NICOLA DI CESARÒ

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1953
Castello di Matagrifone, Messina
Castello di Matagrifone, Messina

Last Updated on 2023/10/02

NICOLA DI CESARÒ  Di Messina. Conte di Montalbano. Signore di Milazzo, Tripi e Naso.

  • 1360 (luglio)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1354NapoliSiciliaSiciliaMilita al servizio degli angioini. Viene assalito in Messina dalla flotta catalana. Alla fine è costretto a cedere il castello dietro la consegna di 1500 once d’oro.
1355Campania e Sicilia

Si reca a Napoli per discutere nuovamente la resa di Messina. Avuta in premio la signoria di Milazzo, ritorna in Sicilia ed attua quanto concordato. Si impossessa con l’astuzia della rocca di Montegrifone sovrastante la città;  risponde al fuoco acceso da Niccolò Acciaiuoli sulla flotta angioina con i segnali convenuti.

1356
…………..SiciliaE’ costretto a rifugiarsi a Milazzo. Vi è soccorso dal re di Napoli Luigi di Taranto.
Lug.Sicilia

Si accorda con i Chiaramonte e fa ritornare  da Firenze alcuni cavalieri che, insieme con lui, sono stati scacciati da Messina. Stringe un accordo con il gran siniscalco del regno di Napoli Niccolò Acciaiuoli per consegnare Messina al re Luigi di Taranto. Per impadronirsi della città deve prima entrare in possesso della rocca di Montegrifone che controlla l’entrata e l’uscita delle vie di accesso alla località. I cavalieri tornati da Firenze sono amici del castellano di Montegrifone. Sono ricevuti con grandi feste insieme con le loro famiglia. L’incontro provoca l’allentamento della sorveglianza. Nicola di Cesarò riesce in tal modo ad entrare facilmente nella fortezza. Segue a questa impresa la conquista (altrettanto facile) del castello di San Salvatore che controlla il porto di Messina. Può così irrompere nella città con i Chiaramonte alla testa di 200 cavalli e di 400 fanti. Con tali truppe ed i fuoriusciti sono scacciati dalla località i membri di 19 famiglie favorevoli ai catalani.

Nov. dic.NapoliSiciliaSicilia

E’ raggiunto dal gran siniscalco Niccolò Acciaiuoli con 7 galee ed una nave armata carica di frumento, per sopperire alla carestia che angustia la popolazione, nonché da 50 cavalli e da 300 masnadieri toscani. La sua azione (dicembre) è premiata con la nomina a conte di Montalbano e la concessione dei feudi di Tripi e Naso.

1357
Sett.Sicilia

Il re di Napoli rientra nel regno.  Nicola di  Cesarò è lasciato alla guardia di Messina con un figlio di Niccolò Accaiuoli e 300 cavalli. Gli è dato il titolo di vicario regio.

1358
Feb.SiciliaSi oppone al tentativo di Manfredi Chiaromonte di consegnare Messina ad un figlio del re di Trinacria.
…………..Toscana e SiciliaSi reca in Toscana allo scopo di raccogliere truppe per conto del re di Napoli. Rientra a Messina e continua a contrastare le milizie aragonesi.
1360
Lug.Sicilia

Rientra dal regno di Napoli dove invano ha tentato di ottenere soccorsi dal re Luigi di Taranto. I catalani sono liberi di scorrere nel territorio di Messina e Milazzo dove si impadroniscono di numerosi castelli.  A luglio si dirige con 40 cavalli al castello di Santa Lucia, posto tra Messina e Milazzo, per provvedere alla sua difesa: gli abitanti si ribellano agli angioini e lo obbligano a rinchiudersi nella rocca. Attaccato da 600 catalani, si arrende a patti: consegnata la rocca, viene condotto a dispetto delle condizioni negoziate, davanti a Milazzo per chiedere la resa dei difensori. Costoro non cedono nonostante le sue implorazioni: di conseguenza, davanti alle mura, viene fatto a pezzi dai soldati catalani con i compagni che gli sono stati vicini.

 CITAZIONI

-“Vir in civitate Messana facile princeps.” PALMIERI

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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