GUIDO D’ASCIANO (Guido Guidi, Guido da Siena, Guido da Sano). Di Asciano.
+ 1410 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avvesario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1376 | |||||
Lug. | Firenze | Chiesa | Emilia |
Combatte i pontifici nella guerra degli Otto Santi. E’ assediato in Bologna dalla compagnia dei bretoni comandati da Giovanni di Maléstroit, da Silvestro di Budes e da Bernardo della Sala. |
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Ago. | Emilia |
Si mette in luce con Betto Biffoli in un duello con due cavalieri bretoni che hanno tacciato i fiorentini di vigliaccheria. Il Biffoli scaraventa a terra il suo avversario; l’Asciano ed il suo rivale bretone cadono entrambi a terra dopo uno scontro con le lance. L’italiano è il primo a rialzarsi, mentre il bretone giace a terra mezzo morto. Gli avversari sono in tal modo battuti. L’Asciano rientra in Bologna. |
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………….. |
Milita nella “Compagnia di San Giorgio” di Alberico da Barbiano. |
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1379 | |||||
Apr. | Chiesa | Antipapa | Lazio |
Partecipa alla battaglia di Marino. |
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1382 | |||||
…………. | Comp. ventura | Siena | Toscana |
Si collega con Boldrino da Panicale e Bartolomeo da Pietramala per molestare il senese. Nella sua azione è favorito dal signore di Cortona Uguccione Casali. |
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Dic. | Siena | Antipapa Vico | 800 cavalli | Lazio | Attacca le terre di Francesco di Vico; giunge sino ad Acquapendente. |
1383 | |||||
Mar. | 800 cavalli | Toscana e Lazio |
Gli è concessa una condotta di 800 cavalli ed una provvigione mensile di 300 fiorini. Al suo fianco combattono pure l’inglese Roger Baker (20 lance e 22 arcieri) e l’ungherese Peter Binda (20 arcieri). Opera in Val di Chiana; nei pressi di Chiusi sorprende la compagnia di Giovanni Acuto. Gli è dato l’incarico di contrastare la compagnia dei bretoni di Bernardo della Sala e di Guglielmetto della Sala che, con Francesco di Vico, stanno devastando la maremma. Al loro ritiro entra in Corneto (Tarquinia) ove è stato chiamato dagli abitanti. |
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Apr. | Lazio |
I senesi lo costringono a restituire Tarquinia ai pontifici rappresentati dal rettore e capitano del Patrimonio Simonetto da Castel di Piero. Nel proseguimento della campagna compie una scorreria fin sulle porte di Viterbo: conduce con sé in Val di Chiana il bestiame razziato e 300 prigionieri; si impossessa di Monte San Savino. Sconfigge ad Acquapendente Francesco di Vico e punisce tutti i partigiani del prefetto di Roma. Nel combattimento viene tra gli altri catturato Ludovico di Vico, zio di Francesco. Costui sarà messo a morte ad Acquapendente. |
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Mag. | Lazio |
Si unisce con Niccolò Malatesta, assale ancora nel viterbese Francesco di Vico e si impossessa del castello di San Lorenzo alle Grotte (San Lorenzo Nuovo). |
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Giu. | Lazio |
Occupa Acquapendente e Gradoli. Si accampa tra San Lorenzo Nuovo ed il lago di Bolsena in una posizione svantaggiosa; è disfatto dal Vico, dalla compagnia dei bretoni e dagli uomini di Giovanni Acuto. Niccolò Malatesta è catturato; l’Asciano riesce a salvarsi con pochi uomini a San Lorenzo Nuovo. Per rifarsi dei danni patiti scaccia dalla fortezza gli abitanti. Siena gli deve riconoscere 953 fiorini a titolo di indennizzo per le cavalcature perdute nello scontro. |
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1384 | |||||
Ott. | Firenze | Siena | 1000 cavalli | Toscana |
E’ condotto per due mesi con un soldo mensile di 3000 fiorini. Transita con i suoi uomini nel senese per depredare tale territorio. Dopo pochi giorni la condotta gli viene accresciuta di altri 500 cavalli con un ritocco proporzionale nello stipendio. |
Nov. | Firenze | Urbino | Marche |
E’ inviato con Anderlino Trotti (1200 cavalli) contro Antonio da Montefeltro: il conte di Urbino viene salvato dall’intervento di Gian Galeazzo Visconti. |
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Dic. | Firenze | Siena | Umbria e Toscana |
Con Ugolotto Biancardo ed il Trotti si muove dal perugino per entrare ostilmente nel senese. Si ferma a San Galgano; è sconfitto e ferito in combattimento da Boldrino da Panicale. Ripiega verso Monte San Savino ed alla Berardenga. |
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1385 | |||||
Gen. | Toscana |
Ritorna a Firenze; è accolto dalle autorità nel Palazzo della Signoria. |
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Lug. | Comp. ventura | Emilia |
Si collega nel modenese con il Panicale. |
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………….. | Napoli | Angiò |
Combatte con Alberico da Barbiano a favore di Carlo di Durazzo. |
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1387 | |||||
Gen. | Comp. ventura | Bologna | Emilia |
Si congiunge con Lucio e Corrado Lando per devastare il bolognese. |
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Feb. | Bologna | Comp. ventura | Romagna |
E’ affrontato a Castrocaro Terme da Cecco e da Pino Ordelaffi che lo mettono in fuga. Avvicinato dai bolognesi, passa ai loro stipendi per fronteggiare Lucio Lando nel ravennate. Gli avversari sono posti in rotta. |
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Sett. | Comp. ventura | Urbino C.di Castello Perugia | Umbria |
Costituisce una compagnia con Rinaldo Orsini, Everardo della Campana e Bernardo della Sala; con 1000 cavalli scorre senza ostacoli i contadi di Gubbio e di Città di Castello. Conquista Cannara con il della Campana ed entra nel Chiugi; tocca con le solite devastazioni Panicale, Fontignano, San Martino dei Colli e Torgiano. Conduce il bottino a Cannara e cede, poco dopo, la località per 17000 fiorini. |
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Ott. | Milano | Ravenna | 800 cavalli e fanti | Romagna e Umbria |
E’ organizzato a Ravenna un trattato a favore di Gian Galeazzo Visconti; l’Asciano assale più volte la città e ne è respinto dai difensori. Depreda il territorio e rientra nel contado di Gubbio. |
Nov. | Comp. ventura | Perugia | Umbria |
Molesta ancora il perugino; fronteggiato da 200 lance del Panicale si sposta nei territori di Gubbio e di Città di Castello. |
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Dic. | Comp. ventura | Pisa Siena Lucca Firenze | Toscana |
Si accompagna con il della Sala, Everardo della Campana e Corrado Lando; prende la via di Casoli e di Volterra e pone i suoi alloggiamenti nel pisano a Bagno ad Acqua facendo prigionieri uomini e donne, predando bestiame d’ogni tipo. Scende la Valdarno sino a San Casciano dei Bagni, San Savino, Sant’ Agostino e San Giusto alle Monache. Tramite Piero Gaetani, che milita nella sua compagnia, ottiene dai pisani 8000 fiorini (dei quali 4000 in pezze di velluto). Ciò non gli impedisce di continuare a fare razzia di bestiame (più di mille capi) ed a fare prigionieri più di cento uomini. Lascia Cascina e Bagno ad Acqua. I senesi riconoscono alla compagnia 9000 fiorini (in realtà 6000 perché Guido d’Asciano rinuncia alla sua parte); i lucchesi 4000 ed i fiorentini altri 7000, che sono consegnati ai venturieri a Peccioli. Si impegna a non arrecare danni per quattordici mesi al contado di Firenze. A fine dicembre prende la strada di Fabbrica. Giunge a Laiatico ed a Volterra. |
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1388 | |||||
Gen. | Toscana e Umbria |
Si ferma alcuni giorni a Colle di Val d’Elsa, depreda l’aretino e da qui prosegue per Perugia con il della Sala ed il della Campana. |
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………….. | Comp. ventura | Perugia Chiesa | Umbria |
Con il della Sala e Corrado Lando vessa le terre di Fontignano e di Castiglion Fosco, tocca Spello e spinge le sue scorrerie fino ad Assisi. |
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Apr. | Umbria |
E’ affrontato da 400 lance pontificie capitanate da Ugolino Trinci. E’ costretto ad abbandonare l’Umbria. |
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Mag. | Comp. ventura | Siena Pisa | Toscana |
Nonostante le pressioni esercitate nei suoi confronti dai fiorentini, ritorna in Toscana con Bertoldo Inglese, il della Sala ed il della Campana alla testa di 2000 uomini fra cavalli e fanti. Leva una taglia di 12000 fiorini dai senesi; per la strada di Volterra penetra nel pisano. Lasciate Laiatico e Fabbrica, si accampa tra Lavaiano e Perignano. Spinto dalla mancanza di vettovaglie mette a sacco le due località e ne imprigiona tutti gli abitanti con l’eccezione delle donne e dei bambini inferiori ai cinque anni. Ottiene il castello di Ponsacco dove sono trovati cinquecento capi di bestiame; vi fa bruciare molte case. I pisani gli inviano incontro Corrado Lando e Vanni d’Appiano i quali lo convincono a ritirarsi dietro la consegna di 12500 fiorini in contanti più altri 500 con beni di pari valore (650 fiorini subito, tre rate con saldo a Siena entro il termine di dieci giorni. I restanti 6000 da erogarsi con lettera di cambio). Tocca Fabbrica e Siena. I danni procurati al contado di Pisa sono valutati in più di 3000 fiorini. |
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Giu. | Comp. ventura | Lucca | Toscana e Umbria |
Ritorna a Fabbrica e si dirige verso Siena. Ricevuti dai lucchesi 9000 fiorini, ritorna nel perugino; giunge a Cannara ed è assunto dal papa Urbano VI. |
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Lug. | Chiesa | Antipapa | 1000 cavalli | Umbria | |
Ago. | Umbria |
Si allontana da Perugia con Giovanni Beltoft e Gherardo Aldighieri; sconfigge nella piana di Orvieto la compagnia dei bretoni che è costretta a ritirarsi a Ripesena; raggiunge Narni dove sorge una disputa tra il pontefice ed il Beltoft. Quest’ultimo abbandona il campo per trasferirsi in Toscana. Con gli uomini che gli sono rimasti e l’Aldighieri, l’Asciano prende parte all’assedio di Orvieto. Dopo due giorni decide di ritirarsi. |
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1390 | |||||
………….. | Lazio |
Il nuovo papa Bonifacio IX lo nomina capitano del Patrimonio. Con molti fuoriusciti di Viterbo scorre i territori tra Vallerano, Carbognano e Casamala. |
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Giu. | Lazio |
Ha il compito di stipulare una tregua con Viterbo. Sempre nel viterbese, contrasta i residui della compagnia dei bretoni che continuano a desolare il circondario con le loro scorrerie. |
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Sett. | Lazio |
Si ribella ai pontifici un borgo di Viterbo; Guido d’Asciano si reca con molti armati nel piano di San Faustino; è ricacciato fino a San Francesco. Entra nella piazza del comune ed a sera fa ritorno a San Francesco. Il giorno seguente insorge ai danni dello stato della Chiesa tutta la città. |
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Ott. | Lazio |
Viene obbligato a lasciare Viterbo. |
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1391 | |||||
Ott. | Toscana |
Si trova a mal partito nel senese. |
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1394 | |||||
Mag. | Montemarte | Orvieto | 200 cavalli | Umbria |
Appoggia Ranuccio da Montemarte al fine di contrastare in Orvieto il partito dei muffati o beffati. Provoca guasti a Castel Viscardo ed a San Vito nel ternano. |
1395 | Siena | Pitigliano | 1000 cavalli | Toscana |
Raduna 1000 cavalli e si pone al servizio dei senesi per fronteggiare Bertoldo Orsini. Saccheggia i contadi di Saturnia, Montevitozzo e Montorio. |
1396 | Milano | Perugia | Umbria | ||
1397 | |||||
Gen. | Milano | Pisa | Umbria e Toscana |
Lascia il perugino con Ottobono Terzi e Ceccolino dei Michelotti ed irrompe nel pisano. E’ segnalato a Capannoli, Cevoli, Lari e Crespina. |
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Lug. | Toscana |
Entra in Pisa con 40 cavalli. |
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1409 | Napoli | Firenze Siena | Toscana | ||
1410 |
Muore. |
CITAZIONI
Con Filippino dal Verme “Fortes Duces.” G. ROSSI
“Capitano di chiara fama del secolo XIV.” BOSI
Con Betto Biffoli “Betto Biffoli e Guido d’Asciano iniziano valorosamente la lunga serie di duelli tra italiani e stranieri; a questi ultimi, in questo secolo e nei secoli seguenti, i primi devono mostrare quanto valga una lama di spada impugnata da una mano italiana quando questa sia mossa da amor di patria e tenda ad abbassar l’alterigia dei forestieri baldanzosi.” BASSETTI