2210 MATTEO DA ZARA
+ 1515 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1499 |
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Lug. | Venezia | Impero Ottomano | 50 fanti |
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Ago. |
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68 fanti |
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1500 |
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Sett. |
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Ha l’incarico di raccogliere 150 fanti. |
Nov. |
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115 fanti | Grecia |
E’ segnalato con 71 uomini alla difesa di Napoli di Romania (Nauplia): secondo i termini della sua condotta dovrebbe avere a sua disposizione 115 fanti. |
1502 |
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Nov. |
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Croazia |
Alla difesa di Sebenico con 100 provvigionati. |
Mar. nov. |
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Puglia |
A Brindisi. I suoi 100 fanti non ricevono la paga per sei mesi. E’ contattato da francesi e da spagnoli; preferisce rimanere al servizio della Serenissima. |
1504 |
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Mar. |
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Romagna |
E’ trasferito con 100 provvigionati prima a Rimini e poi a Faenza. |
1506 |
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Friuli |
In Friuli per controllare le frontiere orientali minacciate dagli imperiali. |
1508 |
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Romagna |
Si trova al comando di 100 fanti prima a Faenza e poi a Rimini. Nell’anno il suo stipendio complessivo ascende a 1440 ducati. |
1509 |
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Giu. | Venezia | Chiesa | 250 fanti | Romagna e Veneto |
Abbandona Rimini per ritornare nel veneziano a seguito della cessione della città ai pontifici. |
1510 |
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Apr. | Venezia | Impero | 300 fanti | Croazia |
A Parenzo con 200 fanti; è pronto ad attaccare Pisino con Damiano di Tarsia. Espugna il castello di Lindaro e si accampa a Galignana. Porta un assalto a Pisino che si rivela fallimentare; obbligato a ritirarsi si sposta a Pola. E’ accusato dal Tarsia di avere ingannato i veneziani vantando un trattato inesistente per il quale gli sono stati consegnati 190 ducati. |
Mag. |
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Croazia e Veneto |
Da Pola è trasferito a Venezia; presenzia in San Zaccaria alla rassegna dei suoi uomini, ridotti a 200. Si imbarca e raggiunge Rovigo; con la caduta del Polesine in potere dei francesi è spedito a Montagnana. Passa invece alla difesa di Monselice perché Montagnana, nel frattempo, è stata conquistata dagli estensi. Con Giacomo Antonio Ronconi respinge un attacco alla città portato da 1000 uomini. |
Giu. | Venezia | Francia Ferrara |
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Veneto |
Lascia Monselice con il permesso del provveditore generale Andrea Gritti e si dirige al campo di Brentelle, a Padova. Fa presente con altri capitani l’impossibilità di resistere in Monselice in modo efficace agli assalti nemici. |
Lug. |
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Veneto |
Prende parte alla difesa di Padova. E’ preposto alla guardia della Porta di Pontecorvo. |
Ago. |
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Veneto |
Ha ai suoi ordini 171 fanti. |
1511 |
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Feb. |
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Veneto |
Connestabile a Soave. |
Mag. |
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Romagna |
A Ravenna, per raccogliervi fanti. |
Giu. |
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Veneto |
Al comando di 260 provvigionati. Si reca a Venezia e rientra alla guardia di Soave. Viene attaccato nella città da Mercurio Bua che gli chiede di arrendersi. |
Ago. |
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Veneto |
Assalito ancora in Soave invece di fuggire si ritira nella rocca con 160 fanti. Costretto a cedere, è trattenuto prigioniero. Viene liberato sulla parola in cambio della liberazione di di alcuni uomini d’arme francesi. Raggiunge Venezia per riferire sulla situazione militare. |
Sett. |
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Veneto |
Esce da Mestre e si sposta alla difesa di Treviso con 213 fanti. Nella città sono impiccati un suo caposquadra ed una lancia spezzata di Renzo di Ceri perché hanno provocato un tumulto che ha messo in allarme tutta Treviso. |
Ott. |
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Veneto |
A causa dei disordini è convocato a Venezia; è licenziato dal provveditore Giovanni Paolo Gradengo per un litigio avuto con il Ceri. |
1512 |
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Apr. | Francia | Chiesa |
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Romagna |
Rientra a Rimini dove vive da tempo la sua famiglia. Fa in modo che la rocca cittadina si arrenda a patti ai francesi. I transalpini lo prepongono alla difesa della fortezza. Attaccato dai pontifici si arrende e passa al servizio di questi ultimi. |
Mag. | Chiesa |
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Romagna |
E’ convocato a Venezia per giustificare il recente operato. |
Lug. |
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Veneto |
Lascia Rimini; raggiunge Venezia con alcune barche cariche di vino e frumento. |
1515 |
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Muore. |
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