LUDOVICO VISTARINI

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ludovico vistarini
Ritratto del capitano Ludovico Vistarini. Autore: Callisto Piazza, Data: 1535-1541. Pinacoteca di Brera

Last Updated on 2024/01/12

LUDOVICO VISTARINI  Di Lodi. Ghibellino.

1478 – 1556 (maggio)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1513
Giu.MilanoVenezia FranciaLombardiaRaccoglie numerosi fanti a Lodi per contrastare le scorrerie dei veneziani di Renzo di Ceri.
Ott.LombardiaPerseguita i guelfi del lodigiano favorevoli alla Serenissima.
1514EmiliaPresta soccorso ai ghibellini di Piacenza contro i guelfi che, al contrario, appoggiano i francesi.
1516
Mar. apr.Lombardia

A fine marzo irrompe in Lodi con i ghibellini. Sono uccisi molti fautori del partito avverso. Nei primi giorni di aprile giunge  in soccorso dei guelfi la compagnia di Gian Giacomo da Trivulzio   con Malatesta Baglioni. Costoro entrano di notte nel castello; il mattino seguente scendono nella piazza e fanno strage dei ghibellini (trenta uccisi). Ludovico Vistarini è  scacciato dalla città  con Niccolò Varolo.

……………….Lazio

Esiliato si reca a Roma;  milita nelle compagnie di Prospero Colonna. Nella città si batte a duello con Marino da Norcia, che rimane ucciso nello scontro, e con Bosio Sforza di cui risulta parimenti pure, vittorioso.

1522
Apr.LombardiaDopo la battaglia della Bicocca è inviato da Ferdinando d’Avalos a Lodi allo scopo di controllare i movimenti delle truppe francesi.
1523MilanoFranciaLombardiaAl servizio del duca di Milano Francesco Sforza. Si distingue alla difesa di Como ed al recupero della Valtellina.
1524
Gen.LombardiaE’ catturato in una scaramuccia a Sant’Angelo Lodigiano.
1525
Gen.Lombardia

Si trova a Castiglione con 300 fanti e 60 cavalli: alla notizia dell’arrivo nei pressi di Giovanni dei Medici con 1500 fanti e 400 cavalli abbandona la località; vi rientra con l’allontanamento dei francesi.

Nov.ImperoFranciaLombardiaCon la cattura di Girolamo Morone da parte del marchese di Pescara Ferdinando d’Avalos passa al soldo degli imperiali.
1526
………………250 fantiLombardiaAlla guardia di Lodi.
Giu.VeneziaImperoLombardia

Entra in Castelleone con 170 soldati. Ritorna a Lodi e si ribella all’operato di Fabrizio Maramaldo che, con 1500 fanti napoletani, si comporta con la popolazione come un capitano spagnolo o tedesco: ottenuto il congedo, perché non ha il denaro per mantenere la  propria compagnia, si ritira a Cavenago d’Adda in un suo podere. E’ qui raggiunto dalle suppliche dei lodigiani che lo pregano di porre fine alle angherie del Maramaldo. Si accorda con Francesco Maria della Rovere affinché invii Malatesta Baglioni ad occupare la città. Uccide le sei guardie del bastione di Porta Milanese;  rimane ferito nella colluttazione. I veneziani giungono, conquistano la città, svaligiano e fanno prigionieri gran parte degli uomini di Fabrizio Maramaldo. Quest’ultimo è costretto a rinchiudersi nel castello. Il Vistarini si incontra a Cavriago con il provveditore generale Piero Pesaro che lo loda per la sua scelta di campo; ritorna a Lodi con Camillo Orsini e Pietro Francesco da Viterbo e li affianca nel lavoro di revisione delle fortificazioni cittadine.

Lug.Lombardia

Appoggia i veneziani nel vano tentativo di liberare Francesco Sforza assediato a Milano nel Castello Sforzesco. Viene respinto dagli imperiali un suo attacco a Porta Romana. Negli stessi giorni è provocato a duello da Sigismondo Malatesta per il suo tradimento: accetta la sfida chiarendo che la sua azione è stata dettata dalla sua fedeltà al duca di Milano. Il duello ha luogo nei pressi di Lambrate; gli spetta la scelta delle armi; gli è ferita la cavalcatura mentre il suo avversario deve rinunciare alla spada, che si è resa inutilizzabile, e per difendersi può usare  la sola mazza ferrata. Ludovico Vistarini gliela fa cadere e ferisce Sigismondo Malatesta alla mano destra nel tagliargli una briglia della sua cavalcatura. Il rivale fugge e gli è impossibile inseguirlo nel modo opportuno: dopo tre ore gli è assegnata  la vittoria.

Ott.Lombardia

Il capitano generale della Serenissima, il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere, preme sui veneziani affinché gli sia concessa una condotta di 50 uomini d’arme che hanno già militato con Malatesta Baglioni.

1527
Gen.Lombardia

Esce da Lodi con i cavalli leggeri e 100 archibugieri, rompe il ponte di Salerano sul Lambro e cattura quattro spagnoli che conduce prigionieri nella città. Si sposta  alla difesa di San Colombano al Lambro e vi respinge gli assalti di Giovanni d’Urbina.

Feb. mar.LombardiaAssale il campo avversario oltre il Po. A marzo è segnalato a Casalmaggiore con Francesco Maria della Rovere.
Mag.Lombardia

Con 70 archibugieri a cavallo e 150 fanti muove in soccorso di Sant’ Angelo Lodigiano con Francesco da Casale e Niccolò Pelliccione; scaccia dai borghi di Santa Maria Brunoro Gambara, Alberigo Barbiano da Belgioioso e Filippo Tornielli,  costretti a ritirarsi lasciando 70 uomini nelle mani dei veneziani. Di seguito, sempre con Francesco da Casale e Sforzino Sforza, distrugge a Salerano sul Lambro un ponte fattovi costruire dagli imperiali. Nello stesso mese ospita a Lodi, nel convento di San Domenico, il duca di Milano Francesco Sforza.

EstateLombardiaSi prefigge di riconquistare San Colombano al Lambro con il provveditore generale Giovanni Vitturi.
Sett.MilanoImperoPiemonteE’ nominato governatore di Alessandria al posto di Annibale Picenardi.
1528
Feb.PiemonteDispone di 500 fanti per la difesa di Alessandria.
Lug.Piemonte Lombardia

Con l’arrivo di rinforzi francesi condotti dal Saint-Pol si impadronisce di Tortona e di Voghera; si dirige verso Asti dove si incontra con gli alleati.

Ago.Lombardia

Punta su Pavia al fine di di recuperare anche tale città; ha il compito di conquistare con 600 fanti Casei per tagliare le linee di rifornimento agli imperiali.

Ott.Teodoro da Trivulzio chiede invano il suo intervento alla difesa di Genova con 1000 fanti.
1529
Giu.PiemonteIrrompe in Valenza. Sono sconfitti 200 uomini che ne difendono il castello.
Lug.Piemonte

Alla guardia sempre di Alessandria con l’arrivo in Lomellina di Ludovico Barbiano da Belgioioso alla testa di 2000 fanti. Chiede al duca di Milano l’invio in suo soccorso di una compagnia di cavalli leggeri e  due di fanti; rifornisce Alessandria di notevoli quantità di vettovaglie e di polvere da sparo. Esce  dalla città e recupera la rocca di Valenza occupata da 130 fanti nemici; sulla strada del ritorno si imbatte nel Tornielli diretto a Valenza, lo sconfigge e gli toglie due bandiere che spedisce al duca di Milano.

1530
Ott.VenetoIl conflitto ha termine e Ludovico Vistarini resta al servizio del duca di Milano. Al fianco di Francesco Sforza a Venezia.
1531
Mar. giu.MilanoMediciLombardia

A fine marzo entra in Como per il Portello a seguito della restituzione della città da parte degli imperiali allo Sforza. Ad  aprile ne è  nominato governatore con 400 fanti. Contrasta Gian Giacomo dei Medici. Assume il comando delle forze ducali sia di terra che d’acqua. Inizia a risalire le coste del lago di Como per sottrarre al rivale i capisaldi  presidiati dal Medici. A metà maggio si impadronisce della rocca di Nesso dietro il pagamento di una somma di denaro ai difensori; stesso fatto avviene a Menaggio  sull’altra riva del lago di Como. Sono approntate 28 imbarcazioni per affrontare la flotta lacuale del Medici: alcune giungono da Como, mentre altre sono trasportate da carri a sei ruote  per la strada che da Porlezza conduce a Menaggio. Ludovico Vistarini occupa Bellagio. Il Medeghino si avvede della sua manovra  che tende ad accerchiarlo. A  fine giugno l’avversario reagisce assalendo gli sforzeschi. Lo scontro avviene a Cadenabbia nei pressi di Bellagio. L’abilità lacustre del Medici ha la meglio sui navigli del Vistarini: le perdite, compresi i prigionieri, ammontano a più di 300 uomini. Il Medici fa gettare i superstiti nel lago; venti soldati sono impiccati sulla riva di Tremezzo. I ducali, sconfitti, sono obbligati a riparare a Gravedona dove si trova un forte contingente di grigioni.

Ott.Lombardia

Fa vela verso Bellagio con l’intenzione di rinchiudere il Medici nel golfo di Lecco. Respinge un assalto del rivale in cui trova la morte per un colpo di colubrina Francesco del Matto. Giungono in suo soccorso 400 fanti italiani, nonché numerosi soldati svizzeri e grigioni arruolati dal duca di Milano. Assedia in Lecco il Medici, Gabriele Serbelloni e Niccolò Pelliccione. Batte la città con le artiglierie ed obbliga gli avversari a ritirarsi nel rivellino, posto alla difesa del ponte, che collega la città alla terraferma. Pedraccio da Erba supera gli sbarramenti  predisposti dal Vistarini e raggiunge il rivellino; seguono vari attacchi per alcuni giorni al cui termine il capitano avversario abbandona la postazione ed egli ottiene la resa a patti dei difensori del ponte. Subito dopo si colloca a Mandello del Lario per impedire agli avversari la navigazione da Musso a Lecco.

Dic.Capitano g.leLombardia

E’ nominato capitano generale a seguito della cattura  di Alessandro Gonzaga.  Recupera Castello nei pressi di Lecco; rivolge tutti i suoi sforzi alla conquista del ponte sull’Adda. Raduna i fanti  scampati alla rotta di Castello ed assale con costoro la flottiglia nemica;  obbliga quest’ ultima, che sta scorrendo le rive del lago di Como, a rientrare nella città assediata. La notte di Natale per poco non viene catturato nel suo accampamento mentre è a cena con i suoi capitani da un’improvvisa sortita del Medici. Respinge gli avversari  infliggendo loro la perdita di 50 uomini tra morti e prigionieri.

1532
Gen.Lombardia

Con Girolamo Marinoni recupera il ponte sull’Adda perso da Alessandro Gonzaga: ventitré sono i morti tra i nemici con il castellano, venti i prigionieri. Ha poi un nuovo scontro sul lago di Como con gli avversari che stanno cercando di introdurre vettovaglie e vino in Lecco. Fa posizionare le sue macchine da guerra in località Abbada e le rivolge contro le imbarcazioni. Viene bombardata l'”Indomabile”; sono uccisi 40 uomini tra i quali, da un colpo di colubrina vi è  anche un fratello del Medeghino, Gabriele dei Medici colpito ad un ginocchio.

Feb.LombardiaSi scontra ancora una volta con gli uomini del Medici: intercetta la squadra navale di Luigi Borserio e fa sue tutte le imbarcazioni. Nello scontro muore il capitano avversario per un colpo di archibugio.
1535ImperoLombardiaCon la morte del duca di Milano ritorna agli stipendi degli imperiali. Antonio di Leyva gli assegna una provvigione mensile di 300 lire.
1536
Mar. apr.ImperoFranciaPiemonte

Antonio di Leyva lo colloca alla guardia di Asti con i lanzichenecchi. Ad aprile esce dalla città per trasferirsi nel torinese; fa costruire una bastia vicino ad un ponte sul Po, occupa il Monte di Calleri con Gian Giacomo dei Medici e Giacomo Folgore da Piossasco;  assedia Torino. E’ costretto a ritirarsi per l’intervento di Guido Rangoni.

1538
Giu.Lombardia

A seguito dell’ ammutinamento di un contingente spagnolo in Piemonte il marchese di Vasto Alfonso d’Avalos lo invia alla difesa di Milano e di Vigevano con Bernardo Manara e Sebastiano Picenardi. Al termine del conflitto l’imperatore Carlo V  conferma al Vistarini la pensione mensile di 60 scudi  concessagli dallo Sforza.

1541
Ago.LombardiaOspita Carlo V nel suo palazzo di Lodi.
……………..LombardiaAccoglie sempre a Lodi la moglie di Gian Giacomo dei Medici Va incontro alla donna molte miglia prima della città.
1542
Gen.Lombardia

Calunniato da Sigismondo Malatesta, che lo accusa di volersi trasferire agli stipendi dei francesi, viene incarcerato nel Castello Sforzesco di Milano su ordine del  marchese di Vasto; gli è sospesa la pensione. Ludovico Vistarini vi sarà rinchiuso fino all’ ottobre seguente.  Con il rilascio deve fornire una malleveria di 50000 scudi con la quale garantisce di non passare al soldo dei transalpini.

1543
EstatePiemonte

E’ nominato governatore di Asti. Esce da Chieri, espugna Carmagnola e costringe i francesi sulla difensiva. Si collega con Federico Dovara, guada il Po e conquista anche Carignano. Ritorna alla guardia di Chieri.

1544
PrimaveraPiemonte

Cerca di prestare soccorso a Pirro Colonna, assediato in Carignano, con continue e ripetute scorrerie: nonostante ciò il Colonna si lamenta ripetutamente di non essere aiutato da Ludovico Vistarini in modo opportuno. Ad aprile rimane alla guardia di Chieri con 4 compagnie di fanti italiani e 200 cavalli mentre il resto delle forze imperiali, agli ordini di Alfonso d’Avalos, va incontro alla grave sconfitta di Ceresole Alba.

1546
Feb.EmiliaPrende parte a Piacenza ad una giostra organizzata da Pier Luigi Farnese.
1547
Gen.Emilia

Con la notizia della rivolta in Genova suscitata da Gianluigi Fieschi ai danni di Andrea Doria è inviato a Bobbio dal governatore di Milano Ferrante Gonzaga.

Sett.Emilia

Ha il compito di sorvegliare le frontiere di Parma a seguito dell’ uccisione di Pier Luigi Farnese. Sulla fine del 1549 sarà sostituito in tale compito da Francesco Visconti.

1551
Mar. mag.Lombardia

Ospita a Lodi l’infante Filippo di Spagna. Si reca a trovarlo a maggio Massimiliano d’Austria proveniente dalla Spagna e  diretto in Germania.

……………….ImperoFranciaCapitano g.le artiglieriaLombardia

Combatte le truppe di Ottavio Farnese nella guerra di Parma. Ferrante Gonzaga gli affida l’incarico di custodire i passi dell’Adda e di impedire che gli svizzeri vengano in ausilio dei francesi. E’ segnalato a Cassano d’Adda con quattro pezzi di artiglieria.

……………..E’ nominato governatore di Soncino e della Ghiaradadda.
1552
Primavera ago.ImperoFranciaPiemonte

Nella primavera affianca Cesare da Napoli all’assedio di Alba. Ad agosto viene nominato governatore di tale località. Su iniziativa di Ferrante Gonzaga  si incontra con Blaise de Monluc per trattare lo scambio dei prigionieri. Ne approfitta per stipulare con l’avversario una tregua di venti giorni al fine di potere rifornire di vettovaglie Cherasco. Questa viene subito rotta da entrambe le parti.

1553
Mag.PiemonteRafforza le difese di Cambiano. Recupera il castello di Cottolengo.
……………….GenovaFranciaMaestro di campo g.leFrancia

Sbarca in Corsica;  con Agostino Spinola si impossessa di un monastero che utilizza come base logistica per assediare San Fiorenzo. Quando si accorge che i difensori sono riforniti di vettovaglie con barche che passano per un fiumicello nei pressi  della località fa costruire una bastia per bloccarne il flusso.

1554
Feb.FranciaOttiene la resa di San Fiorenzo.
1555
Feb.ImperoFranciaPiemonteE’ preposto alla guardia di Novara dal luogotenente Gomez Suarez de Figueroa.
Sett.LombardiaGovernatore di Lodi. ha l’incarico dal duca d’Alba Fernando Alvarez de Toledo di radunare 4000 fanti da inviare in Piemonte.
1556
Mag.Lombardia

Ammalatosi, muore a Milano nella casa di Alessandro Crivelli. E’ sepolto a Lodi nella collegiata di San Lorenzo. I funerali si svolgono nella cattedrale in forma solenne: la salma è portata a spalla da 6 suoi capitani (Agostino Vistarini, Bernardo Pizzoni, Marcello da Verona, Ercole Modegnani, Francesco Bonsignore e Giovanni Varonesi). Nel 1566, su disposizione del concilio di Trento, dal suo sepolcro sono tolte le insegne militari nonché il baldacchino e la coperta di broccato che proteggono il cadavere. Tali addobbi sono utilizzati in altre cerimonie religiose. Ritratto ottocentesco di Mosé Bianchi. Sposa in prime nozze la cremonese Antonia Trecco ed in seconde Margherita Crivelli.

 CITAZIONI

-“Personaggio nel mestiere dell’arme segnalatissimo.” FINO

-“Huomo di valore e esperienza.” MISSAGLIA

-“Capitano illustre.” SANSOVINO

-“Molto esercitato.” ADRIANI

-“Inclytum tribunum militum Caesarium cunctae Europae notissimum virum in re militari alacrem.” Da un manoscritto del Corrato, riportato dal LODI

-“Soldato notissimo.” GOSELLINI

-“Disposto dalla natura e formato dagli esercizi alla guerra, divenne uno de’ capitani eccellenti de’ suoi tempi..Lodovico visse anni settantasette, i quali quasi tutti occupati furono nella guerra, e per molta sperienza si diede del suo valore, da Principi di quel secolo fu stimato altamente. Coraggioso era nelle imprese, nel consiglio prudente, e ardito nell’eseguire. Oltre gli egregi costumi aveva nobilissima presenza, e grandissime forze.” MOLOSSI

-“Huomo nato illustre, bellissimo di corpo et valoroso et graduato nelle armi.” CONTILE

-Sulla sua tomba è inscritto il seguente epitaffio “D.O.M./ Hospes si forte nescis hic situs est/ Ludovicus Visterinus ille patriae servatae parens/ Bellica laude secundus nemini suor. tempor./ Re bene gesta Caesaris Fr. Sfortiae ac Genuensium/ Proprius accessit ad antiquor. imperato. gloriam/ Ter ex provocatione victor saepe victis fugatis hostib. saepius./ Morbo denique consumptus magnum Italiae reliquit desiderium/ Cum vixisset ann. LXXVII/ Isabella Vistarina perpetuum morens parenti B.M.P.”

Immagine: https://pinacotecabrera.org/wp-content/uploads/2015/04/Piazza-Ritratto-Vistarini.jpg

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