Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
JACOPO TERZI Giureconsulto. Conte di Tizzano (Val Parma) e di Castelnuovo.
Figlio di Niccolò Terzi, fratello di Giovanni Terzi e di Ottobono Terzi, zio di Niccolò Terzi.
- 1409 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1392/1395 | Lombardia | Si laurea all’università di Pavia in diritto civile e canonico. Nel 1395 ottiene una cattedra nel medesimo ateneo. | |||
1400 | Agli inizi dell’anno è invitato a tenere scuola a Mantova precedendo l’arrivo di Vittorino da Feltre. Nello stesso anno passa dall’insegnamento al servizio del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti. Presto abbandona l’insegnamento per mettersi al servizio dei Visconti come giurisperito. Ha l’incarico di podestà e di capitano del popolo a Lodi. | ||||
1401 | Veneto | Podestà a Vicenza. | |||
1402 | |||||
Lug. | Milano | Firenze | Toscana | Segue Alberico da Barbiano ed i fratelli Ottobono e Giovanni contro i fiorentini. E’ investito con costoro di alcuni castelli, già appartenenti ai da Correggio come Brescello, Montecchio Emilia, Boretto, Gualtieri e Colorno. | |
Sett. ott. | Lombardia ed Emilia | Si trova a Milano; nel duomo assiste ai funerali del Visconti; con altri 7 dignitari viene deputato a reggere il grande palio tessuto di seta e d’oro, foderato d’ermellino, che decora la bara ducale. E’ subito assalito nei suoi possedimenti dai da Fogliano, dai da Correggio e dai Rossi. | |||
Dic. | Lombardia | Figura tra membri del consiglio ducale. | |||
1403 | |||||
Feb. | Lombardia | A metà mese giura fedeltà al duca di Milano Giovanni Maria Visconti con Rolando Pallavicini, Giberto e Gian Martino di San Vitale, tutti cittadini di Parma. | |||
Giu. | Milano | Guelfi | Emilia | Espugna e dà alle fiamme il castello di Mulazzano (di proprietà dei Rossi); entra con gli Avogari in Scurano che subisce la medesima sorte. | |
Lug. | Emilia | Ottiene Mamiano e vi incendia 113 case. A fine mese è nominato dalla duchessa Caterina Visconti, con il fratello Ottobono, commissario ducale di Parma e di Reggio Emilia. Si impossessa della seconda località negli stessi giorni. | |||
Nov. | Emilia | Recupera il castello di Neviano degli Arduini ribellatosi ai Terzi ad opera di Ludovico della Palude. | |||
1404 | |||||
Giu. | Milano | Guelfi | Lombardia | Combatte nel bergamasco a fianco dei ghibellini contro i guelfi. Si trova a Berzo dove, con l’appoggio di 500 ghibellini, si scontra per quattro giorni con i guelfi di Adrara San Martino e di Predore. | |
1405 | |||||
Mar. | Parma | Rossi | Emilia | E’ lasciato dal fratello Ottobono alla guardia di Parma con Antonio Terzi. La città è tormentata dalla guerriglia dei Rossi; per reprimere gli attacchi degli avversari si collega con Guido Torelli; si accampa a Porporano alla testa di 300 cavalli, 200 fanti e più di 500 fanti cittadini. Raggiunto da altri uomini, incomincia a battere il castello con le artiglierie; ne ottiene la resa a patti dopo un giorno di intenso bombardamento. Subito dopo, sempre con il Torelli, si porta attorno a Mamiano con 4000 uomini: i Rossi preferiscono uccidere il loro bestiame piuttosto che farlo cadere nelle mani dei Terzi. | |
Apr. | Emilia | Cede Mamiano; si impadronisce di Pariano che è controllata dai Bravi; si impossessa della bastia di Lesignano de’ Bagni e di San Michele di Tiorre; assedia Castrignano. Abbandona le operazioni a causa di un’abbondante nevicata. Riprende l’iniziativa ed ottiene Alberi per l’abbattimento causato dalle bombarde di una parte delle mura e la rottura del tetto della torre. Conquista la bastia di Mataleto; rientra a Parma. | |||
Sett. | Viene aggregato alla nobiltà veneziana con i fratelli. | ||||
1406 | |||||
Gen. | Emilia | Sventa a Pariano una congiura ordita dal vescovo di Verona Giacomo dei Rossi nel corso della quale corre il rischio di essere catturato: 3 uomini sono impiccati nei pressi di Felino. | |||
1408 | |||||
Primavera | Parma | Ferrara | Lombardia | Viene segnalato nel cremonese con Giovanni Malvicini: alla notizia che Gabrino Fondulo si è alleato con il marchese di Ferrara Niccolò d’Este inizia a depredare il cremonese. Attaccato da 500 cavalli condotti dal Grasso rimane ferito con il Malvicini nello scontro: si salva a stento con la fuga. | |
Dic. | Emilia | Si accampa sotto Corniglio che cade in suo potere in breve tempo; dopo due giorni ottiene pure Pietramogolana, che è controllata anch’essa dai Rossi. | |||
1409 | |||||
Apr. mag. | Emilia | Occupa Bosco; a maggio accompagna il fratello Ottobono nel suo incontro con Niccolò d’Este in un luogo sito sulla strada tra Reggio Emilia e Rubiera: il congiunto è ucciso a colpi di pugnale da Muzio Attendolo Sforza e da Micheletto Attendolo. Il Terzi riesce a fuggire con il nipote di tre anni Niccolò Carlo. Ripara a Parma; convoca tutti i cittadini nel Palazzo del Vescovado, e vi fa dichiarare il figlio di Ottobono signore della città e di Reggio Emilia. Si prepara alla difesa. | |||
Giu. | Emilia | Scaccia da Parma tutti i fautori dei Rossi; recupera il castello di San Michele di Tiorre a spese dei Rossi e ne fa togliere le loro insegne. Si asserraglia nella città mentre Niccolò d’Este si porta prima alla fortezza di Pannochia e dopo sei giorni, si dirige alla volta di Reggio Emilia. I veneziani lo contattano tramite Francesco Contarini e Francesco Foscari. Concede alle milizie della Serenissima il presidio dei siti di Casalmaggiore, Brescello e Colorno. | |||
Lug. | Emilia | Alla partenza dei plenipotenziari veneziani invia Giovanni Malvicini con 300 cavalli a Guardasone ed altri 100 cavalli a Pariano per assalire la retroguardia avversaria. Tali truppe sono rafforzate da 800 armati composti da cittadini e da contadini del distretto. Alla notizia della sconfitta del Malvicini rientra a Parma. I veneziani segnalano al marchese di Ferrara che il Terzi è sotto la loro protezione. Niccolò d’Este ignora l’avvertimento ed assale Parma. Entra nella città Giberto di San Vitale che si incontra con il Terzi. La popolazione si ribella. Si trasferisce inizialmente con i suoi armati nella cittadella di Porta Nuova. Quando viene a conoscenza che gli estensi sono entrati in città, preferisce rinchiudersi nella rocca di Guardasone in cui viene presto assediato. | |||
Sett. | Emilia | Ridotto sempre più in cattive condizioni, cerca senza esito di ottenere soccorsi dai veneziani. | |||
Ott. | Emilia | Alla notizia della cattura in Castell’Arquato del fratello Giovanni da parte di Alberto Scotti lascia Castelguelfo per raggiungere Borgo San Donnino (Fidenza) Si porta all’attacco di tale castello e ne scaccia le milizie degli Scotti. Si dirige poi verso Fiorenzuola d’Arda; vi è però preceduto da Alberto Scotti che sbarra ogni accesso a tale castello. Quando vi giunge si trova circondato dagli avversari. E’ fatto prigioniero con 80 dei suoi più fedeli seguaci: condotto davanti alla rocca per convincere il castellano alla resa, è ucciso dagli abitanti infuriati sotto gli occhi dello stesso castellano. |
CITAZIONI
-Con Antonio Terzi e Pietro dei Rossi “Tutti costoro erano famosi nelle armi.” PEZZANA
-“Il quale per essersi dottorato nell’una e nell’altra legge si chiamò il dottore.” ANGELI -“Armato di studi e di ben collaudata esperienza in campo giuridico, amministrativo e militare.” CONT