0907 MALACARNE (Ottino de Caris) Conte. Signore di Galatone, Grottaglie, Parabita, Copertino, Bagnolo del Salento, Soleto, Cellino San Marco e Monacizzo.
+ 1423
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1401 |
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Giu. | Napoli | Conversano |
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Puglia |
Ottiene da Ladislao d’Angiò l’assenso per l’acquisto di Grottaglie dagli eredi di Perino de’Confaloneriis. Assedia in Conversano il conte Luigi d’Enghien. Ha il comando delle operazioni al posto di Francesco Orsini. |
1402 | Puglia | E’ investito dal re di Napoli della contea di Copertino espropriata ai San Severino. Ottiene l’incarico di viceré di Terra d’Otranto. | |||
1403 |
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Feb. |
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Puglia |
Contrasta ancora il conte di Conversano con Angelino d’Austria. Ha l’ordine di desistere dalle operazioni per quaranta giorni perché sono in corso alcune trattative di pace. |
1404 | De Caris | Chiesa | Puglia | Il cardinale di Monopoli, al termine di un processo, gli ingiunge di restituire al vescovo di Taranto Alemanno degli Adimari il castello di Grottaglie di cui la chiesa locale pretende la proprietà per una precedente donazione di Roberto il Guiscardo. Condannato in contumacia ad una multa di 10000 fiorini, il Malacarne occupa altri due castelli che appartengono alla diocesi tarantina (Soleto e Monacizzo). | |
1406 | Napoli | Taranto |
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Puglia |
Combatte il principe di Taranto Raimondo Orsini del Balzo. Si impossessa di Parabita, di Neviano, di Bagnolo del Salento e di altri castelli. |
1407 | Puglia | Ladislao d’Angiò, a seguito della ribellione di Ottaviano da San Severino, gli concede la terra di Galatone con i villaggi di Fulcignano, di Parabita, di Neviano, di Bagnolo del Salento ed i feudi adiacenti di Fiumenegro, di San Cosma, di Tabelle, di Tabellucci, di Aradeo e di Collemeto. | |||
1408 |
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Gen. | Napoli | Chiesa |
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Lazio |
Combatte le truppe del papa Gregorio XII. Viene fatto prigioniero con 150 cavalli dal Beccarino a Monterotondo, alla Porta di Panzano. E’ condotto prima in tale città e poi a Roma dove è rinchiuso nel palazzo di Paolo Orsini. Durante la festa del Testaccio viene ospitato a cena dal Beccarino insieme con Francesco e Paolo Orsini. |
1411 |
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Mag. | Napoli | Antipapa |
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Lazio |
Esce da Capua; a metà mese è sconfitto e catturato nella battaglia di Roccasecca. |
1412 |
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Giu. | Napoli | Antipapa | Lazio | L’esercito napoletano (5000 cavalli), agli ordini dl luogotenente regio Giacomo dei Galgani di Aversa, entra nel Patrimonio. Ne fanno parte oltre al Malacarne, Tartaglia e Ceccolino dei Michelotti. I condottieri si presentano davanti alle porte di Viterbo. Subito la città cede loro senza alcuna condizione. Da tale località le truppe regie si spargono per l’intero Patrimonio; in breve tempo sono occupate, senza trovare alcun contrasto, Montefiascone, Toscanella (Tuscania), Bagnorea (Bagnoregio), Acquapendente, Proceno e Corneto (Tarquinia). | |
1413 | |||||
Lug. ago. |
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Umbria |
Si muove nel perugino per combattervi i fuoriusciti; nell’entrare in Perugia è accolto con doni e feste. Con Fabrizio da Capua occupa il castello di Torgiano. Con Ceccolino dei Michelotti, Muzio Attendolo Sforza, Conte da Carrara e Fabrizio da Capua fronteggia Paolo Orsini e Braccio di Montone a Ponte Pattoli per quaranta giorni. |
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Autunno |
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Lazio e Umbria |
Si trova alla guardia di Viterbo. Si muove contro Paolo Orsini; è investito con tale furia da essere obbligato a darsi precipitosamente alla fuga sino alle porte della città. Si sposta nel Patrimonio con lo Sforza, il Tartaglia e Buzino da Siena al comando di più di 600 lance e di 500 fanti: scorrazza in continuazione per le campagne, fa prigionieri e compie ruberie ai danni degli abitanti di Orvieto. Giunge a Città della Pieve con ili Michelotti; con tale capitano persevera nelle depredazioni nel Patrimonio. |
1414 |
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Ago. |
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Maresciallo | Campania |
Alla morte di Ladislao d’Angiò passa al servizio della regina Giovanna d’Angiò: è riconfermato nella sua carica di maresciallo del regno. Fa pure parte del consiglio regio. |
1419 |
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Ott. |
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Campania |
A fine mese si trova a Napoli. In Castelnuovo presenzia alla cerimonia di incoronazione di Giovanna d’Angiò. |
…………….. | Viene scomunicato con un congiunto cavaliere gerosolomitano. Inizia la sua parabola discendente che culminerà con la perdita della contea di Copertino. | ||||
1420 |
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Feb. | Napoli | Borbone |
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Spoglia di quasi tutti i suoi beni Tristano Chiaromonte partigiano di Giacomo di Borbone. Nello stesso mese gli vengono confermati dalla regina i suoi feudi, l’ufficio di maresciallo del regno ed una provvigione annua di 50 once. |
1423 | Napoli | Re d’Aragona |
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Campania |
Ottiene il comando degli uomini d’arme del duca di Sessa. Combatte per Giovanna d’Angiò contro gli aragonesi. Prende parte all’assedio di Napoli. Rimane ucciso in una scaramuccia. Sposa una della Marra. |
CITAZIONI
“Rapace soldato di ventura.” RIVISTA STORICA SALENTINA