Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Z
Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
Condottieri di ventura
1038 LUIGI DA MARTINENGO (Alvise da Martinengo) Conte. Figlio di Battista da Martinengo.
1522 – 1571 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……….. | Venezia |
|
|
| Ha il comando di una compagnia di fanti. |
1544 | Firenze |
|
| Toscana | Milita per cinque anni al servizio di Cosimo dei Medici di cui ha il comando della guardia. |
1566 | Venezia |
|
| Veneto | Ottiene dai veneziani il comando delle ordinanze di Verona. |
1570 |
|
|
| Grecia | Ha l’incarico di governatore di Canea. A dicembre ha il comando delle truppe al posto di Baldassarre Rangoni. Segue Girolamo Zane e Marcantonio Colonna a Corfù. |
1571 | |||||
Gen. | Venezia | Impero Ottomano | Capitano artiglieria | Cipro | Raccoglie 1000 fanti, tutti bresciani; si imbarca nella squadra di Marco Querini (13 galee e 4 navi) e sbarca indisturbato a Cipro. Entra alla difesa di Famagosta contro i turchi con 1700 soldati, vettovaglie, artiglierie e munizioni. Gli è affidato il comando delle artiglierie. Nella città è preposto alla difesa del rivellino della Porta di Limassol. Si distingue per il suo valore. |
Lug. |
|
|
| Cipro | I turchi portano un attacco generale al rivellino da lui difeso, al torrione di Santa Nappa, a quello dell’ Andreuzzi, alla Cortina ed al torrione dell’ Arsenale: Luigi da Martinengo fa abbandonare ai suoi il rivellino e fa brillare una mina in cui rimangono uccisi 100 difensori e 1500 turchi. Compie una sortita dalla porta con Astorre Baglioni in occasione di un nuovo attacco generale; viene dato fuoco ad una nuova mina che provoca la morte di altri 700 turchi. |
Ago. |
|
|
| Cipro | I veneziani sono costretti alla resa. Il Martinengo, Astorre Baglioni e Marcantonio Bragadin si recano disarmati nel padiglione di Mustafa Pascià: accolti all’inizio con cortesia, il turco si adira con il Bragadin e lo accusa con falsi pretesti di avere fatto uccidere alcuni suoi uomini durante una tregua. Il Martinengo è legato ed è ucciso senza potere fare alcuna opposizione. E’ impiccato tre volte, poiché nelle prime due si strappa il laccio della forca. La sua testa, come quella di Gian Antonio Querini, è appesa con il manichino di pelle impagliata di Marcantonio Bragadin al pennone della galea di Mustafa Pascià. |
CITAZIONI
-“E’ tenuto per un savio, valoroso ed onorato capitano.” ALBERI
-“Huomo vigilante e animoso.” SANSOVINO
-“Prudente e valoroso Capitano.” PARUTA