NICCOLO DA GALLERANO

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1831
Castello di Mestre
Castello di Mestre

Last Updated on 2023/12/29

NICCOLO’ DA GALLERANO  (Niccolò da Gallicano) Di Lucca. Conte.

  • 1379 (settembre)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1378
Giu.VeneziaPadova GenovaVeneto

Approfitta della cattiva sorveglianza degli ungheri intenti all’assedio di Mestre per entrare nottetempo alla difesa della località con Becco da Pisa e 300 fanti: la notte   seguente molti degli stessi uomini irrompono negli accampamenti dei carraresi per metterli a sacco;  sorpresi dagli ungheri, sono catturati 40 fanti che sono tutti uccisi. Di seguito Niccolò da Gallerano viene assediato in Mestre da Giovanni degli Obizzi;  più volte mette in difficoltà con i suoi balestrieri le milizie dei carraresi. Un assalto portato da  Gerardo da Monteloro e dall’Obizzi è respinto con notevoli perdite per gli avversari.

Ago.Veneto

Gerardo da Monteloro sostituisce Giovanni degli Obizzi nella conduzione delle operazioni dell’assedio di Mestre:  il condottiero avversario deve prendere atto del fallimento dell’impresa anche a causa della peste entrata nel campo carrarese. E’ levato il campo; Niccolò da Gallerano è inviato con 500 fanti in soccorso di Francesco Dolfin, assediato in Castelfranco Veneto.

Ott.Veneto

Rientra a Mestre. Alla notizia di una scorreria di Armanno Tedesco presso Noale si allontana dalla città con 400 fanti e molte barche armate per depredare il padovano fino alla torre del Curano. Dopo numerose devastazioni e razzie di bestiame penetra nel territorio di Piove di Sacco; giunge a San Bauson dove è affrontato da Geremia da Peraga che gli  viene contro con 30 cavalli, 150 cavalli di altri capitani e molti contadini dei dintorni. Seguono molte ore di combattimento al cui termine i veneziani sono sconfitti con l’uccisione di 243 fanti; altri 132, con Niccolò da Gallerano, sono fatti prigionieri e  condotti a Padova. I cadaveri degli uccisi sono raccolti dai contadini, caricati su carri, gettati nel Brenta affinché, trasportati dalla corrente, arrivino nella laguna veneziana. Niccolò da Gallerano è presentato al signore fi Padova Francesco da Carrara ed è rinchiuso in carcere; sarà liberato, poco dopo attraverso uno scambio con Gerardo da Monteloro alla condizione che non prenda le armi contro i carraresi. Non mantiene la parola data.

1379
Giu.VenetoAlla difesa di Chioggia con Becco da Pisa, Boldo Galluccio e Niccolò d’Arsiero (3500 uomini): la città è assediata per terra e per mare dai carraresi e dai genovesi.
Ago.Veneto

Partecipa alla battaglia svoltasi nei pressi di Chioggia. Sbarca sul lido con Becco da Pisa e 4000 soldati per proteggere i lavori di costruzione di due bastie collocate su 2 cocche (grosse navi) affondate in precedenza nella bocca del porto. Si spinge in  avanti; la sua presenza è scoperta dagli esploratori padovani, nascosti tra le dune di sabbia, che avvisano i difensori della città della sua presenza. Nonostante gli ordini di Vittore Pisani Niccolò da Gallerano assale i primi avamposti nemici; divampa uno scontro navale e terrestre. La fuga e la morte di Becco da Pisa scompiglia le fanterie veneziane che cercano riparo nella flotta. Niccolò da Gallerano viene catturato da 2 genovesi che lo cedono per denaro a Francesco da Carrara. E’ condotto a Padova.

Sett.VenetoE’ impiccato a Padova, in piazza delle Erbe, su ordine del podestà Rizzardo di San Bonifacio.

 CITAZIONI

-Con Becco da Pisa, Boldo Galluccio e Niccolò d’Arsiero “Uomini in quel tempo di gran nome.” SABELLICO

-“Della cui morte fu molto danno per la sua prodezza.” SERCAMBI

-Con Boldo Galluccio, Becco da Pisa e Niccolò d’Arsiero “Capitani in que’ tempi di chiaro nome.” VERCI

Fonte immagine in evidenza: wikipedia

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