Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
NICCOLÒ TERZI (Niccolò dei Terzi di Cornazzano) Di Parma. Conte di Tizzano.
Signore di Tizzano Val Parma, Colorno, Guardasone, Casale, Casola, Carobbio, Reno, Beduzzo, Ballone, Nirone, Sissa, Rossena, Gombio, Castelnuovo Fogliani, Cavriago, Bazzano, Gottano, Villa Bartolomea. Padre di Ottobono Terzi, Jacopo Terzi e Giovanni Terzi.
1327 – 1398 (gennaio)

Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1364 | Con il fratello Giberto presta giuramento di fedeltà al signore di Milano Bernabò Visconti per i castelli di belvedere e Tizzano Val Parma. | ||||
1369 | Milano | Lombardia | Capitano del popolo a Bergamo. | ||
1372 | Milano | Lombardia | Capitano del popolo a Brescia. | ||
1375 | Emilia | Ricopre l’incarico di podestà a Reggio Emilia. Nell’anno ottiene in signoria Castelnuovo dei Visconti (Castelnuovo Fogliani) e Casale Albino (Casale) da Gherardo Visconti. | |||
1380 | |||||
Apr. mag. | Milano | Genova | Capitano g.le | Liguria | Milita al servizio di Bernabò Visconti. Combatte i genovesi; conta sui rivolgimenti interni nella città ad opera di Doria e Spinola. Ha il comando di 1000 lance; gode dell’appoggio di altre 400 inviate da Gian Galeazzo Visconti agli ordini di Ottone da Mandello. Ai primi di maggio entra in Val Polcevera; deve presto sospendere le operazioni, in quanto il Mandello indugia passivo a Tortona lamentando l’inadeguatezza delle sue forze. |
1381 | |||||
Nov. | Emilia | E’ accusato dal podestà di Piacenza Luterio Rusca (insieme con i marchesi di Pellegrino ed i conti Ubertino e Bernabò dei Landi) di avere protetto nel territorio assassini, grassatori e banditi dalla città. | |||
1382 | |||||
Sett. | Lombardia | Si trova a Castelnuovo Bocca d’Adda. | |||
Nov. | Emilia | Con Ubertino dei Landi dà rifugio ai fuoriusciti di Piacenza. Per tale motivo sono emessi dal comune di Piacenza vari decreti ai suoi danni approvati dal conte di Virtù Gian Galeazzo Visconti. | |||
1385 | |||||
Mag. | Lombardia | Con Jacopo dal Verme coadiuva Gian Galeazzo Visconti contro lo zio Bernabò. Gli assicura Parma mantenendo la città fedele al nuovo signore piuttosto che a Carlo Visconti. Ottiene a patti il castello di Porta Nuova. | |||
1386 | |||||
Feb. | Lombardia | Gli viene concessa la cittadinanza di Milano. | |||
Ago. | Lombardia | E’ armato cavaliere dallo stesso Gian Galeazzo Visconti con Guglielmo Suardi nel duomo di Pavia. Il Visconti gli cinge la spada al fianco; Antonio Porro gli fa calzare lo sperone destro, mentre ad Ottone da Mandello spetta il sinistro. Sono donati al nuovo cavaliere una pezza di stoffa scarlatta, una di drappo dorato, una pezza di velluto di grana, alcune pellicce di vaio, una spada con fodero di velluto rosso guarnito d’argento dorato, 6 torchi di cera, 4 scatole di confetture, un bacile, una brocca e 2 coppe tutte d’argento dorato. Nella medesima circostanza, oltre agli onori, sono riconosciute valide le sue ragioni su Castelnuovo Fogliani e Casale Albino (Casale), acquistate anni prima da Gherardo Visconti e contestategli da Niccolò Visconti. L’investitura gli sarà confermata con apposito diploma da Norimberga nell’agosto 1387 dall’imperatore Venceslao di Boemia: nello stesso attestato sono compresi altri centri nel parmense, nel piacentino e nel reggiano come San Pietro, Tizzano Val Parma, Casola, Carobbio, Reno, Beduzzo, Ballone, Nirone, Sissa, Gombio. | |||
1390 | |||||
Giu. | Milano | Carrara | Veneto | E’ segnalato alla difesa di Padova minacciata da Francesco Novello da Carrara. Gli avversari assalgono le Torricelle dove Tommaso dal Fuoco dà fuoco alla porta; respinge gli avversari e si dirige verso il portello di San Matteo posto nella cittadella. Al rumore lascia la piazza con Luchino Rusca e con 200 lance cerca di recarsi sul posto: la popolazione in rivolta sbarra loro la strada per cui prende il traghetto che si stacca dalla reggia carrarese per collegarsi con il castello. Vi è assediato dai carraresi e dalle lance tedesche del duca Stefano di Baviera; a fine mese con Prencivalle della Mirandola prende parte alla difesa della torre della Porta di San Tomaso: assalito ancora da Tommaso dal Fuoco è costretto a lasciare tale posizione. | |
Ago. | Veneto | A Padova. I difensori sono obbligati per la mancanza di vettovaglie ad arrendersi alla condizione di non ricevere soccorsi entro il termine di quindici giorni: fino a tale data Niccolò Terzi è dato in ostaggio con Prencivalle della Mirandola e Zanardo Visdomini. | |||
Sett. | Lombardia | Esce da Padova, si reca a Venezia e da qui rientra in Lombardia. | |||
1391 | Veneto | Ha l’incarico di capitano del popolo a Verona. Ad ottobre gli sono inviati da Pavia alcuni esperti allo scopo di armare due galeoni destinati alla navigazione fluviale. | |||
1392 | |||||
Apr. | Veneto | Affianca a Verona il podestà Balzarino Pusterla. Diviene reggente del consiglio visconteo per la città e per il distretto al di là del Mincio. Sempre nel periodo, a compenso dei servizi resi, ottiene in feudo. tramite il vescovo cittadino, le terre di Villa Bartolomea, poste a guardia di un guado sull’Adige nei pressi di Legnago. | |||
1393 | |||||
Ago. | Veneto | La Serenissima gli concede il privilegio della cittadinanza trasmissibile ai suoi eredi. Presta giuramento di fedeltà alla repubblica. | |||
1395 | |||||
Sett. | Lombardia | Presenzia all’incoronazione ducale del Visconti da parte dell’imperatore Venceslao di Boemia. Nell’occasione prende parte ad una giostra vinta dal marchese Teodoro di Monferrato contro Baldassarre Pusterla. Il primo premio consiste in un fermaglio del valore di 1000 fiorini. Si sposta a Bergamo per assistere alla cerimonia nella quale viene sottoscritta la pace tra i guelfi ed i ghibellini del circondario. | |||
Dic. | Lombardia | Si trova con Dino dalla Rocca, Antonio Tornielli e Pagano Aliprandi a Prezzate, nel bergamasco, allo scopo di assistere all’accordo di pace stipulato tra i ghibellini ed i Suardi da un lato, con Rivola, Bonghi ed i guelfi dall’altro. | |||
1397 | |||||
Ago. | Milano | Firenze | Lombardia | Contrasta i fiorentini nel mantovano. E’ catturato nella battaglia di Governolo. | |
1398 | |||||
Gen. | Lombardia | Liberato ritorna a Bergamo dove muore ai primi del mese. E’ sepolto nella chiesa di San Francesco, presso la cappella di San Pietro Apostolo dei Bonghi. |
CITAZIONI
-Con Raimondo Lupo, Bonifacio Lupo, Antonio Lupo, Cermisone da Parma, Ugolotto Biancardo, Ottobono Terzi e Ludovico Gabriotto Cantelli “Fra ‘ restauratori della fama militare Italiana, o fra i loro più prodi cooperatori.” PEZZANA
-“L’investitura a cavaliere..premiava la lealtà e il valore di una lunga e strenua militanza. La sua biografia..è marcata dal vincolo stretto che lega nel tempo, fin dalla gioventù, il capitano d’armi, il podestà rettore di comuni padani e il feudatario, alle vicende della casata dei Visconti.. (La sua insegna araldica) rievoca lo stemma parlante dell’originario antico casato dei Terzi, i da Cornazzano, che sullo scudo recava una triplice cornetta, come ancor oggi si può vedere in un affresco parietale del castello di S. Secondo.” CONT
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