GUIDO DA FABRIANO

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1916

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GUIDO DA FABRIANO  (Guido Chiavelli)

  • 1437 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1426
Mag.VeneziaMilanoEmilia

Si trova a San Giovanni in Persiceto per impedire il passo all’esercito di Angelo della Pergola che sta provenendo dalla Romagna. Gli avversari riescono ad attraversare un canale su un ponte di botti vuote, coperto da graticci e terra, e lo sorprendono mentre è accampato in un bosco vicino. Molti dei suoi uomini sono uccisi; catturato, viene condotto a Milano; è rilasciato in breve tempo.

1435
Lug.SforzaFortebraccioUmbria

Milita agli stipendi di Francesco Sforza. E’ impegnato ad Assisi allorché i suoi congiunti sono massacrati a Fabriano dalla popolazione su istigazione dello stesso Sforza.

Ago.ChiavelliFabrianoMarche

Con il fratello Nolfo e Francesco Piccinino tenta di rientrare in Fabriano cercando di passare per il lato più debole della cinta muraria. E’ tentata un’irruzione di sorpresa sul lato della Porta del Borgo. 400 fanti si nascondono nella vicina chiesa di Santa Maria. Suonano nel frattempo all’interno di Fabriano le campane, perché si sparge la voce di un attacco nemico al vicino castello di Belvedere. Gli assalitori vedono alzarsi il ponte levatoio; ritengono di essere stati scoperti e si allontanano. Il tentativo va così a vuoto; fine mese lo Sforza ottiene la signoria della città.

1436
PrimaveraChiavelliSforzaScorre nel fabrianese utilizzando come base di appoggio il castello di Genga, i cui signori sono suoi parenti. Francesco Sforza ordina a costoro di fornire vettovaglie e soldati ai suoi capitani Manno Barile e Pietro Brunoro impegnati nell’assediare il castello di San Donato (alla cui difesa si trova il fratello Nolfo). I conti di Genga si rifiutano di obbedire a tale ingiunzione.
1437
EstateMarche

Devasta nuovamente il contado di Fabriano assieme con le truppe di Giosia Acquaviva e di Francesco Piccinino. Un tentativo di entrare in Fabriano non ha successo per l’opposizione della popolazione.

Ago.Marche

Alessandro Sforza fa rafforzare il presidio di Fabriano con un contingente di balestrieri e di fanti provenienti da tutte le comunità marchigiane. Anche Giovanni Sforza e Niccolò da Pisa raggiungono la località per congiungersi con il Brunoro e Manno Barile. L’Acquaviva e Francesco Piccinino, vedendosi inferiori di forze, abbandonano tale contado, mantenendo solamente il controllo del castello di San Donato.

Sett.Marche

Guido da Fabriano è catturato nel castello di Argignano, a pochi chilometri da Fabriano,  da Giovanni Sforza e da Niccolò da Pisa: i due capitani lo conducono sotto il castello di San Donato per indurre alla resa i difensori. Costoro non accettano  il suo appello affermando che signore della località è Francesco Piccinino. Di conseguenza Guido da Fabriano viene rinchiuso in carcere a Rocca Contrada (Arcevia) dove vi viene presto  giustiziato.

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