MOROELLO MALASPINA Guelfo. Marchese di Giogavallo in Lunigiana.
Signore di Madrignano, Arcola; gode di alcuni diritti feudali a Villafranca in Lunigiana; gode di possedimenti nel tortonese, nel piacentino ed in Sardegna. Suocero di Marcovaldo Guidi e di Niccolò Malaspina.
1268 ca.- 1315 (aprile)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1280 | Malaspina | Genova | Liguria |
Si muove a favore dei Fieschi espulsi da Genova; si allea con i Grimaldi; assolda 2000 fanti e 300 cavalli. Entra in Chiavari rovinando ogni cosa: viene affrontato da Uberto Doria che lo attacca per terra e per mare con 4 galee. Costretto a ritirarsi perché inferiore di forze, si riduce in Val di Trebbia; perde Arcola dove in precedenza ha seviziato i nipoti Alberto, Manfredo e Francesco Manfredi. I genovesi varcano il Magra e danno il guasto alle sue terre. Contrasta sempre gli avversari facendoli ripiegare fino a Chiavari; non può, tuttavia, recuperare Arcola che i congiunti vendono ai genovesi per 7000 lire. |
|
1283 | Genova | Pisa | 50 cavalli | Sardegna |
Si riconcilia con i genovesi; combatte i pisani in Sardegna. |
1288 | Firenze | Arezzo |
Nell’anno si sposa con Alagia Fieschi. |
||
1297 | Bologna | Ferrara | Capitano di guerra | Emilia |
Ha il comando delle truppe bolognesi con Maghinardo da Susinana per fronteggiare le milizie di Azzo d’Este. |
1298 | Emilia |
E’ nominato podestà di Bologna. |
|||
1299 | |||||
……………….. | Malaspina | Luni | Toscana |
Si allea con il cugino Francesco Malaspina ai danni del vescovo di Luni. |
|
Giu. | Milano | Ghibellini | Lombardia |
Viiene eletto dai della Torre capitano generale di Milano contro la lega ghibellina (marchese del Monferrato, estensi, marchese di Saluzzo e Visconti). |
|
1300 | |||||
Genn. | Malaspina | Malaspina | Toscana | Agli inizi dell’anno cerca di portare la pace in Pontremoli, controllata dai Fieschi. Si collega con il cardinale Luca Fieschi e costringe Franceschino Malaspina ad abbandonare le terre occupate ai danni degli abitanti della città. | |
Feb. mar. | Guelfi | Ghibellini | Toscana | Giberto da Correggio muove in soccorso del cognato Franceschino Malaspina con 50 cavalli e molti fanti. Ha inizio un nuovo conflitto che durerà cinque anni. | |
1301 | Firenze | Guelfi bianchi | Capitano gen.
|
Toscana |
Si trova a Firenze. Parteggia per i guelfi neri contro i bianchi; sconfigge gli avversari al campo Piceno. Ha l’incarico di capitano generale. |
1302 | |||||
……………. | Toscana | Occupa Petaglia e molti castelli della montagna pistoiese. Con i fiorentini, comandati da Cantuccio Gabrielli, dà il guasto al contado. | |||
Giu. | Lucca | Pistoia | Toscana |
Prende parte all’assedio di Serravalle Pistoiese dove fa preparare tre campi: sulla collina dello Spedaletto, ai piedi del castello e verso Castellina. Bombarda la città notte e giorno con trabucchi e mangani; circonda il castello con uno steccato. |
|
Ago. | Toscana |
Ottiene la resa di Serravalle Pistoiese dopo due mesi di assedio contraddistinti da numerosi scontri con gli avversari nei loro tentativi di portare soccorso ai difensori. Di costoro sono rilasciati i fanti forestieri; gli altri, originari di Serravalle o di Pistoia, sono inviati a Lucca per esservi rinchiusi in carcere. |
|||
1305 | |||||
Autunno | Toscana |
E’ impegnato all’ assedio di Pistoia. |
|||
1306 | |||||
Mar. apr. | Capitano della taglia guelfa
|
Toscana |
Si impadronisce, dopo tre mesi di assedio, del castello di Montaccianico nel Mugello. La fortezza è rasa al suolo. Ad aprile Pistoia si arrende ed i guelfi neri rientrano nella città. I guelfi bianchi ne escono e vengono scortati a Piteccio. Il Malaspina entra nella città con Bino Gabrielli; nel duomo cittadino riceve in modo solenne l’investitura di capitano della taglia guelfa toscana. Gli sono consegnati molti beni dei ribelli, tra i quali il palazzo della fallita banca degli Ammannati. Ciò sarà causa di un conflitto con Gherardo Tornaquinci cui tali beni erano stati assegnati in precedenza dai fiorentini. |
||
……………. | Entra in contatto con Giacomo d’Aragona. | ||||
Ott. dic. | Toscana |
Dopo anni di guerra endemica e di faide sottoscrive un accordo con il vescovo di Luni, il genovese Antonio di Nuvolone di Camilla, cugino della moglie, e protetto dai Fieschi conti di Lavagna. Il trattato è firmato, a suo nome, nella piazza principale di Sarzana da Dante Alighieri. Moroello Malaspina, a dicembre, viene nominato per pochi giorni capitano del popolo a Pistoia. |
|||
1307 | Toscana |
Ricopre sempre l’incarico di capitano della taglia guelfa in Toscana. Nello stesso anno Dante Alighieri gli invia dal Casentino un’epistola accompagnata dalla canzone “montanina”. |
|||
1308 | Toscana |
Ospita Dante Alighieri a Giogavallo. Il poeta lo ricorderà con tono quasi elogiativo nella Divina Commedia paragonandolo ad un fulmine che si forma nella valle del Magra e che si abbatte tempestosamente nel territorio pistoiese. |
|||
1309 | Toscana | Si risolve a suo favore il contrasto con il Tornaquinci con l’imposizione al suo rivale, da parte del comune di Firenze di cedergli i beni contestati. In effetti il Tornaquinci ne era entrato in possesso con l’acquisto diretto degli immobili dalle famiglie già proprietarie. Per arrivare a questo giudizio il Malaspina esercita un’energica rappresaglia bloccando per qualche tempo il passaggio nelle sue terre ai mercanti fiorentini diretti a Genova. Nel corso dell’anno si allea ufficialmente con Giacomo d’Aragona; lo favorisce nella conquista della Sardegna. Riceve in cambio il riconoscimento del possesso dei beni da lui detenuti nell’isola. | |||
1310 | |||||
……………….. | Toscana |
Si reca a Firenze; ratifica il proscioglimento dell’ interdetto deciso dal papa Clemente V ai danni dei fiorentini. Al Malaspina è tolta la scomunica per avere continuato a prendere parte all’assedio di Pistoia nonostante l’opposizione del pontefice. |
|||
Autunno/ dic. | Toscana Piemonte e Lombardia |
Ospita nuovamente Dante Alighieri in Lunigiana; cerca invano con la sua influenza di farlo riammettere in Firenze. A dicembre si reca a Vercelli incontro a Enrico di Lussemburgo, sceso in Italia per essere incoronato imperatore. Si aggrega al corteo e lo affianca fino a Milano. |
|||
1311 | |||||
Gen. / autunno | Impero | Guelfi | Lombardia |
Ai primi di gennaio assiste nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano all’ incoronazione a re d’Italia di Enrico di Lussemburgo. Per l’occasione poiché non si trova più la leggendaria corona ferrea ne viene fabbricata in gran fretta una tutta nuova. Nell’autunno favorisce la causa imperiale; viene inizialmente nominato da Enrico di Lussemburgo suo vicario a Brescia a seguito della conquista della città. |
|
1312 | |||||
Sett. ott. | Firenze | Impero | Toscana | Muta bandiera; si pone alla difesa di Firenze allorché la città viene assediata dagli imperiali. | |
1313 | Guelfi | Impero | Toscana | Combatte gli imperiali per conto dei guelfi lucchesi. | |
1314 | |||||
……………….. | Fieschi | Malaspina | Toscana |
Aiuta il cardinale Luca Fieschi, signore di Pontremoli, contro Franceschino Malaspina del ramo di Mulazzo, con il quale è da tempo in lotta. |
|
……………….. | Toscana |
Dante Alighieri gli invia in Lunigiana una cantica del Purgatorio, a lui dedicato secondo Giovanni Boccaccio. |
|||
1315 | |||||
Apr. |
Muore ai primi del mese. Il suo corpo è tumulato a Genova nella chiesa di San Francesco in Castelletto dove sono sepolti molti membri delle grandi famiglie genovesi tra cui i Fieschi. Amico di Dante Alighieri e di Cino da Pistoia. E’ ricordato nella Divina Commedia. |
CITAZIONI
“Acre inimico dei bianchi.” TROYA
“bellicoso e essercitato nell’armi..Mostrò in tutto d’esser huomo bellicosissimo.” PORCACCHI
In riferimento alla conquista di Serravalle Pistoiese “Tragge Marte vapor di val di Magra (Moroello Malaspina)/ Ch’è di torbidi nuvoli involuto:/ Et con tempesta impetuosa, e agra/ Sopra campo Pian sia combattuto:/ Ond’ei repente spazzerà la nebbia/ Si, ch’ogni Bianco ne sarà feruto.” ALIGHIERI
“Il maggior titolo di gloria del Malaspina (per Dante Alighieri) è di aver conservato il “pregio de la borsa e de la spada”, cioé di coltivare ancora le due principali qualità che contraddistinguono il vero comportamento nobiliare: l’esercizio delle armi (proprio non solo di Moroello, che lo praticava per così dire professionalmente…) e la pratica della liberalità.” SANTAGATA
“Nel Malaspina la vocazione militare si fondeva senza soluzione di continuità con la capacità di gestire oculatamente i beni dei Malaspina e di utilizzarne al meglio i proventi e poté sovente godere di una discreta disponibilità di denaro liquido che impiegò in acquisti e numerosi prestiti…Passò buona parte della vita al di fuori dei confini lunigianesi e dalle sue proprietà. Abbracciò infatti il mestiere delle armi che lo portò a combattere come capitano nelle lotte che si svilupparono a cavallo del secolo fra Comuni, signorie e fazioni politiche dell’Italia centrosettentrionale.” SALVATORI