Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
MARCO ATTENDOLO (Marco da Cotignola, Marchetto Sforza). Di Cotignola. Signore di Lucera e San Severo.
Fratello di Foschino Attendolo, nipote di Muzio Attendolo Sforza, cugino di Francesco Sforza, genero di Micheletto Attendolo.
- 1465 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1412 | Campania | Accompagna da Ferrara a Napoli il cugino Francesco Sforza. | |||
1415 | |||||
Mar. | Campania | E’ dato in ostaggio dallo zio Muzio a Pandolfo Alopo con altri congiunti. | |||
Ago. | Campania | Lo zio Muzio è catturato e rinchiuso nel castello di Benevento allorché prevale alla corte di Napoli il partito di Giacomo di Borbone, conte de la Marche. Marco Attendolo cerca di salvarne i beni trasferendoli dal palazzo del conte di Fondi Cristoforo Gaetani alla residenza di Manfredo da Barbiano: quest’ultimo si appropria invece di ogni cosa. | |||
1417 | |||||
Giu. | Napoli | Perugia | Lazio | Scorta a Salvaterra in carcere Jacopo Caldora ed il conte di Monteodorisio Perdicasso Barile, catturati da Muzio Attendolo Sforza a Casamala. | |
Ago. | Lazio | Al fianco dello zio Muzio nella sua azione ai danni di Roma. | |||
…………….. | Puglia | Viene nominato viceré della Capitanata. | |||
1419 | |||||
Estate | Napoli | Perugia | Lazio | Fronteggia Braccio di Montone nel viterbese. Muzio Attendolo fa alcuni prigionieri, glieli dà in custodia con l’ordine di non liberarli finché gli avversari non abbiano scarcerato il fratello Foschino. | |
1423 | |||||
Giu. | Napoli | Re d’Aragona | Campania | Con Foschino Attendolo scorta a Pomigliano d’Arco ed a Benevento i prigionieri catalani catturati nella battaglia di Formello. | |
Ott. | Abruzzi | Segue lo zio Muzio negli Abruzzi. | |||
1424 | |||||
Gen. | Abruzzi | Si trova sul fiume Pescara dove assiste alla morte per annegamento dello zio Muzio; si ritira con Francesco Sforza e Micheletto Attendolo. Si dà a fuga disordinata; alcune squadre si perdono per strada per cui molti dei suoi uomini sono fatti prigionieri. Marco Attendolo si salva. | |||
1431 | 36 lance | Milita dal 1431 fino alla primavera del 1447 nelle compagnie del suocero. Gli è affidato il comando di 36 lance pari a 108 cavalli. | |||
1434 | |||||
Giu. | Chiesa | Fortebraccio | Lazio | Segue a Roma Micheletto Attendolo allorché la città di ribella al papa Eugenio IV. Il suocero lo consegna in ostaggio agli abitanti per ottenere il permesso di attraversare la località e di muovere così con più rapidità ai danni di Niccolò Fortebraccio. | |
1436 | |||||
Gen. | Sforza | Napoli | Marche | Sverna a Montecassiano con 400 cavalli. | |
…………….. | Basilicata Calabria | Combatte nel regno di Napoli gli aragonesi a favore degli angioini. Con Micheletto Attendolo riduce all’obbedienza di Renato d’Angiò molte terre e castelli del Principato, della Basilicata e della Calabria. | |||
Apr. | Basilicata | Ottiene Potenza e Viggiano. | |||
1439 | 108 cavalli | ||||
1440 Giu. | Firenze | Milano | 111 cavalli | Toscana | A fine mese, sempre agli ordini di Micheletto Attendolo, prende parte alla battaglia di Anghiari. La sua condotta è composta da 50 famigli; il resto dei cavalli è condotto dai alcuni caporali. |
1441 | |||||
Primavera | Sforza | Napoli | Puglia | Contrasta i nemici a Troia. | |
1442 | |||||
Ago. | Puglia | Viene battuto a Troia. | |||
Nov. | Puglia | Tramite gli abitanti di Lucera capitola di fronte ad Alfonso d’Aragona. Riconosce al sovrano il pagamento di un censo, come suo vassallo, di 1000 ducati; nel contempo viene liberato il fratello Foschino catturato in precedenza dagli avversari. | |||
1443 | |||||
Feb. | Campania | Con il fratello Foschino prende parte al parlamento generale del regno di Napoli, che si svolge dopo il solenne ingresso nella città del sovrano Alfonso d’Aragona. | |||
1444 | Napoli | Angiò | Puglia | All’assedio di Lucera al fianco delle milizie aragonesi. | |
1445 | |||||
Primo semestre | Venezia | Milano | 91 cavalli | Lombardia | Affronta i viscontei. E’ sempre inserito nella compagnia del suocero Micheletto Attendolo, di cui è uno dei 10 capisquadra. |
Secondo semestre | 144 cavalli | ||||
1446 | |||||
Secondo semestre | 147 cavalli | ||||
1447 | |||||
Primavera | Sforza | Abbandona la compagnia di Micheletto Attendolo per passare agli stipendi del cugino Francesco Sforza. | |||
Giu. lug. | Marche | Ha l’incarico da Francesco Sforza di consegnare Jesi al papa Niccolò V in cambio di 35000 ducati. A luglio consegna la città allo stato della Chiesa. | |||
……………. | Milano | venezia | Lombardia | Milita nelle compagnie di Francesco Sforza contro le truppe veneziane il cui capitano generale è Micheletto Attendolo. | |
1448 | |||||
Ott. | Venezia | Milano | Lombardia | Segue il cugino nella sua defezione dalla Repubblica Ambrosiana e nell’alleanza con i veneziani. Ha l’incarico di commissario in Val Camonica. | |
Dic. | Lombardia | Entra in possesso dell’abbazia di san Pietro a Civate. | |||
1449 | |||||
…………….. | Sforza | Venezia | Lombardia | Segue ora Francesco Sforza contro i veneziani. Con il fratello Foschino diviene luogotenente del Monte di Brianza. | |
Dic. | Lombardia | E’ segnalato a Lecco. | |||
1450 | |||||
Estate | Lombardia | Deve restituire l’abbazia di Civate. | |||
1451 | Emilia | Luogotenente ducale a Borgonovo val Tidone. | |||
1455 | Emilia | Castellano della rocca di Sant’Antonino a Piacenza. | |||
1458 | Emilia | Gli viene concessa una provvigione annua di 300 fiorini. | |||
1461 | Emilia | E’ segnalato sempre a Piacenza. | |||
1464 | |||||
Apr. | Lombardia | Ha sempre l’incarico di castellano ducale. | |||
1465 | Muore. Autore di una biografia di Muzio Attendolo Sforza. |
CITAZIONI
“Capitano di sperimentato valore.” LOSCHI
“Fu di tanto grido ne fatti militari, che s’avanzò al comando supremo degli eserciti de regi Angioini di Napoli, di quelli della Chiesa e d’altri potentati.” G. BONOLI
Con Foschino Attendolo “Homini da bene et valorosi et docti.” MINUTI
Fonte immagine: wikimedia