NICCOLÒ VAROLO

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Last Updated on 2024/01/09

NICCOLÒ VAROLO  (Niccolò Verola) Di Cremona. Ghibellino. Fuoriuscito.

  • 1527 (maggio)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1513
Mag.LombardiaIn previsione di un attacco francese al ducato di Milano il capitano di giustizia di Massimiliano Sforza, Matteo da Busseto, fa arrestare il fratello ed  un cognato di Niccolò Varolo.
Ott.LombardiaContinui sono in Cremona gli scontri tra i ghibellini coordinati dal Varolo ed i fautori di parte guelfa guidati da Gian Niccolò Raimondi.
1515
Mar.LombardiaUccide in Milano un capitano di giustizia del duca Massimiliano Sforza.
Sett.MilanoVenezia FranciaLombardiaEntra in Cremona alla testa della fazione ghibellina. Sono uccisi alcuni guelfi che simpatizzano per i veneziani.
1516
Mar. apr.Lombardia

Irrompe in Lodi con Ludovico Vistarini ed i ghibellini. Nei primi giorni di aprile è scacciato dalla città dalla compagnia di Gian Giacomo da Trivulzio e da Malatesta Baglioni. Gli attaccanti entrano nottetempo nel castello;  il mattino seguente scendono nella piazza e fanno strage dei ghibellini (30 morti).

1521
Giu.SforzaFranciaEmilia e Lombardia

Combatte a favore del duca di Bari Francesco Sforza. E’ segnalato a Reggio Emilia con 100 cavalli e 500 fanti; transita per Pralboino e si dirige verso Parma.

Lug.LombardiaPrende parte ad una congiura volta a fare ribellare Cremona al dominio dei francesi. E’ condannato in contumacia.
Ago. nov.FuoriuscitiFranciaLombardia

Si muove attorno ad Asola. A settembre minaccia Cremona con i fuoriusciti; cerca invano di impadronirsi mediante trattato di una porta. Molti dei suoi seguaci sono giustiziati. A novembre, con la sconfitta dei francesi e la caduta di Milano in potere degli imperiali, la città si ribella. Entra in Cremona con il marchese Pallavicino Pallavicini  per la Porta di San Luca tra le acclamazioni al nuovo duca di Milano e nel generale tumulto del popolo in armi. Viene condotto dai 12 eletti alla conservazione della città. Assalito dagli avversari, resiste loro per tre giorni. Con l’arrivo nei pressi della città dei veneziani è costretto ad abbandonare la località.

1522
Giu.LombardiaNel parmense con Bartolomeo da Villachiara.
1523
Sett.MilanoFranciaLombardia

E’ preposto alla guardia di Cremona. Ottiene in rinforzo da Federico Gonzaga 100 uomini d’arme, 100 cavalli leggeri e 400 fanti: è assediato nella città da Federico Gonzaga da Bozzolo e da Renzo di Ceri. Resiste bravamente all’attacco degli avversari che dopo avere aperto un largo varco nelle mura si preparano all’assalto finale: una pioggia di quattro giorni impedisce ai francesi di ricevere i necessari rifornimenti perché i fiumi si sono ingrossati. Gli attaccanti si devono ritirare.

Nov.FranciaMilano Impero

Si accorda con Renzo di Ceri (cui consegna Verolanuova) e tradisce Francesco Sforza. Scoperto, è trattenuto prigioniero. Più tardi riesce a fuggire da Cremona.

1525
Gen. feb.Lombardia

Penetra in Casalmaggiore (è ferito nello scontro) con Gian Ludovico Pallavicini alla testa di 400 cavalli e 2000 fanti; occupa con 1000 fanti cremonesi San Giovanni in Croce; depreda il territorio circostante, distrugge alcuni mulini, intercetta il flusso dei rifornimenti diretto al campo imperiale di Pavia. Non attende Francesco Rangoni che deve congiungersi con i suoi uomini e con il Pallavicini affronta Rodolfo da Varano ed Alessandro Bentivoglio. Gli avversari, sebbene inferiori di numero, lo mettono in fuga con facilità. Ferito al petto nel combattimento da un colpo di artiglieria (che gli tronca anche due dita della mano) è trasportato in un primo momento a Casalmaggiore;  dopo le prime medicazioni viene condotto in barca a Viadana. Rientra a Cremona a seguito della battaglia di Pavia. E’ confinato dal duca di Milano a Ferrara.

Ago.FranciaMilanoLombardiaA fine mese raggiunge da Cremona i fuoriusciti filofrancesi. Entra nella città con i ghibellini attraverso il castello alla cui custodia si trova il capitano sforzesco Pietro Brunoro. Uccide parte del presidio ed arresta il capitano dei Pallavicini Bartolomeo Vitale.
Sett.MilanoFrancia VeneziaLombardiaRitorna a combattere a favore del duca di Milano Francesco Sforza. E’ assediato in Cremona da veneziani e francesi.
1526
Giu.Milano                         ImperoImpero Venezia        Milano VeneziaLombardia

Milita al servizio del vescovo di Lodi Ottaviano Sforza. Ha il compito di raccogliere a Cremona 800 fanti. Non gli è riconosciuta la remunerazione che su aspetta e muta partito. A fine mese esce da Pavia ed entra in Milano per incontrarsi con il marchese di Vasto Alfonso d’Avalos.

Ago.Lombardia

Con credenziali ottenute dal Connestabile di Borbone chiede al marchese di Mantova il passo per i lanzichenecchi che stanno giungendo per soccorrere Milano. Raccoglie 300 schioppettieri che cerca di portare alla difesa di Cremona: è affrontato sul Po dalla compagnia di Agostino da Clusone e da alcuni cavalli leggeri che catturano alcuni suoi uomini. Tenta pure di introdurre nella città polvere da sparo; nel suo scopo ricorre ad ogni espediente come il dichiararsi pronto con i veneziani ad un ennesimo cambiamento di campo perché non gode più della fiducia del Connestabile di Borbone.

Sett.LombardiaIl marchese di Mantova Federico Gonzaga, su pressione dei pontifici, gli proibisce di muoversi nel mantovano a favore degli imperiali.
Nov.Emilia e Lombardia

Raccoglie a Carpi 1500 fanti e molti cavalli e si impossessa sul Po della rocchetta di Borgoforte per agevolare il passo ai lanzichenecchi di Giorgio Frundsberg. Dopo la battaglia di Governolo si collega con i tedeschi.

Dic.Emilia e Lombardia

Domanda del denaro al Connestabile di Borbone perché non sa come pagare gli uomini a sua disposizione; si sposta sui monti del piacentino e ne saccheggia il territorio con Matteo Beker allo scopo di vettovagliare gli alleati fermi nei pressi di Fiorenzuola d’ Arda. A Saliceto di Chiaravalle è sorpreso da un’azione di Claudio Rangoni, di Ugo  Pepoli e di Giulio da San Severino che gli catturano ventidue uomini. Ripiega a Cerreto Landi ed a Revere con venti cavalli.

1527
Gen.Emilia

Da Basilicagoiano  si reca a Ferrara: si incontra con il duca di Ferrara;  gli estensi si impegnano a preparare il campo per il prossimo arrivo dell’esercito imperiale. Ritorna dai lanzichenecchi con Ferrante Gonzaga: ha con sé denaro e munizioni, sfugge alle insidie degli avversari.

Feb.Emilia

Impedisce l’ingresso a Carpi all’estense Masino dal Forno. A Rovigo i veneziani promettono 20 ducati a testa a due soldati che si offrono di ucciderlo.

Mar.EmiliaA Busseto con Sigismondo Gonzaga e Ludovico di Lodrone.
Mag.EmiliaE’ ucciso a Carpi ai primi del mese.

 CITAZIONI

-“Un “ghibellino” soldato di professione già spadroneggiante in Cremona ai tempi di Massimiliano Sforza…Cremonese poco meno che un bandito (in senso odierno) ghibellino, e a capo della resistenza sforzesca della città nel settembre 1515.” ARCANGELI

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