Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Z
Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
NICCOLO’ MARIA RANGONI Di Modena. Signore di Spilamberto, Cordignano. Conte palatino.
Figlio di Guido Rangoni; padre di Guido Rangoni, Ludovico Rangoni, Francesco Rangoni ed Annibale Rangoni; cognato di Pandolfo Malatesta, Galeotto Manfredi, Giovanni Gonzaga, Giberto Pio, Alessandro, Annibale ed Ermes Bentivoglio.
1455 – 1500 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……… | Emilia | Ottiene dagli estensi l’investitura della contea di Castelcrescente e quella di Castelfranco. | |||
1468 | |||||
Sett. | Emilia | Ha una disputa con i parenti per il possesso dei feudi famigliari; si unisce con il cugino Uguccione (200 lance e 500 fanti) e scaccia da Spilamberto i congiunti Ugo e Venceslao: interviene il duca di Ferrara Borso d’Este. Deve ritirarsi. | |||
1469 | |||||
Gen. | Emilia | A Ferrara per i festeggiamenti dati dal duca Borso d’Este in onore dell’imperatore Federico d’Austria. | |||
1470 | Bologna | ||||
1473 | |||||
Apr. | Emilia. | A Bologna. E’ pronto a seguire Sigismondo d’Este diretto a Napoli a prelevarvi Eleonora d’Aragona moglie del duca di Ferrara Ercole d’Este. | |||
1476 | Emilia | Viene investito di Spilamberto da Ercole d’Este. | |||
1479 | |||||
……… | Emilia | Sposa Bianca Bentivoglio, figlia di Giovanni, signore di Bologna. | |||
Mag. | Bologna | Capitano g.le lance | Emilia | Assume il comando degli uomini d’arme del signore di Bologna, il suocero Giovanni Bentivoglio, al posto di Antonio Trotti. | |
1480 | |||||
Giu. | Emilia | Prende parte ad una specie di gioco del pallone realizzato in Piazza Maggiore a Bologna. | |||
1481 | |||||
Sett. | Emilia | A Ferrara con la moglie Bianca Bentivoglio. Ritorna a Modena; vi è raggiunto da Ercole d’Este con il quale assiste ad un palio. | |||
1482 | |||||
Gen. | Emilia | Vincitore di una giostra che si svolge a Bologna. | |||
Dic. | Bologna | Venezia | Emilia | Deve intervenire a Modena con Gherardo Rangoni perché gli abitanti, a seguito della carestia, hanno saccheggiato due imbarcazioni cariche di castagne, spelta ed altre vettovaglie. Subito dopo combatte i veneziani nella cosiddetta guerra di Ferrara. Affronta a Montecchio Emilia Guido Torelli. | |
1483 | |||||
Apr. | Emilia | Si porta a Bondeno; vi seda alcuni disordini causati dai contadini modenesi, esasperati per l’imperante carestia e per le iniziative prese ai loro danni da Gherardo Rangoni. | |||
Mag. | Emilia | Esce da Bologna; interviene con il duca di Ferrara a Modena dilaniata dalla faida tra guelfi e ghibelllini. Le continue risse hanno provocato da una parte l’abbattimento del palazzo dei Ronchi e, dall’altra, distruzioni varie nella residenza dei Cortesi. | |||
1484 | |||||
Lug. | Lombardia | Nel bresciano con i suoi uomini d’arme allo scopo di affrontarvi i veneziani. | |||
1487 | |||||
Gen. | Emilia | Prende parte, sempre a Bologna, ad una giostra organizzata in occasione delle nozze di Annibale Bentivoglio con una figlia del duca di Ferrara. | |||
1488 | |||||
Apr. | Bologna | Chiesa | Romagna | All’uccisione in Forlì di Girolamo Riario è inviato nella città con Giberto Pio per sostenere le causa della vedova, Caterina Sforza, con otto squadre di uomini d’arme, 2000 fanti e 200 cavalli leggeri. Lascia Castel San Pietro Terme, entra in Forlì dove è raggiunto dal condottiero sforzesco Galeazzo da San Severino che conduce, a sua volta, quattordici squadre di lance e 400 fanti e da Galeotto della Mirandola. Con tali truppe costringe i congiurati a fuggire; affronta i pontifici. | |
Giu. | Bologna | Firenze | Romagna | Accompagna a Faenza Giovanni Bentivoglio; lo coadiuva nel suo tentativo di impadronirsi della città a seguito dell’uccisione di Galeotto Manfredi da parte della moglie Francesca Bentivoglio. Dopo un tumulto in cui rimane ucciso il condottiero ducale Giampietro Bergamino Niccolò Maria Rangoni ripara nella rocca con Carlo degli Ingrati. Obbligato alla resa, è presto lasciato libero. | |
1489 | |||||
Sett. | Emilia | Con Giberto Pio organizza a Bologna una grande giostra. | |||
1490 | |||||
Feb. | Lombardia | A Mantova per il matrimonio del marchese Francesco Gonzaga con Isabella d’Este. | |||
Estate | Emilia | Sugli Appennini a Belpoggio con il suocero Giovanni Bentivoglio. | |||
Ott. | Emilia | Prende parte a Bologna ad una giostra tenuta per la festa di San Petronio: ha con il suocero il comando di una squadra contraddistinta dalla livrea azzurra mentre l’avversaria, guidata da Giberto Pio e da Annibale Bentivoglio, combatte vestita di verde. | |||
1492 | |||||
Nov. | Emilia | I Malvezzi fuggono da Bologna per timore dei Bentivoglio. Niccolò Maria Rangoni pone la propria residenza nel palazzo di San Sismondo, già di proprietà di Pirro Malvezzi. | |||
1493 | |||||
Apr. | Milano | Emilia | Presenzia con due squadre di uomini d’arme e due di lance spezzate alla rassegna delle truppe allorché Giovanni Bentivoglio viene nominato dal duca di Milano Ludovico Sforza capitano generale delle milizie ducali oltre il Po. | ||
1494 | |||||
Gen. | Emilia e Lombardia | A Corticella all’ inaugurazione del canale navigabile sul Reno. Sempre nel mese scorta a Mantova Laura Bentivoglio che vi si deve sposare con Giovanni Gonzaga. | |||
Sett. | Emilia | Ha il compito della sorveglianza, mediante ronde notturne, del territorio percorso di continuo da soldati francesi ed aragonesi in lotta tra loro. | |||
1496 | |||||
Dic. | Liguria | A seguito delle trattative di pace intercorse tra i francesi e gli stati della lega loro avversa (Milano, Venezia), gli è affidata da Ercole d’Este la guardia del Castelletto di Genova. | |||
1497 | |||||
Nov. | Liguria | Come da patti cede il Castelletto ai ducali ed ai veneziani rappresentati da Giovanni da Groppello: quest’ultimo è rimasto a Genova per due anni con alcuni fanti alloggiati nel monastero di San Francesco. | |||
1498 | |||||
Ott. | A causa della sua amicizia con Piero dei Medici il duca di Milano lo allontana dai suoi possedimenti; anche Giovanni Bentivoglio non lo fa partecipare alle riunioni del consiglio ogni volta che sono in discussione argomenti riguardanti Firenze e Venezia. | ||||
Nov. | Emilia | Entra in trattative con i veneziani per averne una condotta. | |||
1499 | |||||
Gen. | Emilia | Su pressione del duca di Milano Ludovico Sforza è costretto al confino di Bologna assieme con Ugo da San Severino. | |||
1500 | |||||
Lug. | Bologna | Emilia | Con la vittoria di veneziani e francesi sugli sforzeschi è richiamato dal suocero Giovanni Bentivoglio al suo sevizio. Fa pressioni sulla Serenissima affinché Alessandro Bentivoglio, che nella recente guerra ha militato per il duca di Milano, possa mantenere i suoi possedimenti nel cremonese. | ||
Ott. | Bologna | Chiesa | 100 lance | Emilia | Entra alla difesa di Bologna per rispondere alle minacce portate alla città da Cesare Borgia. Muore di notte, a fine mese, in tale città. E’ sepolto a Modena nella chiesa di San Francesco accanto al padre Guido. Il portoghese Ermico Cajado gli dedica un epigramma. Ritratto del Francia. |
CITAZIONI
-“Fidelissimo nostro.” SANUDO
-“Era..huomo di somma integrità et valoroso.” GHIRARDACCI
-“El quale era uno omo da ben e de gran conseio.” CORPUS CHRONIC. BONOMIENSIUM
-“Possente d’arme e di consiglio, e illustre per dote di magnificenza..Per seguito di huomini e per fatti chiarissimo nella guerra..Fu,..notabile huomo..Nel maneggiar l’armi diede gran nome a questa città (Modena).” SANSOVINO
-“Benché egli fosse uomo di guerra, il veggiamo ciò non ostante, lodato come splendido protettore de’ dotti e de’ poeti singolarmente.” TIRABOSCHI
-“Non peritus vobis fautores, carmina, desunt:/ Supplice Rangoni fundite corde preces./ Nam fovet ingenia, et vatum miratur acumen,/ Et multum vobis numinis esse putat./ Sunt etiam dulces coelestia pignora nati,/ Quales crediderim vix genuisse Jovem./ Inter quos Guido fratrum pulcherrimus hansit/ E nostro vates flumine factus aquas./ Ite igitur, placidi nec Principis ora timete:/ Continget vestra nulla repulsa preci.” Dedica del Cajardo, riportata dal TIRABOSCHI
-“Qualis item Nicolaus Rango Palatinus Comes, et Bonomiensium copiarum dux sapientissimus, a quibus ut ab humanissimis principibus nemo unquam tristis abscendit.” Da un sermone di Urceo Cordo raccolto dal TIRABOSCHI
-“Fu costui uomo di grande integrità ed esperienza..Gli uomini dotti de’ suoi tempi, e particolarmente i poeti, fecero nelle loro opere frequentemente elogio di lui, essendo stato sempre in sua vita loro amico e protettore.” LITTA
-“Zentiluomo e dabene, honorevole, bon, utile a la cità de Modena e per tuto dove l’andava.” DE’ BIANCHI
-“Uomo universalmente amato e rispettato.” ADY
-“Cavaliere molto bellicoso e grandemente amato.” VEDRIANI
-“Amico e protettore munifico di letterati e di scienziati.” ARGEGNI
Fonte immagine in evidenza: wikipedia