Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
LUIGI DA SAN SEVERINO (Luigi da Cosenza) Conte di Mileto.
Signore di Rocca Imperiale, Mileto, Diano, Marsico Nuovo, Polla, Nardò, Copertino, Pisticci, Mozzanica, Lugano, Sale, Mortara, Pandino, Mendrisio, Fontanella in Mascengo, Sottoceneri e Morcote. Padre di Francesco da San Severino, Amerigo da San Severino e di Bernabò da San Severino.
- 1447 (aprile)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1412 | Brescia | 10 lance | Lombardia | Milita agli stipendi del signore di Brescia Pandolfo Malatesta. | |
1417 | |||||
Feb. mar. | Campania | Gli viene restituito il feudo di Mileto dalla regina di Napoli Giovanna d’Angiò. A marzo gli sono pure restituite le terre di Diano, Marsico Nuovo e Polla. | |||
……… | San Severino | Lecce | Puglia | Combatte il conte di Lecce Giovanni Antonio Orsini del Balzo. | |
1419 | |||||
Ago. | Maresciallo | E’ nominato maresciallo del regno di Napoli e capitano di Nereto. | |||
1420 | Puglia | Viene eletto dalla sovrana capitano e castellano di Nardò. | |||
1421 | Angiò | Re d’Aragona Napoli | Calabria | Contrasta in Calabria gli aragonesi. Preposto alla difesa di Cosenza si congiunge con Francesco Sforza e Micheletto Attendolo contribuendo a battere nelle vicinanze gli avversari in uno scontro al cui termine sono catturati Taliano Furlano, Fiasco da Giraso e Cesare da Martinengo. | |
1422 | Su consiglio di Muzio Attendolo Sforza si riconcilia con Giovanna d’Angiò. | ||||
1423 | |||||
Ott. | Abruzzi | Affianca Muzio Attendolo Sforza nella sua azione negli Abruzzi volta a liberare L’Aquila dall’assedio postovi stato da Braccio di Montone. | |||
Dic. | Milano | Re d’Aragona | Campania | Passa agli stipendi del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Viene inviato in soccorso della regina di Napoli: assedia in Napoli don Pietro d’Aragona. | |
1424 | |||||
Apr. | Napoli | Re d’Aragona | Lazio ed Abruzzi | Si muove tra Rieti, Cittaducale e Cicolano; punta su Rocca di Mezzo per congiungersi con Jacopo Caldora con cui affrontare Braccio di Montone. | |
Giu. | 400 cavalli | Abruzzi | Partecipa alla battaglia di L’Aquila, dove ha il comando di 400 cavalli, 300 fanti e 1300 tra celate e targoni. Nello schieramento si colloca all’avanguardia con i carriaggi ed ha la conduzione della sedicesima schiera. Entra nel contrattacco finale con le squadre di riserva assieme con Paolo Tedesco e Federico da Matelica; riesce ad impadronirsi dello stendardo dei bracceschi. Con la vittoria Luigi da San Severino si porta a Gagliano Aterno, dove libera Niccolò Fortebraccio (da lui catturato nel corso del combattimento) a seguito del pagamento della taglia di 11000 fiorini posta per la liberazione di tale condottiero. La somma è versata da Niccolò Piccinino. | ||
Lug. | Chiesa | 150 lance | Lazio | A Gallicano nel Lazio al fianco del papa Martino V: si scusa con l’ambasciatore fiorentino Rinaldo degli Albizzi per avere prima accettato, e poi rifiutato, il soldo della repubblica a causa delle minacce della regina di Napoli. | |
Nov. | Restituisce ai fiorentini la somma di 775 ducati (di cui 615 per la prestanza), da costoro anticipata nell’estate per averlo al loro servizio. | ||||
Dic. | Umbria | Si trova con 100 cavalli negli accampamenti invernali di Paciano e del Chiugi. | |||
1425 | |||||
Gen. | Umbria | Convocato a Perugia dal legato pontificio, si accampa con i suoi uomini a Ponte San Giovanni; scorta il vicario ad Assisi e rientra a Perugia. | |||
Ago. | Perugia | Comp. ventura | Umbria | Viene assoldato dai perugini per contrastare un’azione offensiva di Ludovico dei Michelotti, di Jacopo Caldora. di Ludovico Colonna e di Antonuccio dell’Aquila. E’ segnalato a Ponte San Giovanni ed a San Bevignate. | |
Nov. | Umbria | Trascorre i mesi invernale nel Chiugi con alcune compagnie di cavalli. | |||
1426 | |||||
Mag. | Chiesa | 600 cavalli | Romagna | Accompagna a Forlì con 600 cavalli il nipote del legato di Bologna, il cardinale Luigi di Alleman, che deve incontrarsi con il commissario visconteo Luigi Crotti; si ferma a nord della città tra Pianta e Bagnolo. Luigi Crotti capitola ed i pontifici conseguono Forlì. | |
Lug. | Venezia | Milano Impero | Friuli | Con Lorenzo Attendolo ed il provveditore Marco Miani è impegnato in Friuli nella difesa della regione da possibili attacchi delle truppe di Sigismondo d’Ungheria. Cessato l’allarme, si collega sotto Brescia con il Carmagnola. | |
1427 | |||||
Mag. | Lombardia | Agli ordini del Carmagnola cade in un’imboscata a Gottolengo proposta da Niccolò Piccinino, Guido Torelli, Angelo della Pergola e da Francesco Sforza. L’esito del combattimento rimane incerto specialmente per l’intervento finale di Gian Francesco Gonzaga che vale a riequilibrarne le sorti. | |||
Ott. | Lombardia | Con Pietro Giampaolo Orsini si distingue nella battaglia di Maclodio | |||
1428 | |||||
Lug. | Bologna | Chiesa | Romagna | In Romagna. Si offre ai bolognesi che si sono ribellati al papa Martino V. | |
Ago. | Capitano g.le 900 cavalli | Emilia | E’ assoldato dai bolognesi con 900 cavalli. Interviene il legato pontificio, il cardinale Niccolò Albergati, per chiedere il suo licenziamento. Non se ne dà per inteso ed assale di sorpresa a Medicina il condottiero fiorentino Niccolò da Tolentino che, con 1200 cavalli, ha lasciato la Lombardia per fermarsi nel territorio. Tra gli avversari sono catturati 400/600 cavalli con molti capitani quali Cristoforo Sagramoro e Cristoforo da Tolentino, condotti a Bologna per essere imprigionati nella torre del Palazzo dei Signori. Il bottino pervenuto nelle sue mani è valutato in 3000 ducati. Assedia Castel San Pietro Terme con Ludovico e Lionello dei Michelotti, Ranieri Vibi del Frogia ed Angelo di Roncone: si ferma nel borgo, inizia a bombardare la porta del castello e prosegue le operazioni per un mese. | ||
Sett. | Emilia | Desiste dall’ assedio di Castel San Pietro Terme per l’avvicinarsi di Micheletto Attendolo; dà fuoco al suo accampamento e si sposta a San Giovanni in Persiceto. | |||
Dic. | Emilia | Assediato a sua volta in Bologna da Niccolò da Tolentino e da Jacopo Caldora respinge un attacco pontificio condotto a Porta Galliera in cui vi sono molti morti d’ambo le parti. | |||
1429 | |||||
……….. | San Severino | Taranto | Guerreggia contro Giovanni Orsini del Balzo, divenuto principe di Taranto. Sconfitto, gli sono tolte Rocca Imperiale, Pisticci ed altre terre. E’ appoggiato dalla regina di Napoli. | ||
Apr. | Venezia | 300 lance e 200 fanti | Veneto | Stipula a Venezia nel Palazzo Ducale una condotta di 300 lance e 200 fanti per un anno di ferma ed uno di rispetto: ha il permesso di non fronteggiare i pontifici per sei mesi; i veneziani gli concedono in prestito 5000 ducati e fanno pressione sulla Santa Sede perché dia il suo consenso. | |
Estate | Bologna | Chiesa | Emilia | Ha numerose scaramucce con i i saccomanni pontifici il cui obiettivo è quello di distruggere i raccolti del territorio. distruggere nel bolognese i raccolti | |
Ott. | Un lodo del marchese di Ferrara Niccolò d’Este e del marchese di Mantova lo riconosce creditore verso Bologna della somma di 14144 ducati a fronte del saldo di paghe pregresse: il comune si impegna nei confronti dei veneziani che gli anticipano tale ammontare. | ||||
1430 | |||||
……… | Venezia | Milano | Lombardia | Recupera parte della Val Camonica ribellatasi ai veneziani. | |
……….. | Lombardia | Con l’intervento di Francesco Sforza a favore di Lucca i fiorentini chiedono invano alla Serenissima il suo invio in soccorso con 500 lance. | |||
1431 | |||||
Giu. | Firenze | Milano Impero | Maresciallo di campo | Lombardia | Contrasta ancora i viscontei agli ordini del Carmagnola. E’ nominato maresciallo di campo assieme con Lorenzo Attendolo, Guidantonio Manfredi e Luigi dal Verme; gli viene aumentata la provvigione annua di 100 ducati. |
Lug. | Lombardia | E’ sconfitto nei pressi di Cremona con Pietro Giampaolo Orsini: ai due capitani sono catturati 1000 cavalli e 100 carri che trasportano vettovaglie, sui 500 che devono essere condotti al campo. | |||
Nov. | Friuli | Affronta in Friuli gli ungheri dell’imperatore Sigismondo che ne hanno invaso il territorio. Gli avversari sono sconfitti a Rosazzo. | |||
1432 | |||||
Gen. | Lombardia | Ottiene ufficiosamente il feudo di Fontanella a ricompensa del servizio prestato. | |||
Mar. | Lombardia | Viene preventivamente informato sul prossimi imprigionamento del Carmagnola da parte delle autorità della Serenissima. | |||
Ott. | Lombardia | Prende parte alla difesa di Bergamo. Si unisce con Luigi dal Verme e Pietro Giampaolo Orsini, costruisce un ponte sull’Adda presso Brivio ed attraversa il fiume per invadere il milanese con 5000 cavalli e 4000 fanti. Affrontato da Niccolò Piccinino, è obbligato a ripiegare ed a distruggere alle sue spalle il ponte. | |||
Dic. | Lombardia | Segue a Lovere, in Val Camonica, il provveditore Federico Contarini; con l’appoggio di Bartolomeo da Cemmo riesce, non senza fatica, a domarvi una rivolta filoviscontea. | |||
1433 | |||||
Giu. lug. | Milano | 1000 cavalli | Lombardia e Marche | Gli è concesso ufficialmente il feudo di Fontanella; a luglio gli è ridotta la condotta di un terzo del suo organico. Rifiuta ogni composizione, preferisce abbandonare il soldo dei veneziani ed accetta quello del duca di Milano che gli riconosce una condotta di 1000 cavalli. | |
1434 | |||||
……… | Svizzera e Lombardia | Viene insignorito della valle di Lugano, nonché di Sale, Mortara, Pandino, Mendrisio e di Pieve di Balerna. | |||
Ago. | Milano | Venezia Chiesa | Emilia | Si sposta nel bolognese al comando di 7000 cavalli. Partecipa alla battaglia di Castel Bolognese: gettato a terra da un Manfredi nel corso del combattimento è rimesso in sella dai suoi famigli e continua a combattere fino alla vittoria finale. | |
Nov. | Emilia | Transita per Parma con Niccolò Terzi e Cristoforo da Lavello; si dirige ancora su Bologna di cui depreda il contado durante la giornata di sosta. | |||
1437 | |||||
Apr. | Milano | Venezia Firenze | Lombardia | Fronteggia sull’Adda l’esercito veneziano condotto dal marchese di Mantova Gian Francesco Gonzaga. A Medolago sorprende il Gattamelata impegnato a seguire la costruzione di un ponte di barche proprio in un momento in cui il fiume è in piena. Il condottiero umbro rimane bloccato con pochi soldati sulla sponda lombarda dell’ Adda: Luigi da San Severino lo attacca subito; il Gattamelata riesce a sfuggirgli gettandosi con la sua cavalcatura nel fiume che riesce a guadare con i suoi uomini. | |
1438 | |||||
Sett. | Lombardia | All’assedio di Brescia. Si accampa al monastero di San Salvatore. | |||
Ott. | Lombardia | Corre il pericolo di essere catturato sotto Brescia, mentre è in perlustrazione con il capitano generale visconteo Niccolò Piccinino e pochi cavalli, da una sortita dei difensori presso San Matteo. Nel corso dell’anno il duca di Milano lo infeuda di Sottoceneri e del castello di Morcote in Svizzera. | |||
1439 | |||||
Ago. | Milano | Cantoni Svizzeri | Svizzera | Fronteggia gli svizzeri a Bellinzona assieme con Luigi dal Verme. | |
Sett. | Milano Mantova | Venezia Firenze | 1000 cavalli | Lombardia | Appoggia Niccolò Piccinino nella vittoriosa giornata di Toscolano-Maderno in cui è distrutta la flotta lacuale veneziana ed è catturato Taddeo d’Este. |
Ott. | Lombardia | Opera in Val di Ledro con 600 cavalli. | |||
Nov. | Trentino Lombardia | E’ sconfitto dal capitano generale della lega antiviscontea Francesco Sforza e dal Gattamelata sotto la rocca di Tenno: messo in fuga, prende la strada della Val di Sole e della Val Camonica per riparare a Toscolano-Maderno con soli 20 cavalli. | |||
1440 | |||||
Gen. | Piemonte e Lombardia | I suoi uomini d’arme pongono le loro stanze tra Novara, Rosasco e San Giorgio in Lomellina. | |||
Giu. | Lombardia | Ritorna a minacciare Brescia con Luigi dal Verme e Taliano Furlano; si fortifica con tali capitani tra Orzinuovi e Soncino. Sconfitto da Francesco Sforza a Soncino, si rifugia a Crema. | |||
Lug. | Lombardia | Contrasta gli avversari nel cremonese e nel cremasco. E’ inviato in soccorso delle truppe del marchese di Mantova. | |||
Nov. | Lombardia | Spinge gli abitanti delle Valli di Trescore e della Val Cavallina a depredare i contadi di Scanzo, di Rosciate, di Villa d’Almé e quello di Pengo controllati tutti dai veneziani: sono dati alle fiamme case e vigneti. | |||
1441 | |||||
Mag. | Lombardia | Raccoglie l’invito dei Suardi ed assale nuovamente il bergamasco con Benedetto da Forlì, gli abitanti della Val Brembilla e quelli della Ghiaradadda: si accampa con costoro tra Lallio e Grumello del Monte. Devasta i raccolti del circondario. | |||
Giu. | 1500 cavalli | Lombardia | Coadiuva Niccolò Piccinino a Martinengo con Taliano Furlano, il Sarpellione e Luigi dal Verme. | ||
Lug. | Lombardia | La vittoria sembra vicina ai viscontei per cui Luigi da San Severino chiede al duca di Milano Filippo Maria Visconti Visconti in feudo Novara; Niccolò Piccinino pretende invece Piacenza e Taliano Furlano Bosco Marengo e Frugarolo: tutto ciò induce il duca di Milano a ricercare la pace con la lega ed a promettere in moglie a Francesco Sforza la figlia Bianca Maria. | |||
1442 | |||||
Mag. | Milano | Sforza | Marche | Interviene nella marca d’Ancona per combattervi Francesco Sforza. | |
Lug. | Sforza | Chiesa | Marche | E’ contattato da Francesco Sforza. Gli è affidato il compito di catturare Niccolò Piccinino capitano generale dei pontifici. Scoperto, defeziona nel campo avversario. | |
1443 | |||||
Ago. | Milano | Veneto | E’ inviato da Filippo Maria Visconti a Venezia con Giacomo Becchetti e Niccolò Arcimboldi allo scopo di stipulare un trattato di alleanza con la Serenissima. | ||
1444 | |||||
Ago. | Lombardia | Opera attorno a Castelleone con Bartolomeo Colleoni e Luigi dal Verme. | |||
Dic. | Capitano g.le | Lombardia | Il giorno di Natale gli è consegnato il bastone di capitano generale. Fa parte del consiglio ducale. | ||
1445 | |||||
Mag. | Chiesa | Bologna | Emilia | Nel bolognese contro le milizie dei Bentivoglio. | |
Lug. | Milano | Bologna | Capitano g.le | Emilia | Con la cacciata da Bologna dei Canedoli e l’assassinio del signore della città Annibale Bentivoglio, si avvicina al capoluogo con Carlo Gonzaga alla testa di 5000 cavalli. Raggiunto da Galeotto e da Gaspare Canedoli con 400 loro partigiani fa in modo che i fuoriusciti alloggino dalla parte opposta del suo campo in modo da non essere coinvolto nei loro atti di crudeltà. Respinto da San Giovanni in Persiceto, assedia Monterone, entra a forza in Sant’Agata Bolognese (dalle bombarde sono uccisi 18 viscontei), in Crevalcore ed in molti altri castelli. Si sposta a Casalecchio di Reno con 2000 cavalli e molti fanti per bloccare l’acquedotto che porta l’acqua a Bologna; depreda il territorio, razzia bestiame e fa prigionieri; è segnalato a Buonconvento, entra in Argelato. |
Sett. ott. | Emilia | Ottiene a patti Castelfranco Emilia dopo avere minacciato di battere il castello con due bombarde. Irrompe in San Giovanni in Persiceto; mette un presidio nei castelli conquistati. | |||
Nov. | Lombardia ed Emilia | Si porta in Lombardia e lascia il suo posto a Bartolomeo Colleoni. A fine mese rientra nel bolognese con Francesco Piccinino alla testa di 4300 cavalli. Si dirige a San Giovanni in Persiceto e costringe Taddeo d’Este a desistere dall’assedio di Argelato. Con il rientro di quest’ultimo a Bologna invia la stessa notte alcune bande di cavalli ad una delle porte della città per incendiarvi il casotto del dazio. Taddeo d’Este dà l’allarme con la campana della torre degli Asinelli; gli uomini di Luigi da San Severino ripiegano. | |||
Dic. | Emilia e Lombardia | Fronteggiato da Simonetto da Castel San Pietro, da Taddeo d’Este e da Giovannantonio di Gattamelata, rientra in Lombardia con i suoi uomini d’arme. | |||
1446 | |||||
Feb. | Milano | Sforza | Toscana ed Emilia | Assale Pontremoli feudo di Francesco Sforza. Presto lascia il comando delle truppe a Guglielmo di Monferrato; affronta i bolognesi e fa in modo che i fiorentini ritirino le loro milizie dal territorio. | |
Mag. | Milano | Venezia | Lombardia | Alla guardia di Pandino. | |
Ago. | Lombardia | Si rafforza in Castiglione nel cremonese con Luigi dal Verme ed il Colleoni. | |||
Sett. | Toscana Lombardia | Assale ancora Pontremoli con Carlo Gonzaga e Pietro Maria dei Rossi (3000 uomini); richiamato in Lombardia, è vinto da Micheletto Attendolo nella battaglia del Mezzano. | |||
Ott. | Lombardia | Viene assediato in Crema da Tiberto Brandolini. | |||
Nov. | Lombardia | Ha l’ordine di impedire il superamento dell’Adda agli avversari. Tiberto Brandolini e Gentile da Leonessa eludono la sua sorveglianza fortificandosi sulla sponda lombarda del fiume a Spino d’Adda permettendo, in tal modo, al resto dell’ esercito veneziano di superare l’ostacolo. Il San Severino con Luigi dal Verme e la compagnia del Colleoni assale nottetempo gli avversari. E’ messo in fuga dopo due ore. I ducali subiscono la cattura di 600 cavalli tra cui quella del Campanella e di molte cernite. | |||
Dic. | Lombardia | E’ sospettato di essere in contatto con veneziani e fiorentini per passare ai loro stipendi; Filippo Maria Visconti ne è informato da Francesco Sforza. | |||
1447 | |||||
Gen. | Lombardia | Assale un piccolo castello al di là dell’Adda. E’ catturato con alcuni cavalli da soldati usciti per una sortita da Cassano d’Adda. | |||
Apr. | Lombardia | Muore a Milano dopo una lunga malattia causata da una vecchia ferita. |
CITAZIONI
-“Huomo di grande autorità nell’arte della guerra.” CORIO
-“Valente capitano.” DELLA TUCCIA
-“Questo Luigi era molto avveduto sopra gli agguati dell’armigera gente, r con grandi scaltrimenti provvedeva alla custodia della gente.” CAVALCANTI
-“Magnae quidem jam tum inter belli duces auctoritatis virum.” SIMONETTA
-“Praeclarae jam tum inyet militares duces aestimationis.” CRIVELLI
-Alla battaglia dell’Aquila “La sesta decyma, che fé gran guerra,/ Aluyscy de San Severyno, non se tarda,/ Si como homo cche non ày pavento;/ Avea in soa squatra cavally trecento.” VALENTINI
Fonte immagine in evidenza: wikimedia
Credo ci sia un piccolo errore, forse fraintendo io. “Con la vittoria si porta a Gagliano Aterno dove libera per 11000 fiorini Niccolò Fortebraccio.” Non è Luigi da San Severino a liberarlo ma Niccolò Piccinino. Luigi da Sansverino fa invece prigioniero Niccolò Fortebraccio. Fortebraccio e Piccinino erano bracceschi e combattevano contro Luigi da San Severino.
Luigi da San Severino nel giugno 1424 prende parte alla battaglia di L’Aquila. Con il contrattacco, nell’occasione, riesce a catturare Niccolò Fortebraccio. Conduce il prigioniero a Gagliano Aterno d chiede per la sua liberazione, come è d’uso a quei tempi, il pagamento di un riscatto. Anche Niccolò Piccinino prende parte alla medesima battaglia, battendosi con il Fortebraccio agli ordini di Braccio di Montone. La sorte di tale condottiero è però diversa rispetto a quella del suo collega. Riesce, infatti, ad aprirsi un varco ed a salvarsi con la fuga (v. scheda: https://condottieridiventura.it/niccolo-fortebraccio/). Raggiunge il castello di Ocre dove in precedenza Braccio di Montone ha depositato una notevole somma di denaro frutto dei bottini. Il Piccinino si appropria così di 40000 fiorini; si reca a Gagliano Aterno e qui riscatta il Fortebraccio mediante la somma di 11000 fiorini.
Esattamente, ora mi sembra più chiaro. Del resto, nella scheda di Fortebraccio era evidente: “Riscattato da Niccolò Piccinino con 11000 fiorini, ripara ad Otricoli.”
Grazie e complimenti per l’ottimo sito.