1390 – 1437 (gennaio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1415 | Chiesa | Emilia |
Milita nella compagnia di Braccio di Montone. |
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1416 | |||||
………….. | Chiesa | Emilia | |||
………….. | Comp. ventura | Perugia | Umbria |
Affianca ancora Braccio di Montone contro i perugini. |
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Lug. | Umbria |
Partecipa alla battaglia di Sant’Egidio dove ha il comando della prima schiera: affronta l’avanguardia condotta da Angelo della Pergola e gli cattura 70 cavalli. Entra in Perugia con Braccio di Montone. |
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1417 | Umbria |
Uccide ad Orvieto Antonio da Panicale, uno dei principali esponenti del partito dei raspanti. |
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1419 | |||||
Mar. | Perugia | Chiesa | Marche e Umbria |
Muove dalla marca di Ancona con Ruggero Cane Ranieri e Braccio di Montone per assalire Gubbio. Respinto, marcia su Assisi con Niccolò Piccinino. Entra nella città per la Porta di Santa Chiara grazie al tradimento di Guido d’Assisi. Le rocche rimangono tuttavia nelle mani dei fedeli di Guidantonio da Montefeltro; dopo cinque ore di combattimento (che costano ai nemici 200 morti e 400 prigionieri) la città cade in potere dei bracceschi. Il Baglioni fa giustiziare un perugino, catturato dai suoi uomini, che anni prima ha preso parte all’assassinio del padre Pandolfo. |
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Ago. | Umbria |
Viene accusato di avere fatto uccidere in carcere Ceccolino e Guido dei Michelotti, fatti prigionieri nella battaglia di Sant’Egidio. |
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Ott. | Umbria |
Si trova alla guardia di Orvieto. Tartaglia cerca di impadronirsi della città mediante un trattato con un abitante della città. Braccio di Montone gli invia in soccorso 800 cavalli che entrano di notte in Orvieto. Il Baglioni cattura l’organizzatore della congiura che, per salvare la vita, si presta ad un trattato doppio. Il Tartaglia è colto in un agguato. |
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………….. | Umbria |
E’ investito di Cannara dal Montone. |
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1424 | |||||
Mag. | Re d’Aragona | Napoli Chiesa | Abruzzi. |
All’assedio di L’Aquila. |
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Giu. | Chiesa | Montone | Abruzzi Lazio ed Umbria |
E’ sconfitto, ferito e fatto prigioniero nella battaglia di L’Aquila dove ha il comando della settima schiera. Le compagnie di Francesco Sforza, di Gherardo da Cotignola e quelle di Leone Sforza superano la sua resistenza sull’ Aterno. Viene condotto a Roma e si riavvicina ai pontifici dopo che il signore di Foligno, Corrado Trinci, ha tentato di impadronirsi di Cannara con un trattato. E’ liberato senza il pagamento di alcuna taglia. Rientra in Umbria e vi contrasta gli eredi di Braccio di Montone. Si allea con Niccolò Trinci. |
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Lug. | Umbria |
Convince Oddo di Montone ad abbandonare Perugia; riduce la città all’ obbedienza dei pontifici. |
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Ago. | Lazio |
Si reca a Roma con Cherubino da Perugia e Giacomo degli Arcipreti. |
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1425 | |||||
Feb. | Umbria |
Si trova ad Assisi per riportare la pace fra le fazioni. |
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Sett. | Umbria |
Si reca a Città di Castello per persuadere la vedova del Montone a cedere la località allo stato della Chiesa. |
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Nov. | Umbria |
Il papa Martino V lo investe di Spello. |
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1429 | |||||
Giu. | Umbria |
E’ segnalato a Ponte San Giovanni per rendere omaggio al vescovo di Recanati Benedetto Guidalotti. |
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1431 | |||||
Feb. | Umbria |
I perugini gli riconoscono Bastia Umbra. |
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Mag. | Umbria |
Fa impiccare un oste che esercita la sua attività al ponte del Chiagio, a Torgiano, perchè ha derubato un suo cliente di 6 fiorini. |
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1434 | |||||
Apr. | Toscana |
Si incontra a Bagni di Petriolo, nel senese, con Niccolò Piccinino. |
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1435 | Perugia | ||||
Gen. | Umbria |
Ha l’incarico in Perugia di sorvegliare una porta della città. |
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Ago. | Umbria |
Sfugge ad un’imboscata tesagli verso Spello da alcuni fuoriusciti perugini che militano nella compagnia di Taliano Furlano. Dopo pochi giorni occupa Col di Mancio, che appartiene a Niccolò Fortebraccio ucciso nello stesso mese a Fiordimonte. |
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1437 | |||||
Gen. | Umbria |
Muore a Spello, forse per veleno somministratogli per conto dei Trinci da Bernardo da Filino. E’ sepolto a Perugia nella chiesa di San Francesco. Il feretro, accompagnato da 30 torce grandi e da 30 più piccole, portate da fanciulli, viene posato tre volte nella piazza maggiore. Su suo impulso nella città è ampliato il Palazzo dei Priori; sono pure costruite nuove chiese e cappelle private. E’ reppresentato nell’ “Adorazione dei magi” di Pietro Vannucci con il figlio Braccio ed il nipote Grifone. Sposa Giacoma, sorella di Braccio di Montone. |
CITAZIONI
-“Era stato uomo di molta riputatione.” PELLINI
-“Fu quello che diede gra riputattione alla famiglia..Primo che si desse alla militia.” SANSOVINO
-“Laltro fu quel valente en Cielo electo/Malatesta Bagliom feroce Achille/ Qual fu nelarmi più ch’altro perfecto.” CAMBINO ARETINO
-“El poderoso malatesta/ Che fu nell’arme un altro paladino/… Co le suoi genti venne inverso Asese/ Con furia, con roina e con tempesta/ E senza tema di l’altruy difese./ Intrato per la porta a Santa Chiara/ La città tucta discorrendo prese.” SPIRITO
-Con Pietro Giampaolo Orsini, Niccolò Piccinino ed il Gattamelata “Capitani tutti che avevano già dato prova del loro valore.” CUTOLO
-“Non solo riuscì ad evitare l’immancabile reazione susseguente la morte di un signore e condottiero come fu Braccio Fortebraccio, ma con astuzia riuscì a salvare i suoi beni e feudi, e a fare riappacificare la città con il pontefice.” GIUBBONI