Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GUIDORICCIO DA FOGLIANO Di Reggio Emilia. Signore di Reggio Emilia.
Fratello di Giberto da Fogliano, Giovanni da Fogliano e Guglielmo da Foglaino.
1290 ca. – 1352 (giu.)

Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1311 | Siena | Impero | Toscana | Si muove tra Lucca e Sarzana alla testa di un forte corpo di milizie. L’avanzata dei pisani viene bloccata a Montemurlo. | |
1312 | Firenze | Impero | Toscana | Milita per la taglia guelfa contro l’esercito dell’imperatore Enrico di Lussemburgo. | |
1317 | Emilia | Ricopre l’incarico di capitano del popolo a Bologna. | |||
1321 | Bologna | Modena | Emilia | Contrasta ancora i ghibellini. Viene inviato dai bolognesi nel Frignano per prestare soccorso ai Montecuccoli che si trovano in difficoltà di fronte alle truppe dei Bonacolsi. | |
1326 | Emilia | Con altri nobili di Reggio Emilia si presenta davanti al legato pontificio, il cardinale Bertrando del Poggetto, per ratificare l’assoggettamento della città all’autorità pontificia. | |||
1327 | |||||
Feb. apr. | Siena | Capitano di guerra | Toscana | A fine mese è nominato dai senesi loro capitano di guerra. Giunge nella città a fine marzo e viene investito dei pieni poteri a partire da aprile. L’incarico iniziale è semestrale. In realtà rimane al servizio della repubblica per più anni venendo riconfermato ogni sei mesi in tale carica. Sebbene sia stato chiamato dai senesi per organizzare le difese cittadine contro l’imperatore Ludovico il Bavaro ed i ghibellini, la sua azione militare si fonda sul mantenimento dell’ordine nel contado come già avvenuto in precedenza. Tra il 1323 ed 1324 gli sono riconosciuti 5910 fiorini a trimestre, che diventano 3970 nel 1325 per scendere ancora a 2985 (sempre per semestre) tra il 1327 e l’agosto 1328. In questa circostanza gli sono tuttavia riconosciuti altri 985 fiorini per l’aggiunta di ulteriori cavalli nel suo seguito. | |
1328 | |||||
Gen. apr. | Siena | Lucca | Toscana | Contrasta Castruccio Castracani. Ha l’incarico di conquistare con 200 cavalli e 600 fanti i castelli di Sassiforte e di Montemassi in maremma. Avversari sono i Cappucciani, signori di Sticciano, Montemassi e di altre terre, ribellatisi ai senesi per accostarsi al partito ghibellino. Militano ai suoi ordini capitani come Bernardo di Sicilia, Raimondo di Cornovaglia, Lionetto dell’Avellana e Gilberto da Cordoba. Quest’ultimo abbandona presto le sue file per passare agli stipendi del signore di Lucca. Guidoriccio da Fogliano fa costruire nei pressi si Montemassi una bastia dotata di torri, porte e bertesche di legno, al cui interno sono poste le macchine da guerra. Il castello è ridotto allo stremo. Ad aprile interviene il Castracani, che vi introduce vettovaglie e ne fa uscire uscire Nellino e Bustaccio da Sticciano. Il Fogliano ripiega tra Roccastrada, Montepescali e Rocchette lasciando la bastia ben fornita di truppe e di ogni altra cosa necessaria alle operazioni di assedio. | |
Mag. | Toscana | Con l’uscita da Montemassi dei lucchesi, inviati a rinforzo della guarnigione da Castruccio Castracani, Guidoriccio da Fogliano ne riprende l’assedio. | |||
Giu. | Toscana | Si unisce con 200 cavalli con i fiorentini, che cercano di prestare soccorso a Pistoia, assediata dal Castracani. | |||
Lug. | Toscana | Riprende l’assedio di Montemassi con 900 cavalli e 6000 fanti. | |||
Ago. | Toscana | Respinge un tentativo lucchese, portato da 600 cavalli, volto a soccorrere tale castello. Dopo qualche giorno i difensori sono costretti alla resa a patti. Guidoriccio da Fogliano scorre poi nel contado di Massa Marittima dove è bloccato per qualche tempo da forti piogge. Di seguito, si muove nel pisano tra Buriano e Castiglione della Pescaia. Il condottiero dà alle fiamme case e fa molti prigionieri. Lascia parte delle truppe in maremma a guardia delle piazzeforti e rientra in Siena, dove è accolto con grandi feste e falò di gioia per la vittoria. | |||
1329 | |||||
Lug. | Siena | Fuoriusciti | Toscana | Staziona a Paganico con Francesco Accanigi per fare fronte ad alcuni fuoriusciti che partendo da Ansedonia, nei pressi di Orbetello, infestano il maremmano. | |
Ago. | Toscana | Assale il castello di Ansedonia che cede a patti dopo 17 giorni per la mancanza di vettovaglie. La rocca viene fatta spianare dai senesi. | |||
1330 | |||||
Sett. | Siena | Santa Fiora | Toscana | Esce da Siena con 4000 uomini tra cavalli e fanti per combattere i conti di Santa Fiora penetrati nel senese per depredarlo. La sua presenza persuade gli aggressori alla pace. | |
Ott. | Emilia | L’imperatore Ludovico il Bavaro lo nomina suo vicario in Reggio Emilia. | |||
Nov. | Emilia | Consegna il castello di Tealdo ai figli di Simone e di Guglielmino da Fogliano. | |||
1331 | |||||
Mar. | Siena | Toscana | E’ riconfermato una volta di più dai senesi nel suo incarico di capitano di guerra per altri sei mesi. | ||
Apr. | Siena | Santa Fiora | Toscana | Muove con Francesco Accanigi contro gli Aldobrandeschi, i conti di Santa Fiora, che non vogliono riconoscere il dovuto censo ai senesi. Al comando di 400 cavalli e di 4000 fanti toglie loro Scansano, Castel del Piano ed il castello di Santa Fiora messo a sacco; assedia per più tempo Arcidosso, dove costruisce nelle vicinanze due grandi battifolli. | |
Ago. | Toscana | All’assedio di Arcidosso. Entra nella località attraverso un passaggio sotterraneo scavato dai guastatori. Falò per due sere a Siena per la vittoria. | |||
Sett. | Capitano di guerra | Toscana | Non si oppone a 200 cavalli boemi, inviati da Carlo di Boemia in soccorso del conte palatino di Santa Fiora, assediato nella rocca di Arcidosso. I senesi rimproverano il Fogliano per tale condotta. Ciò non è di ostacolo ad un ulteriore rinnovo del suo mandato di capitano di guerra. | ||
Ott. | Toscana | Con Francesco Accanigi blocca fra Lattaia e Ravi la marcia dei cavalli imperiali che hanno militato contro i senesi a fianco dei conti di Santa Fiora: gli avversari, che stanno ritornando alle loro basi, sono sconfitti riportando forti perdite. Il giorno successivo ottiene a patti la rocca di Arcidosso da Stefano e da Giovanni degli Aldobrandeschi. | |||
Nov. | Toscana | Viene firmata la pace con i conti di Santa Fiora. | |||
1332 | |||||
Nov. | Siena | Toscana | Gli è rinnovato il capitanato dai senesi. | ||
Dic. | Siena | Massa Pisa | Toscana | E’ organizzato un trattato con alcuni abitanti di Massa Marittima che promettono al Fogliano di fargli trovare aperta una porta della città. Esce da Siena in gran segreto con la cavalleria e la fanteria. Si unisce con Moscata Piccolomini e vince a Giuncarico i pisani guidati da Dino dalla Rocca e da Ciupo Scolari: tra i pisani sono uccisi 200 uomini tra cavalli e fanti; viene catturato Dino dalla Rocca con 6 connestabili di fanti ed altri 90 soldati con 7 bandiere. Con la vittoria Guidoriccio da Fogliano viene armato cavaliere. | |
1333 | |||||
Gen. | Toscana | A Siena con i prigionieri. Il comune dona a Guidoriccio da Fogliano una coppa d’oro con 500 fiorini. | |||
Feb. | Toscana | Esce da Siena alla notizia che Ciupo Scolari ha fatto irruzione in Massa Marittima. Il Fogliano dispone di 6000 uomini, un numero di armati molto superiore rispetto a quello dei suoi avversari. Pier Saccone Tarlati gli invia 160 cavalli ed altri arrivano al campo per conto dei perugini. Nonostante ciò si accontenta di tallonare i pisani senza cercare la battaglia campale. E’ sospettato di volta in volta di intelligenza con il nemico e di viltà; la sua condotta è ancora oggetto di biasimo. | |||
Apr. | Toscana | Rientra a Siena ed ottiene l’ultima riconferma nel suo incarico. Combatte i pisani con più forza; depreda il loro territorio. | |||
Sett. | Toscana | Con la firma della pace abbandona il servizio di Siena per essere sostituito nel comando delle truppe da Jacopo Gabrielli: Guidoriccio da Fogliano lancia accuse ai magistrati che nell’aprile precedente gli hanno impedito di accettare a Rosia la sfida a battaglia campale che gli è stata lanciata da Ciupo Scolari. Si allontana da Siena senza pagare debiti per 2000 libbre. | |||
Ott. | Emilia | Rientra a Reggio Emilia. Con il fratello Giberto e Niccolò da Fogliano scaccia Azzo Manfredi dalla cosignoria della città. | |||
1334 | |||||
…………. | Reggio Emilia | Mantova | Emilia e Veneto | Espulso da Reggio Emilia dai Gonzaga, si sposta a Verona alla corte dei della Scala. | |
Lug. | Emilia | Rientra a Reggio Emilia con il fratello Giberto. | |||
1335 | |||||
Giu. | Reggio Emilia | Mantova | Emilia | Il fratello Giberto cede Reggio Emilia al signore di Verona Mastino della Scala. Guidoriccio da Fogliano abbandona la città. | |
1336 | |||||
Feb. | Veneto | A Verona, alla corte degli scaligeri. | |||
………… | Veona | Venezia Firenze | Veneto | ||
1337 | |||||
Gen. | Veneto | Diviene podestà di Padova. | |||
Ago. | Veneto | Con Alberto della Scala viene catturato in Padova da Pietro e da Marsilio dei Rossi, entrati nella città con 500 armati grazie al tradimento di Marsilio e di Ubertino da Carrara che, con altri congiurati, hanno aperto ai nemici la Porta di Pontecorvo o di Santo Stefano. Viene detenuto nella città nel palazzo di Marsilio da Carrara. | |||
1338 | |||||
Mar. | Veneto | E’ liberato in cambio di Gerardo da Camino e di altri famigliari di quest’ultimo. A Vicenza. | |||
Sett. | Veneto | Con Spinetta Malaspina cade in un’imboscata a Longara, in cui è catturato con 12 membri della famiglia da Correggio ed altri componenti della sua famiglia quali Giberto, Simone, Bertolino ed Amedeo da Fogliano. Viene rinchiuso nelle prigioni della Quarantia nel Palazzo Ducale a Venezia con Alberto della Scala. | |||
1339 | |||||
Gen. | Veneto | E’ liberato alla firma della pace: viene accolto a Verona con grandi feste assieme con Alberto della Scala. | |||
Giu. | Emilia | Guido, Filippino e Feltrino Gonzaga gli confermano i benefici a suo tempo accordatigli da Mastino ed Alberto della Scala. | |||
Nov. | Veneto | Con il fratello Giberto viene aggregato alla nobiltà veneziana dal doge Bartolomeo Gradenigo. | |||
1340 | |||||
Feb. | Lombardia | A Mantova, per le nozze di Ugolino Gonzaga con Verde della Sala. | |||
1341 | |||||
…………. | Fogliano | Mantova | |||
Nov. | Veneto | A Verona per la stipula di una lega tra scaligeri, estensi, il signore di Bologna Taddeo Pepoli e fiorentini. | |||
1342 | Toscana | Con Lamberto degli Abati è coinvolto a Firenze in una congiura ai danni di Gualtieri di Brienne. La trama termina con l’impiccagione di molti cospiratori. | |||
1343 | |||||
Gen. | Comp. ventura | Ferrara | Maresciallo | Emilia | Fa parte della Grande Compagnia di Guarnieri di Urslingen con l’incarico di maresciallo; lascia il bolognese e si dirige a Sassuolo, Colombaro, Gorzano, Montale, Formigine, Casinalbo e Baggiovara nel modenese. Si ferma per otto giorni nei pressi del capoluogo. L’Urslingen si accorda con Obizzo d’Este. |
Feb. | Emilia | Attraversa il Secchia e si accampa nelle vicinanze di Correggio. | |||
Mag. | Veneto | Si reca a Montagnana con il fratello Giberto e Bonetto da Malvicina; tratta la pace per conto degli scaligeri con il signore di Padova Ubertino da Carrara. Con la definizione dell’accordo ritorna a Cologna Veneta presso Mastino della Scala. E’ qui raggiunto da Rolando dei Rossi, da Giacomo da Carrara e da Giacomino da Peraga ambasciatori del signore di Padova. | |||
…………. | Toscana | Affianca i “grandi” di Firenze ai danni del duca di Atene Gualtieri di Brienne. | |||
1345 | |||||
Giu. | Ferrara | Mantova. | Emilia | Con il fratello Giovanni, Gabriotto da Canossa, Carlotto da Piacenza e Maffeo da Pontecarali dà l’assalto a Porta Bernone a Reggio Emilia. 500 uomini si spingono nella piazza portando lo stendardo degli estensi: sono respinti da Filippino Gonzaga, dai Manfredi e dai da Sesso. Il ponte crolla per il sovraccarico. | |
1348 | |||||
Apr. | Veneto | E’ nominato per un anno podestà di Verona. | |||
1351 | |||||
Giu. ott. | Capitano del popolo | veneto e Toscana | Muore a Verona, nei primi giorni del mese, Mastino della Scala. Il figlio Cangrande assume la signoria della città. Viene scacciato dalla località con tutti i membri della sua famiglia. Ritorna agli stipendi di Siena (ottobre) con l’incarico di capitano del popolo, malgrado che nel passato sia stato accusato di infedeltà da parte della repubblica. Nello stesso mese i senesi riescono a riprendere il controllo di Magliano, ribellatasi in precedenza. | ||
1352 | |||||
Giu. | Toscana | Muore a Siena a metà mese. E’ sepolto a Camporeggio nella chiesa di San Domenico con solenni esequie che costano al comune la somma di 500 fiorini (80 fiorini, per bandiera, sopravveste e coperta; 80 fiorini, scarlatto e vesti brune per i suoi collaboratori; 122 fiorini, coperte e bandiere ridipinte; 68 fiorini, il vaio; 184 fiorini, la cera; 35 fiorini, altro. Affresco di Simone Martini nel Palazzo Pubblico di Siena. Il ritratto, occupa la parte alta di una parete della sala del Mappamondo; sullo sfondo compaiono staccionate irte di lance, mura di città e castelli, accampamenti ben difesi, macchine e preparativi per l’assedio. |
CITAZIONI
-“L’affresco di Simone Martini fu commissionato al pittore da una città superba che intendeva far risaltare il controllo sotto cui teneva il territorio circostante. la posizione di primo piano che Guidoriccio ha nell’affresco costituisce solo un espediente artistico, poiché Siena non lo stimò sicuramente un trionfante signore guerriero, bensì un comandante mercenario utile e singolarmente leale. D’altra parte la sua carriera non era poi stata particolarmente clamorosa. Guidoriccio proveniva dalla nobile famiglia dei Fogliani di Reggio Emilia, un casato che diede molti capi militari e magistrati ai comuni dell’Italia centrale. Dopo essere stato al servizio di Siena, Guidoriccio aveva militato per i Della Scala veronesi e per un certo tempo era stato alle dipendenze anche di Werner di Urslingen. In lui si può scorgere un precursore di tanti condottieri quattrocenteschi e un rappresentante della continuità nelle tradizioni militari italiane.” MALLETT
-“Fu molto stimato per lo suo valore.” AZZARI
-Alle nozze di Ugolino Gonzaga “Guido da Foiano fo lo primero/ robe tre di pani assa’ devisati,/ Fodrati fono di varo lezero,/ boton d’arzento frisati d’or fino;/ chi li donoe avia cor altero.” ALIPRANDI
-“Non fu probabilmente il più valoroso ed esperto nelle armi, ma certamente è rimasto il più famoso, immortalato da quello splendido affresco di Simone Martini, che tuttora campeggia su una parete della cosiddetta “Sala del Mappamondo” nel Palazzo Pubblico di Siena.” RENDINA
-“Deve larga parte della sua fama all’attività come comandante militare, tanto vi fu chi vide in lui (M.Mallett) “un precursore di tanti condottieri quattrocenteschi e un rappresentante della continuità nelle tradizioni militari italiane.”” BOZZI
-“Fu buon condottiero d’arme, molto reputato, anche dai suoi avversari.” ARGEGNI
-“Non è toscano, ma è il più cavaliere della Toscana, il più bel capitano che abbia mai guidato un esercito in terra toscana. Il più bello e il più famoso nel mondo, perché il ritratto non glielo fece un pittore qualunque, ma Simone Martini, e non su un muro qualunque, ma su una grande parete della Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena, sulla quale Guido Riccio (o Guidoriccio, secondo altre grafie) da Fogliano sta andando, da oltre sei secoli e mezzo, all’assedio di Montemassi.” BATINI
-“La recente scoperta, al di sotto dell’affresco di Simone Martini con il “Guidoriccio” nel palazzo pubblico di Siena, di un precedente affresco con una “Scena nel castello”, attribuito a Duccio di Buoninsegna, ha dato avvio ad un riesame iconografico dello stesso “Guidoriccio da Fogliano”.. Inutilmente il Moran, poi il Mallory, lo Zeri, il Briganti ed altri, confrontando gualdrappa, armature, insegne cavalleresche, intonaci, hanno messo in dubbio l’identificazione con Montemassi e l’attribuzione al Martini, proponendo soluzioni che andavano dalla considerazione dell’affresco come opera del tardo Trecento o del primo Quattrocento.. all’assegnazione dell’intera opera al Settecento. A queste posizioni si è contrapposta una vivace schiera di storici e di storici dell’arte che, sulla base di restauri e di nuove fonti fatte con energia dagli archivi senesi ed editi .. mostrano come quell’affresco venne commissionato ed eseguito da Simone Martini subito dopo la vittoria del Fogliano a Montemassi, anche se in seguito subì interventi e manomissioni.” GOLINELLI
Immagine: wikipedia