GUGLIELMO ALBAMONTE

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Castello di Motta d'Affermo
Castello di Motta d'Affermo

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

GUGLIELMO ALBAMONTE (Guglielmo Albimonte). Di Palermo.

Barone di Motta dAffermo.

1476- 1532

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
……..SiciliaAppartiene alla famiglia dei baroni di Motta d’Affermo (Messina), località in cui trascorre l’infanzia e gran parte della giovinezza con i fratelli Luca e Giovanni. Per difendere quest’ultimo, che è stato esautorato del feudo paterno, tira un colpo di balestra al collo di Paolo De Giorgio, capitano inviato dal governo del viceré di Sicilia per ristabilire l’ordine nella località. Per sfuggire alle conseguenze del suo gesto si arruola nelle milizie spagnole di Consalvo di Cordoba.
1502SpagnaFranciaPugliaCombatte i francesi nel regno di Napoli. E’ inserito nella compagnia di Enrico Sanchez.
1503
Feb.Puglia

E’ scelto da Prospero Colonna fra i 13 campioni italiani che prendono parte alla famosa disfida di Barletta. Gettato da cavallo, viene soccorso da Francesco Salamoni che, a sua volta, uccide Graiano d’Asti. Viene armato cavaliere dal  Cordoba.

1504SiciliaAccusato dal viceré di Sicilia La Nuza, è perdonato per i servizi resi nel precedente conflitto con i francesi.
1506

A seguito della pace di Blois è costretto a restituire al principe di Bisignano Bernardino da San Severino un feudo e la balia di una terra in Calabria, di cui era stato anteriormente insignorito dagli spagnoli a seguito del fatto di Barletta.

1509SpagnaFranciaEmilia

Contrasta nuovamente i francesi. Milita nella compagnia del marchese della Padula Antonio di Cardona. Il suo stipendio annuo è di 130 ducati. Nell’anno gli è concessa dal re di Spagna Fernando il Cattolico una rendita annua di 150 ducati per avere restituito al principe di Bisignano il feudo confiscato a suo favore.

1510Il suo stipendio annuo risulta sempre essere di 130 ducati l’anno.
1511 Sicilia

E nominato capitano d’armi di Mistretta, Casali, Capizzi e Motta d’Affermo sino alla spiaggia di Caronia. Suo compito è quello di difendere la costa da eventuali attacchi di corsari barbareschi.

1512
Apr.Romagna

Partecipa alla battaglia di Ravenna inquadrato nella compagnia del marchese della Padula. Viene fatto prigioniero nel corso del combattimento. E’ liberato su intervento di Francesco Salamoni (un ex compagno della disfida di Barletta) militante nel campo avverso.

1532Campania

Si trasferisce a Capua dove muore. Stemma: campo rosso con un monte d’argento ed un sole d’oro nascente. Corona di barone. Secondo altre fonti lo stemma sarebbe costituito da un 1° e 4° quarto in verde con quattro fasce d’argento; il 2° ed il 3° in rosso con una stella d’oro. Il tutto sempre sormontato da una corona baronale.

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