Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
MATTEO DA SANT’ANGELO (Matteo Griffoni). Di Sant’Angelo in Vado.
Fratello di Anastasio da Sant’Angelo, padre di Angelo Francesco da Sant’Angelo.
- 1473 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1438 | |||||
………… | Firenze | Milano | Romagna | Ha l’incarico di connestabile ad Oriolo (Riolo Terme); contrasta i viscontei nel forlivese. | |
Mag. | Romagna | Cattura in una scorreria a Castiglione ventotto donne che sono condotte ad Oriolo: queste vengono liberate dietro il pagamento di una taglia. | |||
1440 | |||||
Mar. | Firenze | Milano Forlì | Romagna | E’ connestabile a Castrocaro Terme. Fornisce di un salvacondotto per il transito da Forlì alla Toscana quattro carri di lance, inviate da Antonio Ordelaffi a Niccolò Piccinino. Nonostante ciò si appropria dei carri e cattura i carrettieri che trasportano le armi; mezzi ed uomini saranno rilasciati più tardi (giugno) dietro il pagamento di una taglia di 500 ducati. | |
Apr. | Romagna | Respinge gli attacchi portati a Castrocaro Terme dalle milizie di Antonio Ordelaffi e di Mengo da Ravenna. | |||
Mag. | Romagna | Resiste ad altri assalti; dà alle fiamme Sadurano e fa molti danni nel forlivese. | |||
Lug. | Romagna | Respinge Niccolò Piccinino e Guidantonio Manfredi da Castrocaro Terme. | |||
Ott. | Romagna | Lascia Dovadola ed appoggia Sigismondo Pandolfo Malatesta all’ assedio di Forlì. | |||
Dic. | Romagna | Si trova sempre a Castrocaro Terme alla testa di molti fanti. | |||
1441 | |||||
Lug. | Venezia | Milano Forlì | Romagna | Entra in Forlì con Pietro Giampaolo Orsini a seguito della defezione di Antonio Ordelaffi nel campo della lega antiviscontea. Assedia la rocca di Ravaldino i cui difensori si arrendono a fine mese. | |
Sett. | Urbino | Rimini | Marche | Raggiunge Federico da Montefeltro con Bernardo d’Utri e Riccio di Taranto (3000 uomini) a seguito della sconfitta del conte di Urbino a Montelocco. Risolleva le fila feltresche e sconfigge il Malatesta. | |
Ott. | Marche | In una notte buia si arrampica sulla roccia in cui si eleva il castello di San Leo con venti uomini muniti di bandiere feltresche, corde e chiavistelli; penetra nella cinta muraria in un punto mal custodito. Il Montefeltro attacca la rocca ed i difensori cercano vanamente di contrastarlo. Il Sant’Angelo, infatti, che sa come gli abitanti abbiano l’abitudine di mettere alle porte delle loro case catene e catenacci esterni per difendersi dai ladri, preclude ad essi ogni possibilità di intervento in quanto provvede in anticipo a chiuderli dall’esterno nelle loro dimore. E’ così in grado di impadronirsi del castello lasciato indifeso. | |||
1442 | |||||
Apr. | Firenze | Siena | Toscana | Occupa Montalcino dopo averne scalate le mura. | |
1443 | |||||
…………. | Chiesa | Sforza | Marche e Romagna | Soccorre Pesaro, assediata da lOpera audaci scorrerie sotto Riccione, Scanzano e Saludecio. | |
1444 | |||||
Giu. | Marche | Recupera Montelabbate ed ottiene la Tomba di Pesaro dagli abitanti. | |||
1445 | |||||
Ago. | Sforza | Chiesa Napoli | Marche | Si trova alla guardia di Pesaro; controlla i movimenti dei nemici fermi a Fano. | |
Ott. | Marche | Viene richiamato con la fanteria sul Chienti da Francesco Sforza; ritarda e non riesce a sorprendere Taliano Furlano intento all’ assedio di Civitanova Marche. | |||
1447 | |||||
Apr. | Venezia | Milano | 20 lance e 400 fanti | Lombardia | E’ condotto con il fratello Anastasio per sei mesi di ferma e per sei di rispetto. |
1449 | |||||
Mag. | 25 lance e 500 fanti | Lombardia | Gli viene rinnovata la condotta per un anno dai provveditori Pasquale Malipiero e Jacopo Loredan. Gli è concessa la facoltà di arruolare schioppettieri al posto di balestrieri. | ||
Dic. | Venezia | Sforza | Lombardia | Presta soccorso al Malatesta, attraversa l’Adda ed occupa Monte Calco approfittando della negligenza di Giovanni Sforza e di Giovanni Ventimiglia. Viene assalito da Roberto da San Severino e da Onofrio Rufaldo: con i suoi uomini (4000 fanti) si oppone ad ogni attacco e costringe gli avversari a ritirarsi. Jacopo Piccinino esce da Monza per raggiungerlo mentre Ruggero Galli si porta con i suoi fanti a Montevecchia. Lo Sforza, che lo fronteggia, abbandona nottetempo il campo e batte il Piccinino. Il Sant’Angelo, nella circostanza, viene soccorso dalle milizie del Malatesta e da 1000 fanti condotti dal Galli. Il Malatesta riattraversa l’Adda e lo lascia in avanscoperta con il Galli: il Sant’Angelo perseguita i ghibellini della zona (Nava, Riva, Olginate) che chiedono aiuto allo Sforza. E’ assalito da Amerigo, Bernabò e Francesco da San Severino i quali conquistano Monte Barro e gli tagliano le vie di vettovagliamento con il campo del Malatesta. Gli sforzeschi occupano anche la rocca di Annone di Brianza per cui la montagna si trova totalmente circondata. | |
1450 | |||||
Gen. | Lombardia | Il Galli diserta nel campo avverso; il Sant’Angelo fa tagliare il ponte di Olginate e rientra nel veneziano. | |||
1451 | |||||
Giu. | Gli è rinnovata la condotta per un anno. | ||||
1452 | |||||
Mag. | Venezia | Milano | Lombardia | Staziona in Ghiaradadda. Con il fratello Anastasio compie una scorreria nel cremonese, terminata con la cattura di molti uomini e la razzia di numerosi capi di bestiame. | |
Nov. | Lombardia | E’ sconfitto presso Asola da Bartolomeo Colleoni; con Giovanni Pazzaglia copre la ritirata verso Ghedi alla cavalleria di Gentile da Leonessa. | |||
Dic. | Lombardia | Alla difesa di Ghedi con Roberto d’Atene. | |||
1453 | |||||
Mag. | Capitano g.le fanteria 500 fanti, 40 lance e 50 balestrieri a cavallo | Lombardia | Ha il comando della fanteria con l’esclusione delle compagnie del Pazzaglia. Gli viene riconosciuta una provvigione annua di 500 fiorini. Conserva tale incarico fino al momento della morte. Il suo quartiere generale è posto a Crema. Dispone di 500 fanti, 40 lance e 50 balestrieri a cavallo. | ||
Ago. | Lombardia | Si trova ancora alla difesa di Ghedi; allorché la località cade in potere degli sforzeschi tenta di superare la resistenza nemica alla torre di Montirone: contrasta nel bresciano Tiberto Brandolini. | |||
1454 | |||||
Mag. | 40 lance e 50 fanti | Dopo la pace di Lodi gli è rinnovata la condotta per un anno di ferma e sei mesi di rispetto. Ha sempre l’incarico di capitano generale della fanteria. | |||
1456 | Lombardia | A Crema. | |||
1458 | |||||
Mag. | Gli è confermata la condotta per un anno di ferma ed uno di rispetto. | ||||
1462 | |||||
Nov. | Lombardia e Romagna | E’ trasferito da Crema a Ravenna: si pensa che i veneziani lo vogliano utilizzare, con le sue compagnie, in Romagna a favore del Malatesta contro i pontifici comandati da Federico da Montefeltro. | |||
1463 | |||||
Gen. | Veneto | Con Pierantonio Paltroni fa pressioni sui veneziani affinché sia concessa una condotta al Montefeltro. La richiesta non è accettata. | |||
Ago. | Venezia | Trieste | V.Giulia | Assedia Trieste con Bernardino e Carlo di Montone. Gli accampamenti sono posti alla fontana di Geppa verso Roiano, a Scorcola lungo un torrente, a San Vito ed a Sant’Andrea; per mare, la città è bloccata da molte navi e da 4 pontoni armati con grosse bombarde. | |
1467 | |||||
Giu. | Venezia | Milano | Romagna | Ha l’incarico di governatore di Ravenna al posto di Ottaviano da Martinengo. | |
1470 | |||||
Mag. | Gli è rinnovata la condotta per un anno di ferma ed uno di rispetto. | ||||
1473 | |||||
Sett. | Lombardia | Muore a Lonato mentre sta ritornando da Venezia. E’ sepolto a Crema nella chiesa dei padri predicatori. Fa costruire a Sant’Angelo in Vado il Palazzo Griffoni sulla cu facciata sono presenti sculture di Marino di Marco Cedrini. |
CITAZIONI
-“Huomo prestante, e di gran fede.” CORIO
-“Fu illustre uomo di guerra e generalissimo delle armi veneziane..Valoroso capitano.” UGOLINI
-“Capitano valoroso e assai giovvente nelle guerre di que’ tempi.” MUZIO
-“Da Sancto Angelo in Vado quel possenti/ milite aurato, altissimo Matheo,/ disposto el giorno, e di sua vita senza,/ o carcho ritornar d’altrui tropheo./…/Era nobil costui de sua presenza,/ e circumdato intorno de pedestri,/ facease degno d’altrui reverenza.” SANTI
-“Era il più quotato capitano di fanterie della signoria di venezia.” COVINI
-Griffonum/ quae decus Angele Sancte/ iacet, quo duce pontifices/ vestros sudistis et hostes/ sforzigine, Thrusci dux, Pice/ nis simul mox etiam Tur/ nus peditum, quia prefuit illi/ Marcus ubiq.; potens/ signa ferenda dedit.”
-“Di questa illustre famiglia resta a Sant’Angelo in Vado in particolare un altare con stemma nella monumentale Chiesa di S. Maria dei Servi dove si conserva una Madonna del Ghiberti. Il Palazzo si innalza fra le altre case “nella sua massiccia daldezza quattrocentesca”, quasi a manifestare che la casa di un tal guerriero assomigli ad un fortilizio. La facciata reca finestre bugnate, un ampio portale centrale, una elegante bifora e, nella parte sommitale, il Leone veneziano.” www.lavalle del metauro.it>contenuti>scheda
Fonte immagine: beniculturali.it Stemma gentilizio della famiglia Grifoni (rilievo, serie) – ambito marchigiano (sec. XVI). La famiglia vadese Grifoni ebbe come capostipite quel Matteo glorioso condottiero del Quattrocento. Il grifone simboleggia la custodia e la vigilanza poichè è formato da due animali vigili: aquila e leone