NICOLA DELLA TORRE

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NICOLA DELLA TORRE  Di Gradisca d’Isonzo. Signore di Vipulzano (Vipolze).

1489 – 1557 (maggio)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti saliento

……..FriuliAl servizio dei conti di Gorizia
1508
Mar.ImperoVeneziaVeneto

Con il fratello Michele combatte in Cadore agli ordini di Six von Trantson E’ fatto prigioniero da Bartolomeo d’Alviano nella battaglia di Tai di Cadore. Sarà liberato ai primi di giugno alla firma di una tregua triennale.

1511
Feb.Friuli

E’ coinvolto nei disordini che si verificano ad Udine provocati da Antonio Savorgnano ai danni dei  famigliari di quest’ultimo appartenenti al partito nobiliare.

1513
Feb.ImperoVeneziaLombardiaA metà mese è inviato a Milano da Guglielmo di Rogendorf a sollecitare dal viceré Raimondo di Cardona il denaro necessario per consegnare la paga al presidio di Verona.
Mar.VenetoSorprende nel veronese alcuni fanti delle compagnie di Vigo da Perugia e di Serafino da Cagli usciti dal campo di San Bonifacio per compiere una scorreria. Gli avversari sono sconfitti con la perdita di una quindicina di uomini; solo 3 sono i prigionieri, dei quali, un tamburino, viene catturato personalmente dallo stesso Nicola.
Apr. mag.Veneto Lombardia

Si trova sempre alla difesa di Verona; nella città prende alloggio nel vescovado. Ai primi di maggio con lo Zuchero, Gurlotto Tombesi ed il “Bastardo di Baviera” si sposta alla testa di 200 cavalli leggeri nella Riviera di Salò. La sua incursione tocca Rivoltella del Garda, Desenzano del Garda e Padenghe sul Garda. Interviene in quest’ultima località in occasione del settimanale mercato. 100 sono le vittime della sua azione tra i contadini e gli abitanti; molti i prigionieri; sistematico è il saccheggio; sono razziati circa  1000 capi di bestiame e sono sequestrate numerose merci dirette al mercato di Desenzano del Garda. Il tentativo dei veneziani di recuperare il bottino è sventato dal Rogendorf mossosi da Verona.

Giu.Veneto e Austria

Va incontro a Ludovico Gonzaga da Bozzolo che sta giungendo a Verona con del denaro per dare la paga a 400 balestrieri a   cavallo ed a 200 uomini d’arme. A metà mese, sempre su incarico del Rogendorf, si reca a Innsbruck presso l’imperatore.

1514
Mar. apr.Friuli VenetoE’ sconfitto e fatto prigioniero da Bartolomeo d’Alviano nella battaglia di Pordenone. E’ trasportato con un burchiello a Venezia ed è rinchiuso con il fratello Michele nel carcere di Terranova. Sfuma la prospettiva di una rapida liberazione perché il provveditore degli stradiotti Niccolò Vendramin si oppone alla loro libertà desiderata, viceversa, dal provveditore generale Giovanni Vitturi dietro il pagamento di una taglia di 1000 ducati. In realtà è lo stesso Alviano ad opporsi a tale misura in quanto desidera effettuare uno scambio di prigionieri per ottenere la liberazione di Camillo Caracciolo.
1516
Dic.VenetoViene liberato con il fratello attraverso uno scambio di prigionieri che interessa per la parte veneziana Andrea Dandolo ed Agostino da Brignano agli arresti a Verona. Nicola e Michele della Torre sono trasferiti dal carcere di Terranova al fondaco dei Tedeschi dietro il loro impegno di non tentare la fuga. Nicola da Collalto e Giovanni di Strassoldo si offrono come mallevadori per 6000 ducati a garanzia della loro buona fede.
1519ImperoFranciaBelgioAgli stipendi dell’imperatore Carlo V nelle guerre in Fiandra.
1521SloveniaOttiene in feudo Vipulzano (Vipolze).
……..FriuliRicopre l’incarico di capitano e governatore di Gradisca d’Isonzo per conto dell’arciduca Ferdinando d’Austria.
1527
Lug. sett.AustriaImpero OttomanoUngheriaCombatte i turchi in Ungheria. Ad agosto è segnalato a  Buda.
Ott. nov.UngheriaSi propala la voce che nell’inseguire Giovanni Szipolyai, il re d’Ungheria riconosciuto dagli ottomani, sia caduto in un’imboscata riportando forti perdite. A novembre ha il comando di un colonnello di cavalleria.
1528
……..FriuliSono concessi a lui ed ai suoi discendenti alcuni diritti di gastaldia  a Cormons. E’ nominato viceduca della Carnia.
……..Friuli UngheriaSi porta con 400 cavalli da Gradisca d’Isonzo a Gorizia; da qui prosegue alla volta di Strigonia (Estzergon); si sposta  a Kosice (Kassa o Koschow) dove staziona Giovanni Szipolyai.
Sett. ott.Slovenia Ungheria

Fronteggia ancora i turchi. A settembre si trova a Lubiana; ad ottobre non riesce a giungere in tempo per prestare soccorso all’ esercito austriaco battuto tra Melica e Villach.

1529
Feb.UngheriaAlla testa di 200 uomini d’arme sconfigge Giovanni Szipolyai.
Giu.Capitano g.leFriuli Croazia Slovenia

Ritorna a Gradisca d’Isonzo;  si dirige verso Lubiana per contrastarvi i turchi e le truppe del vescovo ribelle di Zagabria Simon Albertus de Zereni-Erdeved. A metà mese è segnalato alla volta di Gottschee (Koçeive) con 25 cavalli. Ha l’incarico di capitano generale per la Croazia con il compito di organizzare le truppe che si stanno concentrando a Koçeive dove si trovano 3000 fanti borgognoni e spagnoli e dove dovrebbero arrivare altri 4000 lanzichenecchi. A fine mese giunge al castello di Mottling con 2500 fanti: il territorio circostante è desolato da 7000 turchi. Esce per una sortita; sconfitto, ripiega nel castello con soli quindici cavalli dopo avere corso il pericolo di essere fatto prigioniero. Rientra a Gradisca d’Isonzo a fare incetta di foraggio per la cavalleria imperiale.

Lug.Austria e Croazia

E’ di nuovo sconfitto a Cilly in Stiria sulla Drava; si salva a stento con quindici cavalli in una piccola fortezza ove è assediato dagli avversari. E’ soccorso da Sigismondo di  Liechtenstein con 2000 cernite, 400/500 cavalli ed alcuni pezzi di artiglieria, nonché da 2000 cernite della Carnia e della Carinzia con 200/300 cavalli e dieci pezzi di artiglieria provenienti da Lubiana.

Ago. sett.Croazia e Austria

Assedia Zagabria, difesa da un capitano boemo agli stipendi del vescovo della città ed alleato con i turchi. Costretto a ripiegare di fronte all’esercito del vescovo di Lubiana (5000/6000 uomini) si collega al campo di Odemburg con il resto dell’esercito dell’ arciduca. I 300 lanzichenecchi e le 200 cernite, lasciati dal  della Torre all’assedio della località (settembre), sono obbligati al ritiro  con l’arrivo delle truppe nemiche.

Ott. nov.Austria

Si sposta alla difesa di Vienna;  entra nella città con 2500 fanti tra spagnoli ed italiani. Il suo apporto alla difesa della città è essenziale. A metà ottobre l’esercito ottomano a causa della mancanza di vettovaglie ed al rigore della stagione è costretto a ripiegare alla volta dell’Ungheria. Con la sconfitta degli avversari a novembre si trasferisce alla testa di 5000/6000 fanti all’assedio di Altenburg (Magyar Ovar).

1530
Mar. apr.Friuli Slovacchia

Ha il compito di radunare a Gradisca d’Isonzo 1000 fanti italiani. Costringe la popolazione locale a pesanti tributi per sostenere le spese del conflitto. Ad aprile è a Gorizia e da qui si trasferisce a Presburgo (Bratislava) di cui è nominato governatore.

Lug.Capitano g.leSlovacchiaE’ eletto capitano generale dell’ esercito operante in Ungheria.
Ott. nov.Ungheria e Friuli

Esce da Bratislava con 7000/8000 uomini, si collega con il Rogendorf; ottiene a forza Buda. A novembre assedia nel castello il re Giovanni Szipolyai; gli viene contro un esercito turco forte di 400000 uomini. Rientra a Gorizia d’Isonzo con soli otto cavalli per riabbracciare la moglie. Raggiunge Gradisca d’Isonzo dove si tratterrà fino al novembre dell’anno successivo.

1531
Ott.FriuliAccoglie a Gradisca d’Isonzo l’ex-provveditore generale Giovanni Vitturi fuggito dal confino di Vicenza.
Nov.Friuli e Austria

Lascia il Friuli con il capitano di Duino Giovanni Hofer ed il capitano Pisternocher (scorta di 25 cavalli) per recarsi a Vienna alla corte dell’arciduca Ferdinando d’Austria. A Innsbruck è alloggiato nel palazzo del re dei Romani.

1532
Apr. nov.Friuli Slovenia V. Giulia  Austria

Da Gradisca d’Isonzo si dirige a Lubiana per riunire le cernite con le quali snidare i turchi che si sono posti a Poik. Ammassa nuove truppe a Trieste ed a Marano Lagunare (giugno);  sostiene Ludovico di Lodrone verso Graz; a luglio, con Giovanni Hofer, ritorna a Vienna per concentrare  truppe alla difesa della città e, nel contempo, per rafforzarne le difese. A settembre contrasta i turchi a Passau; affianca il marchese di Vasto Alfonso d’Avalos che, nello stesso mese, fa strage degli avversari (20000 uomini uccisi in alcuni boschi nei pressi di Vienna). Ad ottobre, con l’allentarsi delle operazioni di guerra viene licenziato da Carlo V con un caloroso elogio. Ottiene i diritti sulle miniere di Idria, il feudo di Steier, i beni del suicida Lorenzo Cupa.

1535
Apr.Friuli

Lascia Gradisca d’Isonzo ed entra in Aquileia con 100 cavalli e 100 fanti per prelevarvi con la forza alcune carte della locale cancelleria dal della Torre a suo tempo richieste.

1537
Mar.ImperoImpero OttomanoFriuli e Croazia

Raccoglie truppe, anche nel Friuli soggetto ai veneziani per fronteggiare i turchi che minacciano Lubiana e la Schiavonia. Cerca di soccorrere Clissa assediata dagli avversari: assalito dalla cavalleria ottomana è messo in rotta. Ferito due volte, riesce a prendere la strada verso il mare; sul terreno rimangono 1500 imperiali.

Ott.Croazia

Si trova ai confini con la Bosnia. Affrontato dai turchi  si allontana dal campo all’  alba con il Cationer (5000 cavalli) alla notizia che i capitani della cavalleria ungherese si sono accordati con gli avversari. I turchi assalgono 6000 fanti, comandati da Ludovico di Lodrone, e ne fanno strage; anche la cavalleria imperiale viene distrutta tanto che il della Torre è costretto a riparare a Gorizia con soli cinque cavalli.

1542
Gen.AustriaStrozziFriuli

Il governatore di Marano Lagunare Hermann Grunhoffer è colto di sorpresa da Beltrame Sacchia; costui  riesce ad impadronirsi della località per cederla  a Piero Strozzi. Il condottiero fiorentino  la rende imprendibile passandone alla difesa con i suoi archibugieri cui si uniscono le bande assoldate dal patriarca di Aquileja. La Serenissima, che si dichiara estranea all’operazione, impedisce l’accesso nella laguna alla flottiglia austriaca capeggiata dallo spagnolo Giovanni Godinez. Rabbiosa è la prima reazione del  della Torre quando con 600 fanti e 100 cavalli tenta invano la riconquista di Marano Lagunare. Il ripristino dell’autorità dell’ arciduca Ferdinando d’Austria a Precenicco,  qualche scorreria per rappresaglia, alcune scaramucce ed il bombardamento di Marano Lagunare dal contrapposto fortilizio di Maranutto (due bastioni) sono le uniche misure che è in grado di mettere in atto. A fine novembre 1543 i veneziani acquistano dallo Strozzi la piazza per 35000 ducati.

1547
……..Austria

Vive a Vienna bloccato dalla gotta. Odia sempre più i veneziani. Con le sue assidue lamentele riesce a mantenere viva l’ostilità a corte per la politica adriatica della Serenissima. Altro obiettivo del suo odio è il patriarca di Aquileja.

Dic.V. GiuliaMattia Hofer, figlio di Giovanni e della figlia Chiara, fugge dal carcere in cui è stato rinchiuso nel giugno precedente per l’omicidio a Vienna dello zaratino Bartolomeo Bertolazzi. Il nipote ripara nel  castello di Duino. Il della Torre accorre in suo aiuto con una ventina di cavalli, venti archibugieri e due bombarde al soldo dell’arciduca. Il contingente triestino che dovrebbe catturare il reo, vista la possibile resistenza, si ritira.
1548V. GiuliaA fine anno fa parte a Trieste di una commissione istituita dall’arciduca per dirimere le controversie del consiglio cittadino con il capitano Giovanni Hoyos.
1553FriuliHa il mandato di conciliare alcune controversie sorte tra il comune di Gradisca dì’Isonzo ed il capitolo di Cividale del Friuli.
1557
Mag.Friuli

Muore ai primi del mese Gradisca d’Isonzo. E’ sepolto nella chiesa dei serviti. La sua salma sarà più tardi trafugata nottetempo, a fine maggio 1563, dal parroco di Gradisca d’Isonzo Piero di Valvasone per essere sepolta nella chiesa di Cristo Salvatore (più tardi Ss. Pietro e Paolo) nella cappella Torriani dove sorge il mausoleo da lui dedicato alla moglie Caterina di Prodolano. Ricordato da Marcantonio Tritonio in alcuni suoi epigrammi. Sposa Caterina di Prodolano.

 CITAZIONI

-“Fu già in qualche considerazione, ma la mala riuscita che ha fatto in Slesia e altrove l’ha ridotto in poco credito; oltra che vecchio e stroppato dalla gotta. E’ in più professione di odio ed inimicizia verso questo illustrissimo dominio (Venezia).” ALBERI

-“Il quale era salito in qualche considerazione nelle armi, molto però scemata nella guerra della Slesia e nella perdita di Marano.” LITTA

-Sulla sua tomba compare il seguente epitaffio “D.O.M./ Nicolao Turriano/ Jo. F. Domo Goritia,/ Equiti, Baroni, Comitique/ Multis Maiorum Imanibus Claro,/ Caesaris Ferdinandi A Consilieis,/ Et Utrimque Militiae Magistro,/ Arcis Gradiscae In Corneis Praefecto,/ Cum Antiqueis Optimae Reipublicae/ Ducibus Bellis,/ Pacisque Artibus Comparando,/ Qui vixit Annos Plus Minus LXVIII.”

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