Last Updated on 2023/08/17
LUCHINO PALMERI
- 1450 (febbraio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1437 | Milano | Sforza | Marche | Fronteggia nella marca d’Ancona le truppe di Francesco Sforza. | |
1440 | |||||
Lug. | Milano | Venezia | Lombardia | La sua compagnia di cavalli, come quella di Antonio da Landriano, è alloggiata tra Rosate e Binasco. | |
Ago. | Lombardia | Cerca di prestare soccorso ai difensori della rocca di Breno assediati dai veneziani. | |||
1446 | |||||
Mar. | Lombardia | Staziona attorno a Cremona, sempre ai danni di Francesco Sforza, con Francesco e Jacopo Piccinino ed Erasmo da Trivulzio. Si ritira dal cremonese con l’avvicinarsi dell’esercito veneziano capitanato da Micheletto Attendolo. | |||
Sett. | Lombardia | Affronta i veneziani comandati dall’ Attendolo. Viene sconfitto e catturato nella battaglia del Mezzano. | |||
1447 | |||||
Autunno | Milano | Venezia | Lombardia | Passa al soldo della Repubblica Ambrosiana. Ottiene da Francesco Piccinino il comando della cavalleria; si trova all’ avanguardia a Melegnano. | |
Ott. | Emilia | Prende parte all’assedio ed all’espugnazione di Piacenza. A fine mese è segnalato nel parmense. | |||
1448 | |||||
Gen. | Lombardia | All’abbazia di Chiaravalle Milanese: si lamenta con il comune di Parma perché un suo uomo d’arme è stato arrestato a Borgo San Donnino (Fidenza) con l’accusa di furto di alcune vacche. | |||
1449 | |||||
Feb. | Francesco Piccinino lo invia, con il suo familiare Francesco d’Assisi, dal re di Napoli Alfonso d’Aragona per informare il sovrano della sua alleanza temporanea con Francesco Sforza ai danni della Repubblica Ambrosiana, nonché per assicurarlo del suo ritorno alla difesa di Milano con la prossima primavera. | ||||
Mag. | Milano | Venezia Sforza | Lombardia | Viene inviato in avanscoperta con alcuni cavalli leggeri verso Melegnano allo scopo di controllare i movimenti degli avversari. | |
Ott. | Lombardia | Alla morte di Francesco Piccinino milita nella compagnia del fratello di quest’ultimo Jacopo. | |||
1450 | |||||
Gen. | Milano | Sforza | Lombardia | Con altri 6 capisquadra, tra i quali Conticino da Carpi e Gerardo Terzi, si fa promotore di un avvicinamento a Francesco Sforza: informa il condottiero avversario sui movimenti del suo capitano Jacopo Piccinino. Lo Sforza invia 8 squadre di cavalli agli ordini di Giacomo da Salerno per catturare il Piccinino. Luchino Palmeri è trattenuto ed i suoi complici non hanno il coraggio di eseguire il piano predisposto. | |
Feb. | Lombardia | Luchino Palmeri non si perde d’animo; approfitta dell’ amicizia di cui gode sia presso lo Sforza che presso Jacopo Piccinino; fa da tramite fra i due condottieri per un loro incontro. Le trattative non vanno a buon fine anche perché lo scopo del Piccinino non è quello di disertare ma solo quello di guadagnare tempo. In conclusione Jacopo Piccinino, per non essere accusato di tradimento dai veneziani (ora alleati ai milanesi) lo ritiene come unico colpevole del negoziato sul cui vero significato il Palmeri sembra avere equivocato. Catturato, viene impiccato ai merli del castello di Bosisio Parini. |
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