GUGLIELMO DI MONFERRATO/GUGLIELMO PALEOLOGO

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castello di pontestura
Castello di Pontestura, sede della corte paleologa nei secoli XIV e XV (fonte 2014, Pontestura e il suo castello nel medioevo, a cura di G. Giorcelli, E. Lusso)

Last Updated on 2024/01/03

GUGLIELMO DI MONFERRATO/GUGLIELMO PALEOLOGO, Marchese del Monferrato.

Signore di Alessandria, Casale Monferrato, Bosco Marengo, Castellazzo Bormida, Solero, Quargnento, Cassine, Felizzano, Cremolino, Belforte Monferrato, Mollare, Mirabello Monferrato, Borgoratto Alessandrino, Quattordio, Castello di Annone, Pontestura, Moncalvo, San Damiano d’Asti, Nizza Monferrato, Acqui Terme, Frugarolo, Occimiano, Verolengo, Trino, Refrancore, Balzola. Suocero del duca Carlo di Savoia e del marchese di Saluzzo Ludovico.

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Moneta aurea di Guglielmo VIII del Monferrato

1420 (luglio)– 1483 (febbraio)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

…………….Francia e Piemonte

Viene inviato in Francia presso il nonno Roberto duca di Bar: durante il viaggio è catturato dagli uomini d’arme del duca di Savoia che lo rinchiudono a Thonon-les-Bains. E’ liberato allorché il ducato di Bar perviene nelle mani di Renato d’Angiò. Rientra in Piemonte alla morte del padre e gli è data in signoria Trino.

1438/1442NapoliRe d’AragonaCombatte gli aragonesi nel regno di Napoli a favore di Renato d’Angiò.
1446
Feb.MilanoSforzaToscanaAgli stipendi della Repubblica Ambrosiana. Sostituisce Luigi da San Severino negli attacchi a Pontremoli, feudo di Francesco Sforza.
Giu.MilanoBologna       Venezia500 cavalliEmilia

Viene inviato con 500 cavalli nel bolognese per prestare soccorso ai locali fuoriusciti. Ha forti contrasti con Carlo Gonzaga per motivi di precedenza;  teme che il rivale prevalga nel favore presso il duca Filippo Maria Visconti.

Lug.VeneziaMilanoEmilia e Lombardia

E’ contattato in segreto da Taddeo d’Este che, in cambio della consegna di Castelfranco Emilia e di San Giovanni in Persiceto tenute dai suoi uomini, gli promette una condotta di 500 lance (200 pagate dai veneziani, 200 dai fiorentini e 100 dai bolognesi) e di 300 fanti (un terzo a carico di ciascuno dei tre stati). Ratificato l’accordo per mezzo del quale ottiene più denari di quanto abbia fatto richiesta, i bolognesi gli consegnano quattro cittadini in ostaggio tra i quali vi è Ercole Malvezzi. Costoro sono condotti da Alberto Pio a Castelfranco Emilia;  subito dopo il Monferrato affida il castello a Taddeo d’Este. Si unisce con i veneziani, raggiunge San Giovanni in Persiceto ove sono fatti entrare 300  fanti bolognesi dal castellano (un suo nipote). Alla notizia del loro ingresso nella fortezza Carlo Gonzaga fa armare i suoi uomini d’arme. Gli abitanti si ribellano, si accostano a veneziani e bolognesi; i ducali sono vinti e messi in fuga. Subito dopo il Monferrato si collega nel bresciano con Micheletto Attendolo.

Ago.Lombardia

Lascia Manerbio, attraversa l’Oglio e si ferma a Robecco d’Oglio; si accosta sotto Cremona per liberare la città dall’ assedio dei viscontei.

Sett.Lombardia

Sempre agli ordini  dell’Attendolo sconfigge sul Mezzano, un’isola sul Po ad un miglio da Casalmaggiore, le truppe di Francesco Piccinino: gli toccano come preda 100 cavalcature sulle 4000 facenti parte della preda.

1447
Lug.LombardiaA fine mese, a causa dell’arrivo dei ducali comandati da Guidantonio Manfredi, fa trasportare vettovaglie e foraggi in Caravaggio.
Nov.1200 cavalliLombardiaI suoi uomini pongono le loro stanze parte nel bresciano (200 cavalli) e parte nel veronese (1000 cavalli)
1448
Giu.MilanoVenezia700 lance e 500 fantiLombardia

Appoggia Francesco Sforza nelle sue ambizioni dinastiche. Gli è concesso uno stipendio mensile di 6600 fiorini a fronte della condotta di 700 lance e 500 fanti che gli costano solo la metà di quanto gli sia corrisposto.

Lug.Lombardia

Esce dal lodigiano con lo Sforza, contro il parere di Francesco e di Jacopo Piccinino, per muoversi in soccorso di Cremona. Prende parte all’assedio del castello di Caravaggio dove si colloca con Cristoforo Torelli, Luigi dal Verme e Carlo Gonzaga a sinistra rispetto alla Porta Orientale; a destra si pongono i condottieri di scuola braccesca.

Ago.Lombardia

Lascia il lodigiano con lo Sforza, il Torelli ed il dal Verme, attraversa il cremasco ed in tre giorni giunge sul Po nei pressi di Cremona. E’ presente alla battaglia del Mezzano in cui è disfatta la flotta veneziana di Andrea Querini.

Sett.Lombardia

Partecipa alla battaglia di Caravaggio. Con Alessandro Sforza ha il compito di difendere il campo allorché lo Sforza e Francesco Piccinino passano all’offensiva ed espugnano il campo veneziano sorvegliato da Bartolomeo Colleoni. Nello scontro fa prigioniero Jacopo Catalano;  gli permette di fuggire a nome di una vecchia amicizia che lega i due condottieri. Al termine dello scontro sono affidati a lui ed a Alessandro Sforza i prigionieri. Di seguito affianca Francesco Sforza sotto Brescia; respinge le provocazioni del commissario milanese Antonio Porro che fa pressioni per lasciarne l’ assedio, perché preda di guerra dello stesso Sforza (in caso di conquista della città) e non della Repubblica Ambrosiana.

Ott.SforzaMilano700 lance e 500 fantiLombardia

Francesco Sforza si accorda a Rivoltella con i veneziani ai danni della Repubblica Ambrosiana; Guglielmo di Monferrato è convinto da Alessandro Sforza ad assecondare Francesco. In cambio gli sono promesse in signoria  Alessandria,  Torino,  Ivrea ed altre terre. E’ condotto per otto mesi con 2100 cavalli e 500 fanti; lo stipendio è sempre di 6600 fiorini il mese.

Nov.Lombardia

Staziona a Casorate Primo. Con i tre fratelli San Severino (Amerigo, Bernabò e Francesco) effettua alcune scorrerie nel territorio compreso tra Milano e Pavia.

Dic.PiemonteSi impadronisce di Alessandria.
1449
Gen.Piemonte

Gli abitanti di Alessandria gli si sottomettono nella chiesa di San Pietro; analogo atto faranno poco dopo anche i cittadini di Felizzano e di Bosco Marengo.

Feb.Lombardia

Si trasferisce all’ assedio di Milano; con il dal Verme e Dolce dell’ Anguillara depreda le strade che portano da Pavia ai navigli del capoluogo lombardo.

Mar.Lombardia

Prende parte all’assedio di Monza con 8 squadre di cavalli; si colloca di fronte al castello con i due fratelli Piccinino: deve ritirarsi allorché costoro tornano a militare a favore della Repubblica Ambrosiana. Nell’occasione è salvato dal più vecchio dei due fratelli, Francesco, che impedisce a Jacopo, per ragioni di cavalleria, di svaligiare le sue truppe.

Mag.Lombardia

Francesco Piccinino cerca di utilizzare il suo precedente gesto cavalleresco;  mette in giro la voce che Guglielmo di Monferrato è pronto a defezionare nel campo milanese; Francesco  Sforza non crede inizialmente alla notizia. Dà anzi l’incarico al capitano monferrino  di assalire con 200 uomini d’arme l’avanguardia degli schioppettieri milanesi che si sono mossi in soccorso della rocca di Melegnano. Alla fine, anche perché tale voce coincide con i suoi interessi, lo   Sforza sfrutta la  calunnia; ordina a Roberto da San Severino di catturare  il  Monferrato nei pressi di Pavia al ritorno da una sua visita di cortesia alla moglie dello stesso Sforza, Bianca Maria Visconti. E’ incarcerato nel castello di Pavia; viene anche torturato.

1450
Mag.Lombardia

E’ liberato dopo un anno e dieci giorni previa rinuncia,  effettuata a Lodi, dei vasti possedimenti che gli sono stati  promessi a suo tempo dallo stesso Sforza (Alessandria, Frugarolo, Castellazzo Bormida, Seccedo, Cassine, Uvelia, Solero, Felizzano, Quattordio, Castello di Annone, Rinfrancorio, Bofaluzzo, Castelceriolo, Gamalero, Borgoratto Alessandrino). Il fratello Bonifacio, inoltre, deve consegnare agli sforzeschi Bosco Marengo, Quargnento, Pavone d’Alessandria e Frascheto.

…………….Piemonte e Veneto

Appena rientra nel Monferrato protesta per la cessione forzata cui è stato costretto;  induce il fratello Giovanni, marchese del Monferrato, ed il duca di Savoia a collegarsi contro  lo Sforza. Si reca a Venezia. Nel contempo viene contattato da Jacopo Piccinino sempre per il medesimo scopo: una figlia del marchese Giovanni viene fidanzata con Niccolò Piccinino, di due anni circa,  figlio primogenito di Jacopo.

1452
Apr.Napoli VeneziaMilanoCapitano g.le      800 lance e 1000 fantiPiemonte

Viene assoldato da aragonesi e da veneziani con il titolo di capitano generale “al di qua del Ticino”. Ha il comando di 800 lance e di 1000 fanti; la condotta è stabilita in un anno di ferma ed in uno di rispetto. Tra i capitoli del contratto, vi è, oltre la promessa della consegna di Alessandria in caso di vittoria, la clausola di non essere sottoposto ad alcuna rassegna. Gli è riconosciuta anche una provvigione mensile di 3750 ducati. Favorisce subito i Fieschi e gli Adorno ai danni dei genovesi.

Mag.Piemonte  Lombardia

Apre la guerra nell’ alessandrino con 4000 cavalli e 2000 fanti; gli viene contro Corrado da Fogliano con forze inferiori alle sue (3000 cavalli e 500 fanti). Il Monferrato dà il guasto al territorio di Tortona ed al pavese; occupa Pozzolo Formigaro, nonché tutti i castelli dell’alessandrino con l’eccezione di Castellazzo Bormida e di Cassine.

Lug.Piemonte

2000 cavalli, condotti da Sacramoro da Parma e da Giovanni della Noce, si collegano con Corrado da  Fogliano: Guglielmo di Monferrato è sorpreso dagli avversari sotto le mura di Cassine mentre i suoi soldati, oppressi dalla calura, se ne stanno contro i suoi ordini dispersi e disarmati. L’artefice più o meno volonario del disastro è individuato in Santino da Ripa, che si fa trovare con i suoi 600 fanti impreparato ed in disordine. Gli sforzeschi, infatti, assalgono con grande impeto il colle sul quale sono alloggiati tali uomini e li mettono in fuga. Il Monferrato ripara a Castelnuovo Bormida mentre Corrado da Fogliano rientra ad Alessandria carico di prede.

…………….Piemonte

Si rinfranca a seguito della sconfitta di Alessandro Sforza ad Abbadia Cerreto ad opera di Carlo di Montone e di Matteo da Capua: rifiuta le condizioni di pace che pure in un primo momento ha ricercate. E’ fronteggiato nel territorio di Alessandria da Bartolomeo Colleoni, che lo costringe ad abbandonare il territorio.

1453
Sett.Piemonte

Renato d’Angiò lo obbliga ad addivenire ad una tregua con lo Sforza. Un suo delegato, il vescovo di Marsiglia Nicola Brancaccio, stabilisce che deve rinunciare a favore dell’avversario ad ogni diritto sulla città e sul territorio di Alessandria. Il Colleoni si impossessa del borgo e della rocca di San Martino Alfieri.  Nello stesso anno il Monferrato vende per 20000 ducati Solero e Quargnento a Giovanni da Tolentino.

1454
…………..I veneziani tentano invano di ricondurre Guglielmo di Monferrato ai loro stipendi.
Apr.Lombardia

Con la firma della pace di Lodi si reca a Milano. Vi è bene accolto dallo  Sforza: il duca di Milano gli concede in feudo i castelli di Cassine e di Felizzano.

Ago.200 cavalli

Francesco Sforza gli assicura uno stipendio annuo di 8000 ducati per avere il suo appoggio ai danni del duca di Savoia. Ha l’obbligo di tenere a disposizione del ducato 200 cavalli.

Sett. ott.PiemonteAl termine del conflitto i cavalli della compagnia sono acquartierati nel novarese.
1459
Gen.LombardiaSi reca a Milano. Accoglie nel borgo di Porta Orientale Roberto da San Severino reduce dal suo pellegrinaggio in Terrasanta.
1460
Gen.LombardiaA Milano.
1462
Gen. feb.LombardiaA Milano in occasione di una grave malattia dello  Sforza. Fa parte del consiglio segreto del duca. A febbraio si incontra con lo Sforza ormai sulla via della guarigione.
Mag.PiemonteConcede il passo nei suoi territori a 2500/3000 soldati francesi del re Luigi XI diretti a Savona.
1463
Gen.Lombardia e PiemonteLascia Milano per rientrare in Monferrato a causa della malattia del fratello Giovanni Paleologo.
Apr.LombardiaPresenzia a Milano ad una giostra organizzata da Galeazzo Maria Sforza in onore del figlio naturale del duca di Borgogna Antonio di Valois, detto il Bastardo di Borgogna,  fratellastro di Carlo il Temerario. I famigli dello Sforza, che prendono parte al torneo, indossano una livrea bianca e marrone.
Mag.Piemonte e LombardiaLascia il Monferrato con un corteo di 70 cavalli; tocca Cremona e Bozzolo;  giunge a Mantova dove è ospitato dal marchese Ludovico Gonzaga. Si propone di assistere alle nozze (che non avverranno) tra Dorotea Gonzaga e Galeazzo Maria Sforza.
1464
Gen.Piemonte

Succede al fratello Giovanni nel marchesato. Si precipita a Casale Monferrato ed assume le redini dello stato nel timore di qualche sorpresa da parte sabauda.  Si appoggia sempre più al ducato di Milano contro l’espansionismo dei Savoia. Trascura, infatti, di prestare ad Amedeo di Savoia l’omaggio feudale per le terre dell’Oltrepo vercellese e del Canavese, sia il rinnovo dell’aderenza per i rimanenti territori.

1465Sposa in prime nozze Maria, figlia di Gastone di Foix, riannodando in tal modo i tradizionali legami con la Francia.
1466
Mar.LombardiaA Milano per la morte del duca Francesco Sforza. Presenzia nel duomo ai suoi funerali.
Nov. dic.LombardiaE’ segnalato a Cusago al fine di arruolarvi uomini d’arme. A fine dicembre lascia Milano.
1467
Feb. apr.

Stipula un trattato di alleanza con il nuovo duca di Milano Galeazzo Maria Sforza   in funzione sia antisabauda che nei confronti del duca di Borgogna. Ottiene contestualmente il rinnovo dell’investitura di Cassine e di Felizzano, nonché quella di Refrancore. Forte di tale sostegno comunica al duca di Savoia il suo rifiuto a rinnovare i giuramenti di fedeltà. Ai primi di aprile i sabaudi si alleano con i borgognoni. Sempre ad aprile muore senza eredi Isnardo malaspina, signore di Cremolino, Molare e di altre terre del contado di Acqui Terme. Se ne impossessa trascurando alcuni diritti sugli stessi del duca di Milano.

Lug.MonferratoDuca SavoiaPiemonte

Affronta Filippo di Savoia (Filippo Senza Terra o Filippo di Bresse) con l’aiuto degli sforzeschi. Subisce numerose scorrerie nei suoi territori.

Ott.Piemonte

Con l’arrivo dei ducali dalla Romagna dove sono stati impegnati a combattere i veneziani del Colleoni, può passare all’offensiva. Si porta ai confini del Sesia con 4000 cavalli e 5000 fanti. I nemici sono costretti a retrocedere verso Santhià. Il Monferrato attraversa il Po a Pontestura ed assedia il castello di Balzola. In breve occupa tale località insieme a Ronsecco, Gassino Torinese ed altri villaggi del vercellese.

Nov.Piemonte

Il conflitto ha termine: il duca Amedeo di Savoia deve rinunciare alla sua pretesa di avere l’omaggio dal marchese del Monferrato mentre quest’ultimo  gli deve restituire Balzola. Negli stessi giorni le milizie di Filippo di Bresse mettono a sacco Conceglio presso san Giorgio Canavese. Per ritorsione il Monferrato ordina di bloccare la restituzione dei territori occupati. Interviene il duca di Milano che gli impone il rispetto dei patti dietro l’indennizzo dei danni subiti dal suo territorio.

1468
Ott.MilanoDuca SavoiaPiemonte

Attraversa il Sesia con i ducali ed invade il vercellese: la guerra si conclude nello stesso mese per l’intervento del re di Francia Luigi XI.

1469
……………Si dà da fare per ottenere nuove condotte inviando segnali sia ai veneziani, sia agli angioini come al duca di Savoia. Galeazzo Maria Sforza pur di averlo come alleato gli fa sposare la sorella Elisabetta (di 16 anni contro i suoi 65) e gli concede in feudo Cremolino, Belforte Monferrato, Molare e Mirabello Monferrato (dote, 100000 fiorini). Gli è pure ceduto temporaneamente il castello di Cusago come pegno al pagamento della dote della moglie. Il matrimonio viene celebrato ad Abbiategrasso.
1470
Lug. dic.Piemonte Francia LombardiaPeggiorano le sue relazioni con il duca di Milano che, oltre a bloccare il pagamento della provvigione, gli nega la riscossione degli ultimi 10000 ducati della dote della sorella; esige, inoltre, minacciando un conflitto la restituzione di Cremolino. E’ accusato, infatti, da Galeazzo Maria Sforza di avere fatto strangolare il marchese Isnardo Malaspina (marito di una sua nipote) allo scopo di potersi impadronire di tale località, feudo del ducato milanese. Il Monferrato, temendo un accordo alle sua spalle tra il duca di Milano e quello di Savoia, decide di recarsi in Francia al fine di chiedere garanzie e protezione per il suo stato da parte del re Luigi XI. L’incontro ha luogo a Tours. A novembre rientra nel marchesato. Dopo una breve sosta a Casale Monferrato si porta a Milano per rendere omaggio a Galeazzo Maria Sforza. Vi giunge a fine dicembre con un corteo di 100 cavalli, tutti vestiti di nero alla francese.
1471
Gen.LombardiaCome risultato dei colloqui ai primi del mese il duca di Milano gli cede i diritti su Cremolino e sulle già di Isnardo Malaspina.
Apr.LombardiaVi è un nuovo incontro tra il marchese ed il duca a Candia Lomellina a causa dell’eredità del genero del Monferrato Giovanni Bartolomeo del Carretto, signore di Bossolasco e di altre terre tra il Belbo e la Bormida detenute da quest’ultimo a vario titolo non solo dal duca di Milano, manche del duca d’Orleans e dello stesso Monferrato, nonché Bistagno e Monastero Bormida costituenti la dote della figlia Lucrezia. Gli è rifiutata l’investitura di Bossolasco.
1472
Sett.PiemonteMuore la moglie Elisabetta Sforza.
Ott. nov.Milano300 lance e 500 fanti

Contro ogni previsione si rafforzano i suoi legami con il ducato milanese. A metà mese gli viene rinnovata dal duca la condotta di 300 lance  e di 500 provvigionati. Si dice disposto a rinunciare alla provvigione in tempo di pace. Gli è consegnata una prestanza iniziale di 3000 ducati ed a novembre gli sono consegnati altri 15000 ducati. Oltre il comando della propria compagnia sottostanno ai suoi ordini altri più piccoli contingenti agli ordini di Giorgio da Gallese e di Rufino Miraldo.

1473Capitano g.le

E’ nominato capitano generale dell’esercito sforzesco;  gli viene concessa una provvigione di 12000 ducati l’anno in tempo di pace.

1475
Gen.LombardiaSi reca a Milano accompagnato da 150 cavalli. Galeazzo Maria Sforza gli va incontro a Porta Ticinese. Gli sono consegnati nel duomo di Milano lo stendardo ed il bastone di capitano generale. L’incarico riguarda il comando delle truppe sforzesche  impegnate fuori del ducato. Si tratta di 1115 uomini d’arme suddivisi in 46 squadre. Gli è anche garantita un’ulteriore somma di 5000 ducati l’anno. Ludovico Gonzaga ha invece il compito di comandare quelle che rimangono nel ducato in caso di attacco di terzi (altri 1100 uomini d’arme per 41 squadre). Assistono alla cerimonia Giovanni Conti, Bosio Sforza, tutti i membri della famiglia Sforza quali Ludovico, Tristano, Ottaviano, Sforza Secondo. Bosio Sforza sostiene nelle sue mani il bastone del comando e Pietro Francesco Visconti lo stendardo, ai cui lati si trovano Bartolomeo Quartero e Ugo da San Severino. Seguono i festeggiamenti di rito che vedono anche la presenza di Giovanni Pallavicini.
Mar.E’ invitato ad inviare in Liguria 500 fanti allo scopo di affrontare i fuoriusciti di Genova che stanno assediando nel Castelletto il governatore ducale. Su espressa richiesta approvvigiona pure di frumento Savona.
Mag.Nel quadro del ridimensionamento delle spese militari il duca di Milano si propone  di ridurgli la provvigione a 10000 ducati l’anno.
Sett.PiemonteSi sposa per la terza volta con Bernarda de Brosse, figlia di Jean de Brosse, un ex-maresciallo di Francia, visconte di Gridiers e signore di Boussac e Saint-Sevère (dote di 20000 scudi). Le nozze sono celebrate a Casale Monferrato alla presenza degli ambasciatori del duca di Milano, i quali offrono alla sposa 2 ricche pezze di broccato.
Dic.Causa la crisi economica in cui versa il ducato di Milano gli è ridotta la condotta.
1476
Giu.MilanoBorgognaPiemonteCoadiuva nel Canavese gli sforzeschi di Donato del Conte contro le milizie del vescovo di Ginevra Gian Luigi di Savoia.
Dic.A fine mese è assassinato a Milano nella chiesa di Santo Stefano Galeazzo Maria Sforza. Il Monferrato non fa mancare il suo aiuto per mantenere l’ordine nelle località prossime al Monferrato ed  all’alessandrino, nelle Langhe e nella Riviera Ligure. E’ in ogni caso sospettato di avere partecipato al complotto che ha portato alla morte del duca su indicazione del re di Francia Luigi XI.
1477
Feb.MonferratoDuca SavoiaLombardia

Si reca a Pavia per rinnovare l’alleanza con gli sforzeschi ai danni del duca di Savoia. Filippo di Savoia infatti continua a danneggiare le sue terre; il Monferrato, con l’aiuto ducali, si rifiuta di consegnare ai sabaudi Balzola. Anche il re di Francia lo appoggia in tale disputa.

Nov.PiemonteAd Agarina, nei pressi di Verbania, per le trattative di pace con il duca di Savoia.
1478
Lug. ago.MilanoGenovaInvia in soccorso ai ducali, impegnati in Liguria a domare la rivolta dei genovesi, 500 fanti agli ordini di Antonello da San Severino. Rifiuta il comando delle truppe sforzesche. Parte dei suoi uomini sono coinvolti nella disastrosa sconfitta di Busalla ad opera di Roberto da San Severino.
……………Apre trattative con i Bentivoglio di Bologna ed il papa Sisto IV per passare ai loro stipendi. Permane, infatti, la crisi economica nel ducato di Milano che porta a continue minacce di taglio di condotte e relative provvigioni.
1479
Mar.MilanoNapoli Chiesa

Gli  sono consegnati 60000 ducati per radunare truppe con cui affrontare aragonesi e pontifici in Toscana. Non rivela molta solerzia in tale incarico.

Giu. Lug.Milano

Gli svizzeri occupano la Val Levantina e si spingono sino alle porte di Lugano e di Bellinzona. Ricevuti 30000 ducati per la prestanza, è in grado di avere pronta la propria compagnia di 400 cavalli. Gli svizzeri si ritirano. la comparsa in Lunigiana di Roberto da San Severino con Ludovico e Sforza Maria Sforza mette in allarme il governo ducale per cui il Monferrato è sollecitato ad essere pronto per la nuova campagna. la rassegna, inizialmente prevista tra il Po e la Sesia, è da lui fatta ritardare perché spaventato dalla predizione dell’ astrologo Francesco Montagna riguardante la sua morte entro l’agosto successivo. Temporeggia; si dà ammalato a causa di un improvviso attacco di febbre terzana ed affida  il comando della propria compagnia al nipote Ludovico di Saluzzo.

Ago. sett.MilanoSforzaEmilia e Piemonte

Si congiunge con Gian Giacomo da Trivulzio, saccheggia Pontecurone e si muove verso Tortona, dove si è attestato il San Severino. Nei pressi di Bassignana le sue milizie si scontrano con gli avversari e catturano in una scaramuccia il Faccendino. Con la vittoria di Ludovico Sforza tiene un atteggiamento benevolo nei suoi confronti: ciò gli vale la conferma nel capitanato generale e dei relativi trattamenti economici.

1480MilanoGenova

Riceve l’ordine di inviare un contingente di truppe nella Riviera di Ponente in soccorso del conte di Tenda e dei marchesi del Carretto, attaccati dai genovesi del doge Battista Fregoso. Agli ordini di Francesco del Carretto le milizie monferrine si distinguono in alcuni scontri tra Pieve di Teco ed il castello di Maro, alle spalle di Porto Maurizio. Nel corso dei mesi successivi la sua condotta è di nuovo congelata a causa delle difficoltà economiche in cui si dibatte con frequenza il ducato milanese. La figlia Giovanna si sposa con il marchese di Saluzzo Ludovico.

1481Si allea con veneziani e pontifici abbandonando in tal modo la precedente linea politica favorevole al ducato milanese.
1482
Giu.

Cambia nuovamente partito. Ludovico Sforza gli offre 20000 ducati a titolo di prestanza affinché metta in ordine la sua compagnia.

Lug. ago.MilanoRossi VeneziaEmilia

Lascia Casale Monferrato per raggiungere Pomaro, luogo di raduno della sua compagnia. Si ferma in breve tempo a causa di una malattia. Il comando delle truppe è affidato al fratello Bonifacio, con luogotenenti Tommaso e Gian Giacomo di Saluzzo. Le sue truppe entrano nel parmense per affrontarvi i Rossi che si sono alleati con i veneziani.

Ott.Emilia

Gli viene riconosciuta una provvigione di 12000 ducati in tempo di pace e di 50000 in tempo di guerra: la condotta è sempre di 300 lance, 60 balestrieri a cavallo e 500 fanti.

1483
Feb.Piemonte

Muore a fine mese di vecchiaia a Casale Monferrato. E’ sepolto nella chiesa dei frati minori. Ritratto di Giovan Francesco Caroto. Lo stemma è d’argento al capo di rosso.

 CITAZIONI

-“Natura ogni sua possa mostrar volse/ Quando produsse questo alto Signore;/ Nel procero suo corpo Idio racolse/ Ogni virtute et nobil favore,/ Perché fuò sagio, liberal, magnanimo,/ Et hebbe sempre ad alte imprese l’animo./ Essendo a Mantua Pio pastor Romano/ Al gran Concilio de molti Signori/ Disse e Francesco Duca di Milano/ Qual in Italia fuosse alhora, fuori/ Lui, più perfetto et miglior capitano,/ A cui rispuose nanti gli auditori/ Ch’el capitano d’Italia più perfetto/ Era Gulielmo, che di sopra ho detto./ Perché era circospetto, acorto, et sagio,/ Et destro, et vigilante da natura./ Et piacente, et de viril coragio,/ Et de fatiche non faceva cura./ Et cauto in campo ad prhender l’havantagio/ Facendo le sue cose con misura,/ Et huomo di perfetto et buon indicio,/ Et de conseglio simile a Fabricio./ …/ (Alla battaglia di Cassine) ” Il quale essendo da costoro colto/ Sprovvisto, senza duce, et disarmato,/ Perse gran parte de’ cavalli, et volti/ In fuga de nemici fuò spontato:/ Pur non obstante e quel fece anchor volto/ Enseme fuò di novo raunato,/ Et combattendo per lor forte possa/ Gran parte de cavalli hebber riscuossa.” DEL CARRETTO

-“Ebbe, anche attraverso le sue imprese militari, molto a cuore i suoi feudi, ai quali apportò notevoli migliorie, dotandoli anche di chiese e conventi.” ARGEGNI

-“Molto virtuoso, e massimamente in trattar l’armi, nelle quali si era molto esercitato.” ALBERTI

-“Capitano di chiarissimo nome.” SPINO

-“Il marchese Guglielmo non era solamente un valoroso capitano, ma altresì assai colto, amante delle lettere e delle arti, e generoso mecenate dei dotti.” GIORGELLI

-“Fu eccellente huomo nella militia.” SANSOVINO

-“Principe distinto per valore e nelle arti del governo, inclinato anche agli studj onde molti greci profughi accolse ne’ propri stati dopo la caduta di Costantinopoli.” LITTA

-“Principe cortese, perspicace, ingegnoso, mecenate e dotto, sovratutto buon capitano, come colui che fin da fanciullo era cresciuto nell’arte militare e vi era esecitatissimo.” GABOTTO

-Con Carlo Gonzaga “Risplendevano nelle battaglie quali astri luminoosi.” V. DE CONTI

-“Animoso, savio, astuto e dato alla militia.” Da un giudizio di G.B. Moriondo riportato da MUSSO

-“Il “mestiere delle armi” fu per lui la principale occupazione, secondo una lunga e consolidata tradizione familiare che..si ricollegava in linea diretta all’avo Teodoro I Paleologo, non solo sperimentato capitano ma anche insigne studioso di arte militare. Se tutti i suoi predecessori furono contemporaneamente principi e uomini d’arme, Guglielmo fu però verosimilmente il primo a fare della “militia” una vera e propria professione; scelta certo in qualche modo condizionata dal fatto di essere un cadetto, ma che seguiva comunque una tendenza..che si era diffusa tra tutte le principali casate dell’aristocrazia italiana…All’interno dell’organizzazione militare sforzesca, come vecchio e sperimentato condottiero, ottenne un posto di rilievo, anche se leggermente inferiore a quello riservato a Ludovico Gonzaga marchese di Mantova, con il quale verteva un’annosa controversia di precedenza nelle cerimonie pubbliche pretendendo il Paleologo il primo osto alla corte di Milano, così  come gli era riservato a Roma e presso l’imperatore “in quanto principe di casa più vecchia”.” MUSSO

Immagine: Moneta aurea di Guglielmo VIII del Monferrato, fonte: wikipedia
Fonte immagine in evidenza: academia.edu

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