MARSILIO DA CARRARA

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MARSILIO DA CARRARA specola di padova
Torlonga era un'antica torre di difesa medievale costruita nel IX secolo d.C. Fu ristrutturata da Ezzelino III da Romano nel XIII secolo e servì da prigione, camera di tortura per i nemici. In seguito alla sua morte, il castello venne abbandonato. Nella seconda metà del XIV secolo i Carraresi, signori di Padova, costruirono il nuovo castello sui resti del preesistente. Nel 1761 il Senato di Venezia decretò la creazione di un Osservatorio astronomico per l'Università di Padova.

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

MARSILIO DA CARRARA Di Padova.

Signore di Padova. Zio di Marsilio dei Rossi, Pietro dei Rossi, Andrea dei Rossi e Rolando dei Rossi.

1294 – 1338 (marzo)

marsilio-da-carrara
Ritratto di Marsilius carrarensium princeps dalle cronache di Norimberga
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1314
Sett.PadovaVeronaVeneto

Affianca Vanni Scornazzani e Ponzino Ponzoni nell’attacco ai danni di Vicenza; è catturato dagli scaligeri mentre i padovani sono intenti al saccheggio dei borghi.

……………..Veneto

E’ trattenuto prigioniero a Vicenza;  viene trattato liberalmente da Cangrande della Scala. Rimane come ostaggio nella città allorché Vanni Scornazzani e Giacomo da Carrara sono rilasciati per recarsi a Padova e trattare la pace con gli avversari.

1318VenetoVende al comune di Treviso i feudi da lui posseduti nel trevigiano. Si avvicina agli scaligeri. Di seguito muta ancora partito.
1319
AutunnoPadovaVeronaVenetoAlla difesa di Padova, assediata dagli scaligeri.
Nov.Veneto

Con Antonio da Curtarolo fa dichiarare ribelli (con relativa confisca dei beni) i fuoriusciti della città ed i loro famigliari. Gli avversari distruggono le sue case nel contado.

1320
Ago.Veneto

Nuovamente alla difesa di Padova. Sconfigge Cangrande della Scala al Bassanello: nello scontro  cadono, d’ambo le parti, dai 500 agli 800 uomini; tra gli scaligeri sono catturati dai 600 ai 1800 uomini. Marsilio da Carrara fa prigioniero il fuoriuscito Macaruffo dei Macaruffi che viene ammazzato da Tartaro da Lendinara mentre sta per essere condotto in Padova.

1323/1324PadovaVeronaVeneto

Appoggia Niccolò da Carrara, Giovanni da Camposampiero ed Albertino Mussato nella loro opposizione al rientro in Padova dei ribelli filoscaligeri. Spinge il vicario del duca di Carinzia ad entrare nel trevigiano per affrontarvi gli scaligeri.

1325
Giu.Veneto

E’ ucciso a Padova Guglielmo Dente da Ubertino da Carrara e da Tartaro da Lendinara. Paolo Dente provoca un tumulto contro i carraresi: Marsilio da Carrara interviene subito, fa bandire dalla città Corrado da Vigonza ed i Dente; Albertino Mussato è costretto a fuggire a Chioggia, Giovanni da Camposampiero viene confinato a Venezia. Il da Carrara si fa signore di Padova.

1326
Mar.PadovaFuoriuscitiVenetoAffronta i fuoriusciti. Corrado di Vigonza è catturato in una palude. Viene decapitato a Padova.
EstatePadovaTrevisoVeneto

Favorisce in Treviso Guecellone Tempesta ai danni di Alteniero degli Azzoni: quest’ ultimo, forte dell’ appoggio del governatore Ugo di Duino, obbliga il da Carrara ad abbandonare la città.

1327PadovaFuoriuscitiVeneto

Guerreggia contro il congiunto Niccolò da Carrara che è, viceversa, spalleggiato dagli scaligeri. Il duca d’Austria gli invia in soccorso Corrado di Auffenstein. Assedia Este. Si sparge la voce del prossimo arrivo di notevoli forze in soccorso di Niccolò: teme allora di essere preso in due fuochi e decide di ritirarsi.

1328
……………..PadovaVeronaVeneto

Gli scaligeri occupano Este e Monselice; si schierano con costoro anche Rizzardo da Camino ed Ettore Savorgnano, mentre vengono a mancare ai padovani i soccorsi previsti dalla Carinzia a causa della defezione dell’Auffenstein. Ridotto a mal partito con Filippo da Peraga ed Icardino Capodivacca si muove alla disperata ricerca di soccorsi. Abbandonato, infine, dal papa, dal cardinale legato Bertrando del Poggetto, dagli angioini e dai fiorentini è obbligato ad accostarsi a Cangrande della Scala.

Ago.VenetoEntra in urto con il podestà Griffo di Villandres, che regge nominalmente Padova per conto del conte di Carinzia.
Sett.VeronaVeneto

Fa uscire da Padova Griffo di Villandres e cede il potere al nipote Marsilio dei Rossi per preparare l’ingresso ufficiale nella città di Mastino della Scala. Annuncia al consiglio cittadino la nuova signoria, nonché il matrimonio della figlia Taddea con lo  stesso Mastino. Si reca a Vicenza, passa al servizio del della Scala. Lo  accompagna  a Verona.

Nov.Veneto

A Verona. Viene armato cavaliere con Pietro dal Verme. E’ nominato vicario di  Padova e gli è consegnato lo stendardo cittadino: sono confiscati a suo favore i beni dei fuoriusciti guelfi Macaruffi, Dente, Terradura, Bugli, Ronchi, Altechini e Malizia.

1329
Gen.VenetoRisiede a Verona.
Mag.VeronaChiesaEmilia e Lombardia

Viene inviato nel parmense per soccorrervi Marsilio dei Rossi in lotta con il legato pontificio Bertrando del Poggetto. Nei pressi di Casalmaggiore cade in un agguato tesogli da Simone da Correggio:  è obbligato ad una rovinosa fuga.

Giu.Emilia e VenetoRiesce ad entrare in Parma con 2 soli compagni. Persuade i difensori alla resa. Rientra a Verona.
Lug.VeronaTrevisoCapitano g.leVeneto

Offeso dal signore di Treviso Guecellone Tempesta appoggia il della Scala nella sua iniziativa contro la città. Esce da Padova con Bailardino Nogarola alla testa di 3000 cavalli e di 30000 fanti (forniti da Verona, Vicenza, Padova, dai nobili di Castelbarco, dai fuoriusciti di Brescia ed altri mercenari). Da Piombino Dese si sposta nel territorio di Bassano del Grappa; si avvicina, infine, a Treviso e ne provoca una rapida resa. Nello stesso mese muore il della Scala, vittima di improvvise febbri. Marsilio da Carrara è al suo capezzale con Bailardino Nogarola. Prima di lasciare questa vita, il signore di Verona gli raccomanda di seguire gli interessi di Mastino e di Alberto della Scala.

……………..Veneto

A Conegliano;  presenzia alla sottomissione della città agli scaligeri. Viene spostato dal governo di Padova alla podesteria di Vicenza.

1330
Giu.VeronaBresciaCapitano g.leLombardia

Segue Mastino della Scala contro Brescia al comando di 2000 cavalli e di molti fanti. Avanza fino al lago di Garda, conquista San Felice del Benaco, Polpenazze del Garda, Puegnago del Garda, Gavardo ed altri castelli.

Lug.Lombardia

Assedia Brescia; trova una resistenza superiore alle sue previsioni (nella città è entrato l’imperatore Giovanni di Boemia) per cui può solo saccheggiare il contado.

Sett.Lombardia e Veneto

Riprende l’iniziativa, mette a ferro e fuoco tutta la Riviera del Garda ed occupa la Val di Sabbia. Rientra a Padova per curare gli interessi del cognato Tisone da Camposampiero.

Ott.Veneto

Fa uccidere la sorella Cunizza, vedova di Tisone da Camposampiero, colpevole di avere ucciso il marito con l’amante Enrico di Borgogna.

1331
Apr.VeronaCami noVeneto

I suoi soldati catturano a Conegliano Gerardo da Camino: intervengono i veneziani i quali da un lato ottengono la liberazione del da Camino, cittadino della Serenissima, e dall’ altro si fanno promotori di un trattato di pace.

……………..VeronaBresciaLombardiaRitorna nei pressi di Brescia. Si accorda con i guelfi della città, capitanati da Corradino dei Bocchi e da Negro Brusati.
Lug.Lombardia

Giunge sulle porte di Brescia innalzando false bandiere pontificie, mentre i suoi uomini gridano a favore dello stato della Chiesa. I guelfi si sollevano e gli aprono la Porta di San Giovanni. I soldati dell’imperatore Giovanni di Boemia si ritirano nel castello e lo cedono agli scaligeri per denaro. I guelfi infieriscono per tre giorni sui Maggi e sugli altri ghibellini.

…………….LombardiaE’ preposto al governo di Brescia. Pone mano alle fortificazioni cittadine e fa abbattere dalle fondamenta numerosi torri e castelli.
1332
Mag.VeronaChiesa ImperoLombardia

Ad Orzivecchi con Azzone Visconti; si sposta all’ assedio di Bergamo: per mantenere l’ordine nel campo fa impiccare alcuni soldati tedeschi delle sue compagnie sorpresi a rubare. Sorge un conflitto tra i mercenari ed i bresciani al suo seguito, dei quali 300 uomini rimangono uccisi: come conclusione i venturieri abbandonano le sue file ed i viscontei possono in Bergamo.

……………..Lombardia e VenetoSi trasferisce a Palazzolo sull’ Oglio con i collegati antipontifici.  Da qui prosegue per Verona. Nello stesso periodo fa avvelenare, sempre a Verona,  la moglie Bartolomea Scrovegni, da lui (forse) sospettata di adulterio con Mastino della Scala.
1333
Lug.Veneto e Trentino

Si reca a Peschiera del Garda;  negozia per gli scaligeri una tregua decennale con Marsilio dei Rossi che agisce  per conto dell’ imperatore.  Scorta, indi, da Verona a  Chiusa d’Adige Carlo di Boemia, di ritorno in Germania per la via di Trento.

Ott.TrentinoAccompagna Giovanni di Boemia da Verona a Chiusa d’Adige.
1334
PrimaveraImperoMilano VeronaEmilia

Viene sostituito nel vicariato di Brescia da Manfredo Malaspina. Combatte per Giovanni di Boemia contro viscontei e scaligeri. Giunge nel parmense in soccorso dei Rossi; si trova alla guardia di Brescello con 300 cavalli e 300 fanti.

Lug.Sposa Beatrice da Correggio, figlia di Guido.
1335
Giu.EmiliaConvince Marsilio dei Rossi a piegarsi a patti  agli scaligeri.
……………..VeronaLombardiaRicopre ancora l’incarico di vicario di Brescia. Rinuncia ad esso verso la fine dell’anno.
1336
……………..Veneto

A Verona alla corte scaligera. E’ inviato in missione diplomatica a Venezia per dirimere alcune vertenze sorte tra gli scaligeri e la Serenissima. Nella realtà sembra che suo obiettivo sia, al contrario, quello di persuadere i veneziani a contrastare le pretese di Mastino della Scala. Offre il suo appoggio in cambio della signoria di Padova.

Lug.VeronaVeneziaVeneto

Muove da Treviso con Alberto della Scala, Guecellone Tempesta e Spinetta Malaspina;  punta ad occupare Oderzo, caduta nelle mani di Gerardo da Camino.

Ago.Veneto

Di nuovo a Venezia, latore di alcune proposte di pace. Ha un incontro segreto con il doge Francesco Dandolo che, nel frattempo, ha stretto un patto di alleanza con i fiorentini.

……………..Veneto

Si sposta a Treviso per raccogliervi del denaro necessario al fine di potere continuare il conflitto: gli abitanti gli inviano Giovanni della Vazzola e Sinibaldo Ainardi per cercare il suo sostegno onde fare recedere gli scaligeri dalle nuove imposizioni.

1337
…………….VenetoAlla difesa di Padova per conto degli scaligeri.
Giu.Veneto

Con Ubertino da Carrara attacca in Bovolenta Pietro dei Rossi, il cui esercito è diminuito di numero perché Marsilio dei Rossi ha lasciato il campo veneziano per contrastare gli scaligeri nel veronese.

Lug.Veneto

Con 2500 cavalli sbarra il passo a Marsilio dei Rossi ad Anguillara Veneta;  cerca di impedire il ricongiungimento di tale capitano con l’esercito di Pietro dei Rossi. Le defezioni nelle file scaligere frustrano ogni suo tentativo.

Ago.VeneziaVeronaCapitano g.le 400 cavalliVeneto

Padova è attaccata da Pietro dei Rossi: Marsilio da  Carrara, dietro la promessa di divenire signore della città, si accorda con il nipote e fa entrare in Padova  500 cavalli tedeschi che permettono al resto delle truppe di penetrare senza problemi entro le mura. Pietro dei Rossi irrompe in Padova per la Porta di Santo Stefano (Pontecorvo); Alberto della Scala è fatto prigioniero con il podestà Guidoriccio da Fogliano. Lo stesso giorno i veneziani gli inviano tre ambasciatori (Marco Loredan, Giustiniano Giustinian ed Andrea Morosini) che conferiscono a Marsilio da Carrara la signoria  di Padova; i veneziani lo nominano capitano generale e gli affidano il comando di 400 cavalli. Come suo primo atto permette agli scaligeri di lasciare la città. A metà mese si reca a Venezia per rendere omaggio al doge: accetta che in Padova il podestà sia nominato dalla Serenissima. Con la morte di Pietro dei Rossi si sposta  all’assedio di Monselice: allorché Pietro dal Verme fa impiccare nella località alcuni fautori dei carraresi (Baldo da Poiana e Zilio da Montello) fa impiccare, a sua volta, sette uomini davanti alle porte della città.

……………..VenetoSono respinti alcuni suoi assalti portati alle mura di Monselice.
Nov.Veneto

E’ segnalato sempre all’ assedio di Monselice con Rolando dei Rossi: fa circondare il castello con un profondo fossato per vietare ogni soccorso ai difensori dall’esterno. Fa, inoltre, costruire sui fianchi del fossato 4 bastie (a San Giacomo, a San Salvaro, a San Michele e verso il monte) che sono rifornite di vettovaglie e munizioni. Di seguito divide  le truppe in due parti: una, rimane a Monselice per continuare il blocco alla città; con la seconda egli si dirige a Montagnana.

Dic.VenetoA Venezia per i primi negoziati di pace con Mastino della Scala.
1338
Mar.Veneto

Oppresso da un grave flusso di ventre muore a Padova a fine mese per i pesanti disagi sofferti nel corso della recente guerra. Sceglie come suo successore ed erede universale Ubertino da Carrara.  Marsilio da Carrara  è sepolto in un primo momento a Padova nella basilica di Sant’ Antonio, nella cappella di San Giacomo, a fianco di Pietro e Marsilio dei Rossi. Più tardi il suo corpo verrà tumulato a Carrara San Giorgio (Due Carrare) nella chiesa di Santo Stefano. I suoi funerali costano 3000 fiorini alla comunità. Edifica le mura di Padova da Porta della Trinità, detta di Codalunga, fino a Porta Pontecorvo e da quella di Prato della Valle fino a San Michele. Fa costruire a Venezia, nella Giudecca, un monastero con annessa la chiesa di Santa Maria Novella, ribattezzata più tardi in San Giacomo dei Servi di Maria: nella sacrestia è conservato un suo ritratto, opera del Tintoretto.

CITAZIONI

-“Egli fu dotato di qualità personali, che lo rendevano chiaro, ed illustre fra tutti i Principi, che allora vivevano: di somma pietà, di illibato costume, di esperimentato valore, fedelissimo cogli amici, ma co’ nimici anzi crudo che no. Fu di alta statura, di bell’aspetto e maestoso, di membra vigorose, di molta prudenza e facondia, amantissimo dell’onestà, sagace ed accorto quanto altro mai.” VERCI

-“Fu un savio cavalieri e molto scaitrito e secreto.” ANONIMO ROMANO

-“Vir utique probus et audax..Fuit miles toto corpore pulcher, omnia adimplere studens, quae optabat: amicis fidelissimus, durissimus inimicis.” CORTUSII

-“Questo mesier Marsilio, no voiando instar alla soa innumerabile richeça, fo homo de tanta vertude, senno et antivedere, che, siando citadino de Pava (Padova), ello no posea men in la ditta terra che siando signore, et anchora habiando alienada la ditta terra, no possea men in quella che siando ella in soa libertade.” N. D’ALESSIO

-“E in questa sua signoria portossi sì bene, che venne in amore e in benevolenza di tuto il popolo, perché sempre in lui fu  justitia e fede e speranza e charittà e fortezza..Costui portò per cimiero una testa con tutto il petto d’un liopardo e la banda de l’elmo biancha, e ‘l liopardo e la banda tuta carcha di rode d’oro, con code d’armelino fitte in mezo quelle, e ne la targa bianca un caro rosso.” GATARI

-“Evasit omnium ditissimus, et ex plurimis victoriis dux in bello clarissimus. Is fuit acerrimua Reipublicae defensor, quaternus privato licuit.” SCARDEONE

-“Egregii..animi, virtute, prudentia, liberalitate et cum magnanimitate, placabilitate ingente fuit.” VERGERIO

-“Costui si portò valorosamente in casa e fuori..Huomo molto prudente e di gran consiglio.” SANSOVINO

-“Svolse una parte di primo piano nel quadro della complessa situazione padovana del primo Trecento, agitata da lotte interne e travagliata..dalla guerra con Cangrande della Scala.” M. C. CANGUZZA BILLANOVICH

-Epitaffio che compare sulla sua tomba “Vir bonus et prudens, quem dat Carraria, miles/ Marsilius jacet hic, Paduae dominusque redemptor,/ Qui post expulsos fortes saevosque; tyrannos/ Scaligeros animum sublimem reddidit astris./ Annis millenis tercentum, terque, decenis,/ Bis quater Christi benedicti luce paracta.”

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