Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
MARCO DA RIMINI (Marco Paci)
- 1512 (aprile)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1480 | Venezia | ||||
1487 | |||||
Lug. | Venezia | Austria | Trentino | Si trova a Riva del Garda con Alessandro del Turco, Pietro da Erba, Giacomazzo da Venezia e Giovanni dalla Riva: si porta con costoro nel contado di Arco, ne distrugge i raccolti e ne taglia alberi da frutta e vigneti; sono anche dati alle fiamme undici villaggi ed i palazzi dei signori della località. Da Arco escono 600 fanti che sono respinti con l’uccisione di 144 uomini (diciotto morti e sedici feriti tra i veneziani). | |
Ago. | Trentino | Conquista il castello di Tesino; è spedito con Francesco Grasso da Roberto da San Severino sui fianchi della montagna con 500 uomini in appoggio alle truppe che stanno attraversando l’Adige a Calliano. Obiettivo è colpire Castel Pietra da nord. E’ respinto dai lanzichenecchi di Giorgio Pietrapiana; i nemici colgono impreparati i veneziani e li mettono in fuga. | |||
1494 | |||||
Estate | 100 fanti | Veneto | A Badia Polesine per sorvegliare in confine con gli estensi. | ||
1495 | |||||
Giu. | Venezia | Francia | Emilia | Staziona nel parmense | |
Lug. | Emilia | Prende parte alla battaglia di Fornovo. | |||
Nov. | 150 fanti | Regno di Napoli | Viene inviato nel regno di Napoli per sostenere gli aragonesi ai danni dei francesi. | ||
1497 | |||||
Gen. | Venezia | Firenze | Toscana | In Toscana con Giovanni del Matto e Michele Schiaveto (nel complesso 600 fanti) per appoggiarvi i pisani contro i fiorentini. | |
Mar. | Toscana e Veneto | A causa del ritardo delle paghe incomincia a tenere un comportamento insolente nei confronti delle autorità militari: è trasferito a Legnago. | |||
Mag. | 30 fanti | Veneto | Alla guardia di Legnago. | ||
1498 | |||||
Ott. | 200 fanti | Romagna Toscana | Si trova a Rimini con Antonazzo da Viterbo; vi raccoglie alcuni fanti da condurre in Toscana. Passa alla guardia di Bibbiena con 200 provvigionati con la conquista di tale località da parte di Bartolomeo d’Alviano. Segue quest’ultimo contro Poppi; penetra in un rivellino ma alla fine ne viene rigettato. | ||
Nov. | Toscana | Con Antonazzo da Viterbo ha ai suoi ordini dolo 300 fanti anziché i 1000 previsti dalla loro condotta. | |||
Dic. | Toscana | Gli cade addosso un mulo mentre sta affiancando Guidobaldo da Montefeltro in un assalto al castello di Lierna. Ristabilitosi, si dirige con i suoi uomini alla Sina vicino a Bibbiena; da qui si sposta a Castel Focognano con Ludovico da Vilmercate. Riceve l’ ordine di unirsi a Rasina con Giacomazzo da Venezia: al passaggio di un torrente, ingrossatosi per le recenti piogge, è aggredito dai contadini che gli infliggono la perdita di 60 uomini tra morti, feriti ed annegati. E’ rimproverato dal Montefeltro perché il numero dei fanti a sua disposizione è inferiore a quanto previsto dalla sua condotta. | |||
1499 | |||||
Gen. | Toscana | A Bibbiena. Chiede licenza al provveditore Piero Marcello per potere rientrare nel riminese e così reintegrare l’organico della sua compagnia. | |||
Feb. | 60 fanti | Romagna e Marche | A Ravenna con 60 fanti; si trasferisce nel riminese e completa l’organico della compagnia. Si porta a Casteldelci con Niccolò Orsini; gli è affidato il comando di 600 fanti con Giovanni del Matto e Michele Schiaveto. | ||
Mar. | Marche | Si segnala anche a Casteldelci per il suo comportamento arrogante provocato dal ritardo delle paghe. | |||
Sett. | Venezia | Impero Ottomano | Friuli | E’ spedito con Antonazzo da Viterbo a Gradisca d’Isonzo allo scopo di fronteggiare l’avanzata dei turchi nella regione. | |
Ott. | Veneto | Con Antonazzo da Viterbo, Girolamo Barisello e Piero dalle Corazine (400 fanti) sorveglia i territori di Feltre e di Bassano del Grappa, dove si temono eventuali azioni offensive da parte degli sforzeschi. | |||
1500 | |||||
Ott. | Il signore di Rimini Pandolfo Malatesta sollecita i veneziani di inviarlo in suo soccorso a Rimini a seguito delle minacce dei pontifici di Cesare Borgia. | ||||
1502 | |||||
Giu. | 100 fanti | Veneto e Romagna | Ha l’incarico di connestabile a Legnago. Nella città ha acquistato alcune proprietà immobiliari. Gli vengono consegnate due paghe; è spostato a Ravenna allorché Cesare Borgia si impadronisce di Urbino. | ||
Ott. | Romagna | Si ribellano nel riminese 3 castelli ai pontifici. Chiede il permesso di intervenire a favore di Pandolfo Malatesta: è diffidato dal muoversi. | |||
Nov. dic. | Romagna e Veneto | E’ sospettato di volere defezionare per passare agli stipendi del Borgia. Sottoposto a processo, è letta una sua relazione nel Consiglio dei Dieci dove protesta la sua innocenza e chiede il beneplacito dei veneziani. Fatto venire da Ravenna a Venezia, viene licenziato dal Consiglio dei Savi. | |||
1503 | |||||
……… | Chiesa | ||||
Nov. | Venezia | Faenza | 200 fanti | Romagna e Veneto | Si offre ai veneziani impegnati nell’assedio di Faenza: la sua proposta è accettata. Raccoglie 300 fanti a Legnago (dei quali ne sono selezionati 200) e si colloca sotto Faenza con Giacomino di Val Trompia e Michele Schiaveto. Con la caduta della città avvenuta pochi giorni dopo i suoi provvigionati ricevono solo una parte della paga; effettua la rassegna dei suoi uomini con Piero della Badia e dei 400 iniziali ne rimangono solo 250. Si reca a Venezia allorché Pandolfo Malatesta cede Rimini alla Serenissima. |
1504 | |||||
Gen. | Veneto | A Venezia. E’ ricevuto nel Collegio dei Pregadi con lazzaro Grasso e Zanone da Colorno: viene lodato per il suo operato. | |||
Mar. | Romagna | Il Consiglio dei Savi decide di aumentargli la paga di 10 fiorini (per otto paghe l’anno). | |||
1505 | Romagna | Sempre alla guardia di Faenza con 400 fanti. | |||
1506 | |||||
Apr. | Romagna | Con il provveditore della Serenissima emana un decreto risolutivo sul pagamento di vecchi debiti ascrivibili agli ex-signori di Faenza Galeotto ed Astorre Manfredi. | |||
1508 | |||||
Feb. | Venezia | Impero | Trentino | Di presidio nella rocca di Rovereto. | |
Apr. | Trentino | Viene trasferito con la sua compagnia a Riva del Garda. | |||
1509 | |||||
Feb. | Venezia | Francia | Lombardia | A Crema con 200 provvigionati. | |
Lug. | Veneto | Con l’aiuto dei contadini si impadronisce di Porto nei pressi di Legnago; entra nella città che gli è ceduta da Federico di San Bonifacio; la rocca gli è consegnata da Federico Cavalli dopo avere minacciato di dare alle fiamme le sue case. | |||
Ago. | Veneto | Con Lucio Malvezzi e Zitolo da Perugia partecipa all’azione di Isola della Scala in cui con l’aiuto di molti contadini è catturato Francesco Gonzaga; nel combattimento sono uccisi tra i gonzagheschi 150/200 uomini. Per l’impresa gli è aumentata la provvigione annua a 200 ducati e gli è aumentata la condotta da 200 a 300 provvigionati. Gli sono pure donati dalla Serenissima 2 libbre d’oro facenti parte del bottino. Si sposta alla difesa di Padova. | |||
Sett. | Veneto | Si collega con Giovanni Forti (e sempre con l’ausilio dei contadini) intercetta presso Legnago un carico di seta appartenente al Cavaliere Bianco del valore di alcune migliaia di ducati. | |||
Ott. | Veneto | E’ informato che da Ferrara sono condotti 30000 ducati destinati alle paghe delle truppe: con Giovanni Forti attraversa l’Adige alla testa di 300 cavalli e di 1500 contadini; occupa Castelbaldo. Sopraggiungono molti cavalli francesi; nello scontro sono uccisi 250 veneziani; sconfitto, rientra a Legnago; i francesi saccheggiano Castelbaldo e vi uccidono più di mille persone tra uomini, donne e bambini. | |||
Nov. | Veneto | Ottiene il castello di Bevilacqua. | |||
1510 | |||||
Gen. | 205 fanti | Veneto | |||
Mag. | Veneto | Alcuni suoi caporali protestano con il capitano generale delle fanterie Dionigi Naldi per il ritardo delle paghe: sono respinti per l’irritualità delle loro richieste. A fine mese è dato loro un acconto. | |||
Giu. | Venezia | Francia Impero | 329 fanti | Veneto | Con Giovanni dal Borgo e Zanone da Colorno spinge i veneziani per un’azione più risoluta volta alla conquista di Vicenza. |
Lug. | 241 fanti | Veneto | Alla difesa di Padova. Si colloca con i suoi provvigionati alla Porta di San Giovanni | ||
Ago. | Veneto | Lascia il campo. E’ ricevuto a Venezia dal Consiglio dei Dieci che gli affida un incarico speciale. | |||
Sett. | Veneto | E’ dato il soldo ai suoi uomini, si sposta a Vicenza e da qui all’assedio di Verona. Nella marcia di avvicinamento i suoi provvigionati entrano a contesa con quelli di Zanone da Colorno. Solo un energico intervento del provveditore generale Andrea Gritti pacifica gli animi. Zanone da Colorno sfida a duello Marco da Rimini: Renzo di Ceri riesce a rimandare alla fine della guerra ogni chiarificazione sul campo. Marco da Rimini giunge a Verona; è posto di guardia con 200 fanti alle artiglierie che bombardano il castello di San Felice. I suoi uomini si sparpagliano alla ricerca di legname per prepararsi dei ripari: nottetempo dalla città escono 2000 tedeschi dei quali molti portano con sé molte fascine. Costoro assalgono i veneziani di guardia e fanno strage degli uomini di Marco da Rimini. Dei fanti della sua compagnia il giorno seguente ne sono trovati vivi solo sei. Nello stesso mese è cassato dal numero dei consiglieri di Rimini perché da molto tempo non risiede nella città. | |||
1511 | |||||
Feb. | Veneto | E’ segnalato a Montagnana. | |||
Mar. | Veneto | A Trecenta, per proteggere i lavori diretti al taglio dell’Adige. Il suo operato merita le lodi del provveditore generale Andrea Gritti. | |||
Lug. | 273 fanti | Friuli | |||
Ago. ott. | 275 fanti | Veneto | Si trasferisce alla difesa di Treviso: colloca i suoi alloggiamenti nella piazza del podestà. Come altre volte i suoi uomini si fanno notare per i reclami legati al ritardo delle paghe. Solo ad ottobre vi è la risoluzione della questione economica. Con la fine dell’ assedio da parte dei francesi si reca a Venezia in Collegio. | ||
Nov. | Friuli e V.Giulia | Non vuole restare a Treviso preferendo affiancare Renzo di Ceri ed il provveditore Giovanni Paolo Gradenigo nella loro azione in Friuli, volta alla riconquista del territorio caduto nel frattempo in potere degli imperiali. Si muove all’ avanguardia ed occupa Monfalcone con la rocca: vi cattura il corsaro Giovanni da Pesaro, che non è impiccato dai veneziani solo perché Marco da Rimini possa incassare una taglia. Con Renzo di Ceri si impadronisce anche di Venzone e di Chiusaforte. | |||
Dic. | Friuli | Ha il comando di un colonnello di 1500 fanti, supera l’Isonzo ed assale vanamente Gradisca d’Isonzo. | |||
Dic. | Friuli | Ha il comando di un colonnello di 1500 fanti. Supera l’Isonzo ed assale vanamente Gradisca d’Isonzo. | |||
1512 | |||||
Feb. | 188 fanti | Veneto e Lombardia | A Montagnana. Si sposta alla difesa di Brescia. Viene fatto prigioniero dai francesi. | ||
Mar. | Veneto | Riscattatosi, rientra nel Veneto. Il Collegio dei Pregadi gli affida l’incarico di raccogliere un certo numero di fanti con i quali raggiungere Padova. | |||
Apr. | Veneto | Muore di febbre a Padova a metà mese. E’ sepolto nella chiesa degli Eremitani. |
CITAZIONI
-“E’ stà bon servitor.” SANUDO
-“Valoroso Colonnello della Repubblica.” BERTONDELLI