LUCA SAVELLI

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Rocca dei Savelli o “del Valentino”, Rignano Flaminio
Rocca dei Savelli o “del Valentino”, Rignano Flaminio

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

LUCA SAVELLI  Signore di Rignano Flaminio e di Benano.

Fratello di Giovanni Savelli,  cugino di Antonello Savelli, genero di Ludovico Orsini.

  • 1515 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1474
Ott.5 cavalliGli è concessa una condotta di 5 cavalli dal signore di Bologna Giovanni Bentivoglio.
1485
Mar.VeneziaE’ sospettato dai veneziani di aver pagato la sua compagnia con denaro contraffatto. 2 suoi uomini sono arrestati per spaccio di moneta falsa. Fugge in fretta dai territori della Serenissima: i suoi cavalli sono rilasciati e compensati con il ricavato delle proprietà che ha dovuto abbandonare con la fuga.
1486
 Mar.ChiesaNapoliAbruzzi

Il papa Innocenzo VIII fa pressioni su di lui affinché liberi alcuni prigionieri catturati a Sulmona in modo da ottenere, a sua volta, la liberazione del nobile aquilano Francesco Lucullo.

1494
Ago.NapoliFranciaEmiliaA Parma con Niccolò Orsini, Gian Giacomo da Trivulzio ed il fratello Giovanni.
1495
Sett.Campania

Prende parte alla battaglia di Eboli. Prima dello scontro con Venanzio da Varano cerca di convincere Giovanni Tommaso Carafa a non tentare la sorte con una battaglia campale, di accontentarsi di tallonare gli avversari fino a Salerno e di tagliare loro le linee di rifornimento; di impadronirsi infine di Lagopizzolo e di dare la località alle fiamme per impedire che i francesi abbiano una base logistica. Il suo piano viene rigettato dal Carafa: Luca Savelli si colloca con i suoi uomini d’arme al centro dello schieramento ed è disfatto dalla cavalleria pesante degli avversari.

1499Umbria

Arresta nei pressi di Orvieto, a Benano, su ordine del papa Alessandro VI, alcuni cittadini che si sono rifiutati di consegnare del foraggio alle truppe di Giovanni Carillo.

1501
Mag.SavelliOrsiniLazio ed Umbria

Staziona nel todino con 55 balestrieri a cavallo, scorre nei pressi di Cervelletta di Massa Umbria e vi razzia più di 50 capi di bestiame appartenente ai Monaldeschi della Cervara. Guada il Tevere e raggiunge Corbara.

1502LazioNegli ultimi mesi dell’anno tenta con Battista Savelli di rappacificarsi con il papa Alessandro VI.
1503
Feb.SavelliChiesaLazioL’accordo è raggiunto nei primi giorni del mese.
Mar.ChiesaOrsiniLazioPassa agli stipendi dei pontifici per combattere gli Orsini.  Deluso presto nelle sue richieste, si unisce con gli oppositori del papa. Chiede invano soccorsi ai veneziani.
Giu.UmbriaFa uccidere dai suoi balestrieri a cavallo il nemico personale Morello da Benano.
Ago.SavelliMonaldeschiUmbria

Alla notizia della morte di Alessandro VI lotta contro Luca Monaldeschi della Cervara. Con Troilo Savelli (350 cavalli) attacca Castel Viscardo; respinto dagli avversari, incendia il borgo di Monterubiaglio e ritorna ad assalire Castel Viscardo ove fa alcuni prigionieri. Il bottino viene inviato a Castel Giorgio per indurre i difensori a riconoscergli una taglia per il recupero dello stesso. Si ritira appena è informato che da Orvieto si stanno muovendo 200 fanti e 25 cavalli per prestare soccorso ai suoi rivali.

Nov. dic.FirenzeSpagnaCampania e Toscana

Passa agli stipendi dei fiorentini. Viene inviato con Ambrogio da Landriano nel regno di Napoli per combattere gli spagnoli agli ordini del balivo di Caen Giacomo di Silly. Contrasta gli avversari sul Garigliano a sostegno delle truppe francesi. A dicembre si reca a Firenze;  si lamenta con il cardinale di Volterra e con Niccolò Machiavelli per il ritardo delle paghe.

1504
Mag. giu.FirenzePisa70 lanceToscana

Fronteggia nella maremma senese Rinieri della Sassetta che sta tentando di raggiungere Pisa.  Si sposta a Poggibonsi ed a Cascina con Ludovico della Mirandola. Allorché il della Sassetta riesce a riparare nel territorio di Piombino è spinto dai fiorentini verso Bibbona per impedire eventuali scorrerie dell’avversario da quel lato. A giugno reclama per il ritardo delle paghe. Sempre nel mese ha l’incarico con Marcantonio Colonna e Musacchino di Musacchio di scorrere a Riglione e di devastarne le campagne. I tre condottieri si avvicinano alle mura fuori della gittata dell’artiglieria senza trovare alcuna opposizione nei pisani.

Ago.Toscana

Si fortifica sul Cecina per bloccare un’eventuale azione diversiva dei pisani allorché Bartolomeo d’Alviano giunge in maremma con la propria compagnia.

1505
Apr.Toscana

Esce da Cascina con 400 cavalli e 500 fanti per trasportare vettovaglie a Ripafratta, espugnare Filitello (Filettole) e razziare a Barbaricina il bestiame appartenente ai pisani che sta pascolando al di là del Serchio (quattrocento capi). Torna lentamente a Cascina per farsi attaccare dagli avversari che sa inferiori di numero. Al suo inseguimento vi sono Corrado Tarlatini e Rinieri della Sassetta (quindici uomini d’arme, 40 cavalli leggeri e 60 fanti) che lo intercettano al ponte Capellese sull’Osoli. I fiorentini, impacciati dalla strettezza dei luoghi, dalla presenza dei somieri e dal bestiame razziato sono sbaragliati; molti soldati che si danno alla fuga sono svaligiati dai contadini. Il Savelli rimane ferito nel combattimento. Tra i suoi uomini vi sono 50 morti ed altri altri 370 sono catturati con la perdita di cinque bandiere compreso il suo vessillo.

Sett.ToscanaSegue Ercole Bentivoglio contro Pisa. Prende parte all’assalto alle mura cittadine dal lato di Porta Calcesana con le lance spezzate a cavallo, i fanti del marchese Galeotto Malaspina e di Carlo da Cremona e gli uomini d’arme di Annibale Bentivoglio.
Ott.ToscanaLa sua compagnia è alloggiata nel territorio di Buggiano.
1506
Mar.ToscanaDi guardia a Pescia. Assale una colonna pisana reduce da una scorreria in Val di Nievole. Recupera il bestiame predato e si impadronisce di trenta cavalcature. Dodici sono i prigionieri. Insegue i fuggitivi fin sulle porte di Lucca ferendo molti altri avversari.
Mag.50 lanceToscanaPresenzia alla rassegna sella sua compagnia (50 lance ed alcuni cavalli leggeri) con i quali ritorna nel pisano per depredarne il territorio.
1508
Feb.FirenzePisaToscanaAl campo di Cascina. Dà il guasto al contado pisano con i suoi uomini d’arme affiancando il commissario Niccolò Capponi.
Mag.ToscanaAll’assedio di Pisa.
1509
Apr.Lazio

E’ assoldato dai veneziani con Giulio Orsini, Renzo di Ceri e Troilo Savelli (2000 cavalli e 3000 fanti) per combattere le truppe della lega di Cambrai: il papa Giulio II lo obbliga a non partire e, sotto pena di scomunica, gli vieta di restituire l’acconto ricevuto.

1511
Gen.FirenzeChiesa VeneziaEmiliaGiunge a Parma con Muzio Colonna alla testa di 157 uomini d’arme e di 125 arcieri a cavallo per un totale di 628 cavalli. I suoi uomini, per la maggior parte, indossano una livrea di velluto e broccato d’oro; provengono da San Michele ed alloggiano in Codiponte. La loro rassegna avviene davanti allo Chaumont ed al cardinale Ippolito d’Este. A fine mese un uomo d’armi fiorentino è ucciso da Astolfo Tagliaferri. Gli armati del Savelli e di Muzio Colonna si impadroniscono delle rocchette ed assalgono il palazzo dell’uccisore (che peraltro si è già dato alla fuga). Devono intervenire Gian Giacomo da Trivulzio e lo Chaumont per calmare gli animi.
1512
Apr. mag.FranciaSpagna Chiesa VeneziaRomagna LombardiaPrende parte alla battaglia di Ravenna. A maggio si congiunge in Lombardia con le truppe del la Palisse al fine di contrastare svizzeri e veneziani.
Giu. lug.Lombardia Toscana

E’ segnalato alla difesa di Bergamo con Silvio Savelli; allorché la città si solleva a causa dell’attacco dei veneziani, se ne allontana per trasferirsi alla guardia di Pavia. Assalito ancora da   svizzeri e veneziani, ottiene un nuovo salvacondotto da Renzo di Ceri, cui promette di non affrontare le truppe della Lega Santa per quattro mesi. ha così la possibilità di ritirarsi senza perdite.. Abbandona Pavia con Alessandro da Trivulzio alla testa di 160 cavalli e di 100 balestrieri a cavallo: giunto però a Cremona le sue milizie (come quelle di Musacchino da Musacchio) sono svaligiate ad un ponte sul Po dai fanti veneziani. Si consegna allora (luglio) a Giampaolo Baglioni per timore di non cadere nelle mani degli svizzeri. Lasciato libero di muoversi, raggiunge Pescia.

Ago.FirenzeSpagna ChiesaToscana

Viene preposto alla difesa di Prato con 60 uomini d’arme, 150 cavalli leggeri e 2000 fanti raccogliticci pistoiesi e pisani per contrastare il viceré di Napoli Raimondo di Cardona in marcia verso Firenze con 200 lance, 5000 fanti spagnoli e due cannoni: obiettivo di quest’ ultimo è quello di restaurare alla signoria della città i Medici. Luca Savelli si trova subito senza polvere da sparo perché i partigiani dei Medici intercettano le munizioni che gli sono state inviate da Firenze. Raimondo di Cardona chiede vettovaglie per le sue truppe: poiché queste vengono rifiutate ordina di battere le mura di Prato con i suoi pezzi di artiglieria alla Porta del Serraglio. Viene aperta una piccola breccia nelle mura di Prato; sono uccisi due fanti fiorentini; nella breccia si gettano i fanti spagnoli mentre altri soldati scalano le mura con tanto furore che i difensori si danno alla fuga gettando via le armi. Il Savelli si rifugia nella rocca; la città viene messa orendamente a sacco e gli spagnoli fanno strage della popolazione (la stima dei morti varia, secondo gli autori, da 2600 a 5600); ai cittadini che si salvano sono poste taglie per 50000/60000 ducati; sono fatti prigionieri anche il commissario cittadino e molti ufficiali della repubblica.

1513
Feb.LazioA Roma. Coin altri condottieri Orsini e Colonna coopera a sedare nella città alcuni disordini sorti per la morte del papa Giulio II.
Giu.MilanoFranciaLombardiaE’ presente alla battaglia di Novara.
1515Muore. Sposa Donata Orsini, figlia di Ludovico.

 CITAZIONI

-“Vecchio e poco esperto capitano.” VILLARI

-“Condottiere vecchio ma che né per l’età né per l’esperienza era pervenuto a grado alcuno di scienza militare.” GUICCIARDINI

Fonte immagine in evidenza: prolocorignano.it

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