Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GUIDO RANGONI Conte. Signore di Cordignano. Con i fratelli Uguccione e Venceslao governa varie terre e castelli nel contado di Modena, tra cui Castelcrescente (Stuffione), Borgofranco (Ravarino), Spilamberto, Castelvetro di Modena, Levizzano Rangone e Campiglio. Figlio di Gherardo Rangoni, padre di Niccolò Maria Rangoni, suocero di Antonio da Tolentino.
- 1467 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1431 | |||||
Mar. | Bologna | Chiesa | Emilia | Si trova a Spilamberto con Aldobrandino Rangoni e Rinaldo di Provenza al comando di 200 cavalli. | |
1434 | |||||
Ott. | Venezia | Milano | 40 lance | E’ condotto dai veneziani su segnalazione del Gattamelata con 40 lance, aumentabili a 200 cavalli, per sei mesi di ferma ed altri sei di rispetto. | |
1435 | |||||
Sett. | Emilia | A San Giovanni in Persiceto. Gli è rinnovata la condotta. | |||
1436 | |||||
Ott. | E’ nuovamente riconfermato dai veneziani. | ||||
1437 | |||||
Apr. | Lombardia | Affianca il marchese di Mantova Gian Francesco Gonzaga nel suo tentativo di attraversare l’Adda e di penetrare nel milanese. | |||
1438 | |||||
Lug. | Lombardia | Passa alla difesa di Brescia; si colloca presso le fonti di Mompiano. I viscontei attaccano in forza le sorgenti che alimentano l’acquedotto urbano: teme di rimanere isolato e ripiega con i suoi uomini entro le mura cittadine. | |||
Sett. | Lombardia Trentino e Veneto | Segue il Gattamelata nella sua ritirata da Brescia a Verona attraverso le montagne a nord del lago di Garda. Durante la marcia contrasta gli uomini del vescovo di Trento che vogliono fermare i veneziani gettando massi dall’alto delle cime: con Guglielmo Cavalcabò, alla testa di 300 soldati armati di pugnali e lance corte, snida gli avversari dalle loro posizioni. | |||
Ott. | Veneto | Trasferisce i famigliari a Padova. Nella città gli è donata una casa e gli è concessa una pensione. | |||
1439 | 300 cavalli | ||||
1441 | |||||
Nov. | 700 cavalli | Gli è rinnovata, con decorrenza ottobre, la condotta per due anni di ferma ed uno di rispetto: gli è dato il comando di 700 cavalli (ridotti a 500 in tempo di pace) con la facoltà di avere ai suoi ordini il connestabile Giovanni Grande. | |||
1443 | |||||
Lug. | Venezia | Milano | Romagna ed Emilia | Esce da Ravenna per essere inviato con Tiberto Brandolini in soccorso dei Bentivoglio alla testa di 1000 cavalli e di 200 fanti. | |
Ago. | Romagna ed Emilia | Si muove tra Forlì, Castrocaro Terme e Bologna. | |||
Sett. | Venezia | Chiesa | 600 cavalli e 200 fanti | Romagna | Alla difesa di Rimini con 1000/1200 cavalli e 200/400 fanti. |
Nov. | Romagna e Marche | Lascia il campo di San Giovanni in Marignano: invano Niccolò Piccinino cerca di impedire il congiungimento dei veneziani con le forze di Francesco Sforza. Raggiunge il Foglia e batte i nemici a Montelauro. | |||
1444 | |||||
Gen. mar. | Marche | Sverna con Tiberto Brandolini a Montalboddo (Ostra). Ai primi di marzo transita per Rimini e rientra nelle terre della Serenissima. | |||
1445 | |||||
Giu. | Venezia | Milano | 600 cavalli e 200 fanti | Emilia | Con l’uccisione di Annibale Bentivoglio da parte dei Canedoli ritorna nuovamente nel bolognese alla testa delle sue compagnie. |
1446 | |||||
Mag. | Venezia | Milano | Lombardia | Nel bresciano con Cristoforo da Tolentino. | |
Ago. | Lombardia | Lascia Manerbio, attraversa l’Oglio e si ferma a Robecco d’Oglio. | |||
Sett. | Lombardia | E’ segnalato a San Giovanni in Croce; agli ordini di Micheletto Attendolo sconfigge sul Mezzano Francesco Piccinino: come preda di guerra gli aspettano 400 cavalcature sulle 4000 che pervengono nelle mani dei veneziani. | |||
1447 | |||||
Giu. | Venezia | Milano | 700 cavalli | Emilia | Combatte le truppe della Repubblica Ambrosiana. Entra in Piacenza. |
Nov. | Lombardia | Agli alloggiamenti invernali nel bresciano. | |||
1448 | |||||
Ago. | Emilia e Lombardia | Appoggia Micheletto Attendolo nella sua spedizione in soccorso di Caravaggio assediata da Francesco Sforza. Da Fornovo San Giovanni porta a Morengo un attacco all’avanguardia di Jacopo Piccinino che ha successo per l’inazione di Dolce dell’ Anguillara e di Francesco Piccinino. Compie numerose scaramucce verso le opere difensive nemiche nel tentativo di prestare soccorso ai difensori del castello di Caravaggio. E’ contrattaccato un tardo pomeriggio, quando i suoi uomini hanno il sole negli occhi: gli avversari assalgono il suo campo fortificato. Guido Rangoni è costretto a ritirarsi dopo avere subito alcune perdite ad opera degli schioppettieri milanesi di Roberto da San Severino e di Antonello da Corneto | |||
Sett. | Lombardia | Prende parte ad un consiglio di guerra; con altri condottieri, i cosiddetti “marcheschi”, è convinto assertore di una battaglia campale. Ha l’incarico con Tiberto Brandolini e Roberto da Montalboddo di assalire il campo sforzesco. Coinvolto nella sconfitta di Caravaggio, è catturato e condotto a Milano da Francesco Piccinino. Entra nella città per la Porta Orientale dietro il gonfalone di Sant’ Ambrogio; seguono il commissario Luigi Bossi con al fianco il provveditore veneziano Gerardo Dandolo, catturato anch’egli nella medesima occasione, ed il commissario Piero Cotta affiancato viceversa da Guido Rangoni. I capitani veneziani sono entrambi preceduti dalle bandiere di San Marco, trascinate a terra, conquistate sul campo di battaglia. | |||
1449 | |||||
Ott. nov. | Venezia | Sforza | Lombardia | Gli è riconfermata la condotta per l’anno di rispetto. E’ contattato da emissari di Jacopo Piccinino affinché, con il duca di Modena Borso d’Este, si faccia promotore di un progetto di alleanza tra la Serenissima e la Repubblica Ambrosiana ai danni dello Sforza. | |
Dic. | Lombardia | Con Sigismondo Pandolfo Malatesta tenta con scarso successo di prestare soccorso alla Repubblica Ambrosiana che si è alleata con i veneziani contro le mire ambiziose dello Sforza. | |||
1451 | |||||
Gen. | Gli è rinnovata una volta di più la condotta per un anno di ferma ed uno di rispetto con la possibilità di sostituire Giovanni Traverso con un altro capitano di 100 cavalli. | ||||
1452 | |||||
……….. | Venezia | Milano | 700 cavalli e 100 fanti | Lombardia | Combatte ora le truppe di Francesco Sforza divenuto duca di Milano. Raggiunge Romano di Lombardia con 800 cavalli ed opera una scorreria nel contado di Covo che appartiene a Bartolomeo Colleoni che al momento milita a favore degli sforzeschi. |
Nov. | Lombardia | Affianca Gentile da Leonessa a Montichiari allorché i veneziani sfidano vanamente a battaglia Francesco Sforza. | |||
Dic. | Lombardia | Si accampa nelle montagne del bresciano; si muove attorno a Ghedi; con Carlo Gonzaga e Cesare da Martinengo deve intervenire nel campo per sedare alcuni disordini provocati nottetempo dai saccomanni. | |||
1453 | |||||
Lug. | Lombardia | Nei pressi d Montirone; con Cesare da Martinengo è chiamato a far parte di un giurì d’onore che decide la liberazione di Donato del Conte nonostante che Giovannantonio di Gattamelata pretenda che quest’ultimo sia suo prigioniero | |||
Ago. | Lombardia | E’ battuto a Ghedi. | |||
Nov. | Veneto | Si sposta nel Veneto. Nell’anno è nominato conte di Castelcrescente e di Borgofranco. | |||
1454 | |||||
……… | 700 cavalli | La sua condotta prevede il comando di 700 cavalli in tempo di guerra e di 500 cavalli in tempo di pace. | |||
……….. | Veneto | Ottiene in feudo dai veneziani il castello di Cordignano con San Cassiano di Meschio: il censo è stabilito in 10 libbre di cera bianca da consegnare alla chiesa di San Marco a Venezia. Sempre nello stesso periodo il duca di Ferrara Borso d’Este riconosce il suo potere nelle terre modenesi da lui controllate investendolo della loro giurisdizione. | |||
1455 | |||||
Feb. | Romagna | A fine mese gli è fatta pressione dal papa Niccolò V e dal duca di Milano affinché con le sue truppe stanziate in Romagna impedisca il passo alla compagnia di Jacopo Piccinino in marcia verso Bologna. | |||
1460 | |||||
Ott. | Emilia | E’ contattato da emissari del duca di Borgogna Carlo il Temerario allo scopo di combattere in Francia. E’ trattenuto dai veneziani. | |||
1461 | |||||
Feb. | Emilia | Falliscono le trattative per un rinnovo della condotta con la Serenissima. | |||
1463 | |||||
Dic. | Emilia | Viene nuovamente contattato dai veneziani allo scopo di affrontare i turchi in Morea. | |||
1465 | Emilia | E’ avvicinato dai bolognesi affinché passi agli stipendi del signore della città Sante Bentivoglio. Anche in questo caso i negoziati non vanno a buon fine. | |||
1466 | Ferrara | Capitano g.le | Emilia | Termina la sua carriera come capitano generale dell’esercito del duca di Modena e Reggio Borso d’Este. Ha il comando di 500 cavalli e 200 fanti. | |
1467 | |||||
Ott. | Emilia | Muore a Spilamberto ai primi del mese. E’ sepolto a Modena nella chiesa di San Francesco. Lorenzo Spirito lo ricorda in “Lamento di Perugia soggiogata”. Sposa Giovanna Boiardi, figlia di Feltrino, conte di Scandiano, e Guiduccia da Correggio. |
CITAZIONI
-“Huomo eccellente nella militar disciplina.” CORIO
-“Homo experto in arte militare.” CAGNOLA
-“Hebbe tutti quei titoli di milizia, che si stimavano eguali al suo valore..Fu a’ giorni suoi uno de’ più famosi capitani d’Italia.” DE’ CRESCENZI
-“Huomo eccellente nella militar disciplina..Huomo chiarissimo nell’arte bellica e di valore.” SANSOVINO
-“Gode fama di esser stato uno de’ buoni condottieri al servizio della repubblica veneta, i di cui storici lo chiamano eccellente nella militare disciplina.” LITTA
-“Fu celebre capitano, assai lodato dagli storici del secolo xv.” SPRETI
-“Duce clarissimo et viro magna auctoritate et fide..Duce in rei militaris scientia peritissimo.” PORCELLIO
-Con Roberto da Montalboddo e Cesare da Martinengo “Tutti tre Capitani di eccellente virtù.” SPINO
-Con Gentile da Leonessa, Roberto da Montalboddo, Tiberto Brandolini e Jacopo Catalano “Viris omnibus in bello expertis.” RIPALTA
-Con il Gattamelata, Tiberto Brandolini, Pietro Navarrino, Astorre Manfredi, Sigismondo Pandolfo Malatesta, Guerriero da Marsciano ed Antonio da Martinengo “Condottieri esperti e di provato valore.” BELOTTI
-“Eccellente nella militar disciplina.” VEDRIANI
-“Condottiero di una certa fama.” COVINI
-“Huomo eccellente in fatti d’arme.” SIMONETTA
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