Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
NICCOLO’ DA GALLERANO (Niccolò da Gallicano) Di Lucca. Conte.
- 1379 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1378 | |||||
Giu. | Venezia | Padova Genova | Veneto | Approfitta della cattiva sorveglianza degli ungheri intenti all’assedio di Mestre per entrare nottetempo alla difesa della località con Becco da Pisa e 300 fanti: la notte seguente molti degli stessi uomini irrompono negli accampamenti dei carraresi per metterli a sacco; sorpresi dagli ungheri, sono catturati 40 fanti che sono tutti uccisi. Di seguito Niccolò da Gallerano viene assediato in Mestre da Giovanni degli Obizzi; più volte mette in difficoltà con i suoi balestrieri le milizie dei carraresi. Un assalto portato da Gerardo da Monteloro e dall’Obizzi è respinto con notevoli perdite per gli avversari. | |
Ago. | Veneto | Gerardo da Monteloro sostituisce Giovanni degli Obizzi nella conduzione delle operazioni dell’assedio di Mestre: il condottiero avversario deve prendere atto del fallimento dell’impresa anche a causa della peste entrata nel campo carrarese. E’ levato il campo; Niccolò da Gallerano è inviato con 500 fanti in soccorso di Francesco Dolfin, assediato in Castelfranco Veneto. | |||
Ott. | Veneto | Rientra a Mestre. Alla notizia di una scorreria di Armanno Tedesco presso Noale si allontana dalla città con 400 fanti e molte barche armate per depredare il padovano fino alla torre del Curano. Dopo numerose devastazioni e razzie di bestiame penetra nel territorio di Piove di Sacco; giunge a San Bauson dove è affrontato da Geremia da Peraga che gli viene contro con 30 cavalli, 150 cavalli di altri capitani e molti contadini dei dintorni. Seguono molte ore di combattimento al cui termine i veneziani sono sconfitti con l’uccisione di 243 fanti; altri 132, con Niccolò da Gallerano, sono fatti prigionieri e condotti a Padova. I cadaveri degli uccisi sono raccolti dai contadini, caricati su carri, gettati nel Brenta affinché, trasportati dalla corrente, arrivino nella laguna veneziana. Niccolò da Gallerano è presentato al signore fi Padova Francesco da Carrara ed è rinchiuso in carcere; sarà liberato, poco dopo attraverso uno scambio con Gerardo da Monteloro alla condizione che non prenda le armi contro i carraresi. Non mantiene la parola data. | |||
1379 | |||||
Giu. | Veneto | Alla difesa di Chioggia con Becco da Pisa, Boldo Galluccio e Niccolò d’Arsiero (3500 uomini): la città è assediata per terra e per mare dai carraresi e dai genovesi. | |||
Ago. | Veneto | Partecipa alla battaglia svoltasi nei pressi di Chioggia. Sbarca sul lido con Becco da Pisa e 4000 soldati per proteggere i lavori di costruzione di due bastie collocate su 2 cocche (grosse navi) affondate in precedenza nella bocca del porto. Si spinge in avanti; la sua presenza è scoperta dagli esploratori padovani, nascosti tra le dune di sabbia, che avvisano i difensori della città della sua presenza. Nonostante gli ordini di Vittore Pisani Niccolò da Gallerano assale i primi avamposti nemici; divampa uno scontro navale e terrestre. La fuga e la morte di Becco da Pisa scompiglia le fanterie veneziane che cercano riparo nella flotta. Niccolò da Gallerano viene catturato da 2 genovesi che lo cedono per denaro a Francesco da Carrara. E’ condotto a Padova. | |||
Sett. | Veneto | E’ impiccato a Padova, in piazza delle Erbe, su ordine del podestà Rizzardo di San Bonifacio. |
CITAZIONI
-Con Becco da Pisa, Boldo Galluccio e Niccolò d’Arsiero “Uomini in quel tempo di gran nome.” SABELLICO
-“Della cui morte fu molto danno per la sua prodezza.” SERCAMBI
-Con Boldo Galluccio, Becco da Pisa e Niccolò d’Arsiero “Capitani in que’ tempi di chiaro nome.” VERCI
Fonte immagine in evidenza: wikipedia