento del vicariato di Ravenna. | |||
Nov. | Romagna | Si mette sotto la protezione dei veneziani. Riceve a Ravenna un podestà e nomina la Serenissima a succedergli nell’eventuale mancanza di figli maschi. | |||
1411 | Romagna Veneto | Si allea con i Malatesta. Nel corso dell’anno la nomina di senatore della Serenissima gli procura l’incarico di capitano della città di Padova. | |||
1415 | |||||
Feb. | Ravenna | Antipapa | Romagna e Veneto | Braccio di Montone molesta il ravennate per conto dell’ antipapa Giovanni XXIII. Obizzo da Polenta si reca a Venezia alla ricerca di protezione. | |
…………….. | Romagna | Ospita il papa Gregorio XII e si avvicina sempre più ai veneziani. Nello stesso anno inizia i lavori relativi alla costruzione di opere idrauliche sul Po e sul Lamone. | |||
…………… | Ravenna | Comp. ventura | Romagna | Rafforza le difese di Bagnacavallo, minacciata dalla compagnia di Simone da Canossa. | |
1418 | |||||
…………….. | Emilia | Ha una vertenza con Ludovico Manfredi; si reca a Ferrara per la sua composizione. Favorisce le nozze di Niccolò d’Este con la cognata Parisina Malatesta. | |||
Dic. | Ravenna | Cunio | Romagna ed Emilia | Ritorna precipitosamente a Ravenna a seguito di un’incursione nel ravennate di Alberico da Barbiano. | |
1419 | |||||
Feb. giu. | Romagna Veneto | A febbraio riceve in Ravenna il papa Martino V. A giugno si reca a Venezia per dieci giorni; a Ravenna ed a Bagnacavallo | |||
Ago. | Emilia | Si incontra a Longastrino con Alberico da Barbiano. Trova un accordo con il condottiero. | |||
1420 | |||||
Mar. | Ravenna | Bologna | Romagna | A fine mese si reca a Forlì con Carlo Malatesta, Angelo della Pergola e Ludovico Alidosi per concordare con il cardinale di Siena Michele Condulmer il piano di guerra contro i bolognesi. | |
1423 | |||||
Sett. | Romagna | I fiorentini esercitano nei suoi confronti forti pressioni affinché non rifornisca di strame la cavalleria viscontea impegnata in Romagna. | |||
1431 | |||||
Feb. | Romagna | Muore a Ravenna agli inizi del mese. Lascia per testamento Venezia tutrice del figlio e, nel caso in cui questi muoia senza prole, dichiara la Serenissima erede della sua signoria. Si devono ad Obizzo da Polenta i lavori dell’innalzamento del fiume Lamone; promuove, inoltre alcune opere idrauliche sul Po sotto la conduzione dell’architetto Giovanni da Siena. Sposa Lisa Manfredi ed Elisabetta Malatesta, figlia di Andrea. |
CITAZIONI
-“L’opportunismo politico e la volontà di consolidare e aumentare il proprio potere politico sul territorio guidarono le azioni di Obizzo, che appare più in veste di uomo d’armi che di signore sollecito della propria corte.” S. CANTELMI
-“Obizzo e il fratello Pietro formarono un corpo di cavalleria, col quale si misero al soldo di signori più potenti. Ma nessuno dei due riuscì ad acquistare fama come condottieri, per quanto i veneziani ed i marchesi d’Este li avessero presi al loro soldo, al solo scopo di tenerli in dipendenza.” ARGEGNI
-“I primi atti del suo governo hanno il marchio della tirannia e a farne le spese saranno quanti, essendo dalla parte di Guido, avevano provato ribrezzo per il suo assassinio e avevano tentato di ribellarsi. Alcuni nobili saranno uccisi, altri saranno mandati in esilio e molti si vedranno privare dei loro beni. … Attaccato dalla gotta cercò distrazione ai suoi dolori dedicandosi ai piaceri e infatti.. lo troviamo spesso a Venezia, Bologna, Ferrara e dovunque si organizzassero delle feste lasciando la cura dello stato al figlio Ostasio ma soprattutto alla energica e assennata sorella Beatrice … (Durante il suo governo, è il Litta che scrive) “al popolo furono aumentate le tasse per pagare le spese dei suoi capricci e delle sue feste” e pertanto Obizzo “morì odiato da tutti”. Nonostante tutto, però, fu “assai più umano dei suoi predecessori.”” GABICI
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