LUDOVICO GONZAGA

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Ludovico-III-Gonzaga
Ludovico-III-Gonzaga, Marchese di Mantova

Last Updated on 2023/08/30

LUDOVICO III GONZAGA  Detto “il Turco”. Marchese di Mantova.

Signore di Castiglione delle Stiviere, Castel Goffredo, Revere, Cavriana, Volta Mantovana, Quistello, Viadana (acquistata dai Cavalcabò per 14000 ducati), Rivarolo Mantovano, Bozzolo, Dosolo, Gazzuolo, Isola Dovarese, Pomponesco, Sabbioneta, San Martino dall’Argine, Cicognara, Suzzara, Luzzara, Goito. Figlio di Gian Francesco Gonzaga; fratello di Carlo Gonzaga; padre di Federico Gonzaga, Giovanni Francesco Gonzaga e Rodolfo Gonzaga; cognato di Leonello d’Este; suocero di Giberto da Correggio, Corrado da Fogliano e di Francesco Secco.

1414 (giugno) – 1480 (giugno)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

…………..LombardiaE’ educato da Vittorino da Feltre alla Cà Zoiosa.
1433
Sett.LombardiaAccoglie a Mantova  l’imperatore  Sigismondo d’Ungheria. Viene  armato cavaliere.
1436
Apr.VeneziaVeneto e LombardiaE’ assoldato dai veneziani. Chiede di fare la rassegna dei suoi uomini. La Serenissima perde tempo per cui fa ritorno a Mantova.
Nov.Milano100 lanceLombardia

Abbandona la corte mantovana con 17 cavalli e fugge a Milano presso il duca Filippo Maria Visconti. Passa agli stipendi dei ducali: a Mantova il padre lo disereda a favore del fratello Carlo.

1437
Feb.MilanoFirenzeToscana

Segue Niccolò Piccinino contro i fiorentini comandati da Francesco Sforza. Gli è dato il comando di uno dei campi con i quali i viscontei stanno assediando Barga: assalito dal Sarpellione e da Niccolò da Pisa gli viene uccisa la cavalcatura nel corso del combattimento. E’ ferito ed è fatto prigioniero. Liberato dallo Sforza, passa al  servizio di quest’ ultimo.

Ott.Toscana MarcheLascia Ponte a Signa e si reca a Firenze. Raggiunge Urbino accompagnato da Cristoforo da Tolentino. Nell’anno si sposa con Barbara di Brandeburgo, figlia di Giovanni l’Alchimista.
1438
Apr.SforzaMarcheA Montecassiano, dove ha spedito in precedenza cavalli e carraggi.
1440
Mar.MilanoFirenzeMarche e Romagna

Lascia le Marche e ritorna a militare per il Piccinino contro lo Sforza. Supera  gli Appennini, attacca con 500 cavalli Castrocaro Terme e vi cattura 40 fanti. Si incontra a Forlì con Antonio Ordelaffi, punta su  Faenza e vi libera alcuni prigionieri.

Apr. Emilia  Lombardia Umbria e Toscana

Si reca a Ferrara ed a Milano. Su pressione del duca di Milano Filippo Maria Visconti, si rappacifica con il padre a Mantova. Si sposta nel perugino con Giovanni di Sesto, Francesco Vibi, Rodolfo Signorelli e Tartaglia da Torgiano alla testa di 1000 cavalli e di 1000 fanti. Si ferma a Ponte San Giovanni, si muove verso il lago Trasimeno e scorre nel territorio di Cortona: sono fatti 150 prigionieri ed è razziato molto bestiame. Si arresta a Montecolognola ed a Pian del Carpine (Magione) dove è raggiunto dagli ambasciatori perugini venuti a lamentarsi per i saccheggi subiti. Conduce le prede a Cortona e prosegue per Borgo San Sepolcro (Sansepolcro).

Mag.Lombardia

Nel bresciano. A fine mese si reca a Milano. Nella corte dell’Arengo dà la procura a Zambaldo di Brolio per ottenere la concessione feudale di Orzinuovi alla morte di Filippo Maria Visconti.

Giu.LombardiaViene sconfitto a Soncino. E’ scacciato da Orzinuovi dallo Sforza.
Ago.LombardiaLo Sforza gli conquista nel mantovano Guidizzolo, Volta Mantovana, Solferino, Castiglione delle Stiviere e Lonato.
1442
Apr.ChiesaSforzaEmilia  Romagna e Umbria

Affianca il Piccinino a Bologna con 600 cavalli; si ferma con Sacramoro da Parma e Filippo Schiavo presso la Porta Imolese di Faenza; si sposta nel forlivese, tocca Castiglione, Petrignone, Oriolo (Oriolo dei Fichi)  e Meldola. A Piegaro.

Giu.Umbria

A Perugia con Niccolò Piccinino alla testa di 200 cavalieri disarmati;  entra  nella città per la Porta di San Pietro. Si allontana da Marsciano, irrompe nel todino, ne danneggia i raccolti e fa molti prigionieri. Vince gli sforzeschi che vogliono penetrare in Todi attraverso i monti di Bettona: cattura 250 fanti e mette a sacco tre castelli. Con Pietro Giampaolo Orsini raggiunge il campo pontificio di Assisi alla testa di 2000 cavalli. Si sposta nelle Marche.

1444LombardiaDiviene marchese di Mantova. Toglie al fratello Carlo ogni signoria che si trovi nel marchesato.
1445
Ago.LombardiaE’ investito del marchesato dall’imperatore Federico d’Austria.
Sett.MilanoLombardia

Riceve a Milano il rinnovo dell’ investitura delle terre ducali già concesse al padre da Filippo Maria Visconti. La cerimonia si svolge nell’abitazione di Francesco Piccinino, che agisce con la procura del duca, sita nella corte dell’ Arengo.

1446
Sett.MilanoVenezia700 cavalli e 300 fantiLombardia

Contribuisce con altri condottieri ad alimentare i sospetti del duca di Milano nei confronti di Bartolomeo Colleoni. Gli è riconfermata la condotta per un anno.

Ott.LombardiaContrasta Micheletto Attendolo nei pressi di Romanengo. A metà mese entra in Casalmaggiore.
1447
Gen.Firenze VeneziaMilanoCapitano g.le 400 lance e 300 fanti

Gli è concessa una condotta di 400 lance e di 300 fanti in tempo di guerra; di 300 lance e di 200 fanti in tempo di pace. La durata è stabilita in un anno di ferma ed in uno di rispetto; gli viene riconosciuta una provvigione personale di 600 fiorini il mese e la protezione dei suoi stati, come di quelli dei fratelli che si trovano nel marchesato. In contropartita, deve militare in qualsiasi parte della Toscana, della Lombardia e del Veneto.

Feb.VenetoGli sono consegnate a Venezia le insegne di capitano generale dei fiorentini.
Giu.-VeneziaIl doge Francesco Foscari gli comunica che la sua condotta è a carico dei  veneziani.
1448
Feb.ToscanaA Firenze . Gli sono riservati grandi festeggiamenti.
Mag.500 lance e 400 fanti
Sett.VeneziaMilanoLombardia

Combatte le milizie della Repubblica Ambrosiana. Condivide il parere prudente di Micheletto Attendolo di non dare battaglia allo  Sforza a Caravaggio, di abbandonare al suo destino tale castello e di occupare quello di Mozzanica. Accetta, alla fine, il pensiero generale. E’ il secondo condottiero della Serenissima ad attaccare i milanesi, Si scontra con la compagnia dello Sforza. Gli si rompe la lancia; si trova isolato in mezzo ai nemici; un famiglio dello Sforza lo colpisce sull’elmetto con un colpo di mazza ferrata, un altro lo colpisce alla gola. E’ ferito solo in modo leggero grazie alla protezione dell’ armatura, Un terzo sforzesco gli uccide la cavalcatura. Cade a terra; è tratto in  salvo dai suoi uomini d’arme. Sconfitto, si rafforza in Mozzanica con   con l’Attendolo; resiste con molti armati ad alcuni assalti dei nemici.  Alla fine anche i suoi uomini cedono e si danno alla fuga. Il provveditore Ermolao Donato preferisce , al contrario, proseguire nel combattimento ed essere così fatto prigioniero.

1449
Giu.NapoliVeneziaLuogotenente g.le

Viene nominato da Alfonso d’Aragona suo luogotenente generale per la Lombardia con Carlo di Campobasso: ha ai suoi ordini 900 lance e 900 fanti. Il suo stipendio ammonta a 45000 fiorini, di cui 15000 sono pagati dalla Repubblica Ambrosiana.

Nov.NapoliBolognaEmilia

Si muove con 3000 cavalli e 2000 fanti nel ferrarese e nel bolognese. Si trova a Malacompra nel territorio di Cento, a Minerbio ed a Budrio;  pone a sacco ogni cosa.

Dic.Emilia e Lombardia

Si incontra a Medicina con Carlo di Campobasso; sosta alla Riccardina allorché è informato che stanno per attaccarlo i bolognesi comandati da Astorre Manfredi, da Gregorio d’Anghiari e da Scariotto da Faenza. Previene gli avversari e li mette in fuga; dopo qualche giorno conclude una tregua con il Manfredi e si allontana dalla Riccardina. Giunge a Galliera e rientra nel mantovano.

1450
………………Emilia

Si trova a Ferrara quando Lionello d’Este giace in punto di morte. Agevola il nipote Niccolò d’Este nei suoi tentativi di impadronirsi della signoria estense.

Nov.

Si allea a spese dei veneziani con il nuovo duca di Milano Francesco Sforza: contemporaneamente il fratello Carlo è imprigionato. Gli sono promessi ampliamenti territoriali  ad Asola, a Lonato ed a Peschiera del Garda.

1451
Gen.LombardiaSi offre vanamente ai veneziani.
Feb. mar.MilanoLuogotenente600 cavalliLombardia

Si reca a Milano ed è nominato dallo Sforza luogotenente e governatore di Milano. Per rappresaglia la Serenissima rafforza le difese di Ponte Molino.

Mag.LombardiaMantova diviene un centro di resistenza antiveneziano. Vi trova rifugio anche Bartolomeo Colleoni in fuga da Isola della Scala.
1452

Gen.MantovaVeneziaLombardia ed Emilia

I veneziani saccheggiano Castiglione delle Stiviere. Nonostante ciò Ludovico Gonzaga si reca a Ferrara per rendere omaggio all’imperatore Federico d’Austria. Vi attende Galeazzo Maria Sforza; lo accompagna prima a Mantova e, in un secondo momento, nel ducato di Milano.

Feb.Mantova MilanoVeneziaLombardiaSi porta a Casalmaggiore. A Milano per un consiglio di guerra con lo Sforza. Segue una sosta a Cremona ed il rientro a Mantova.
Apr.LombardiaSi congiunge a Milano con lo Sforza alla testa di 3000 cavalli e 1000 fanti. Viene segnalato a Pontevico.
Giu.Lombardia

Si muove da Canneto sull’Oglio;  costringe i veneziani a ritirarsi nelle vicine fortezze; Pralboino, Cigole, Gambara, Pavone, Seniga, San Gervasio Bresciano ed Alfianello cadono in suo potere.

Nov.Lombardia

Si trova a Montichiari: gli viene dato il comando generale delle truppe in un mancato combattimento che si sarebbe dovuto svolgere in tale località  a seguito della consegna del  guanto di sfida da parte del duca di Milano. Lo Sforza preferisce, infine, rinunciare alla contesa e si allontana da Montichiari. Il Gonzaga rientra nel mantovano;  a fine mese sconfigge gli avversari a Castellaro: rimane ferito nello scontro. Nella battaglia vi sono 200 morti;  i gonzagheschi fanno 300 prigionieri di taglia.

1453
Gen.Veneto

Rompe ogni indugio, scorre nel veronese, vi espugna un castello e fa trasferire tutto il bestiame che si trova nei territori di confine a Cavriana ed a Volta Mantovana.

Mar.Lombardia e VenetoEsce da Ostiglia. A Castel d’Ario sconfigge il fratello Carlo. Lo insegue verso Legnago ed oltre l’Adige.
Mag.VenetoCon Tiberto Brandolini si impadronisce di una bastia nei pressi di Ponte Molino. La fa distruggere. Assale Nogara e vi cattura Guido Benzoni.
Giu.Lombardia

Si scontra ancora con il fratello Carlo a Villabona;  gli infligge una nuova sconfitta (con cattura di più di 1000 cavalli): non insegue gli avversari in fuga preferendo che i suoi uomini si diano al saccheggio.

Lug.Lombardia

Recupera i castelli di Belforte e di Piuforte (Bigarello) e li fa abbattere dalle fondamenta. Supera la resistenza di sei squadre di cavalli e di 200 fanti comandati dal Pollone; stipula una tregua locale con i veneziani e ritorna a Mantova. Prende la via di Carpenedolo e di Montichiari, occupa con il Brandolini una bastia presso Ghedi ed obbliga al ripiegamento Antonello da Forlì e Carlo Gonzaga che cercano di prestare soccorso agli assediati. Devasta il contado di Asola con 1000 cavalli e molti fanti: Petacchia da Viterbo e Silvestro da Lucino, che sono alla guardia della località, approfittano della negligenza dei suoi uomini, lo attaccano e lo costringono a desistere dalla sua azione.

Ago.Lombardia

Si unisce con Francesco Sforza;  lo affianca nella battaglia di Ghedi: Jacopo Piccinino viene sconfitto ed i difensori si arrendono a patti. Il Gonzaga aiuta gli sforzeschi a riconquistare Castelleone. Nel periodo ha profonde divergenze sulla condotta della guerra con lo stesso Sforza. I soldati mantovani a Marcaria levano l’inquietante grido “Falcetta, falcetta” che prelude all’insubordinazione. Il Gonzaga si sfoga con Giovanni Conti nei confronti del duca di Milano ed immediatamente viene avvicinato dai veneziani.

Ott.LombardiaBatte Giberto da Correggio nelle vicinanze della torre di Bacanello.
Dic.Lombardia

Dopo la conquista di Volta Mantovana da parte di Jacopo Piccinino cavalca con lo Sforza a Marcaria;  assale ancora Asola. Le cattive condizioni atmosferiche  lo convincono a rientrare nel mantovano per farvi svernare le truppe.

1454

Con la pace di Lodi recupera solo Castiglione delle Stiviere e Volta Mantovana, che gli sono state occupate nel corso del conflitto dai veneziani; deve anche restituire al fratello Carlo i beni che gli ha  confiscato.

1457
Apr.LombardiaAccoglie in Mantova con tutti gli onori Federico da Montefeltro.
1459
Gen.Milano300 cavalli e 100 fantiLombardia

Si incontra a Milano nel palazzo dello Sforza con Roberto da San Severino, reduce dal suo viaggio in Terrasanta. E’ ricondotto dagli sforzeschi con una provvigione personale di 300 ducati il mese;  gli sono riconosciuti 7000 ducati per gli uomini d’arme.

Apr.LombardiaRibadisce la sua alleanza con i ducali.
Mag.Lombardia

A fine mese fa il suo ingresso in Mantova il papa Pio II, seguito praticamente da tutta la sua corte, composta di cardinali, vescovi ed arcivescovi, cubicolari, flabelliferi camerieri segreti e suddiaconi, protonotari, oratori, cerusici, palafrenieri, guardie e buffoni per un totale di quasi 1000 persone. Il Gonzaga  lo accoglie fuori le porte della città, gli consegna le chiavi della località e lo accompagna in corteo fino alla sua residenza. A Mantova cominciano a giungere anche i plenipotenziari degli stati europei (ad esempio l’inviato del duca di Borgogna con un seguito di 400 cavalli, rivestito di un abito intessuto d’oro del valore di 40000 scudi). Altri ambasciatori arrivano dai re di Francia e d’Inghilterra, dai duchi di Savoia e di Bretagna, dal ducato di Milano, da Venezia, dall’imperatore e dagli arciduchi d’Austria. Il pontefice celebra a Mantova il congresso che deve preparare la crociata contro i turchi. Il Gonzaga viene insignito della Rosa d’Oro ed il figlio Francesco è nominato cardinale.

1460
Gen.LombardiaDeclina per ragioni di salute il comando delle milizie sforzesche e pontificie destinate a fronteggiare Jacopo Piccinino nel regno di Napoli.
Mag.ToscanaE’ segnalato alle stazioni termali del senese ed a Firenze.
1461
Ago.EmiliaA metà mese si trova a Ferrara.
1462
Gen.MilanoPiacenzaLombardia ed Emilia

Si reca a Milano in occasione di una grave malattia dello  Sforza. Scoppia un’insurrezione a Piacenza a causa della notizia, rivelatasi infondata, della morte del duca. Il Gonzaga capitana i ducali contro i ribelli; entra nella città, cattura cento contadini e li fa impiccare. Si accampa a Mezzanino e con Donato del Conte espugna il castello di Grazzano Visconti.

Feb.LombardiaInvia istruzioni ai vicari ed ai podestà dei propri territori affinché mettano in ordine le cernite del contado (1390 fanti) per farle intervenire nel piacentino. A fine mese si reca a Milano. Ad attenderlo a due miglia dalla città sono Gaspare da Vimercate, l’ambasciatore del re di Napoli nella capitale del ducato Antonio Cicinello ed i cancellieri di Federico da Montefeltro, gli ambasciatori fiorentini e molti gentiluomini e condottieri fra cui Tristano Sforza, il San Severino ed il Brandolini. Rende visita allo Sforza che ancora non si è ripreso dai suoi malanni.
Lug.Emilia

Giunge con 100 cavalli a Ferrara;   è ospitato nella città per un mese da Borso d’Este: impegna il proprio tempo in cacce ai fagiani ed alle pernici.

Ago.Si riconcilia con i veneziani.
1463
Feb.LombardiaSi reca in visita ufficiale a Milano con il figlio Federico. A Lodi gli vengono a rendere omaggio Galeazzo Maria Sforza, Federico Pallavicini, Sagramoro Visconti e Princivalle Lampugnani. Si propone di trattare le nozze della figlia Dorotea con l’erede al ducato Galeazzo Maria.
Mar.LombardiaGli è proposta la riduzione della provvigione a 31600 ducati in tempo di pace ed a 67000 in tempo di pace. Viene accettata la sua richiesta di protezione dello stato nel caso di eventuali attacchi da parte di terzi.
Mag.LombardiaOspita a Mantova Guglielmo di Monferrato in visita alla città.
1464
Gen. mar.Invia a Milano un suo uomo di fiducia, Giacomo da Palazzo, per seguire gli sviluppi del progetto di nozze tra la figlia Dorotea e Galeazzo Maria Sforza.
…………….Rinuncia alla condotta con il duca di Milano a seguito del fallimento delle trattative inerenti il matrimonio tra il figlio di Francesco Sforza e la figlia a causa della evidente gibbosità della congiunta.
…………….Toscana

Nel lucchese, per la cura delle acque. Sulla fine dell’anno, tramite Bartolomeo Colleoni, tratta con i veneziani per passare al loro servizio. Sempre a tal fine nella primavera dell’anno seguente viene contattato da un emissario del Colleoni, Domenico Correr.

1466
Apr.Milano NapoliLuogotenente ducaleLombardia

Dopo un nuovo rifiuto della Serenissima di averlo al proprio servizio invia la moglie Barbara di Brandeburgo a Milano e passa agli stipendi congiunti del duca di Milano (con il titolo di luogotenente ducale) e del re di Napoli (gran connestabile). Gli è concessa una condotta di tre anni e gli è promesso il possesso di Verona, di Vicenza, di Asola e di Lonato in caso di guerra vittoriosa con i veneziani. Negli stessi giorni cavalca verso Parma in cui sono sorti alcuni disordini tra i partigiani dei Rossi e quelli dei da Correggio. Si ferma con i suoi uomini a Viadana ed a Dosolo;  ritorna a Mantova al cessare dei tumulti.

…………….Alla morte del fratello Alessandro ne eredita i possedimenti che comprendono Castiglione delle Stiviere e Castel Goffredo.
1467MilanoVeneziaEmiliaContrasta nel bolognese Bartolomeo Colleoni, che dal Veneto sta cercando di penetrare in Toscana.
1468
Gen.LombardiaSi incontra a Pavia con il nuovo duca di Milano Galeazzo Maria Sforza.
Sett.EmiliaNuovo incontro con Galeazzo Maria Sforza a Milano. Ottiene un’assegnazione sulle entrate di tale città.
Ott. nov.Milanoda CorreggioEmiliaCon Federico da Montefeltro assale i signori di Brescello Niccolò e Manfredo da Correggio. Costoro sono salvati dall’intervento a loro favore del marchese di Ferrara Borso d’Este.
1469
Gen.EmiliaSi reca a Ferrara per rendere omaggio all’imperatore Federico d’Austria.
Lug.Lombardia

A Milano, per un nuovo colloquio con il duca. Ottiene in tale circostanza un’assegnazione sulle entrate di Como. Subisce, per entrambe le assegnazioni a suo favore (a Parma ed a Como),  continui rinvii delle scadenze di pagamento.

1470
Apr.Lombardia

Le pratiche per il rinnovo della condotta con il duca di Milano si presentano difficoltose: Ludovico Gonzaga cerca altri possibili impieghi.  Tiene in sospeso gli inviati di Galeazzo Maria Sforza. Da parte sua il duca cerca di limitare al massimo gli impegni economici: offre al marchese la riconferma della luogotenenza, ma non gli vuole concedere alcuna prestanza. La condotta è in ogni caso stipulata a fine mese. Gli obblighi del Gonzaga sono solo virtuali nel senso che non sono fissate clausole precise circa il numero degli uomini d’arme e dei cavalli che deve fornire con il suo servizio. Ufficialmente il marchese dichiara di avere a disposizione 200 uomini d’arme  in tempo di pace e di 300 in tempo di guerra, con il relativo seguito di uomini e cavalli. E’ condotto con il figlio Federico. La ferma è stabilita in tre anni, più uno di beneplacito. la provvigione annua è di 36000 ducati, di cui 4000 destinati al figlio.

Sett.EmiliaA Parma con Alessandro Sforza. Vi si incontra con i duchi di Milano e di Ferrara (Borso d’Este, che ha appena ottenuto tale nomina).
1471Alla morte di Borso d’Este sostiene il diritto alla successione nel ducato di Ferrara del nipote Niccolò d’Este ai danni di Ercole d’Este.
1472
Giu. sett.MilanoLuogotenente g.le del ducatoLombardia

Chiede agli Sforza lo stipendio di 36000 ducati in tempo di pace e di 80000 in guerra: gliene  sono concessi  32000 e 82000, di cui 12000  a favore del figlio Federico. La ferma è stabilita per tre anni. A fine giugno ha luogo a Mantova la ratifica degli accordi. A luglio la situazione accenna a divenire fluida ed il Gonzaga fa alcuni tentativi per esimersi dagli impegni: Galeazzo Maria Sforza gli promette altri 42000 ducati annui. A settembre gli è chiesto di militare con 600 uomini d’arme. Il Gonzaga non aderisce alla domanda; preziosa, peraltro, è anche la sua neutralità per cui i pagamenti da parte di Milano continuano in modo regolare.

Ott. nov.Gli sono consegnati 9000 ducati ed a novembre ne riceverà altri 6000.
Dic.A Milano Il consiglio segreto ducale fissa per le cerimonie ufficiali l’ordine di precedenza per signori e condottieri: primo viene il marchese di Mantova, poi il signore di Imola Taddeo Manfredi, indi quello di Forlì Pino Ordelaffi. A costoro seguono Roberto da San Severino, Giovanni Conti e Giovanni Bentivoglio.
1473
Gen.Lombardia

Prende parte a Milano ad un consiglio di guerra con Pino Ordelaffi, il nipote del papa Girolamo Riario e Giovanni Conti.  Gode della stima generale.

Dic.LombardiaMilitano ai suoi ordini 3000 cavalli e 1000 provvigionati.
1474
Mar.LombardiaOspita a Mantova il cognato della moglie, il re Cristiano di Danimarca. E’ armato cavaliere dell’ordine dell’Elefante.
Lug.MarcheSi reca in pellegrinaggio a Loreto con un seguito di 160 cavalli.
1475
Gen.LombardiaRiceve a Mantova il figlio del re di Napoli Federico d’Aragona.
Feb.LombardiaHa la responsabilità del comando delle truppe sforzesche incaricate di rimanere nel ducato di Milano nel caso di sua invasione di terzi: si tratta di 1100 uomini d’arme divisi in 41 squadre. Da parte sua il Gonzaga ha ai suoi ordini diretti altri 200 uomini d’arme divisi in otto squadre. L’esercito deputato ad intervenire fuori del ducato è comandato da Guglielmo di Monferrato (1115 uomini d’arme per quarantasei squadre)
Apr.Lombardia PiemonteA Milano, per incontrarsi con Galeazzo Maria Sforza. nella città viene ospitato nel Castello Sforzesco. Ad Acqui Terme per curarsi.
Lug.Lombardia

Consolida i suoi diritti sui castelli di Viadana, di Rivarolo Mantovano, di Bozzolo, di Dosolo e di Gazzuolo mediante un accordo con il cremonese Emanuele Cavalcabò.

Dic.LombardiaOttiene Quistello dal monastero di San Benedetto di Polirone.
1476
Lug.MilanoBorgognaPiemonte

In polemica con il duca di Milano per il ritardo del pagamento della provvigione (gli sono saldati soli 4000 ducati) invia in Piemonte contro gli alleati dei borgognoni soli 86 uomini d’arme della sua compagnia. Allorché gli vengono consegnati i restanti 36000 ducati raggiunge il San Severino sul Sesia. Il conflitto è dovuto  al  rapimento a Ginevra della duchessa Iolanda di Savoia da parte di Carlo il Temerario.

Dic.Lombardia

Alla notizia dell’ assassinio in Milano del duca Galeazzo Maria Sforza mobilita subito i suoi uomini e li concentra a Marcaria ed a Canneto sull’Oglio.

1477
Gen. mar.Lombardia

A Milano, ove si reca in lettiga. Dà un valido aiuto alla duchessa Bona di Savoia ai danni dei cognati che tentano di escluderla dal governo del ducato. E’ designato da Lorenzo dei Medici al governo di Milano in quanto luogotenente generale del ducato. A marzo abbandona sfiduciato la città per i complotti ai danni del ministro Cicco Simonetta.

………………

Viene invitato dall’ imperatore Federico d’Austria a guidare una spedizione contro Milano;  gli è promesso ogni aiuto per recuperare le terre in possesso dei veneziani. Non accetta la proposta anche per le sue cattive condizioni di salute.

Mag.E’ contattato dai fiorentini affinché passi ai loro stipendi. Gli è offerta una provvigione di 10000 ducati l’anno. Prende tempo.
Ago.ToscanaAi bagni di Pescia. Trascorre in tale località alcuni mesi per curarsi.
Nov.EmiliaA Ferrara. E’ ospitato nel palazzo di Borso Pendaglio.
1478
Apr.Lombardia

Da Graz, l’imperatore gli concede in proprietà allodiale il possesso di Bozzolo, Dosolo,  Gazzuolo,  Isola Dovarese,  Pomponesco,  Rivarolo Mantovano,  Sabbioneta,  San Martino dall’Argine e  Viadana.

Sett.

Gli sono assegnati dal senato milanese 8000 ducati affinché invii nel piacentino 100 uomini d’arme e 100 fanti.

………………Lombardia

E’ mobilitato contro gli svizzeri che minacciano il ducato. Partito in ritardo da Mantova, è raggiunto nel cremonese da un contrordine della duchessa. Può in tal modo fare ritorno nei suoi possedimenti.

1479
………………FirenzeChiesa NapoliCapitano g.leEmilia

Viene nominato dai fiorentini capitano generale nella guerra contro gli aragonesi ed i pontifici al posto di Ercole d’Este;  gli è concesso uno stipendio di 60000 ducati. Si porta nel reggiano per impedire al San Severino ed ai fratelli Sforza, mandati in esilio dalla duchessa Bona, di attraversare gli Appennini.

Mar.EmiliaStaziona nel parmense.
Mag. lug.Liguria  Emilia  Toscana e Umbria

Ha ai suoi ordini 22 squadre di cavalli. Si collega con Ercole d’Este e lascia il contado di Sarzana per inseguire con quarantacinque squadre di cavalli e 3000 fanti il San Severino, diretto a La Spezia ed a Santo Stefano di Magra. Rinchiude l’avversario in una valle sotto il castello di Vezzano Ligure, finché il San Severino riesce a superare le sue linee penetrando nel ducato milanese. Si trasferisce in Toscana e con Ercole d’Este espugna il castello di Casole d’Elsa nel senese. L’azione termina con il massacro del presidio di 100 uomini e con un orrendo sacco della località: la divisione del bottino, unita alla vecchia ruggine che divide i due duchi, provoca forti contrasti tra gli estensi ed i gonzagheschi  che terminano con l’uccisione di un centinaio di uomini e la distruzione del padiglione del duca di Ferrara. Fanno da pacieri Lorenzo dei Medici e l’ambasciatore sforzesco Giovanni Luigi Bossi. Ludovico Gonzaga è spostato nel perugino dove si collega con Roberto Malatesta. Con tale  condottiero espugna ed incendia i castelli di Romazzano e di Fratta Todina.

Nov.MilanoSforzaToscana  Lombardia

Congedato dai fiorentini per i suoi contrasti con gli altri capitani che non accettano la sua autorità, si dirige verso il milanese per sostenere, una volta di più, la causa della duchessa contro i cognati ed il San Severino che  si sono impadroniti di Tortona e di altre terre.

1480
Mag. giu.Milano200 uomini d’armeLombardia

Sempre agli stipendi dei ducali. A giugno la sua compagnia si dirige verso Bologna per unirsi con gli uomini d’arme del San Severino provenienti dal parmense.

Dic.Lombardia

Muore di peste a metà mese nel castello di Goito. E’ sepolto a Mantova nella chiesa di San Pietro, probabilmente nella cappella dedicata a San Francesco. Nomina (1460) Andrea Mantegna artista di corte e gli dà l’incarico di dipingere nel Castello di San Giorgio la “Camera degli sposi”: vi appare con la moglie Barbara di Brandeburgo ed alcuni figli. Ritratto in un medaglione dal Pisanello. Alla sua corte vivono umanisti come il Guarino e Francesco Filelfo. Chiama a Mantova artisti come Luca Fancelli e Leon Battista Alberti che iniziano la costruzione delle chiese di Sant’Andrea e di San Sebastiano. Dà incarico al Fancelli di acquistare dei gelsi in Toscana e di diffonderne la coltivazione nel marchesato iniziando da Cavriana, dove il Gonzaga fa di tale castello la sua residenza estiva. Nella zona di Castiglione delle Stiviere e di Castelgoffredo si insediano le prime attività connesse con la lavorazione e la lavorazione della seta. Fa edificare, sempre dal Fancelli, a Revere il Palazzo Ducale. Fa costruire a Volta Mantovana una residenza estiva, Palazzo Gonzaga-Guerrieri con giardino all’italiana. Fa potenziare le fortificazioni di Castiglione delle Stiviere e di Castel Goffredo avvalendosi dell’ architetto Giovanni da Padova. A Mantova fa costruire, sempre da Luca Fancelli, l’Ospedale Grande di San Leonardo e la Corte Ghirardina a Monteggiano. Fa scavare un canale di irrigazione, che sfrutta le acque del Mincio da Goito a Mapello.  Alla sua morte non è rinvenuto il suo testamento. La moglie Barbara, asserendo di conoscere la volontà del marito e forse per evitare liti tra gli eredi, dispone la divisione dei territori tra i suoi cinque figli maschi. Avviene  lo smembramento dello stato gonzaghesco dando in tal modo origine alle diverse signorie di tale casata nel mantovano.

 CITAZIONI

-“Uno dei primi d’Italia al tempo di un Colleoni e di un Francesco Sforza, su Ludovico militare non c’é da avere dubbi; sapeva il suo mestiere e lo faceva bene, attento al rendimento e alla cura delle sue truppe: vecchio, sarà sempre pronto alle fatiche del suo ufficio, e pronto al modo di farsi portare in lettiga quando per una crisi di gotta non potrà cavalcare: tanto egli non permetterà alle cose di vincerlo, lui nolente. D’altra parte è vero che egli militava non solo per obbedire agli impegni presi delle sue reazioni e per dovere di circostanze, ma anche per rinsanguare con l’aiuto di ben pesate condotte la cassa privata e la cassa pubblica sempre troppo esigue per la liberalità gonzaghesca.” BELLONCI

-“Il periodo del (suo) governo fu uno dei più prosperi per il Mantovano che il 20 dicembre 1475 si accrebbe di Quistello, ceduto ai Gonzaga dal monastero di San Benedetto di Polirone che ne era stato investito l’11 ottobre 1475 da Sisto IV. L’ 11 luglio 1475 Ludovico consolidò i suoi diritti sui castelli di Viadana, Rivarolo, Bozzolo, Dosolo e Gazzuolo in seguito ad accordi col cremonese Emanuele Cavalcabò..Nel 1477 ricevette la rosa d’oro. Il 22 aprile 1478 infine da Graz l’imperatore Federico gli concedeva il privilegio per cui gli era riconosciuto in proprietà allodiale il possesso di Bozzolo, Dosolo, Gazzuolo, Isola Dovarese, Pomponesco, Rivarolo, Sabbioneta, San Martino dell’Argine e Viadana. Erano i beni già appartenenti al fratello Carlo e passati a Ludovico per mancanza di eredi diretti legittimi. Egli li riunì al marchesato insieme a quelli degli altri fratelli già morti da tempo.” CONIGLIO

-“E fu home da bene e de gran consilio, come multe amice et amatore dal culto devino.” BERNARDI

-“Fu questo signore huomo grato, affabile, liberale, e quanto ad huomo militare eloquentissimo, e religioso.” ALBERTI

-“Carissimo fu questo egregio principe non solo a gli suoi popoli, ma anche da tutta Italia era amatissimo e tenuto in grandissima veneratione..Havea persona alta e forte membri; il volto bianco, gli occhi azzurri, chiari e i capelli castagnicci.” ROSCIO

-“Costui fu prudente, in le arme ecelento.” CORPUS CHRONIC. BONOMIENSUM

-“Fu huomo grato, affabile, liberale, e quanto alla militia si conviene, eloquentissimo e religiosissimo.” EQUICOLA

-“Per molte degne attioni, insigne e cospicuo..Fu huomo grato, affabile, liberale, osservatore della fede e nell’arte militare esperto.” LOSCHI

-“Quem nomen aetate nostra in hac misera Italia principatu dignum animus, magnitudine animi, fide, ac constantia.” G. CAPPONI

-“E’ stato uno dignissimo signore, et de grande prudentia et governo.” dal carteggio di Ercole d’Este a Giovanni Bentivoglio, riportato dal DALLARI

-“Uomo di moltissimo senno, non si dimenticò mai dei doveri del suo stato, onde riuscì uno dei migliori principi del suo tempo.” LITTA

-“Fece molte degne opere..Fu questo signore huomo grato, affabile, liberale e quanto ad huomo militare eloquentissimo e religiosissimo.” SANSOVINO

-“Principe e Capitano di chiarissimo nome.” SPINO

-“Fu di molta esperentia nell’armi, generosissimo e splendidissimo, e dotato di tante virtù che ne era per ciò generalmente da ogn’uno amato, e il chiamavano arbitro delle cose di Lombardia.” TARCAGNOTA

-“Fu..huomo bellicoso e di animo generoso, e molto liberale, et per ciò amato molto da ogni uno.” ULLOA

-“Dux tum militari scientia, tum et in primis sapientia, et magnanimitate praestantissimus.” PORCELLIO

-“Erudito nelle lettere e..esercitato nelle cose militari fu in questo gran principe un’armonia di tutte le virtù e un odio di tutti i vitii.” MAFFEI

-“Costui fo experto nile arme.” NOTAR GIACOMO

-“Come condottiero, Ludovico si barcamenò al solito tra Milano e Venezia, nella politica pendolare che in pratica aveva contraddistinto anche i suoi predecessori.” RENDINA

-“Egli lasciò dietro di sé il ricordo di un principe abile nelle armi, colto e prudente, ma soprattutto integro e leale, che poneva il proprio onore, la propria fedeltà agli impegni presi e il bene della sua casata e della sua città sopra ogni considerazione. Nella storia della dominazione gonzaghesca di Mantova, gli oltre trent’anni del suo principato rappresentano, dopo un sessantenio di convulsi moti di guerra, una lunga fase di stabilità e una costruzione istituzionale e sociale la cui profondità ben si riflette nell’immagine urbanistica che ancora connota in modo distintivo la città.” LAZZARINI

-“Havea persona alta: e forti membri: il volto bianco: gli occhi azurri chiari: e i capelli castagnicci..Carissimo fu questo egregio Principe non solo a gli suoi popoli; ma anche da tutta Italia era amatissimo, e tenuto in grandissima veneratione. Onde acquistato havea nome di arbitro delle contese fra Principi di Lombardia.” CAPRIOLO

-“Fu uomo grato, affabile, liberale ed osservatore della sua fede; meritò per la sua prudenza e valore di essere soprannominato il “Turco”.” MAINARDI

-“Ospitò nella sua reggia i più grandi artisti contemporanei e vi iniziò l’arte della stampa. E’ vero che restrinse ogni potere pubblico assommandolo in sé; ma la sua opera di governo fu gagliarda e sicura: tanto che pochi principi lasciarono  così profonda traccia.” ARGEGNI

-“Fu uomo di governo, non meno abile e non meno energico dei suoi predecessori; cercò quanto poté di limitare, anzi ridurre al niente le poche libertà che ancora restavano ai cittadini… Gli abbellimenti che Lodovico fece nella città.. furono molti e magnifici. Fra le porte Pusterla e Cerese costruì un argine che fosse anche mezzo di comunicazione, ma soprattutto sanasse parte del lago; ingrandì la Reggia Gonzaga e l’arricchì di pitture; è a lui che si devono il palazzo del Mercato in Piazza dell’Erbe e la Torre dell’Orologio, e i Portici del Palazzo della Ragione; eresse, su disegno di Leon B. Alberti, la Chiesa di S. Sebastiano col suo sotterraneo di sette navate, e iniziò quella di S. Andrea; innalzò palazzi e castelli nelle campagne soprattutto a Goito e a Cavriana, dove fece anche costruire due ville. Non trascurò l’agricoltura, l’industria e il commercio, ma si circondò soprattutto di artisti e di letterati. Oltre al Mantegna e all’Alberti, ospitò il Platina, il Poliziano e Pico della Mirandola. Come è noto, proprio a Mantova il Poliziano compose in tre giorni quel gioiello che è la favola d’Orfeo, la quale fu rappresentata nel ’72.. quando il Card. Francesco Gonzaga, uno dei figli di Lodovico, fece il suo ingresso solenne nella città per prender possesso di Sant’Andrea. Nello stesso anno fu iniziata a Mantova l’arte della stampa, e vi fiorì così rapidamente che presto vi furono tre stamperie. Ed è cosa degna di nota che nella città più pagana d’Italia fosse pubblicato come primo libro, il libro più corrotto della letteratura italiana, il Decamerone.” CIAMPINI  

Immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ritratto_di_Ludovico_Gonzaga.jpg

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