Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
NICCOLÒ VAROLO (Niccolò Verola) Di Cremona. Ghibellino. Fuoriuscito.
- 1527 (maggio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1513 | |||||
Mag. | Lombardia | In previsione di un attacco francese al ducato di Milano il capitano di giustizia di Massimiliano Sforza, Matteo da Busseto, fa arrestare il fratello ed un cognato di Niccolò Varolo. | |||
Ott. | Lombardia | Continui sono in Cremona gli scontri tra i ghibellini coordinati dal Varolo ed i fautori di parte guelfa guidati da Gian Niccolò Raimondi. | |||
1515 | |||||
Mar. | Lombardia | Uccide in Milano un capitano di giustizia del duca Massimiliano Sforza. | |||
Sett. | Milano | Venezia Francia | Lombardia | Entra in Cremona alla testa della fazione ghibellina. Sono uccisi alcuni guelfi che simpatizzano per i veneziani. | |
1516 | |||||
Mar. apr. | Lombardia | Irrompe in Lodi con Ludovico Vistarini ed i ghibellini. Nei primi giorni di aprile è scacciato dalla città dalla compagnia di Gian Giacomo da Trivulzio e da Malatesta Baglioni. Gli attaccanti entrano nottetempo nel castello; il mattino seguente scendono nella piazza e fanno strage dei ghibellini (30 morti). | |||
1521 | |||||
Giu. | Sforza | Francia | Emilia e Lombardia | Combatte a favore del duca di Bari Francesco Sforza. E’ segnalato a Reggio Emilia con 100 cavalli e 500 fanti; transita per Pralboino e si dirige verso Parma. | |
Lug. | Lombardia | Prende parte ad una congiura volta a fare ribellare Cremona al dominio dei francesi. E’ condannato in contumacia. | |||
Ago. nov. | Fuoriusciti | Francia | Lombardia | Si muove attorno ad Asola. A settembre minaccia Cremona con i fuoriusciti; cerca invano di impadronirsi mediante trattato di una porta. Molti dei suoi seguaci sono giustiziati. A novembre, con la sconfitta dei francesi e la caduta di Milano in potere degli imperiali, la città si ribella. Entra in Cremona con il marchese Pallavicino Pallavicini per la Porta di San Luca tra le acclamazioni al nuovo duca di Milano e nel generale tumulto del popolo in armi. Viene condotto dai 12 eletti alla conservazione della città. Assalito dagli avversari, resiste loro per tre giorni. Con l’arrivo nei pressi della città dei veneziani è costretto ad abbandonare la località. | |
1522 | |||||
Giu. | Lombardia | Nel parmense con Bartolomeo da Villachiara. | |||
1523 | |||||
Sett. | Milano | Francia | Lombardia | E’ preposto alla guardia di Cremona. Ottiene in rinforzo da Federico Gonzaga 100 uomini d’arme, 100 cavalli leggeri e 400 fanti: è assediato nella città da Federico Gonzaga da Bozzolo e da Renzo di Ceri. Resiste bravamente all’attacco degli avversari che dopo avere aperto un largo varco nelle mura si preparano all’assalto finale: una pioggia di quattro giorni impedisce ai francesi di ricevere i necessari rifornimenti perché i fiumi si sono ingrossati. Gli attaccanti si devono ritirare. | |
Nov. | Francia | Milano Impero | Si accorda con Renzo di Ceri (cui consegna Verolanuova) e tradisce Francesco Sforza. Scoperto, è trattenuto prigioniero. Più tardi riesce a fuggire da Cremona. | ||
1525 | |||||
Gen. feb. | Lombardia | Penetra in Casalmaggiore (è ferito nello scontro) con Gian Ludovico Pallavicini alla testa di 400 cavalli e 2000 fanti; occupa con 1000 fanti cremonesi San Giovanni in Croce; depreda il territorio circostante, distrugge alcuni mulini, intercetta il flusso dei rifornimenti diretto al campo imperiale di Pavia. Non attende Francesco Rangoni che deve congiungersi con i suoi uomini e con il Pallavicini affronta Rodolfo da Varano ed Alessandro Bentivoglio. Gli avversari, sebbene inferiori di numero, lo mettono in fuga con facilità. Ferito al petto nel combattimento da un colpo di artiglieria (che gli tronca anche due dita della mano) è trasportato in un primo momento a Casalmaggiore; dopo le prime medicazioni viene condotto in barca a Viadana. Rientra a Cremona a seguito della battaglia di Pavia. E’ confinato dal duca di Milano a Ferrara. | |||
Ago. | Francia | Milano | Lombardia | A fine mese raggiunge da Cremona i fuoriusciti filofrancesi. Entra nella città con i ghibellini attraverso il castello alla cui custodia si trova il capitano sforzesco Pietro Brunoro. Uccide parte del presidio ed arresta il capitano dei Pallavicini Bartolomeo Vitale. | |
Sett. | Milano | Francia Venezia | Lombardia | Ritorna a combattere a favore del duca di Milano Francesco Sforza. E’ assediato in Cremona da veneziani e francesi. | |
1526 | |||||
Giu. | Milano Impero | Impero Venezia Milano Venezia | Lombardia | Milita al servizio del vescovo di Lodi Ottaviano Sforza. Ha il compito di raccogliere a Cremona 800 fanti. Non gli è riconosciuta la remunerazione che su aspetta e muta partito. A fine mese esce da Pavia ed entra in Milano per incontrarsi con il marchese di Vasto Alfonso d’Avalos. | |
Ago. | Lombardia | Con credenziali ottenute dal Connestabile di Borbone chiede al marchese di Mantova il passo per i lanzichenecchi che stanno giungendo per soccorrere Milano. Raccoglie 300 schioppettieri che cerca di portare alla difesa di Cremona: è affrontato sul Po dalla compagnia di Agostino da Clusone e da alcuni cavalli leggeri che catturano alcuni suoi uomini. Tenta pure di introdurre nella città polvere da sparo; nel suo scopo ricorre ad ogni espediente come il dichiararsi pronto con i veneziani ad un ennesimo cambiamento di campo perché non gode più della fiducia del Connestabile di Borbone. | |||
Sett. | Lombardia | Il marchese di Mantova Federico Gonzaga, su pressione dei pontifici, gli proibisce di muoversi nel mantovano a favore degli imperiali. | |||
Nov. | Emilia e Lombardia | Raccoglie a Carpi 1500 fanti e molti cavalli e si impossessa sul Po della rocchetta di Borgoforte per agevolare il passo ai lanzichenecchi di Giorgio Frundsberg. Dopo la battaglia di Governolo si collega con i tedeschi. | |||
Dic. | Emilia e Lombardia | Domanda del denaro al Connestabile di Borbone perché non sa come pagare gli uomini a sua disposizione; si sposta sui monti del piacentino e ne saccheggia il territorio con Matteo Beker allo scopo di vettovagliare gli alleati fermi nei pressi di Fiorenzuola d’ Arda. A Saliceto di Chiaravalle è sorpreso da un’azione di Claudio Rangoni, di Ugo Pepoli e di Giulio da San Severino che gli catturano ventidue uomini. Ripiega a Cerreto Landi ed a Revere con venti cavalli. | |||
1527 | |||||
Gen. | Emilia | Da Basilicagoiano si reca a Ferrara: si incontra con il duca di Ferrara; gli estensi si impegnano a preparare il campo per il prossimo arrivo dell’esercito imperiale. Ritorna dai lanzichenecchi con Ferrante Gonzaga: ha con sé denaro e munizioni, sfugge alle insidie degli avversari. | |||
Feb. | Emilia | Impedisce l’ingresso a Carpi all’estense Masino dal Forno. A Rovigo i veneziani promettono 20 ducati a testa a due soldati che si offrono di ucciderlo. | |||
Mar. | Emilia | A Busseto con Sigismondo Gonzaga e Ludovico di Lodrone. | |||
Mag. | Emilia | E’ ucciso a Carpi ai primi del mese. |
CITAZIONI
-“Un “ghibellino” soldato di professione già spadroneggiante in Cremona ai tempi di Massimiliano Sforza…Cremonese poco meno che un bandito (in senso odierno) ghibellino, e a capo della resistenza sforzesca della città nel settembre 1515.” ARCANGELI