Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
JACOPO CONTI Conte di Valmontone. Signore di Artena, Cretone e Torrevecchia.
Padre di Cesare Conti, fratello di Andrea Conti, cugino di Giovanni Conti, suocero di Giampaolo Baglioni, cognato di Orso Orsini.
- 1500 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1455 | |||||
Gen. | Lazio | Con i fratelli Giovanni ed Andrea ratifica la vendita del castello di Torrecchia, ceduto anni prima dal padre Grato alla sorella Cecca. | |||
1460 | |||||
Mar. | Angiò | Napoli | Il duca di Milano Francesco Sforza consiglia il conte di Urbino Federico da Montefeltro, in partenza per il regno di Napoli, di subornarlo affinché abbandoni le compagnie di Jacopo Piccinino. Grazie alla mediazione del fratello Andrea passa nelle file feltresche, seguito, poco dopo, anche dal cugino Tartaglia. | ||
Lug. | Napoli | Angiò | Lazio | Si trova a San Germano (Cassino) con il fratello Andrea al comando di 300 cavalli e di alcuni fanti. Si colloca a Sant’Elia Fiumerapido per bloccare il flusso dei rifornimenti diretto agli avversari e si scontra con gli abitanti del castello al ponte di Pantano. Gli sono inflitte alcune perdite. Il giorno seguente si sposta a Belmonte Castello e vi si impossessa di molto frumento. | |
Sett. | Lazio | Attacca Isola del Liri e la dà alle fiamme; assale, indi, il castello di Piedimonte San Germano ed insegue i fuggitivi fino al monastero di San Pietro catturando nove uomini d’arme. Prosegue per Cervaro e con il fratello scorre ancora il contado di Sant’Elia Fiumerapido. Da ultimo si dirige verso la Puglia con 500 cavalli. | |||
1461 | |||||
Apr. lug. | Lazio Abruzzi e Campania | Affianca Giovanni Conti ed Antonio Piccolomini con 11 squadre di cavalli e 500 fanti; attraversa il ponte di Ceprano ed il giorno di Pasqua giunge a San Germano (Cassino). Respinte le truppe di Pandolfo Pandone, che cerca di opporsi alla sua marcia, perviene ad Albe, tra San Felice e Santa Maria dei Bisognosi, tocca la torre di Francolise e Castel Volturno dove si congiunge con le truppe del re di Napoli. Assedia Castel Volturno e costringe i difensori ad arrendersi. | |||
Ago. | Lazio | Rientra nel cassinate e dà il guasto al contado di Sant’Elia Fiumerapido. E’ raggiunto da Fabrizio Carafa; insieme i due capitani, al comando di 1000 uomini, assalgono il castello dando alle fiamme in ogni dove ad alberi da frutta, a vigneti ed ai raccolti. | |||
Sett. | Lazio | Esce da Cassino. Alla testa di 1000 uomini conduce all’alba un vano assalto al castello di Cervaro. | |||
1462 | |||||
………….. | 100 lance | Campania | Contrasta le truppe di Giovanni d’Angiò in Terra di Lavoro alla testa di 2 compagnie di cavalli. | ||
Ago. | Puglia | Partecipa alla battaglia di Troia. | |||
1463 | |||||
Dic. | Lazio | Licenziato alla conclusione della guerra, si dirige verso l’abbazia di Montecassino. Da qui rientra nelle sue terre. | |||
1464 | |||||
………….. | Lazio | Viene contattato dai veneziani allo scopo di fronteggiare i turchi in Morea. | |||
Sett. | Lazio | Si riconcilia con Deifobo dell’Anguillara su pressione dell’arcivescovo di Conza Giovanni Conti: le due parti scelgono Orso Orsini come arbitro per porre fine a tutte le loro controversie. | |||
1465 | Gli aragonesi non gli rinnovano la condotta e gli concedono una provvigione senza alcun incarico operativo. | ||||
1467 | Napoli | Venezia | Contrasta le truppe di Bartolomeo Colleoni agli ordini del duca di Calabria Alfonso d’Aragona. | ||
1474 | |||||
Ott. | Napoli | Impero | Campania | Con Giulio Antonio Acquaviva accompagna Federico d’Aragona in Borgogna. Lascia il regno di Napoli al fianco del principe di Taranto Federico d’Aragona per combattere gli imperiali a favore del duca di Borgogna Carlo il Temerario. Il corteo è composto di 600 persone, di cui 300 sono dotate di cavalcature e 200 a piedi | |
1476 | |||||
Apr. | Borgogna | Cantoni Svizzeri | Francia | E’ segnalato sempre al fianco dell’Acquaviva alla vigilia della battaglia di Grandson. Segue il ritorno in Italia prima della decisiva battaglia di Morat. | |
1478 | |||||
Nov. | Chiesa | Firenze | 100 lance | Toscana | Agli stipendi del papa Sisto IV. Si trova all’assedio di Monte San Savino; ne scaccia gli avversari e passa alla guardia della località con 2 squadre di cavalli. |
1479 | |||||
Giu. | Toscana | A Siena. | |||
Sett. | Toscana | Agli ordini del duca di Urbino Federico da Montefeltro prende parte all’assedio di Colle di Val d’Elsa. Si colloca quasi di fronte al borgo, spostato verso sinistra. Partecipa alla battaglia di Poggio Imperiale (Poggibonsi); vi attacca il colle al comando dell’ala destra. | |||
1480 | Lazio | Entra in disputa con i propri congiunti per il possesso di Montefortino (Artena). | |||
1481 | |||||
Estate | Napoli | Impero Ottomano | Puglia | Combatte i turchi nella guerra di Otranto. Si pone con Ignazio d’Avalos davanti alla rocca della città e viene respinto un suo attacco. | |
1482 | |||||
Giu. | Chiesa | Napoli | Lazio | Lascia Quinto ed entra in Roma per accamparsi in San Giovanni in Laterano. Ne esce dopo qualche giorno per effettuare con altri condottieri una sortita nella quale sono catturati 30 uomini. A fine mese affianca Girolamo Riario con 3000 romani e si porta sulla Via Appia alla tomba di Cecilia Metella; cerca lo scontro con gli aragonesi. I nemici rifiutano il combattimento. | |
Lug. | Umbria | Assale in Città di Castello Niccolò Vitelli. | |||
Ago. | Lazio | E’ contattato da Prospero Colonna che milita nel campo avversario: i suoi uomini sono introdotti in Artena. Il presidio che ne è alla difesa è fatto prigioniero. Sono catturati 40 lance e 60 fanti. I suoi uomini sono impegnati in una scaramuccia dai turchi militanti nel campo avversario agli ordini di Rossetto da Capua. A metà mese, agli ordini di Roberto Malatesta, prende parte allo scontro di Campomorto nel quale, alla testa di 8 squadre di uomini d’arme, ha un ruolo determinante. Raggiunge il campo pontificio la notte precedente la battaglia senza che gli avversari se ne accorgano: al comando di una delle sei schiere (1500 fanti e 200 cavalli leggeri) riesce ad attraversare sotto il fuoco delle artiglierie, e con il favore di una pioggia battente, una zona boscosa e paludosa per cui riesce a prendere le truppe aragonesi alle spalle e di fianco. Il combattimento risulta uno dei più cruenti del secolo in quanto rimangono sul terreno circa 1200 uomini; i prigionieri sono dai 300 ai 500. | |||
Ott. | Lazio | Occupa Cave e vi fa 200 prigionieri: sono uccisi una gran parte dei giannizzeri ed alcuni spagnoli che militano con gli aragonesi; i prigionieri di taglia sono 70. Si impadronisce, poi, dei castelli di Vico nel Lazio e di Giuliano di Roma che appartengono ai colonnesi; da ultimo, punta su Pontecorvo e fronteggia sui confini dello stato pontificio Federico d’Aragona, fermo a Terracina con 10 squadre di uomini d’arme e molti fanti. | |||
1483 | |||||
………….. | Chiesa | Venezia | 60 lance | Emilia | Affronta i veneziani nella guerra di Ferrara. |
Giu. | Chiesa | C. di Castello | Umbria | Coopera con Giordano Orsini e Lorenzo da Castello contro i Vitelli ed i fuoriusciti di Todi. Lascia il campo di Resena e si pone sul confine tra il perugino e Città di Castello. Occupa il palazzo del Cornetto, Trestina ed altri castelli compresa Canoscia, dà alle fiamme il palazzo del Ponte d’Avorio ed ottiene San Secondo. Si accampa a Garavelle e con gli altri 2 capitani si sposta a Branca. In uno scontro con gli avversari riporta alcune perdite; divenuto più prudente, si attenda tra Riosecco ed il fiume vicino alla Porta di San Giacomo di Città di Castello; entra in Celalba, punta su Santa Croce, tocca Antirata e si accampa a Castelleone. | |
Lug. | Umbria | Devasta il territorio; finge di abbandonare l’assedio di Città di Castello e si colloca in agguato nelle vicinanze: dalla località escono i difensori per controllare la situazione. Jacopo Conti li assale e fa 150 prigionieri, tra i quali vi sono 80 uomini di taglia; anche numeroso bestiame è razziato. Città di Castello si arrende a patti a fine mese. | |||
………….. | Chiesa | Venezia | Romagna | Fronteggia ancora le truppe della Serenissima con 300 uomini d’arme. | |
Ott. | Emilia | Si trova alla difesa di Ferrara. Esce da Castelvecchio con Ercole d’Este (20 squadre di uomini d’arme, balestrieri a cavallo, cavalli leggeri e fanti) ed attacca il bastione di Pontelagoscuro che è controllato dagli avversari. | |||
1484 | |||||
………….. | Lombardia | In appoggio al duca di Calabria Alfonso d’Aragona. | |||
Ago. | Chiesa | Colonna | Lazio | All’assedio di Paliano. Alla morte del papa ha l’incarico dal collegio dei cardinali di sorvegliare il Palazzo Apostolico con alcuni fanti: è presto sostituito nel suo compito dal vescovo di Centa, Giusto Baldini. | |
Dic. | Lazio | Il giorno di Natale presenzia in San Pietro, a Roma, alla cerimonia in cui sono consegnati dal papa Innocenzo VIII a Giovanni della Rovere lo stendardo ed il bastone di comando dell’esercito pontificio. | |||
1485 | |||||
Lug. | Chiesa | Colonna | Lazio | Vi è un’incursione dei Colonna e di Cola Gaetani ai danni degli Orsini a Galeria: con Giovanni della Rovere recupera le prede, cattura Prospero e Fabrizio Colonna ed il Gaetani e li conduce a Roma. Costoro sono rinchiusi nel Palazzo Apostolico. Con la pace ottiene una condotta dal papa. | |
1486 | Chiesa | Napoli | Abruzzi | Segue Giovanni della Rovere negli Abruzzi. Con Carlo da Pian di Meleto tenta invano di convincere il della Rovere ad aprire un fronte in Puglia. | |
1487 | |||||
Giu. | Lazio | Risiede nei suoi possedimenti. Cerca di contattare il re di Napoli Ferrante d’Aragona. | |||
1489 | |||||
Apr. | Firenze | Agli stipendi di Firenze. Gli sono riconosciuti 15000 ducati in tempo di pace e 22000 in tempo di guerra. | |||
Giu. | Umbria | A Tavernelle nel perugino. | |||
1491 | |||||
Mar. | Toscana | E’ di stanza a Pisa; i suoi soldati hanno numerose risse con gli studenti dello studio cittadino. In conseguenza di uno scontro più grave di altri, gli studenti minacciano di abbandonare Pisa in caso di mancato intervento delle autorità. | |||
1492 | |||||
Ago. | Lazio | Si reca a Roma per il conclave e trascorre qualche giorno nei suoi possedimenti: per potere prolungare la sua assenza ricorre all’appoggio del cardinale Giovanni dei Medici. | |||
1493 | |||||
…………. | Viene a scadenza la sua ferma con i fiorentini. | ||||
Nov. | Umbria | Ad Orvieto, al fianco del papa Alessandro VI. | |||
1494 | |||||
Mag. | Firenze | Francia | Toscana e Romagna | Lascia Pisa per fronteggiare i francesi in Romagna. | |
Estate | Francia | Chiesa | Lazio | A Genazzano con le milizie dei Colonna. | |
Sett. ott. | Chiesa | Francia | Lazio | Defeziona nel campo avversario: gli è promesso il cappello cardinalizio per un figlio ed una condotta per lui e per un altro figlio. Gli viene concessa (ottobre) una provvigione di 20000 ducati; al figlio Cesare ne vanno altri 7000. | |
1495 | |||||
Gen. | Lazio | I lanzichenecchi di Engilbert di Clèves espugnano in un’ora Artena: tutti gli uomini del presidio sono uccisi (300 persone). I tre figli del Conti si salvano nella rocca; costretti ad arrendersi in breve tempo, sono condotti dal re di Francia a Velletri ed è loro imposta una taglia di 2000 ducati. Sfuggito alla cattura, con Niccolò Orsini, il condottiero sconfigge alcune schiere francesi al ponte della torre di Cassino infliggendo loro la perdita di 80/100 uomini: l’avvicinarsi del resto dell’ esercito fa sì che gli aragonesi siano respinti dal passo. | |||
………….. | Campania Calabria | Segue il re Ferdinando d’Aragona a Napoli ed a Ischia. Raggiunge Consalvo di Cordoba in Calabria; si segnala alla conquista di Crotone. | |||
1496 | |||||
Giu. | Calabria | Agli ordini di Consalvo di Cordoba sconfigge a Laino i San Severino. | |||
1497 | |||||
Ago. ott. | Conti | Colonna | Lazio | Occupa la Torre di Jacopo, a Colle Mattia, una piccola fortezza nei pressi di Lariano: ciò scatena un nuovo conflitto tra Colonna e Savelli da un lato, e gli Orsini dall’altro. Ad ottobre interviene a placare per qualche tempo gli animi il papa Alessandro VI. | |
1498 | Lazio | I colonnesi gli distruggono il castello di Zancati, con l’uccisione di 500 abitanti. | |||
1500 | Muore |
CITAZIONI
-“….,homo assueto/ a far gran fati../” SANTI
-Con Cristoforo da Forlì “Viri insignes.” ALBINO
-“Principal barone romano.” BORGIA
-Con il cugino, il conte Tartaglia “Condottieri di fama.” STORTI
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