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GUIDO GUERRA DA BAGNO (Guido Guerra Guidi) Conte. Signore di Cusercoli e di Teodorano.
Figlio di Giovanni Francesco da Bagno, fratello di Niccolò Guerra da Bagno.
1467 – 1495 (novembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1484 | |||||
Ago. | Mantova | Venezia | Lombardia | A Bagnolo Mella per conto del marchese di Mantova; presenzia alla firma del trattato di pace con i veneziani che mette termine alla guerra di Ferrara. | |
1487 | Firenze | Genova | Liguria | ||
1488 | |||||
…………. | Romagna | A Cesena. | |||
Apr. | Chiesa | Forlì | Romagna | Quando in Forlì viene ucciso Girolamo Riario appoggia il governatore pontificio Bernardino Savelli con il padre e Carlo da Pian di Meleto. Assedia Caterina Sforza nella rocca di Ravaldino; si avvicina un esercito sforzesco condotto da Giovan Francesco da San Severino, Giampietro Bergamino, Rodolfo Gonzaga e Giovanni Bentivoglio: il popolo si ribella ai pontifici ed egli è costretto ad arrendersi. Condotto prigioniero nella rocca, è presto liberato. | |
1492 | |||||
Lug. | Romagna | Irrompe in Cesena con i Tiberti. Si impossessa a spese di Galeazzo Malvezzi di alcune some di mercanzie varie del valore di 2000 ducati. | |||
Ago. | Lazio e Romagna | Si reca a Roma con i Tiberti ed i Martinelli per rendere omaggio al nuovo pontefice Alessandro VI. Nel viaggio di ritorno litiga con gli avversari e con Polidoro Tiberti aggredisce gli Ugolini, fautori dei rivali. | |||
1493 | |||||
Ago. | Lazio e Romagna | Alla morte del padre segue Polidoro Tiberti a Roma. Al ritorno toglie alla madre Ermellina Malatesta i castelli di Ghiaggiolo e di Fontanafredda, le deruba il bestiame e la rinchiude in carcere. Cattura ed ammazza un capo fazione a lui avverso. | |||
………….. | Romagna | Si avvicina ancora ai Tiberti e si scontra con il governatore pontificio di Cesena Niccolò Cybo; semina tante discordie da doversi rifugiare nel castello di Ghiaggiolo. | |||
Dic. | Romagna | Uccide a Cattolica il segretario apostolico Gaspare Biondo, giunto a Cesena per portare la pace tra le fazioni. | |||
1494 | |||||
Mag. | 20 lance | Romagna | Milita al servizio del papa Alessandro VI. Ottiene dal governatore pontificio il permesso di rientrare a Cesena. In occasione di una processione si scontra nella città con i Martinelli; è obbligato a ritirarsi nei suoi possedimenti. | ||
Sett. | Firenze | Francia | Romagna | Viene contattato dagli aragonesi affinché ritorni al soldo dei fiorentini. | |
Ott. | Francia | Napoli Firenze Chiesa | 40 uomini d’arme 50 cavalli leggeri 200 fanti | Romagna | Raccoglie truppe a Meldola e cambia partito. Gli è concessa una condotta di 40 uomini d’arme, di 50 cavalli leggeri e di 200 fanti. Con Achille Tiberti si reca dal capitano Giovan Francesco da San Severino e gli promette di consegnare Cesena al duca di Milano, alleato con i francesi, nel momento in cui il suo esercito si avvicini a Forlì. Subito dopo tenta di fare sollevare la città. |
Nov. | Romagna | Penetra in Cesena con 50 cavalli leggeri e 150 fanti e vi assale Niccolò Orsini, entrato nella località con il marchese Alfonso d’Avalos e 700 fanti. Nello scontro rimangono uccisi 40 avversari, tutti aderenti alla fazione guelfa. Sono distrutte molte abitazioni: i danni subiti dalla città nell’occasione ammontano (secondo le fonti) dagli 80000 ai 200000 scudi. Guido Guerra da Bagno assedia per due ore e mezzo l’Orsini nel Palazzo dei Signori; aspetta, invano, che arrivino i soccorsi che gli sono stati promessi dal San Severino e dai Tiberti. Giungono, invece, in aiuto dell’Orsini alcuni fanti tedeschi per cui, alla fine, ferito, è costretto ad una precipitosa fuga. | |||
1495 | |||||
Gen. | Abruzzi | Con Fabrizio Colonna, Antonello Savelli, Giovanni della Rovere e Giovan Paolo Cantelmi sconfigge a Tagliacozzo Bartolomeo d’Alviano che vi si è asserragliato con due compagnie di fanti ed una di cavalli. | |||
Feb. | Romagna | Antonio Malatesta si impadronisce del suo castello di Cusercoli con l’aiuto del signore di Rimini Pandolfo Malatesta. | |||
Mag. | Romagna | Rientra a Cesena e cerca di ricomporre le lotte tra i Tiberti ed i Martinelli mediante un matrimonio tra i rappresentanti delle due fazioni. | |||
Giu. | Romagna | A Cesena. Disturba con il suo comportamento la processione del Corpus Domini che si svolge in città. | |||
Lug. | Romagna | Dà l’assalto alla rocca di Cesena alla cui difesa si trovano 50 uomini. Entratovi, vengono uccisi i fuoriusciti bolognesi Troilo e Pirro Malvezzi; li deruba di beni per un valore di 3000 ducati; fa pure torturare e impiccare un cancelliere dei Malvezzi. Ciò provoca la cessazione di ogni rapporto amichevole con i Tiberti. Uccide Polidamante Tiberti con altri membri della stessa famiglia. Bombarda la rocca nuova con le spingarde. E’ affrontato da Achille Tiberti che riesce ad impadronirsi della fortezza in cui si è insediato; decide, pertanto, di allontanarsi da Cesena e porta con sé Polidoro Tiberti, catturato in precedenza. Il papa gli invia un breve che lo invita a desistere da ogni azione sotto pena di scomunica. Per tutta risposta fa impiccare il messo con il breve al collo. Si interpone anche la signora di Forlì, Caterina Sforza; a fine mese travestito da contadino si rifugia con pochi uomini prima nel castello di Forlimpopoli e poi in quello di Ghiaggiolo. | |||
Ago. | Romagna | Irrompe in Savignano, vi cattura il maestro di casa del vescovo di Arles e lo fa impiccare. Con audaci colpi di mano si insignorisce di una vasta area nelle colline tra il Ronco ed il Savio. | |||
………….. | Romagna | Il papa Alessandro VI cambia governatore a Cesena venendo in tal modo incontro ai desideri dei Tiberti. | |||
Nov. | Bagno | Forlì | Romagna | Chiede soccorsi a Pandolfo Malatesta; costui gli invia 200 cavalli per prendere possesso di Castelnuovo, nel ravennate, acquistato dai Gottifredi. L’arcivescovo di Ravenna si lamenta con i veneziani per l’invio di tali truppe; Caterina Sforza, invece, gli spedisce contro Achille Tiberti e Cicognano da Castrocaro che gli conquistano Castelnuovo di Cusercoli, Teodorano, Molino Vecchio e Cusercoli. Pandolfo Malatesta lo manda a chiamare e, per dimostrare alla Serenissima la propria innocenza, lo cattura. E’ strangolato in carcere a metà mese; il cadavere è mostrato al popolo. |
CITAZIONI
-“Valentissimo homo et di gran cuor, et favorizava le cosse franzese.” SANUDO
-“Uomo di perduta indole.” CONTI
-“Era molte bene proporzionato come gran statura.” BERNARDI
-“Gaiardo della vita, e de bella statura.” MALIPIERO
-“Huomo faticoso, e valente in guerra.” GIOVIO
-“Huomo della persona valente, e capo di parte.” GUAZZO
-“Aitante della persona, dotato di forza straordinaria, feroce come una tigre, pronto sempre ai delitti. LITTA
-“Le plus déterminé soldat de son temps, et courant aux occasions les plus dangereuses.” VARILLAS
-“Uno dei più velleitari signorotti di Romagna.” DAL MONTE
-“Un rodomonte sanguinario, che uccide la gente con estrema facilità.” SOZZI
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